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Scritto da: Barbariccio & Daniccia
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I Racconti di Ciccio e Astericcio (2) - ALLA SCOPERTA DEGLI UMANI
Al termine della prima storia ad essi dedicata, abbiamo lasciato la nostra simpatica ed improbabile combriccola di amici nel momento in cui erano riusciti a convincere Astericcio, il riccio arrivato dallo spazio a bordo di un turbo-asteroide, a rimanere sul nostro pianeta, promettendogli amicizia ed emozioni vere… vediamo come manterranno la loro promessa!
Personaggi e interpreti principali:
Scherzy: un abitante del pianeta Papalla in vacanza sulla Terra
Astericcio: un riccio proveniente da un pianeta troppo perfetto
Ciccio: un riccio terrestre di grande esperienza
Mimì, Tigotta e Bianchina: tre gattine molto vivaci e riflessive
Papamicio: uno scienziato burbero dal cuore tenero, proprietario del giardino che ospita i piccoli amici
Daniccia e Barbariccia: le narratrici
Daniccia e Barbariccia: le narratrici
Un tiepido pomeriggio di una domenica di primavera…
Scherzy: Ma tu guarda questi dormiglioni… Ciccio e Astericcio nella catasta di legna, Tigotta sulla sdraio, Mimì e Bianchina abbracciate sotto l’ombrellone. Eh no, ragazzi miei, non si può sprecare una giornata così! SVEGLIA TRUPPA!!!!!
Tigotta: Argh!! Che succede?! E’ arrivato un altro riccio alieno??
Mimì e Bianchina: Smaramao! Sei impazzito, Scherzy?
Scherzy: No, no, siete voi pazzi a dormire con una giornata così bella! Forza, sgranchitevi le ossa e andiamo!
Ciccio: Yawn… andare dove, si sta così bene qui… ma è proprio necessario?
Scherzy: Santa pazienza, Ciccio, non perderò neanche tempo a risponderti! E tu, Astericcio, sei pronto per il tuo primo giro esplorativo alla scoperta degli esseri umani?
Astericcio: Beh, diciamo di sì, un po’ curioso lo sono… ma non somigliano tutti alla vostra amica notturna e al dottor Maxriccio del Rifugio?
Mimì: Magari fosse così, miao! Gli umani sono tantissimi e hanno molte caratteristiche diverse: ci sono persone fantastiche, altre che lo sono molto meno ed altre ancora che sono addirittura pericolose!
Bianchina: Infatti la prima regola è fare molta attenzione prima di avvicinarsi e dare fiducia. C’è anche un famoso proverbio umano che recita “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” e se lo dicono anche loro, un motivo ci sarà… maramao!
Scherzy: Orsù, forza ragazzi, non indugiamo oltre… la cosa migliore è far toccare con mano ad Astericcio ciò di cui stiamo parlando! E poi sarà l’occasione per fare una bella passeggiata, così forse butterò giù un po’ di pancetta…oh, oh, oh… mi fate mangiare troppo qui, su Papalla non abbiamo delizie come le vostre!
Poco dopo, nel grande parco della città vicina…
Scherzy: Eccoci arrivati, finalmente! Sai, Astericcio, non c’è posto migliore di questo per farti conoscere gli umani.
Ciccio: Io non ci sono mai stato prima, ma ho sentito dire che è il luogo dove molte persone che vivono in città vengono a prendere una boccata d’aria lontano dal traffico: chi fa un pisolino all’ombra di un albero, chi fa una passeggiata con il neonato in carrozzina, chi gioca con una palla, chi passa il tempo con il cellulare o un videogioco, chi legge un libro su una panchina, chi passa il tempo a guardare negli occhi l’anima gemella… ma, attenzione, può anche esserci chi, sfruttando la distrazione altrui, cerca di rubare borse o biciclette!
Bianchina: Giusto! Ribadisco il concetto: l’attenzione non è mai troppa, maomao!
