Categorie: Curiosità Racconti di Vin-Census
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Scritto da: Daniela
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I Racconti di Vin-Census: VOGLIA DI NORMALITA'
Cos'è la normalità? Una situazione oggettiva o una percezione soggettiva? Riuscirà Oscar a sentirsi normale nonostante la sua anormalità? E perché mai dovrebbe credersi anormale un tipo normale come lui? Caro Vin-Census, questa volta credo proprio che ti sia superato... forza Oscar, vediamo come riuscirai a cavartela!
A 32 anni Oscar era di una timidezza spaventosa. Non guardava nemmeno la televisione perché aveva paura di essere osservato, anche se sapeva benissimo che era impossibile. Rimasto orfano all’età di 18 anni, con un ottimo conto in banca, si era completamente chiuso in se stesso. Non aveva bisogno di lavorare ed aveva una casa bellissima in riva al mare. Questi privilegi lo avevano ancor più isolato dalla società ed egli viveva quasi come un eremita nella sua prigione dorata. Cercava di evitare i vicini e si recava in città solo per i pochi acquisti che non gli potevano venire recapitati a casa. Leggeva moltissimo e fantasticava su mondi diversi, pieni di solidarietà ed amicizia. Quello in cui viveva gli metteva paura. Era troppo violento e ognuno pensava ai propri interessi. Oscar aveva preferito stargli alla larga. La sua timidezza nascondeva infatti una grande voglia di socializzare, ma i contatti con gli altri lo spaventavano terribilmente. In qualche modo si sentiva “diverso” dal suo prossimo. Accusando l’umanità di non essere perfetta come lui avrebbe voluto, riusciva a nascondere anche a se stesso il fatto di sentirsi come una specie di alieno. Ma Oscar era un uomo normale, né troppo alto né troppo basso, aveva lineamenti piacevoli e nessun difetto fisico. Era in realtà il tipico uomo medio, anche se ricco, e avrebbe tranquillamente potuto vivere nel mondo passando inosservato. Invece si sentiva anomalo e fuori posto e accusava gli altri di questa situazione.
Questo suo modo di fare aveva sempre sorpreso le poche persone che lo avevano incontrato, ma poi ognuno aveva i suoi problemi da risolvere e non se ne era curato più di tanto. Un giorno, sulla spiaggia di fronte alla villa, vide una bellissima ragazza che con alcuni amici faceva il bagno ridendo e scherzando. Oscar ne fu colpito profondamente. La sua sicurezza nel voler vivere da solo cominciò a vacillare. Forse la sua paura era solo una forma di vigliaccheria e non un blocco reale. Passò molte notti a pensare e poco alla volta sentì di dover prendere una decisione fondamentale. Doveva inserirsi nella società e al diavolo la paura di essere fuori dalla norma. Ma farlo era molto più difficile che dirlo. Anche perché, conoscendo il suo carattere strano, i vicini facevano fatica a simpatizzare con lui. Passò un periodo terribile: da un lato avrebbe voluto cambiare la sua esistenza, dall’altra le reazioni del prossimo lo ricacciavano nel suo isolamento ed Oscar tornava a sentirsi un “diverso”.
Proprio durante questa fase di grandi conflitti interiori successe il fatto. Una mattina andò a farsi la barba e si rese conto di avere le ali. Piccole, ma inconfondibili. Erano due escrescenze piumate che sorgevano all’altezza delle scapole. Le riusciva a muovere a piacimento e si convinse che era diventato pazzo. Ecco a cosa lo aveva portato la sua paura di essere strano. Accidenti alla sua timidezza ed alle sue fissazioni. Ora come sarebbe mai riuscito a uscirne fuori e per di più da solo? Prese una mezza dozzina di tranquillanti e tornò a letto, sperando che qualche ora di sonno profondo avrebbero potuto cancellare quell’illusione paranoica che aveva subito. Forse era solo stanchezza e tensione e non vera pazzia.
