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Scritto da: Daniela
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I Racconti di Vin-Census: UNO SCONTRO TITANICO
Mentre la NASA sta studiando come trasformare la fantascienza di Star Trek in realtà grazie alla tecnologia Warp Drive, che permetterebbe ad un'astronave di viaggiare a velocità superiore a quella della luce grazie al motore con propulsione a curvatura capace di creare una distorsione spazio-temporale, la fantasia di Vin-Census prende il volo e ipotizza motori neutronici in grado di... ???
I due mostri dello Spazio si stavano avvicinando l’un l’altro. Erano due enormi galassie a spirale che con i loro miliardi di stelle stavano per collidere. Era questa forse la sfida più attesa e seguita nell’ambito dei Giochi Olimpici Galattici. Si assisteva ad una lotta titanica tra forze gravitazionali immense e nel contempo ad una precisione matematica nell’evitare il più piccolo urto tra le reciproche stelle o addirittura tra i loro pianeti. Se due corpi celesti fossero venuti a contatto la galassia che conteneva l’oggetto “colpevole” dello scontro sarebbe stata eliminata. Nel caso tutto fosse filato liscio, la vittoria sarebbe stata assegnata a chi avesse catturato la maggior parte dell’altra. Se infine si fosse ottenuta una sola galassia ci sarebbe stata parità e l’enorme oggetto risultante sarebbe passato al turno successivo: si perdeva la propria identità ma la massa per il prossimo duello sarebbe stata molto più grande e le probabilità di proseguire ben maggiore.
La fase finale era normalmente la più spettacolare, in quanto vedeva direttamente in azione i giganteschi buchi neri che si annidavano al centro. Come già accennato era però anche una sfida tra singole entità, in quanto al duello partecipavano in prima persona tutte le stelle ed i pianeti che appartenevano alle grandi strutture. Ne conseguiva un tifo enorme, non solo da parte delle galassie vicine, ma soprattutto da parte delle loro stelle che incitavano gli astri della propria classe spettrale e dei pianeti che seguivano con passione le vicende dei loro simili per massa e composizione.
Tutti erano in attesa che la Via Lattea e Andromeda (i due contendenti) si avvicinassero abbastanza per far sentire la loro forza gravitazionale. Andromeda era in realtà un po’ più massiccia ed era perciò favorita, ma bisognava mettere in conto l’abilità dei singoli astri, e del loro corteo planetario, nel sapersi districare nella confusione generale senza causare urti. Era molto importante l’affiatamento dei vari sistemi stellari nel muoversi all’unisono ed evitare attrazioni fatali. Fondamentale era soprattutto far sì che la forza gravitazionale che legava i pianeti alla stella centrale fosse sempre superiore a quella che cercava di deviarli verso oggetti appartenenti all’avversario.
Dopo molto tempo di trepida attesa, ecco che le prime stelle cominciarono ad essere spostate leggermente dalla loro normale traiettoria intorno al nucleo centrale. La sfida aveva avuto inizio.
Non ci furono grandi problemi in questa prima fase. Gli oggetti periferici di entrambe le squadre riuscirono a non essere violentemente strappate e rimasero ancorate al loro nucleo. Poi qualcuno cominciò ad allontanarsi e ad immettersi su orbite estremamente complesse. Questo ovviamente faceva parte del gioco. I primi fuggitivi sarebbero rimasti lontano dal vero campo di battaglia, ma sempre pronti a dirigersi verso la loro casa cosmica quando fosse giunto il momento propizio: anche una singola stella sarebbe stata importante nel giudicare la massa finale.