Astericcio: Ehi, guardate là… un gruppo di piccoli umani che si muove in modo strano. Fatemi indovinare: quello al centro del gruppo deve aver fatto un dispetto a qualcuno e gli amici lo puniscono facendolo brancolare nel buio finché non si deciderà a chiedere scusa. Eh sì, non vedo altre spiegazioni!
Tigotta: Sei sicuro, Asty? A me sembra che si stiano divertendo tutti, compreso quello bendato. Non senti come ridono?
Scherzy: Esatto Tigotta! Infatti quei bambini stanno giocando a mosca cieca: all’inizio fanno la conta per scegliere chi “sta sotto”, ovvero colui che viene bendato e deve riuscire a toccare uno dei suoi amici i quali, nel frattempo, gli si avvicinano il più possibile, lo toccano, lo chiamano per disorientarlo…
Ciccio: …e quando lui si muove per cercare di toccarli, loro devono allontanarsi il più velocemente possibile.
Astericcio: Cosa succede quando un bambino viene toccato da quello bendato?
Scherzy: Si mette lui la benda e prende il suo posto! E così via, fino a quando saranno completamente esausti e fermeranno il gioco, magari per fare merenda!
Astericcio: Mah, io non capisco davvero! Sul mio pianeta i piccoli non ridono senza motivo e, per giunta, da soli. Sono i grandi che prendono le decisioni per loro, in funzione di quello che dovrà essere il loro ruolo al servizio della Collettività… non c’è niente di più importante e ridere non serve, è un’inutile perdita di tempo! Però però… è davvero bello vederli, mette gioia (oddio, che emozione, sto iniziando a comprendere cos’è la gioia!!), viene voglia di unirsi a loro…
Ciccio: Eh sì, Asty, divertirsi è importante ad ogni età, bisogna sempre saper giocare, anche da vecchi. E sembra anche abbia effetti positivi sulla salute e il benessere.
Bianchina: Certo, miao miao! Giocare è bello ma bisogna anche riposare! Se no come si fa a trovare l’energia per giocare?
Tigotta: Uffa, Bianchina, sei la solita noiosa! Io non mi stancherei mai di giocare con i fiori, le piante e, perché no, anche con i topolini: quello è il divertimento più bello, smaramao!
Ciccio: Anche tu, Tigotta, sei sempre la solita, non crescerai mai!!!
Scherzy: Ehi ehi, tranquilli ragazzi! Ha ragione Ciccio: il divertimento non è patrimonio esclusivo dei piccoli! Ogni età ha il suo modo di giocare e non è assolutamente necessario correre e sudare per farlo: da adulti lo si può fare anche in modo più tranquillo, semplicemente ritagliandosi del tempo per dedicarsi a ciò che più ci piace… leggere, scrivere, ammirare opere d’arte, passeggiare su una spiaggia o cercare funghi in un bosco… e, soprattutto, saper ridere e gioire delle cose più semplici, come la vista di un tramonto o di un campo di girasoli!
Mimì: Miao, che barba… sei saggio Scherzy, ma anche un tantino noioso, non trovi?!
Bianchina: Miao miao, zitti! Non vedete che Astericcio si sta avvicinando a quel bambino con la benda? Per mille miaooooooooooooo, è pazzo!!!
Ciccio: Tranquilla! Vedrai che non succederà niente… anzi, qualcosa succederà di sicuro, ma ti garantisco che Asty non è assolutamente in pericolo. Io ho esperienza con gli umani e quei bimbi saranno solo incuriositi dal suo aspetto.
Bianchina: Miao miao, sarà! Speriamo, io sto qui nascosta, meglio aver paura che buscarne!
Tigotta: Che bello, guardate, lo stanno accarezzando! Quasi quasi vado anch’io, magari c’è qualche carezza anche per me, e non sono mai troppe!!!
