20/06/16

I racconti di Ciccio e Astericcio (3) - CIBO: DOVERE o PIACERE?

Una gita al mercato degli umani costituirà per i nostri piccoli amici l'occasione per porsi molte domande su come sia giusto alimentarsi e quale sia l'etica da osservare nello sfruttamento delle risorse animali e vegetali. Forse non riusciranno a trovare risposte definitive (del resto, chi può farlo?), ma solleveranno vari spunti di riflessione su temi a cui ciascuno di noi può dare la propria personale interpretazione.

 

Personaggi e interpreti principali:

Scherzy: un abitante del pianeta Papalla in vacanza sulla Terra
Astericcio: un riccio proveniente da un pianeta troppo perfetto
Ciccio: un riccio terrestre di grande esperienza
Mimì, Tigotta e Bianchina: tre gattine molto vivaci e riflessive
Daniccia e Barbariccia: le narratrici

 

Lunedì ore 9

Papamicio: Buongiorno Bianchina, hai dormito bene? E tu, Tigotta?

Bianchina: [strusciando il muso sulle gambe di Papamicio] prrr… prrr… dopo un pomeriggio intenso come quello di ieri, ci voleva proprio una bella dormita nel lettone con la mia amica notturna.

Tigotta: [spingendo Bianchina più in là] E dai, maramao, lascia un po’ di posto anche a me! Lo sai che, per iniziare bene la giornata, ho bisogno di lottare con le pantofole di Papamicio!!

Bianchina: E chi te lo impedisce? Per me puoi fare quello che vuoi, basta che non mi spettini! Anzi, sai che c’è?! Che io gli salgo in collo, così prendo un po’ di coccole mentre tu fai la pazza con i piedi!! Smiao!
Intanto, in giardino…

Scherzy: Ragazziiiiii dove siete finiti??? Ehiiiiii!!!! Ma è mai possibile che non siano mai pronti quando dobbiamo uscire, perdindirindina!

Ciccio: Yawnn… ma che fretta c’è, Scherzy, dove dobbiamo andare?

Scherzy: Dove dobbiamo andare?? Ma non abbiamo deciso proprio ieri sera di portare Astericcio a visitare il mercato? O me lo sono sognato io?!

Astericcio: No no, Scherzy, lo avevamo deciso, io me lo ricordo!

Ciccio: Mmmm… senti Asty, ma ti devo spiegare proprio tutto… lo so che su Paradiriccio non esistono le bugie, ma a volte non dire tutta la verità può essere comodo! E ora stavo cercando di insinuare un dubbio in Scherzy (e c’ero quasi riuscito!) per rimanere ancora un po’ a letto, maremma zucchina!

Astericcio: Ops… scusa… beh, ormai siamo tutti svegli, quindi si può partire. Sono proprio curioso di vedere come gli umani si procurano il cibo! A proposito, ho fatto colazione con un lumacone squisitissimo, ce ne sono molti qui intorno, è una bellezza!

Mimì: Oh, mao, povero lumacone… non potevi accontentarti di una foglia di insalata?

Astericcio: Beh, sì, forse avrei potuto stamani… ma non potrei vivere sempre solo con l’insalata: ho anche bisogno di lumache e insetti per nutrirmi bene… che colpa ne ho se, quando li vedo, mi viene l’acquolina in bocca e non riesco a resistere alla tentazione di mangiarli?

Scherzy: Devi capire, Mimì, che non c’è nessuna cattiveria nel mangiare un altro essere vivente se lo si fa seguendo il proprio istinto naturale e per soddisfare un bisogno. Brutto sarebbe uccidere un lumacone per gioco, ma non lo è per nutrirsi.

Mimì: Eh già, capisco, ma mi dispiace pensare a quel lumacone che stava passeggiando tranquillamente in cerca di erbette da mangiare e che ora è nello stomaco di Astericcio… maomao…

Ciccio: Beh, se non altro ha vissuto felice fino a quel momento… pensa, ho sentito dire da un mio amico che vive vicino ad uno di essi, che esistono dei luoghi dove gli umani tengono chiusi in gabbia animali, in attesa che crescano a sufficienza per essere mangiati… sai che tristezza trascorrere tutta la propria vita in gabbia? E per cosa, poi? Per essere mangiati…

Scherzy: Certo, Ciccio, anch’io ne ho sentito parlare, ma mi hanno detto che non tutti questi posti sono uguali: in alcuni gli animali vengono trattati male, ma ce ne sono anche altri dove gli animali hanno spazi più ampi per muoversi e non hanno l’impressione di vivere in cattività, fino al momento in cui… ehm ehm… sì, insomma, avete capito! Un po’ come il lumacone di Astericcio!