Dopo otto ore di sonno disturbato e pieno di incubi ebbe paura di toccarsi le spalle e corse subito in bagno. Non solo le ali erano sempre al loro posto, ma erano addirittura cresciute. Sembravano proprio reali. Provò a toccarle e le sentì morbide e delicate. Le schiacciò con forza e sentì dolore. Ma allora erano proprio vere! Perché proprio a lui, accidenti. Proprio adesso che stava lottando per entrare nel mondo normale. Adesso sì che era diventato proprio diverso da tutti. Ne fu sconvolto e sentì crescere un senso di depressione sempre più profondo. Provò a vestirsi con abiti normali e vide, con un po’ di sollievo, che riusciva a nasconderle sotto la giacca, senza segni visibili dall’esterno. Cominciò a pensare alle motivazioni di quel cambiamento improvviso. Sicuramente non poteva essere qualcosa di fisico, doveva esserci stata una volontà superiore. Oscar non era religioso, anzi la perdita dei genitori lo aveva allontanato dalla fede. Ma adesso non riusciva a sottrarsi a quel pensiero. Era sicuramente stata una decisione presa dall’Aldilà. Ma perché?
Quel giorno e la notte successiva passarono in modo terribile ed il povero giovane non riusciva a darsi una ragione. Poi cominciò a pensare che forse era stata una specie di punizione divina per la sua fissazione di vivere isolato e di sentirsi anormale. Bell’aiuto aveva ricevuto dal Padre Eterno. Invece di essere stimolato a migliorarsi, era stato trattato come un peccatore incallito. In fondo non lo faceva per cattiveria a vivere da solo, ma solo per incapacità di superare il profondo disagio interiore. No, non poteva il Creatore o chi per Lui essere così malvagio. Doveva esistere un altro motivo. Durante questa fase di atroci dubbi e di pensieri contrastanti, ebbe comunque voglia di vedere se le sue ali erano veramente tali e non solo un simbolo religioso. In fondo nello stato in cui era ne sarebbe valsa comunque la pena. Meglio provare a volare buttandosi nel vuoto che continuare a vivere in quello stato confusionale.
La mattina dopo, molto presto, quando era sicuro di essere completamente solo, si recò sull’alta scogliera a fianco della sua bellissima casa. Con le ali spiegate si lanciò senza esitazione dagli scogli. Ebbe la sensazione di cadere e che tutto sarebbe velocemente finito. Invece, senza far niente di preciso, le sue ali si misero automaticamente a muoversi ritmicamente e Oscar si trovò sospeso tra mare e cielo. In pochi minuti fu capace di salire e scendere con minima fatica. Fece anche evoluzioni meravigliose andando a sfiorare l’acqua per poi risalire velocemente fino a quasi toccare le nuvole. Non riuscì nemmeno a pensare in quei momenti e decise di tornare a casa in preda a forte emozione e paura. Era stata sicuramente un’esperienza bellissima, ma questo provava in modo decisivo che il suo ruolo era quello di essere diverso.
Era davanti ad un dubbio ormai ben chiaro e definito. O continuare a vivere veramente da alieno nel suo mondo particolare, in cui però avrebbe avuto la splendida possibilità di librasi nell’aria a suo piacimento, oppure estirparsi quella capacità che lo rendeva unico e tornare alla vita di prima, in cui almeno gli rimaneva una pur piccola possibilità di inserirsi nella normalità. Pensò di nuovo alle motivazioni che lo avevano reso così speciale. Se Dio era buono come doveva essere, può darsi che l’apparizione delle ali fosse stato un modo drastico per farlo decidere sul suo futuro. O veramente sceglieva l’isolamento, e ne aveva adesso un vero motivo anche piacevole, o dava un taglio decisivo alla sua insicurezza interiore e iniziava a essere veramente un uomo. Cominciò a comprendere appieno la volontà divina. Non si sarebbe mai deciso se non fosse stato messo di fronte ad una situazione così estrema. Ora ne era sicuro e ringraziò il Padre Eterno per quel gesto di amore nei suoi confronti. Agognava di essere normale, anche se le ali gli davano una capacità unica ed eccitante. Voleva vivere come tutti. Ecco qual era la sua decisione. Finalmente qualcosa si ruppe nella sua malefica timidezza ed insicurezza. In fondo le ali si potevano tagliare con una semplice operazione chirurgica. Sembravano infatti appena incollate alle sue scapole, anzi forse proprio la loro labile consistenza era stata predisposta per quello scopo.