Scherzy: Ero certo che sarebbe andata a finire così…
Ciccio: Sono d’accordo, generalmente i bambini sono sempre i più affettuosi con noi. Chissà perché… forse sono incuriositi dai nostri piccoli aculei che si possono anche accarezzare, o dal nostro simpatico musino, per non parlare, poi, del nostro tenerissimo pancino!
Scherzy: Già! Peccato, però, che non sia sempre cosi: crescendo cambiano, ehhh, la vita quanto insegna.
Bianchina: Zitti tutti miao, miaoissimo, guardate: Asty ha lasciato i piccoli e si sta avvicinando a quei due umani seduti sul prato, maramiao miao, qui bisogna fare qualcosa! Chiamiamo i vigili del fuoco!!
Scherzy: Non ti agitare, Bianchina, quei due sembrano innocui: non vedi, sono solo due fidanzatini che se stanno in disparte. Comunque, se può servire per farti stare un po’ più tranquilla, avviciniamoci un po’ così sarò pronto ad intervenire in caso di bisogno. E poi c’è anche Tigotta con lui, non vorrei mai avere a che fare con lei quando è arrabbiata e sfodera gli artigli per proteggere chi le sta a cuore… brrr… non voglio neanche pensarci!
Bianchina: Ok, facciamoci coraggio… più siamo e meglio è!
Poco dopo…
Astericcio: sniff, sniff, niente non mi guardano nemmeno, sono così brutto?? Prova tu Bianchina, forse le tue fusa faranno effetto!
Bianchina: Mao, maramao, prrr, prrr… macché, niente da fare, saranno mica sordi?
Astericcio: Non capisco, non solo non si accorgono di noi, ma non parlano nemmeno tra di loro! Che strano modo di corteggiarsi, forse quando crescono diventano sordi e muti… o forse gli umani si vergognano ad amoreggiare davanti a tutti e fingono di ignorarsi apposta!
Tigotta: Nooo, com’è possibile?! Non esiste alcuna specie vivente che non abbia dei rituali di corteggiamento… fino ad oggi, perlomeno…quando Micione mi corteggiava si strofinava, miagolava in modo molto attraente, e come si faceva bello!!!
Bianchina: Non esagerare, miao per merimiao!
Tigotta: Sei solo gelosa perché sei un po’ cicciona e non hai tanti spasimanti quanti ne ho io! Durante l’ultima stagione degli amori, avevo l’imbarazzo della scelta. E tu?! Ti sei dovuta accontentare di Stregatto, quel tipo un po’ stralunato che sembra passi le sue giornate a rincorrere cani… ora che ci penso, è un po’ che non lo vedo… mah, speriamo bene!
Bianchina: Senti carina, miao mirimiao, io non sono cicciona ma formosa e ai micioni piacciono le mice con un po’ di pancetta al punto giusto, stramiao!!! E Stregatto non sarà bello, ma è un tipo molto interessante!
Scherzy: E basta voi due, non se ne può più!!!
Astericcio: Su ragazzi, un po’ di calma per favore… anche perché vorrei proprio capire come mai questi fidanzatini non guardano noi, ma nemmeno comunicano fra di loro: danno attenzione solo a quello strano oggetto fra le mani.
Bianchina: Forse lo usano come oggetto di seduzione, boh, miao! Magari Ciccio ha una spiegazione, lui è sempre così saggio… prrr…
Ciccio: Per quanto ne so, quella scatolina metallica dovrebbe servire a due persone per parlare anche se sono molto distanti e intendo davvero distanti, anche in città diverse.
Astericcio: Ma allora perché questi non lo usano per parlare, ma si limitano a guardarlo e a toccarlo? Forse le loro scatoline sono rotte e stanno cercando di ripararle? Su Paradiriccio, il mio Pianeta, potrebbero portarle dai ricci riparatori: a disposizione giorno e notte per riparare qualunque cosa, sono efficientissimi! Anche perché, se la cosa riparata continua a non funzionare o si rompe poco dopo, il riccio riparatore dovrà passare il resto della sua vita al servizio del cliente insoddisfatto… una forma di garanzia infallibile!