All’improvviso Tigotta getta lo scompiglio nel gruppo, correndo come una saetta

Micio insegue topo

Astericcio: Aiuto! E’ impazzita?!

Ciccio: Non farci caso, Asty… non è cattiva, bisogna sopportarla… sicuramente sta rincorrendo uno sfortunato topolino! Di solito riesce a catturare le sue prede, vediamo cosa riuscirà a fare stamani!

Bianchina: Eccola che arriva, guardate che espressione trionfante con quel topo in bocca, miao!

Tigotta: Non perdo un colpo, ragazzi! Ah, è stata dura, ma nessun topolino è più furbo di Super-Tigotta! Pensava di aver trovato un rifugio sicuro in una buchetta sotto il porta-ombrellone, ma io l’ho attaccato a sorpresa dall’alto infilando in modo fulmineo la zampa nel foro. Merito o no un bel premio?

Ciccio: Ma quale premio… non hai bisogno di cacciare topolini! Papamicio ti dà già abbastanza da mangiare! Perché non giochi con palline e gomitoli di lana, piuttosto?

Tigotta: Ehm… non saprei, Ciccio… forse non hai tutti i torti, ma quando vedo un topolino o una lucertola, non riesco a resistere: qualcosa mi impone di rincorrerlo per acchiapparlo, smaramao! Poi non lo mangio perché non ho fame… non posso mica diventare grassa come Bianchina?!

Bianchina: Senti signorina, ora mi hai stancato con questa storia, miaoissimo! Non sono grassa, sono formosa e i micioni preferiscono quelle come me ai manici di scopa come te!!

Tigotta: Sì, certo, e io sono il Gatto con gli stivali!! Maramao! Sta’ un po’ zitta, piuttosto, e fammi continuare… dunque, Ciccio, devi capire che non vorrei fare del male a topolini e lucertole, ma è più forte di me: quando ne vedo uno, le mie zampine iniziano a correre all’impazzata e non riuscirei a fermarle neanche se volessi…

Scherzy: E’ giusto che sia così, Ciccio! Tigotta non lo fa per cattiveria, segue solo il suo istinto. E fa bene a tenersi in allenamento: se un giorno, per qualunque motivo, non ricevesse più cibo da Papamicio o dall’amica notturna, sarebbe in grado di continuare a vivere procurandosi da sola il nutrimento per andare avanti. E, se dovesse avere dei cuccioli, dovrà assolutamente insegnare loro a cacciare!

Mimì: Ieri al parco ho visto un ragazzino che si divertiva a catturare lucertole, forse anche per lui è un istinto irresistibile?

Scherzy: No, Mimì, credo che quel ragazzino stesse solo giocando… e non è un bel gioco!

Ciccio: Ti contraddici, Scherzy, non è la stessa cosa che fa Tigotta?

Scherzy: Non direi proprio: un umano non ha bisogno di allenarsi alla caccia delle lucertole, non mangerà mai una lucertola, neanche in caso di estrema necessità… quello è solo un gioco crudele privo di giustificazione! Orsù ragazzi, perdindirindina, si sta facendo tardi, che ne dite di recarci al mercato?

Astericcio: Sììììììì, dai, non vedo l’ora di sapere cosa mangiano gli umani!! E magari potremmo comprare qualche leccornia anche per noi, siete d’accordo??

Tutti insieme: D’accordissimo, partiamo!
Poco dopo al mercato…

Astericcio: Per tutti gli asteroidi, che meraviglia! Quanti colori, forme, profumi… ragazzi mi sta girando la testa per l’emozione! Niente a che fare con quelle anonime razioncine che distribuiscono sul mio pianeta… sì, per carità, ci servono per essere forti e sani e, quindi, abili al lavoro, ma non fanno venire l’acquolina in bocca come quello che vedo qui!

Bianchina: Mmmm… senti che odorino proviene dal banco di quella macelleria, devo assolutamente mangiare una di quelle salsicce, smaramao!

Scherzy: Calma ragazzi, calma… intanto facciamo un giro, poi vedremo se comprare qualcosa.

Fruttivendolo: Ciliegie, signori, le migliori ciliegie della vallata! Venite ad assaggiarle, ciliegie!!! Ciao piccolo, ne vuoi una? Senti che meraviglia!

Mamma: Ehm, ehm… mi scusi, spero che non si offenda, ma preferirei che mio figlio non mangiasse una ciliegia non lavata… non si sa mai, con tutti i batteri che ci sono in giro… non vorrei che si ammalasse.

Fruttivendolo: Nessun problema, signora, la lavo subito! Ecco qua!

