Categorie: Sistemi extrasolari
Tags: ALMA disco protoplanetario gap HL Tauri lacune pianeti in formazione
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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I pulcini crescono **
E’ormai diventata una delle immagini astronomiche più celebri degli ultimi anni (almeno per noi). Stiamo parlando del disco proto planetario attorno alla giovanissima stella HL Tau, ripreso con emozionanti dettagli da ALMA. Ne abbiamo parlato più volte, quasi seguendo in tempo reale la nascita e la crescita dei pianeti in formazione. In realtà non se ne sono ancora visti, ma ci sono caratteristiche che potrebbero farli intuire.
Per saperne di più andate QUI e ai link riportati in nell'articolo.
Ultimamente nella parte più interna del disco è stato rilevato dal VLA un ammasso di polvere che potrebbe essere un embrione di pianeta, ma ciò che più caratterizza il disco sono le zone circolari vuote che potrebbero indicare proprio zone “pulite” da pianeti in formazione (proprio il lavoro che Plutone non è mai riuscito a completare).
Malgrado la meraviglia dell’immagine ottenuta, i dubbi rimangono. Innanzitutto, perché la stella sembra troppo giovane (un milione di anni) per aver messo al mondo dei figlioli già così cresciuti. E allora quei “gap” nel disco? Beh, una spiegazione alternativa ci sarebbe. Essi corrisponderebbero a zone di cambiamento nelle dimensioni dei grani di polvere, che poterebbero a una distruzione nella fascia di transizione. Insomma, la mancanza di polvere potrebbe non essere causata dall’opera di pulizia di un pianeta.
ALMA è bravissimo, ma non riesce a leggere l’impossibile. Tuttavia, quell’immagine poteva essere studiata ancora meglio, andando a “mappare” il gas del disco. Un lavoro non certo facile, che però è stato realizzato da un gruppo di ricercatori in prevalenza cinesi e giapponesi. In particolare è stato descritto l’HCO+ attraverso procedimenti ultra raffinati.
In parole povere, cosa si voleva vedere? Beh, se veramente i “buchi” sono prodotti da pianeti in formazione non dovrebbe mancare solo la povere, ma anche il gas. L’immagine finale, dopo le varie elaborazioni, è risultata quella della figura che segue.
Di tutti i “gap” ne sono rimasti solo due particolarmente evidenti. Il più interno, soprattutto, sembra pienamente confermato sia dalla polvere che dal gas mancanti. Il secondo è ancora in dubbio dato che la comune lacuna potrebbe essere dovuta a interazioni tra polvere e gas. In ogni modo la perfetta sovrapposizione del buco di polvere e gas a circa 28 UA dalla stella dovrebbe proprio essere dovuta a un pianeta con dimensioni dell’ordine di 0.8 masse gioviane.
Se così fosse realmente, bisognerebbe rivedere le idee sui tempi necessari per dare il via alla formazione dei pianeti: essi farebbero molto più in fretta del previsto.
Articolo originario QUI
Questo disco protoplanetario lo possiamo vedere grazie ad Alma, ma come possiamo sapere se una stella molto lontana ha il suo disco? Potremmo metterci in “ascolto” e…
7 commenti
Dei pianeti in formazione con una stella di un milione di anni è un battito di ciglia su scala cosmica, i planetologi avranno parecchio lavoro dopo questa notizia
Sono tante le cose che CREDIAMO di sapere, specie in astronomia/astrofisica...
E' come sempre sorprendente e innovativo quello che ci presenta questo bellissimo Teatro. Anche i giovanissimi vedo che sono prolifici, basta che poi facciano crescere bene i loro figli e facciano fare loro tutte le sperienze che li competono, magari chissà pure la vita .
Enzo ma la ciambella di cosa è fatta? E perché è differenziata dal disco protoplanetario?
caro Levis,
la ciambella è ciò che resta della nube molecolare da cui si è formata la stella. Praticamente è il guscio dell'uovo da cui è nata la nuova stella. Solo una parte della nube è legata alla stella ed è quella che forma il disco, il resto se ne andrà verso l'esterno.
Ma perché ha la forma di ciambella? Gira vorticosamente attorno alla stella? Perché spara quei getti? Capiamo che è giovane dalla ciambella?
caro Luigino,
la stella è molto giovane e ancora si vede molto bene la struttura che l'ha accompagnata durante la fase di presequenza. Ovviamente tutta la nube ruota e si disperderà lentamente. E' una parte di materia che la stella non ha usato. I getti derivano dal riscaldamento del gas che si scalda mentre cade e che viene lanciato dai poli, in modo simile ai getti dei buchi neri galattici e degli oggetti Herbig Haro, di cui abbiamo parlato spesso.
La nostra stella è proprio del tipo T-Tauri, una fase precedente l'entrata effettiva nella sequenza principale.