Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Quanta vita sulla Terra e (forse) oltre..."

Lungi da me entrare nei dettagli di una recente conquista della biotecnologia. Quello che mi ha colpito è il risvolto più o meno etico dell’intera faccenda e le informazioni che potrebbe realmente darci sulla vita nell’Universo.

Parliamoci chiaro. Intorno a noi, nelle rocce e nella sabbia, abbiamo una sterminata quantità di silicio. Il silicio non differisce molto dal carbonio e si è spesso pensato che si sarebbe potuta costruire una vita basata sulle catene organiche del silicio.

Siamo d’accordo che ancora non abbiamo trovato altre forme di vita, tuttavia attorno alle stelle e nei sistemi planetari si trovano molecole organiche a base carbonio, ma ancora niente a base silicio. Forse il silicio sta antipatico a qualche strana reazione di meccanica quantistica… fatto è che la vita al silicio è stata finora dominio della sola fantascienza.

D’altra parte, però, l’uomo ha saputo manipolare le reazioni chimiche fino a costruire composti dove atomi di silicio e di carbonio potevano stare assieme. Risultati di laboratorio e niente di più., molto utili in agricoltura, in elettronica e in tante altre cose. Chimica, fredda chimica inorganica. Oltretutto, abbastanza costosa.

Sarebbe molto meglio trovare o “costruire” un organismo capace di utilizzare carbonio e silicio assieme. Detto fatto! Ecco una proteina che è stata letteralmente convinta ad accoppiare il suo carbonio con il silicio, costruendo naturalmente (a basso prezzo) le catene finora snobbate dalla Natura.

E’ giusto… non è giusto, eticamente, cercare di costruire una vita che sfrutti reazioni non accettate finora dall’Universo? Non lo so e -forse- preferisco non saperlo. Tuttavia, se il piccolo uomo è riuscito a convincere in fretta una proteina, non vorrei che la Natura decidesse di prenderne esempio da oggi in poi.  Diventeremo tutti alieni? Oppure stiamo per accettare che prima o poi ci imbatteremo negli alieni al silicio (se ci siamo riusciti noi, figuriamoci la Natura…)? O stiamo solo parlando di una -eticamente  “trascurabile”- conquista della biotecnologia odierna…

Ah… dimenticavo. La proteina così disponibile è stata trovata in una sorgente calda dell’Islanda. Sorgenti calde, oceani sotterranei … mi sta frullando in  mente qualcosa… No, no, pensiamo ad altro (per adesso, almeno…)

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