Mamma: Ehm, ehm… mi perdoni, ma sono abituata a disinfettare in acqua e cloro la frutta che do a mio figlio. Sa com’è, c’è tanta sporcizia in giro…

Un medico di passaggio: Scusi se mi permetto, signora, ma credo che lei sia eccessivamente prudente. Uccidere tutti i batteri e i microorganismi presenti sui cibi, mi creda, non è una buona strategia per far sì che suo figlio cresca sano e forte!

Mimì: Cosa sta succedendo, Scherzy, perché ti sei fermato ad ascoltare quegli umani?

Scherzy: Silenzio, Mimì, per favore. Sto ascoltando un’interessante conversazione, poi vi racconterò tutto… ora fammi sentire!

Mamma: Abbia pazienza, ma non capisco la sua osservazione! Ho letto su un sito internet che su un piccolo frutto vivono miliardi di batteri! Capisce?! Miliardi!! E non riesco proprio a sopportare l’idea che mio figlio possa ingerire quell’esercito di “vermetti” pronti ad assalirlo con le loro spietate armi!!

Medico: Certo, signora, è vero che su un frutto e sui tutti i cibi in genere, vivono tanti batteri e microorganismi di vario tipo, ma è del tutto naturale e la stragrande maggioranza di loro sono innocui. Alcuni sono addirittura utili, in quanto conferiscono appetibilità al quel cibo o ne favoriscono la digestione. E da quei pochi che potrebbero, in teoria, provocare malattie ci si difende solo se si ha un sistema immunitario reso forte dall’abitudine al continuo contatto con loro. Certo, è importante osservare alcune norme igieniche, come lavare bene la frutta prima di mangiarla, per diminuire il rischio, ma senza esagerare!

Mamma: Beh, io preferisco non rischiare… e poi, se mio figlio si ammalerà, ci sono tante ottime medicine per farlo guarire!

Medico: Come no… così si indebolirà ulteriormente e prenderà sempre più medicine… e, quando si sarà assuefatto, dovrà aumentare le dosi o passare a medicine sempre più potenti che riusciranno a farlo guarire lì per lì, ma lo indeboliranno sempre più! Per non parlare, poi, di quanto soffriranno il suo fegato e i suoi reni a filtrare tutte quelle sostanze chimiche!!

Mamma: Quindi lei mi sta dicendo che curarsi fa male?!

Medico: Oh no, per carità! Non avrei fatto il medico se fossi convinto di questo! Il punto è che bisogna intervenire con i farmaci solo quando è strettamente necessario ed assumere il minimo dosaggio possibile. Sa, per esempio, che si stanno sviluppando batteri resistenti agli antibiotici a causa della pessima abitudine di assumerli anche quando non sono necessari e senza che un medico li abbia prescritti?

Mamma: Nooo… non me lo dica… così mi mette paura! E come è potuta accadere una cosa del genere?

Medico: Semplice, signora, è il principio su cui si basa l’evoluzione di ogni specie, ce lo insegnano fin dalla scuola media e consiste nell’adattamento all’ambiente in cui si vive. Ogni individuo (sia esso animale, vegetale o altro) eredita il patrimonio genetico da chi lo genera, ma tale patrimonio, contenuto nella molecola del Dna, subisce mutazioni del tutto casuali che rendono tale individuo unico ed irripetibile. Quando una di queste mutazioni rende un individuo più forte degli altri, ovvero capace di avere più probabilità di sopravvivere nel suo ambiente, questo trasmetterà tale carattere alla sua discendenza e gli individui più forti diventeranno sempre più numerosi, fino a quando rappresenteranno la normalità di quella specie.

Mamma: Oddio!! Quindi a breve saremo aggrediti da tutti questi batteri resistenti agli antibiotici e non avremo famaci con cui difenderci!!

Medico: Non proprio… per fortuna questi adattamenti non avvengono velocemente, ma richiedono tempi molto lunghi. Nell’uomo siamo nell’ordine della svariate di migliaia di anni… nei batteri, visto il loro tasso di riproduzione molto più veloce di quello umano, i tempi saranno inferiori (infatti sono bastate poche decine di anni dalla comparsa degli antibiotici per avere i primi batteri resistenti), ma comunque molto lunghi prima che questo problema diventi un’emergenza vera e propria…sufficientemente lunghi per dare il tempo alla ricerca scientifica di correre ai ripari.

Mamma: Meno male, ora sono un po’ più tranquilla… ma vorrei proprio capire che bisogno c’è di tanti batteri in giro per il mondo!

Medico: Beh, signora mia, a chi ha sufficiente conoscenza e sensibilità per comprenderlo, la Natura ci insegna che niente e nessuno è inutile, compresi gli esseri che non hanno un musino simpatico o un morbido pelo da accarezzare…

Bimbo: Come questi simpatici animaletti! E guardate questo riccio come brilla!! Uao!! Mamma possiamo portarlo a casa con noi?! Daiiii!!!