Scherzy: Ah, non lo metto in dubbio!! (cosa mi tocca sentire, povero me!) Tornando a quella scatolina, Asty, l’ho già vista usare da altri umani e mi sembra di aver capito che possa essere utilizzata in molti modi diversi: principalmente dovrebbe servire a parlare con persone molto lontane. Ma spesso i ragazzi giovani (soprattutto, ma non solo…) lo usano per attività che per loro sono molto più divertenti, per esempio ascoltare musica, giocare, scattare foto e girare video da far vedere agli amici lontani, ma anche a quelli vicini…
Ciccio: In effetti non vedo niente di sbagliato nel divertirsi un po’ con quella scatolina… che male c’è ad ascoltare un po’ di musica o scattare foto o cose simili?! Però mi sembra che quei due esagerino! E poi, non sarebbe meglio usarlo un po’ quando si è da soli? Perché trascurare il contatto con le persone che hai accanto e con cui potresti divertirti molto di più?
Scherzy: Mah! Secondo me c’è anche il rischio che il loro cervello perda l’abitudine al ragionamento perché aspetta sempre la pappa scodellata… e quando non si è più in grado di pensare in autonomia, ma si subiscono i condizionamenti imposti da qualcun altro, si perde una parte importante della propria vita! Fortuna che su Papalla i ragazzi non hanno bisogno di questi marchingegni e riescono ancora a divertirsi con giochi semplici e spontanei!
Mimì: Ok, sto iniziando a comprendere. Però è possibile che queste scatoline facciano solo del male, maramao?! Non ci posso credere!!!
Ciccio: Giusta osservazione, Mimì! In effetti, secondo me, hanno anche molti vantaggi! Per esempio: se non ti senti bene, puoi avvertire velocemente qualcuno che possa aiutarti; se ti viene voglia di dire ad una persona cara che le vuoi bene, puoi farlo subito senza aspettare di incontrarla; mi risulta anche che gli umani, che non hanno la nostra capacità innata di orientarsi, lo usino perfino per farsi guidare a colpo sicuro verso luoghi che non conoscono.
Mimì: E allora evviva la scatolina dei miracoli! Mirimiao!!!
Scherzy: Evviva sì, ma con moderazione! Finché è lei al tuo servizio, ben venga… ma quando sei tu al servizio della scatolina e questa diventa una droga, senza la quale vai in crisi di astinenza e cadi in depressione, allora si esagera!
Astericcio: Eh già! Come questi due fidanzati che, invece di passare il tempo ad amoreggiare o chiacchierare, lo sprecano ignorandosi… chissà, forse un giorno, guardandosi negli occhi, vedranno dei perfetti sconosciuti e si lasceranno…
Scherzy: Eh sì, probabilmente succederà! Comunque quella scatolina non è l’unico strumento frutto di quella cosa che Papamicio chiama “tecnologia”, ce ne sono molti altri e gli umani ne sono tanto orgogliosi!
Astericcio: Aspetta un attimo, Scherzy… cos’è la tecnologia? Una cosa che può aiutare, ma non permette più di parlare, giocare e….??
Ciccio: Non proprio, Asty, vedi….
Tigotta: Lo so io cos’è la tecnologia! Quando salto sulle gambe del nostro Papamicio, vedo una scatola un po’ più grande del telefono, sulla quale lui schiaccia dei bottoni. Io sono piccola e non capisco perchè, ma vedo delle immagini bellissime, delle figure interessanti. Imparo molto, sai Astericcio? Una volta ho visto un’immagine che, dalla descrizione che tu hai fatto, assomiglia molto al tuo pianeta!!!
Astericcio: Che bello, vuoi dire che con questa tecnologia, potrei vedere il mio pianeta e altri simili??
