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Tags: atmosfera Caronte metano New Horizons Plutone tolina
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Plutone è anche un grande pittore **
Non è solo la gravità che unisce strettamente Plutone e il suo satellite–fratello Caronte. La loro intesa è perfetta: tutti e tre i periodi (rotazioni intorno agli assi e rivoluzione) sono uguali. Essi fanno, però, qualcosa di più: Plutone utilizza il suo satellite (o -meglio- compagno di avventura) per mostrare le sue capacità artistiche, con l’insostituibile aiuto del lontano Sole.
Inizio questo articolo con una frase di uno degli autori, che risponde pienamente alla visione del Cosmo che abbiamo in questo circolo. Egli dice: “ Every time we explore, we find surprises. Nature is amazingly inventive in using the basic laws of physics and chemistry to create spectacular landscapes..” (Ogni volta che esploriamo (l’Universo), troviamo qualche sorpresa. La Natura è straordinariamente inventiva nell’usare le leggi della fisica e della chimica per creare paesaggi spettacolari). In altre parole, più “nostre”: L’Universo si diverte sempre e comunque!
Caronte, il compagno inseparabile di Plutone, ha subito mostrato alla missione New Horizons una caratteristica straordinaria e apparentemente misteriosa: il suo polo nord era colorato di rosso- marrone su un’area che ha le dimensioni del Nuovo Messico, come vediamo bene nell’immagine che segue.
La spiegazione appare oggi molto semplice, anche se il processo è molto articolato: L’atmosfera di Plutone, ricca di metano, deposita sul fratello minore il gas che si solidifica e si trasforma in composti molto resistenti alle estreme variazioni di temperatura, le toline.
L’idea era nata quasi subito, ma il meccanismo di irraggiamento e di trasformazione ha avuto necessità di tempo per essere messo a punto. Oggi, si può dire con buona sicurezza che Plutone è un grande pittore e che con l’aiuto del Sole, della sua orbita e della disponibile “tavolozza” Caronte, è riuscito a creare un’altra meraviglia artistica del Cosmo.
Cerchiamo di sintetizzare ciò che capita: l’atmosfera di Plutone e il suo metano si depositano in parte su Caronte. Tuttavia, le condizioni climatiche sui poli di Caronte sono decisamente estreme. Per ben 100 anni circa, uno di loro rimane in ombra, arrivando a temperature di -257 °C. Questo lungo inverno viene seguito da una “tiepida” primavera in cui il polo rimane inondato dalla luce solare per altri cento anni.
Il metano depositato sul polo durante la sua stagione fredda si trasforma in ghiaccio, ma durante la stagione calda dovrebbe ripetersi il processo inverso. Il metano dovrebbe sublimare e disperdersi nuovamente nello spazio. Il che, in realtà, capita, ma la luce solare ultravioletta favorisce la trasformazione di parte del metano in idrocarburi più pesanti che rimangono in superficie. La luce solare continua a colpire questi composti e li trasforma definitivamente nelle rosse toline, che hanno continuano a rimanere al proprio posto e ad accumularsi durante i milioni di anni passati. Da misure indirette, viene confermata una situazione analoga nel polo nascosto alla vista.
Se l’Universo si diverte, possiamo (anzi dobbiamo) divertirci anche noi. L’opera pittorica di Plutone è probabilmente in una fase preliminare (a lui il tempo non manca). Forse è ancora solo un abbozzo. Alcuni amici del Sistema Solare esterno mi hanno mandato uno schizzo di quello che sarà l’opera d’arte finale. Ve l’allego, ma non fatelo sapere in giro… Plutone se ne avrebbe a male.
Articolo originale QUI
NEWS del 26/11/2020 - Spiegato il meccanismo attraverso il quale la tolina conferisce colori diversi alla superficie di Plutone