Il timido e solitario Oscar non ebbe più dubbi e si recò di prima mattina da un chirurgo privato che sapeva non avere tanti scrupoli di fronte ad un bel mucchio di quattrini. Lo tirò giù da letto, ma alla vista del denaro il medico non oppose resistenza al tipo di operazione richiesta e lo fece accomodare in sala operatoria. Il chirurgo non riuscì a celare la sua enorme sorpresa di fronte allo spettacolo che Oscar metteva a nudo e bofonchiò qualcosa, ma alla fine eseguì il suo lavoro senza proferire parola. Come Oscar aveva immaginato l’operazione fu molto semplice e quasi non uscì sangue dalle due piccole ferite. Si sentiva benissimo ora e tutte le sue fobie erano solo un ricordo. Pagò una ricca somma addizionale per comprare il silenzio assoluto del dottore, che lo assicurò in tutti i modi. E poi in fondo chi avrebbe mai creduto al medico se questi avesse parlato? Già di dubbia fama, sarebbe stato preso al più per visionario.
Uscì nell’aria fresca del nuovo giorno con un vigore interno mai provato prima. Finalmente!
Non riuscì nemmeno a credere ai suoi occhi quando vide la gente intorno a lui che volava spensierata nel cielo.
Potete trovare tutti i racconti di Vin-Census nella rubrica ad essi dedicata
14 commenti
L'avevo già letto ma devo dire che rileggendolo, mi sono resa conto che la tua malignità non ha limiti.
Mi mancano i tuoi racconti, trova il tempo per ricominciare a scriverli, così vedremo se con gli anni ti sei rabbonito un pò
Povero Vin-Census... non è maligno, è solo... ehm, ehm... dunque... vediamo... fantasioso!!!!!
grazie Dany... come si può dire che sono maligno... alcuni racconti fanno perfino lacrimare tanto sono commoventi e intrisi di "buonismo" quasi televisivo. Oggi sarei molto più duro e cattivo!
Su questo sono pienamente d'accordo, ma in ogni caso penso che tutti amerebbero ancora leggere i tuoi libri.
Non cercare scuse, scrivi!!!!
accontentata !
Leggi QUI
Bel racconto (anche se il finale è amaro). Io la vedo così: in fondo, siamo tutti uguali, abbiamo tutti le stesse potenzialità solo che, nella realtà, c'è chi si tarpa le ali e chi, le ali, crede di non averle e di non poterle avere.
in altre parole la "diversità" è una costruzione umana....
C'è diversità e diversità: una parte è di origine ... umana, sociale.
E mi inserisco io,come il solito cari amici.Questa sull'uguaglianza è una bella balla,che molti assumono automaticamente per educazione,perché è bene,perché non disturba nessuno e fa vivere felici per avere fatto il compitino che il pensiero trascendente ha stabilito.Chi?Con la vittoria del liberalismo, l’individuo è diventato il soggetto di riferimento per tutta l’umanità, emancipato da ogni appartenenza comunitaria e identità collettiva, catalizzato dall’ideologia dei diritti umani e dall’onnipervasiva catechesi del “politicamente corretto”. Il liberalismo è cioè riuscito nell’intento di sostituire il “politico” con l’autoregolazione amministrativa del presente e il moralismo, tanto da essere ormai– paradossalmente–più che una idea politica, una sussunzione totalitaria della realtà. Permeandosi nel profondo del tessuto sociale e dei comportamenti indotti, il liberalismo è oggi l’ordine naturale delle cose, la dittatura dei nostri tempi. La politica diviene biopolitica –delle “particelle elementari”, direbbe Michel Houellebecq– mezzo con cui il sistema regola la vita biologica e fisica attraverso dei nuovi istituti giuridici, il condizionamento tecnologico,
la medicalizzazione di ogni atto e momento dell’esistenza, il controllo della stessa riproduzione, la polverizzazione della famiglia, e dove lo scambio, la produzione, il consumo, la rapida sostituzione del “materiale umano” (eugenetica, eutanasia, immigrazione di massa) disegnano un vitreo e distopico palcoscenico post-umano.