Scherzy: Certamente! Se ho ben compreso la descrizione di Tigotta, quella scatola grande è una vera meraviglia! Anch’io ho visto Papamicio mentre ci lavorava… lui sì che la sa usare davvero bene! Riesce a trovare tante informazioni utili… fortuna che lui sa come scegliere quelle buone, distinguendole da quelle false! Proprio ieri l’ho sentito mentre si arrabbiava molto perché aveva letto qualcosa di completamente sbagliato ed era triste per quelle persone che ci avrebbero creduto.
Ciccio: Oh, perbacco, l’ho sentito anch’io… mamma mia se era arrabbiato! Pensavo che ce l’avesse con la scatola, invece dopo un po’ si è tranquillizzato! Secondo me ha fatto il possibile per correggere quell’errore e poi si è dato pace. Ogni tanto uno sfogo è necessario, per sciogliere le tensioni!
Tigotta: Ero sicura che Papamicio usasse quella cosa per imparare e per insegnare e non certo per perdere tempo in stupidaggini!
Ciccio: Questo ci fa capire che non si può dare colpa alle scatole o scatoline che dir si voglia quando sono usate male, ma solo a chi le usa che, tra le tante possibilità di utilizzo, sceglie le peggiori!
Astericcio: Io voglio pensare solo al lato positivo e uno di questi giorni chiederò a Papamicio di farmi vedere la mia casa… ne sento un po’ la mancanza, nonostante tutto!
Tigotta: Chiederò io per te, io so come convincere Papamicio… prrr…prrr… e poi anch’io sono proprio curiosa di conoscere la tua casa, stramiao!
Mimì: Fermi tutti, smaramiao! Guardate laggiù, ci sono degli umani che giocano come me e Tigotta con una pallina. Altro che scatoline e aggeggi strani, questo sì che è un bel modo di divertirsi!!
Tigotta: Giusto! Tranne quando fai finire la pallina nella vasca della fontana e tocca a me andarla a riprendere perché “i mici hanno paura dell’acqua”… già! E io cosa sono secondo te?!?! Ma mi faccio coraggio, miaoissimo! La prossima volta ti ci butto in quella fontana!!
Mimì: Uffa che barba… sempre la solita storia… ma datti pace!
Astericcio: Zitte voi due! Mi interessa capire cosa stanno facendo quei ragazzi con la palla: si tratta, forse, di un nuovo metodo di corteggiamento??
Ciccio: Beh, vedi, in un certo senso possiamo dire di si… è un corteggiamento fra amici, che si divertono insieme. A volte serve anche a farsi nuovi amici, coinvolgendoli nel gioco. Ogni tanto,scappa qualche calcio, come fra voi micine scappa qualche graffiata,ma poi tutto si risolve in una bella miagolata!!!! Tra amici è impossibile rimanere arrabbiati a lungo!
Astericcio: Amicizia…amicizia… sto cominciando piano piano a capire di cosa si tratta. Se non sbaglio, è quella cosa che esiste anche fra noi e l’amica notturna, quella che apre il terzo occhio per godere delle nostra compagnia e che ci aiuta quando siamo in difficoltà! Ho capito bene??
Scherzy: Direi proprio che hai capito benissimo e mi fa piacere che tu stia finalmente iniziando a provare emozioni!! Prima la gioia, ora l’amicizia… ebbene sì, l’amicizia è una cosa bellissima!!!
Ciccio: Infatti fra gli amici non esiste differenza di specie, colore, razza: si gioca tutti insieme e, se necessario, ci si aiuta! In fondo anche Tigotta, nonostante si arrabbi un po’ con Mimì che è più paurosa di lei, continua a buttarsi nell’acqua della fontana per recuperare la pallina e continuare a giocare con lei… è questa l’essenza dell’amicizia!
Astericcio: Ieri ho visto che vi stavate divertendo un mondo con Papamicio che vi lanciava la pallina!