Mamma: Non mi sembra il caso, Tesoro… e poi non vedi che fa parte di un gruppo? Non sarebbe una bella idea dividerli.

Bianchina: Prrr… prrr… è sempre un piacere prendere un po’ di coccole… e quelle dei piccoli umani sono davvero speciali!

Astericcio: Eh sì, una gran bella sensazione! Grazie per avermela fatta conoscere!!

Fruttivendolo: Allora, signora, posso offrire queste belle ciliegie lavate al suo bambino?

Mamma: Mmmm… Sì, credo proprio di sì, grazie…Bambino con cilegie

Bimbo: Slurp!! Buonissima, dai mamma comprane un chilo!!!

Scherzy: Forza ragazzi miei, continuiamo il nostro giro! Ho appena imparato un sacco di cose interessanti, stasera vi spiegherò tutto.

Ciccio: Ideona!! Stasera potremmo organizzare una bella cena in giardino, siamo nel posto giusto per comprare cose ottime da gustare tutti insieme, cosa ne dite?!

Tigotta: Sìììììì, dai!!! Da quel banco di pesce laggiù sta arrivando un odorino che convincerebbe anche Gatto Silvestro a smettere di dare la caccia a Titti!! Miaomiao!

Bianchina: Io, invece, non riesco a togliermi la voglia di quelle salsicce, smiao!

Tigotta: Guarda, grassoccia, che con il pesce non s’ingrassa! Con le salsicce invece… non ti deciderai mai a metterti a dieta?

Mimì: E dai, Tigotta, falla finita! smettila di prendere in giro Bianchina con questa storia della ciccia in più… lei è bella così com’è… morbida e rassicurante!

Bianchina: Morbida e rassicurante a chi?? Sarai tu morbida e rassicurante!! Micione mi dice che sono una bomba sexy con tutte le forme al posto giusto, tiè!

Tigotta: Ah sì, eh? Sei proprio sicura che Micione ti abbia detto così?! Aspetta che lo prenda e vedrai… lo ridurrò in polpette di gatto e ce lo mangeremo a cena!!

Scherzy: Su ragazzi, per favore, basta con questi battibecchi! E’ un peccato sprecare il tempo così, dobbiamo ancora fare la spesa per stasera e scegliere tra tutto questo ben di dio non sarà per niente facile!

Astericcio: Allora riepilogando, per ora dobbiamo prendere pesce per Tigotta e salsicce per Bianchina. E poi? cos’altro volete?

Scherzy: Mumble, mumble… vediamo un po’… io vorrei qualcosa di molto saporito, chiederò al macellaio quando comprerò le salsicce. Per Ciccio e Asty potremmo prendere delle nutrienti lumache già pulite (vorrei tanto sapere come fanno a mangiare quella roba, puah!), così non dovrete perdere tempo a cercarle nel prato!

Ciccio: Oh, grazie Scherzy, ottima idea! Ogni tanto è bello concedersi qualche lusso e non doverci procurare tutto da soli! Ma, dimmi piuttosto, come farai a comprare tutto questo? Non credo che sulla Terra accettino i soldi papalliani…

Scherzy: Tranquillo, Ciccio! Su Papalla i soldi non esistono neppure, ma ho già capito come funziona qui, pertanto ho chiesto aiuto a Papamicio che è stato molto generoso!!

Mimì: Io, invece, non ho molta voglia di mangiare stasera… quindi mi basterà una gustosa e leggera insalata. E dopo frutta per tutti, ok?

Scherzy: Perfetto, ora compriamo tutto e poi di corsa a casa a preparare la cena! Ho già l’acquolina in bocca… slurp, slurp!

Più tardi, nel giardino di Papamicio…

Scherzy: Forza ragazzi, chi mi porta un po’ di legna per fare la brace? Mi serve per cucinare le salsicce di Bianchina, la mia bistecca alla fiorentina e l’orata per Tigotta!

Astericcio: Ecco qua, Scherzy, con chi credi di avere a che fare? Ci abbiamo già pensato Astericcio ed io mentre tu stavi pulendo insalata e pomodori.

Mimì: Allora noi gentili donzelle possiamo iniziare a preparare le ciotoline per mettere il cibo e quelle per l’acqua, miao. Mmmm, che bella insalatona che mi hai preparato, Scherzy, non vedo l’ora di iniziare a mangiarla… ma aspetterò che sia pronto anche il vostro cibo per mangiare tutti insieme!

Astericcio: Sai, Mimì, stavo riflettendo su una cosa… stamani mi hai criticato perché ho fatto colazione con un lumacone che stava strisciando tranquillo nel prato…

Mimì: Sì, vedi, ho pensato alla sofferenza che deve aver provato mentre lo uccidevi.