Il pensiero unico a cui siamo sottomessi è di fatto di stampo monocratico, accetta cioè solo l’esistenza di se stesso e vede il dissidente, come un nemico da abbattere. Vi è un fenomeno che potremmo definire effetto gregge delle opinioni. In Psicologia delle Folle l’antropologo Gustave Le Bon descrive come si propagano a macchia d’olio le convinzioni tra le folle “un individuo può essere messo in condizioni tali che, avendo perso la propria personalità cosciente, obbedisca a tutti i suggerimenti di chi appunto tale coscienza gli ha sottratta”, non è difficile immaginare in che modo queste opinioni vengano imposte dall’alto soprattutto tramite la propaganda televisiva, e molto meno tramite il web.Come si cambia il modo di pensare delle folle? Usando la ripetizione che attraverso il contagio, radica nelle coscienze delle folle dei modi di pensare. Riprendiamo l’opera di Le Bon “Ben si comprende l’efficacia che la ripetizione ha sulle folle vedendo quale potere essa esercita sulle menti più illuminate. Infatti la cosa ripetuta finisce con l’incrostarsi nelle ragioni profonde dell’inconscio, in cui si elaborano i moventi delle nostre azioni. Dopo qualche tempo, dimenticando chi è l’autore dell’asserzione ripetuta, finiamo col crederci.” Bisogna scegliere se essere solo un numero o uomini liberi di cui vi è grande penuria.
La morale moderna consiste nell’accettare i luoghi comuni della propria epoca; ma per un uomo colto ciò significa commettere un atto della più volgare immoralità”.Non ci vergogneremo mai di ciò che siamo, almeno finché non cesseremo di combattere chi cerca di cambiarci.Il paradosso è che da una parte ci fanno due palle mostruose per convincerci a rispettare e a promuovere il diverso,anche contro ogni logica,dall'altra la dittatura del correct di cui sopra ci vuole omogeneizzare nel tutto è di tutti,tutti uguali,cambiano ridicolmente le parole,come già è stato discusso anche quì.Io mi sento simile,ma non uguale agli altri e sono convinto che la natura ci differenzia e ci divide,per il suo interesse,negarlo è solo ideologia.
basta restare un passettino prima di Orwell. Quando poi faremo l'ultimo passo non esisterà più la diversità, ma per motivi molto diversi... Dai, che ci siamo quasi: rimbambiti ma non più razzisti!!!! E poi? O rimanere macchine inerti o costruire una torre di Babele. Quel giorno -forse- l'asteroide dirà : "Basta così! Avanti un altro"
Riporto (non sono un sociologo né uno psicologo) …"i teorici liberali sposano il credo secondo cui tutti i bambini dovrebbero avere uguali opportunità, riconoscendo nel mentre contemporaneamente che <<i bambini sono nati non come cittadini eguali, ma come soggetti incorporati, i cui legami familiari delimitano e danno luogo alla condotta politica>> (O’Neill 1995,p. 4). E ancora, per sopperire alle disuguaglianze di nascita, la teoria liberale del contratto, che trova la sua espressione nell’intricata storia delle pratiche sociali e welfaristiche nelle società occidentali, deve necessariamente aderire alla finzione culturale, potenzialmente dannosa, che tutti i bambini, alla nascita, sono uguali. […] <<solo trascurando il legame bambino/famiglia possiamo immaginare l’uguaglianza politica del bambino, mentre l’uguaglianza del bambino è un mito al quale esso è collegato per “evitare” la disuguaglianza nelle e fra le famiglie>> (O’Neill 1995, p. 7)". (A. James, C. Jenks, A. Prout - Teorizzare l’infanzia. Per una nuova sociologia dei bambini. P.68-69. 2002, Donzelli)
Le differenze ci sono: pur avendo lo stesso corredo di geni legati in qualche modo all’intelligenza, per esempio, già i fattori epigenetici, a parità di tutto il resto, potrebbero determinare comportamenti “intelligenti” diversi. http://www.lescienze.it/news/2017/05/22/news/intelligenza_nuovi_geni_sviluppo_cellulare-3535190/
Se già, però, il fatto stesso che esistano più gruppi determina l’insorgere di discriminazioni, già questo fa si che un gruppo, in questo caso, non sia “uguale” all’altro. http://www.lescienze.it/archivio/articoli/1971/01/01/news/esperimenti_sulla_discriminazione_tra_gruppi-539872/
Il quadro è penosamente completo se, poi, ci mettiamo il fatto che quanto maggiori sono le diseguaglianze sociali tanto maggiore è la tendenza di chi domina a dominare sempre di più; fatto questo che è potenziato da <<…assenza di buon governo, alto livello di corruzione, mancanza di accesso alle cure sanitarie e alle strutture educative, oltre a mancanza di libertà di stampa e uguaglianza di genere. Ciò che emerge è che si tratta di un circolo vizioso: una maggiore disuguaglianza sociale spinge il gruppo dominante a usare anche mezzi violenti per mantenere lo status quo>> .