Mimì: Sì!!!Papamicio gioca spesso con noi al lancio della pallina!!!Che miagolate ci facciamo!
Tigotta: …e, quando siamo stanche, ci accoccoliamo con lui sul divano a fare un po’ di fusa, prrr… prrr… ma poi, appena, ci torna voglia di giocare, partiamo all’attacco delle pantofole!!! Ah ah ah!
Bianchina: Io, invece, mi diverto tanto a chiacchierare e a prendere le coccole con la mia amica nel lettone, miao miao!
Scherzy: Brave! I vostri racconti dimostrano che l’amicizia unisce tutti: ricci con gatti, gatti con umani, ricci con umani… e non divide mai!
Ciccio:E’ la cosa più bella da imparare, ma è anche importante saperla custodire e mantenere. Per questo è fondamentale che ci sia anche tanto rispetto!
Astericcio: Che bella cosa! Non sarebbe semplice per gli umani essere tutti amici? Vivrebbero meglio, non credete?!
Scherzy: Già, sarebbe fantastico ma c’è ancora molto su cui lavorare. Sembra che molti umani abbiano difficoltà ad essere amici di altri umani “diversi” da loro…
Astericcio: Diversi?! Cosa significa?
Ciccio: Guardati in giro, Asty, e osserva soprattutto i gruppi di persone… la maggior parte dei gruppi sono composti solo da persone che hanno lo stesso colore della pelle. A quanto pare gli umani fanno più volentieri amicizia con chi ha le stesse caratteristiche fisiche! Per fortuna, però, non è sempre così e, come puoi vedere c’è anche qualche gruppo misto, specialmente tra i ragazzi giovani; per il momento sono una minoranza, ma sono certo che piano piano aumenteranno!
Bianchina: Per tutti i miaramao del mondo! Noi potremo aiutarli a capire che si sta bene insieme anche quando si è diversi! Guarda noi, per esempio!!
Ciccio: Sì, certo, non sarà facile, ma ce la metteremo tutta! Dobbiamo solo riuscire a far sì che gli umani ci osservino sempre di più… alla fine lo capiranno che anche noi abbiamo qualcosa di importante da insegnare, anche se non riusciamo a parlare con loro!!
Astericcio: Ehi, guardate! Non ci sono solo umani con tre occhi, come l’amica notturna che accende il terzo per osservarci, ci sono anche quelli con tre gambe! Come quel signore che sta passeggiando con accanto la signora che lo sostiene per il braccio.
Mimì: Ma cosa dici, Asty, smaramao! Non ha tre gambe, la terza è un bastone!!
Astericcio: Un bastone?!?! La vuole picchiare??
Scherzy: Ma no!! Sicuramente gli serve perché è anziano e ha le gambe deboli, quindi usa il bastone per aiutarsi a camminare.
Astericcio: Mamma mia, quante cose si imparano in questo parco, spiegatemi… sono tutto orecchie e aculei!!!
Bianchina: Super miao! A me succede spesso che mi grattino la pancina con un bastone, non mi fanno male, anzi è piacevole! Però il piedone è il mio preferito, anche perché durante il massaggino, se mi viene voglia di giocare, non devo far altro che afferrarlo e fingere una lotta… ma senza mordere forte, né graffiare con gli artigli! A Papamicio piace un sacco, ride sempre tanto quando lotto con il suo piedone… prrr… prrr…
Ciccio: Il bastone può essere usato come aiuto per camminare, così come per accarezzare, ma fate ben attenzione: a volte gli umani lo usano anche per fare del male.
Astericcio: Ho capito, ho capito… la morale è sempre la stessa: non ci sono “cose buone” o “cose cattive”, tutto dipende da come vengono utilizzate! E poi, la regola fondamentale è fare sempre molta attenzione prima di dare confidenza!! Non si sa mai con chi si ha a che fare.