Astericcio: Capisco, ma chi ti dice che anche l’insalata non provi sofferenza quando viene sradicata dalla terra?

Mimì: Ma dai, Asty, non esageriamo… come fa un’insalata a soffrire?!

Astericcio: Già! Non parla, non ha un viso che possa cambiare espressione, quindi dai per scontato che non soffra. Ma come puoi esserne sicura? Su Paradiriccio, il mio pianeta, per insegnare ai piccoli ad avere rispetto per le piante, si racconta una leggenda che narra di un pianeta in una lontana galassia in cui le piante possono parlare ed esprimere gioie e dolori. E si racconta anche che, prima o poi, tutte le piante dell’Universo riusciranno a farlo e ci faranno sentire terribilmente in colpa per come le abbiamo trattate e per non essere riusciti ad ascoltare la loro voce quando ancora non erano in grado di emettere suoni.

Ciccio: Sai, Asty, che non ci avevo mai pensato? E chissà se anche gli alberi ai quali abbiamo staccato i rametti per il fuoco hanno sofferto, spero di no!

Mimì: Ma allora, se così fosse, per non fare del male a nessuno, dovremmo forse morire tutti di fame?!?

Scherzy: Non credo proprio… il punto, secondo me, è il rispetto per tutti gli esseri viventi, siano essi animali o vegetali o papalli: finché si seguono le regole dettate dalla Natura, il rispetto c’è e non ci si deve sentire in colpa! E non dimentichiamo il rispetto per se stessi… è forse rispetto di sé privare il proprio corpo del nutrimento necessario per vivere?

Tigotta: No… non credo proprio, maomao…

Ciccio: Eh sì, Scherzy, sono d’accordo con te! Mi sa che è proprio il rispetto per tutto e tutti la cosa più importante! E non solo nei confronti del cibo, ma della Natura in generale. Sai, una volta, quando i miei nonni erano piccoli c’erano molti più boschi: ora molti alberi sono stati tagliati per costruire rifugi per gli umani o per coltivare i terreni.

Bianchina: Evidentemente il legno degli alberi serviva ed è stato necessario prenderlo…

Ciccio: Il problema è che tanti animaletti hanno perso le loro tane… conoscevo una famigliola di ricci che venne travolta da una frana causata da tanta pioggia. Quando c’erano tanti alberi questo non succedeva mai…

Tigotta: E come si potrebbe risolvere questo problema? Il legno serve per tante cose, ma se si tagliano gli alberi si fanno grandi danni… non capisco… come si fa ad avere rispetto, Ciccio?

Ciccio: E’ vero, non è facile! Però però… forse un modo ci sarebbe… bisognerebbe fare crescere dei boschi apposta per essere tagliati e lasciare intatti quelli nati per caso. Beh, non so, io la vedo così. Voi cosa ne pensate?

Astericcio: Mi sembra la stessa cosa di quegli animali in gabbia di cui abbiamo parlato stamani… sia animali che alberi verrebbero fatti nascere e vivere un po’ solo per essere uccisi o tagliati quando qualcuno lo deciderà.

Scherzy: Già! Hai proprio ragione, Asty, però è un bel dilemma stabilire cosa sia giusto o sbagliato… del resto la Natura ci ha creati così e, perché un individuo possa vivere, deve farlo a spese di qualche altro individuo, sia esso animale o vegetale… proprio un bel dilemma! Mi fa tornare in mente una poesia che ho letto l’altro ieri prima di appisolarmi in giardino, fammi pensare… diceva più o meno così…

Il cacciatore si rivolge al cervo che ha abbattuto
Mi dispiace di averti dovuto uccidere,
piccolo fratello.
Ma io ho bisogno della tua carne,
perché i miei figli soffrono la fame.
Perdonami, piccolo fratello.
Io voglio onorare il tuo coraggio, la tua forza
e la tua bellezza - guarda!
Io appendo le tue corna a questo albero;
ogni volta che vi passerò davanti,
penserò a te
e renderò onore al tuo spirito.
Mi dispiace di averti dovuto uccidere;
perdonami, piccolo fratello.
Guarda, in tua memoria
io fumo la pipa,
io brucio questo tabacco.

Tigotta: Uao, Scherzy, che memoria!! Qual è il tuo segreto? Maramao!!

Scherzy: Nessun segreto, mia cara, è una prerogativa di noi papalli… prima o poi te la spiegherò!

Bianchina: Ma è bellissima, prrr… prrr… spero che ce ne racconterai altre, caro Scherzy!