Finalmente i due grandi ammassi cominciarono visibilmente a compenetrarsi. Non si riusciva più a capire facilmente chi facesse parte di uno o dell’altro dei due contendenti, ma i giudici seguivano con abilità e competenza le fasi più concitate. La struttura complessiva dei due giganti in lotta iniziò a deformarsi. Non si vedevano più spirali regolari, ma lunghi filamenti di stelle che sembravano staccarsi dal nucleo e trattenere le galassie tra di loro. I singoli astri si sfioravano, ma non si urtavano. I pianeti si mantenevano ben stretti al loro padrone e non si spostavano. Era una sfida tra contendenti molto preparati ed abilissimi. Ad un certo punto la forza gravitazionale ebbe il sopravvento e i due nuclei centrali con il corteo di stelle tornarono ad avvicinarsi tra loro sempre più rapidamente. Era questo uno dei momenti più delicati dell’intero incontro. Le galassie non avevano più la velocità propria originale ma subivano soltanto l’attrazione reciproca. I due contendenti si fusero insieme e le stelle tornarono a scorrere velocemente a brevissima distanza. I pianeti subirono forze impressionanti. Alcuni si staccarono dal loro astro centrale, ma si persero nel vuoto senza venire catturati.
Tutto sembrava scorrere con la regolarità di un orologio, senza tentennamenti da parte dei due lottatori. Poi la Via Lattea ebbe un momento di crisi. La stella Sole passò troppo vicina ad un astro di Andromeda ed il suo terzo pianeta venne violentemente risucchiato dall’avversario. Ormai sembrava che niente potesse scongiurare lo scontro del piccolo corpo celeste contro il quinto pianeta dell’altra stella, un gigante gassoso che attendeva con ansia l’urto per dare la vittoria alla sua galassia.
Tuttavia qualcosa di innaturale accadde sul piccolo pianeta del Sole. Si videro fiammate enormi scaturire dalla superficie e lentamente il suo moto verso il gigante si bloccò. Dopo poco il corpo celeste iniziò a tornare indietro e nel giro di poco tempo riprese il suo posto attorno all’amata stella originaria. La manovra lasciò allibiti i giudici, che però non videro niente di scorretto: non era sicuramente dovuta a forze naturali, ma risultava perfettamente regolare.
Dopodiché i due sfidanti ormai allo stremo si amalgamarono insieme e i due enormi buchi neri centrali si fusero senza più lottare. La sfida si era chiusa in parità e la nuova super-galassia aveva passato il turno. Nessuno si accorse della gioia e dei festeggiamenti che esplosero sul terzo pianeta della stella Sole. I nuovi motori neutronici erano riusciti a scongiurare un catastrofe senza precedenti e l’essere umano si convinse di aver fatto un grande passo in avanti.
Potete trovare tutti i racconti di Vin-Census nella rubrica ad essi dedicata
4 commenti
La cosa strana è che in questi scontri tra titani,dalla composizione miliardaria di astri,raramente è soggetta a scontri diretti di questi ultimi,gli unici che sembrano fondersi sono i loro buchi neri.Qualcuno immagina che questi nuovi aggregati di materia siano in grado di creare nuovo spaziotempo accelerandone la velocità.
Più o meno la teoria descritta in "The physics of Time" di Richard Muller, se non sbaglio...
esattamente Dany, con tutte le dovute cautele per una teoria fondata solo sul pensiero e non su dati reali... (ma che memoria che hai!!!!!)
Non ho letto quel libro ma cercherò di farlo in futuro.Mi chiedo però:se il BigBang fosse una specie di scoppio come viene semplificata allora la radiazione di fondo dovrebbe essere ai confini dell'universo in espansione,non al principio.Se è creazione come credo di avere capito,allora è coerente l'affermazione che il big bang è ovunque,lo spazio dovrebbe crearsi come una pastiglia frizzante su un bicchiere d'acqua dalla materia o circa,e l'entropia ci dovrebbe entrare ben bene in questo processo e poi la forza di gravità tangibile e proporzionale alla materia, ma mai nulla anche ai limiti dell'universo.L'entropia crea spazio in che modo non lo so,la gravità rema all'incontrario creando o favorendo il processo opposto all'entropia.