Tigotta: Cosa ne pensi, Asty, proviamo ad avvicinarci per vedere cosa succede?
Astericcio: Sì, sì, sono curioso e poi hanno l’aria tranquilla. Mi sono già simpatici!
Anziano: Guarda, cara, questo animaletto, come è strano cosa sarà!?
Anziana: Io credo che sia un piccolo porcospino!!
Astericcio: Ma cosa dice? Macché porcospino, non mi vedi? Sono un bellissimo riccio! E anche particolare, non vedi come brillo?! Vengo da un pianeta lontano e sono pieno di polvere di stelle!!!
Anziano: Che dolcezza… e guarda com’è questo tenero gattino…
Tigotta: Gattino a chi?? Non vedi che sono una gattina?! E anche con tutte le forme giuste e al loro posto?! Per tutte le mice del mondo apri gli occhi, smaramao!
Astericcio: Queste due persone, malgrado i loro quattro occhi per uno, non mi sembra che vedano molto bene!!
Tigotta: Già! Forse non vedono bene nonostante i quattro occhi, però secondo me devono avere qualcos’altro che consente loro di “vedere” ancora più a fondo… sono molto gentili e teneri con noi. E sembra anche che si vogliano tanto bene!
Anziana: Dai, Tesoro, salutiamo questi dolci esserini. Dobbiamo andare, il sole sta tramontando, e devo ancora preparare la cena.
Anziano: Ok, ok, sempre ai tuoi ordini! Però, però… concediamoci qualche altro minuto per ammirare il tramonto: con un cielo così sereno e quelle piccole nuvole in lontananza, secondo me stiamo per assistere ad uno spettacolo straordinario! Che vuoi che sia se mangiamo un pochino più tardi, ne sarà valsa la pena!
Anziana: E va bene… lo sai che quando mi guardi così, non riesco a dirti di no!
Tigotta: Mmmm, mi sa che è arrivato il momento di lasciarli soli. Ciao, ciao! Che dici, Asty, andiamo anche noi? Il sole sta andando dietro la collina e anch’io comincio ad avere fame. E poi non vorrei che Papamicio si preoccupasse per noi, in fondo non ci vede da ore…
Astericcio: (tra sé e sé guardando il cielo) Buonanotte Sole, benvenuta Luna, benritrovate stelle, mi mancate tanto… spero un giorno, grazie a questa cosa nuova che ho conosciuto, la tecnologia, di portare i miei nuovi compagni a fare un giro intorno a voi, così potranno apprezzare in pieno la vostra bellezza e gentilezza.
Tigotta: Dai, Asty, è tardi, muoviti! Ma… cosa c’è? Stai forse piangendo, miao?
Astericcio: Ehm… No, no, è solo questa allergia che mi tormenta. Devo ancora abituarmi a tutto questo ossigeno nell’aria, avrei bisogno di un po’ più di anidride carbonica…
Tigotta: Sarà, non me la racconti giusta, mascherina!! Dai andiamo, chissà cosa si inventeranno Scherzy e Ciccio per domani.
Astericcio: Io una bella idea ce l’avrei!
Tigotta: Cosa dici? Quale idea? Cosa ti prende? Miao miao!
Astericcio: Niente niente… non ci fare caso, raggiungiamo gli altri… domani si vedrà!
Le altre puntate dei racconti di Ciccio e Astericcio sono disponibili nella rubrica ad essi dedicata
3 commenti
che meravigliosa creatura deve essere quel... papamicio !!!!!
Che bella combriccola, però... ma sa che questi racconti non servano solo ai bambini...
Beh... 'creatura meravigliosa' forse è un po' troppo... dovresti vederlo quando si arrabbia, meglio stargli alla larga!! Però ho la sensazione che, se vi conosceste, vi intendereste alla grande!
ehh no di certo enzo, servono proprio a tutti e ci insegnano un pochino, oltre ad essere carini, ben fatti e ...pure interessanti.