Scherzy: Lo farò, lo farò… certo che lo farò! Ma un po’ per volta, i piaceri vanno assaporati a piccole dosi! A proposito di piaceri, ragazzi miei, che ne dite di cominciare a mangiare?? Sono ore che ho l’acquolina in bocca pensando a quella bella fiorentina, con tutto il rispetto per il manzo da cui proviene, gosh!

Poco dopo…

Ciccio: Mmmm, Asty, questa bistecca ha un profumo irresistibile! Che dici, si arrabbierà Scherzy se ne assaggiamo un pezzettino?

Astericcio: Mah! Non saprei… non c’è modo migliore per scoprirlo che provare! Dai, facciamolo ora che sta finendo di preparare il nostro vassoio di lumache. In fondo, che vuoi che sia se mancherà un pezzettino, non sarà mica la fine del mondo!

Ciccio: Uao, che meraviglia, senti come è tenera e gustosa!

Astericcio: Per tutti gli aculei dell’Universo! Non avevo mai assaggiato qualcosa di così saporito… dai, prendiamone un altro pezzettino prima che arrivi Scherzy!

Ciccio: Sì, sì! Anche altri due o tre, è così grande!

Tigotta: Beh… era grande, ora lo è molto meno… ragazzi smettete finché siete in tempo.

Ciccio: Ok, ok! Hai ragione, giusto l’ultimo pezzetto e poi basta.

Astericcio: Allora l’ultimo pezzetto anche per me!

Tigotta: Oh, oh, era l’ultimo davvero… non vorrei rovinarvi la festa, ragazzi, ma Scherzy sta arrivando! Io, per precauzione, mi allontano un pochino, miao miao!!

Scherzy: Arghhh!!!! Per tutti i papalli spapallati dell’Universo! Ma cosa avete combinato?????

Astericcio: Ehm, ehm… scusaci amico, non ce ne siamo resi conto… è stato un istinto irresistibile, un po’ come quello di Tigotta che cattura i topolini anche se non ne ha bisogno per mangiare…

Ciccio: …già! E, se puoi capire lei, perché non dovresti capire noi?!

Scherzy: Perdindirindina! Oltre al danno anche la beffa di non potermi arrabbiare e mettervi in punizione… va beh! Vorrà dire che domani tornerò al mercato per comprare un’altra bistecca e stasera cenerò con queste nutrientissime (bleahh!!) lumache!

Scherzy con lumache

Scherzy: Aspettate un momento… siete proprio sicuri che si sia trattato di un istinto irresistibile? A me risulta che i ricci si nutrano solo di piccoli insetti e lumache… non sarà che mi state prendendo in giro e avete voluto farmi un dispettuccio?? Mumble, mumble… in questo caso una bella punizioncina ci starebbe proprio bene… ehh?

Barbariccio: Te lo assicuro io, caro Scherzy, che ho visto con i miei occhi mamma riccia con i suoi piccolini avventarsi su cotenne di maiale e avanzi di pancetta della pasta all’amatriciana, snobbando altri cibi più “adatti” a loro.. e condividere tranquillamente il cibo con i mici, senza che nessuno lottasse per accaparrarsene di più!

Daniccia: Eh sì, caro Scherzy, le osservazioni sul campo fatte da Barbariccio sono fondamentali! Mai dare per scontato niente... ogni osservazione della Natura può riservarci conferme di quanto già si sapeva, ma anche tante belle sorprese!

Scherzy: Ok, mi avete convinto! “Gusterò” questi esseri striscianti e, per farmi passare la rabbia, reciterò alcune poesie rilassanti…

Fratelli miei
Guardate, fratelli miei, la primavera è arrivata;
la terra ha ricevuto l'abbraccio del sole
e noi vedremo presto i risultati di questo amore!
Ogni seme si è svegliato.
E così anche tutta la vita animale.
E’ grazie a questo potere che noi esistiamo.
Noi perciò dobbiamo concedere ai nostri vicini,
anche ai nostri vicini animali,
il nostro stesso diritto di abitare questa terra.

Saggezza
Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo.
Molti miei amici sono nati con la pella gialla, nera o bianca.
Ci sono fiori dai colori diversi ed ognuno di essi è bello.
Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d'accordo e lavorino insieme, senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio volere.

Sai che gli alberi parlano
Si parlano. Parlano l'un con l'altro, e parlano a te, se li stai ad ascoltare.
Ma gli uomini bianchi non ascoltano.
Non hanno mai pensato che valga la pena di ascoltare noi indiani, e temo che non ascolteranno nemmeno le altre voci della natura.
Io stesso ho imparato molto dagli alberi:
talvolta qualcosa sul tempo, qualcosa sugli animali, talvolta qualcosa sul Grande Spirito.