http://www.lescienze.it/news/2017/05/10/news/circolo_vizioso_disuguaglianze_sociali-3522436/
Io ho lo stesso diritto di nutrirmi di chiunque altro, anche se c’è chi può rimpinzarsi come meglio gli aggrada e ben oltre i normali bisogni nutrizionali; che lo faccia o meno non mi interessa: è un problema che riguarda la sua salute. MA MI INTERESSA SE, per farlo o, per avere ancora di più rispetto a ciò che ha, non bastandogli l’orologio da 25.000€ che ostenta sul braccio ed altre cose simili, mette a repentaglio la salute altrui, anche la mia, commettendo, o predisponendosi a commettere, oltretutto, degli illeciti punibili dalla legge.
Chi vuole ciò che non è suo perché non guadagnato,se lo prende sottraendolo ad altri.Molti che non riescono a sottrare ad altri ciò che non hanno guadagnato, incaricano il sig."Diritto",il multiforme ,elastico personaggio che lo farà per loro.Il problema per costoro è impossessarsi di qualcosa che non si sono guadagnati.Proprio in questi giorni voglio comprarmi un orologio,mi chiedo:"Quanti soldi posso spendere per comprarlo,senza che qualcuno mi accusi di avere affamato ,rubato,sfruttato,violentato qualcuno?Ormai il mondo è strapieno di agenzie,organismi,ONG,commissioni internazionali,con le quali si regolano,ricattano stati e individui in nome della loro indiscutibile autorità(spocchia arrogante) per molti altri.Mi rivolgerò a loro che sono i custodi dell'inquisizione,obbedendo ai loro santi giudizi,non prima di avermi procurato qualche foglio di carta igienica.P. S.Ma in questo mondo, è possibile fare dei ragionamenti senza tirare fuori,la fame del mondo,gli afflitti di ogni genere,che non riguarda di solito chi ne parla,senza il solito puzzolente mea culpa,gettato addosso a destra e a manca,come se ogni volta che uno fa un respiro debba anche flagellarsi.Esiste anche un altro universo,oltre le disgrazie del mondo,dove ci sono cittadini che non hanno mai fatto male a nessuno,e che si sono guadagnati onestamente quello che hanno,pagando tasse che sono andate anche a lenire disgrazie altrui e anche chi vive,sulle disgrazie altrui.Se qualcuno vuole dare dia,senza passare la propria vita a giudicare gli altri,che spesso sono molto meglio di loro.
Una precisazione: il Rolex da 25.000€, cui faccio riferimento nel mio post precedente, un "Rolex" che avrebbe poturo avere infauste conseguenze per molti, è quello del minuto 19 del filmato presente al link che segue... https://www.youtube.com/watch?v=YqSYbxYmURw
Grazie di cuore, Fiorentino, per aver deciso di condividere quel video, chiarendo, così, il senso del tuo commento.
C'è una bella differenza tra un Rolex comprato con onesti guadagni e uno che rappresenta solo un granello di sabbia in una montagna di corruzione e malaffare, costruita sulla pelle della popolazione indifesa.