Tatanga Mani- "Bisonte Che Cammina" (1871-1967)
Era originario della Tribù Stoney del Canada. Da bambino venne adottato da un missionario bianco ed ebbe una buona educazione scolastica. In età adulta divenne capo della sua tribù, proprio in un periodo storico nel quale ai pellerossa venne tolto il proprio spazio vitale e si tentò persino di sradicarli dalla loro memoria genetica, obbligandoli a confrontarsi con la civiltà dei bianchi.

 

Le altre puntate dei racconti di Ciccio e Astericcio sono disponibili nella rubrica ad essi dedicata

17 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    Per fortuna che gli umani a volte possiedono quello che si chiama buon senso o senso della misura.Vicino a casa mia ci sono gatti che incontro ogni giorno,ognuno con il loro carattere,ma uno di loro è estremamente aggressivo attacca e fa scappare anche i cani,roba da non crederci.Una volta ha attaccato anche me che passeggiavo con il mio cane,gli ho rifilato un calcio robusto tanto perché capisca come funzionano le cose al mondo.Adesso quando mi vede mi guarda male e sono sicuro che se gli capitasse l'occasione mi renderebbe la pariglia e farmi vedere chi comanda nel suo territorio.Gli è andata bene perché se avessi (esagerando un po')avuto mia figlia e captato un vero pericolo non avrei avuto nessun problema a mandarlo nel paradiso dei gatti.L'animale che più ho amato è stata una gatta che dopo quindici anni di amore reciproco ho dovuto farla sopprimere,con mio grande dolore,Quando sarà il mio turno non credo avrò la stessa fortuna che ha avuto lei.Ci sono regole di comportamento che,come ben evidenziato da questo racconto,esaltano il rispetto di altre specie e anche di individui,ma la Macchina ha le sue regole e chi non le rispetta per un malinteso amore universale firma l'inizio della sua fine.Ogni volta che illuminiamo con la nostra esistenza una scena del teatro della vita,dobbiamo essere svelti a cambiare anche le regole più sacre  ,perché niente è scritto e nulla è garantito.

  2. Gianni Bolzonella

    Primo pensiero:                                                                                                                                                 Max scriveva che un giorno anche la frontiera della riproducibilità tecnica dell’uomo sarebbe stata superata. Soltanto allora l'uomo avrebbe ridotto le sue pretese e l’avrebbe fatta finita una volta per tutte con l’idea più che millenaria di essere qualcosa di speciale. Eliminata, grazie alla tecnica, ogni differenza tra gli uomini e gli animali, nessuna forma di discriminazione avrebbe potuto sopravvivere. Tutti gli esseri sarebbero stati classificati come viventi. Tutti avrebbero avuto diritto alla loro sofferenza biologica e alla loro felicità biologica.

    Contropensiero:

    La paura ci salva, pensò, ma non vede che se stessa. Fu allora che comprese che per guardare davvero gli altri, per svelarne l’essenza, bisognava restare calmi, immobili, crudeli e innocenti come un serpente in procinto di iniettare il veleno nel collo della sua preda.

    Cito il mio raffinato autore preferito, Ivo Andric.

    Buon compleanno VINCENZO !!!  :-D  :-D  :-D

  3. Barbariccio & Daniccia

    Forse, Gianni, quello che provano a farci capire i nostri piccoli amici è proprio che l'amore universale, se malinteso, non porta da nessuna parte... sicuramente l'uomo ha alterato il funzionamento della macchina della Natura e, a questo punto, forse il massimo che può fare è cercare un compromesso tra etica e sfruttamento delle risorse, sperando che la fine arrivi il più tardi possibile.

  4. Sì, tutto bene, tutto profondo... ma Mimì (io la conosco bene) è molto più saggia di quello che sembra... Ecco, dato che non si mette mai in mostra, viene considerata secondaria... Uffa!!!! Anche tra i gatti e i ricci c'è il vizio di non dare a Cesare quel che è di Cesare! Mimì è l'unica laureata!!!! Lo sapevate???? :mrgreen:  :mrgreen:  :mrgreen:

  5. PapalScherzone

    L'avevo detto io a quelle due... che pazienza ci vuole con queste donne!!!  Non preoccuparti, Papamicio, ci penserò io a valorizzare Mimì la prossima volta!

    A proposito... in cosa è laureata? Sai, lei è così modesta che non lo ha detto a nessuno... :roll:

  6. Scienze naturali... ovviamente! :mrgreen:

  7. PapalScherzone

    Ovvio... come ho fatto a non pensarci...?  8-O

     

  8. Mario Fiori

    Bellissimo racconto Barbariccio e Daniccia, e la saga continua. L'amore è fondamentale nella vita e deve essere universale ma, logicamente non deve essere frainteso e l'uomo lo  ha fatto e lo fà appunto sfruttando indiscriminatamente e , quel che c'è di peggio, si diverte pre gratuitamente e spudoratamente.

    Compromesso ma anche dconsapevolezza, umiltà e buonsenso.

  9. Barbariccio & Daniccia

    Giusto, Mario, si passa dallo sfruttamento indiscriminato delle risorse a forme di difesa di esse basate sull'integralismo intollerante... riusciremo mai a trovare la giusta via di mezzo?

  10. Zappalà Barbara

    Papàmicio non dice la verità Mimì non è laureata, ha solo un semplice diploma in qualcosa riguardante l'alimentazione vegana e i suoi benefici, pagato da papàbugiardo. Credetemi la più saggia è Bianchina lei conosce i benefici dell'alimentazione mediterranea!!

  11. Lo sapevo... anche in questo "circolo" prima o poi dovevano arrivare i rompiscatole...  Papamicio sa benissimo chi è laureata e chi invece se la spassa mangiando, senza lavorare, tutto il giorno... :mrgreen:

  12. Paolo

    Cara allegra combriccola che dire... Cosa è davvero importante?

    Più che un commento, preferisco citare un mio fratello dalla pelle rossa vissuto tra il 1831 e il 1890:

    “Quando avranno inquinato l'ultimo fiume, abbattuto l'ultimo albero, preso l'ultimo bisonte, pescato l'ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche”

    Tatanka Lyothanka

  13. PapalScherzone

    Non ci crederai, amico mio, ma avrei voluto recitare anche la frase che tu hai citato... poi avevo deciso di lasciarla per un'altra occasione... come hai fatto a leggermi nel pensiero??  8-O

  14. Paolo

    Correlazione quantistica :mrgreen:  :mrgreen:

    Paolo

  15. Maria Pia

    Non ci credo, finalmente qualcuno che condivide la mia filosofia! È quello che dico sempre ai vegetariani... qual è la differenza tra uccidere un animale o uccidere una lattuga? Sono le regole della Natura, si mangiano altri esseri viventi per sopravvivere, e si deve rispettare per uguale sia gli animali che i vegetali... insomma, soltanto perché la lattuga non urla quando la tagli, non vuol dire che non provi dolore! Peccato che quando arrivo a questo punto la gente sia solita ridermi in faccia... vorrei provassero a tagliare una mandragora come quelle di Harry Potter, poi vediamo se la pensano ancora così :-P però davvero, chi ama le piante lo sa quanto sono sensibili e in quanti modi sono in grado di dimostrarti di essere vive e in grado di rispondere agli stimoli, per quanto mi sforzi non riesco a vedere differenza alcuna tra vegetali ed animali...

    Le poesie sono stupende, ancora una volta racchiuse in queste storie che magari sembrano per bambini, ci sono delle importantissime lezioni che servono anche... soprattutto direi... per i grandi. È difficile fare un commento che includa un po' tutti i pensieri che mi passano per la testa quando leggo questi articoli, perché ognuno di loro non si limita a lasciare una morale ma tantissime, in modo divertente e così ben fatto che arrivi alla fine della storia senza nemmeno accorgertene! Complimenti Daniccia e Barbariccio :-D

  16. Barbariccio & Daniccia

    Cara Maria,

    tu non ci crederai, ma giuriamo sul nostro onore di ricci che avremmo voluto inserire la riflessione sull'insalata che, chissà, potrebbe anche provare dolore quando la si mangia... abbiamo rinunciato perché ci sembrava troppo "spinto" come concetto e non volevamo suscitare facili risate.

    Non sai quanto piacere ci fa prendere atto che non siamo le sole ad avere pensieri del genere!

    Ah... visto che siamo così in sintonia, se hai idee e suggerimenti, mici e ricci li accoglieranno volentieri!

    :wink:

  17. Maria Pia

    Già... è che per gli animali sembra facile detrerminare il momento in cui muoiono, almeno stanto alla nostra idea di "morte"... nel senso che quando mangi una bistecca di solito non immagini che l'animali provi dolore, perché tanto era già morto quando ci hai tagliato la carne... ma le piante quando muoiono? Insomma, se togli una pianta dal suo vaso e la lasci per qualche ora da parte, poi la rimetti nella terra, questa torna a vivere... per cui se togli dalla terra una lattuga, in teoria non è ancora morta, il che vuol dire che può ancora provare dolore! Noi e le nostre strampalate teorie... se qualcuno sta leggendo questi commenti starà ridendo di sicuro

    Comunque ci penserò, grazie per la considerazione  :-D Per ora sono ancora in fase allibita, non sono abituata a palare con qualcuno che la pensi come me e ciò che scrivete mi sembra talmente perfetto che non ho nulla da aggiungere!

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