In questo articolo vi è la soluzione più semplice (senza calcoli sofisticati) sia della prima parte che della seconda, verso cui si era già scatenato un bel manipolo di concorrenti (Arturo, Leandro, Maurizio, Paolo Salvini, Pippo e Umberto). La seconda parte era trapelata nei commenti e riguarda il DOVE la volpe prende il coniglio. Esiste, comunque, una soluzione analitica della seconda parte, che abbisogna di integrali per passare da velocità a posizione, ma qui viene presentata quella tipica di una volpe, furba, decisa e senza tanti ghirigori…
Cari amici, questo articolo rappresenta una mia personalissima analisi del problema, ancora completamente irrisolto, della materia e dell’energia oscura, ciò che dovrebbe dominare l’intero Universo, ma che continua a non vedersi assolutamente. Purtroppo, io non ho la mente di Einstein e non potrei mai imporre una visione soggettiva senza avere dati osservativi in possesso. Non me la sentirei certo di dire che lo spaziotempo è incurvato dalla massa/energia senza rischiare fischi e calci là dove non batte il Sole. Tuttavia, a tutti è permesso usare la logica e il ragionamento e io solo questo vorrei fare, attenendomi alla realtà dei fatti, eliminando ogni vestito apparentemente regale, che io, nella mia infantile limitatezza, continuo a non riuscire a vedere.
Questo articolo è un po' più difficile di quelli trattati finora, richiede una buona capacità di astrazione. Vedremo come generare un gruppo partendo da un insieme qualsiasi. Qualcuno si chiederà a cosa può servire una cosa del genere.. vi anticipo solo che è fondamentale per comprendere uno dei più importanti paradossi della matematica moderna, quello di Banach-Tarski.
Il riscaldamento globale, sempre che ci sia, è legato essenzialmente ai gas serra, come ormai ci hanno insegnato perfettamente i media. E’ un dato di fatto che nessuna ricerca scientifica sembra riuscire a scalfire, malgrado le prove tardino ad arrivare. Un piacere sottile della catastrofe incombente… Se riscaldamento globale deve essere, allora, è molto meglio affrontarlo ridendo e sembra proprio che questo sia ciò che ci riserva il futuro.
Benché egli stesso ne fosse stato uno dei fondatori, con il celebre esperimento del gatto, Schrodinger volle dimostrare i limiti della fisica quantistica. Infatti, legando la sopravvivenza o meno di un gatto al comportamento di un atomo radioattivo, la cui decadenza è regolata dalle leggi della meccanica quantistica, si deve concludere che anche il gatto, finchè non lo si osserva, deve trovarsi in una mescolanza di stati, ovvero né vivo né morto. Ma siamo certi che siano queste le uniche due possibilità? Mauritius ne ha immaginata una terza... chissà cosa ne penserebbe Schrodinger?! Ma sarebbe ancora più interessante conoscere il giudizio di Heisenberg e Bohr, chissà se ce lo diranno!"
Un altro piccolo, ma fondamentale, passo verso la relatività generale. Il principio di equivalenza che pone sullo stesso piano un sistema accelerato e un sistema sotto l’effetto della gravità comporta conseguenze quasi inaspettate anche sul tempo. La famosa "piastra" torna in campo…
In questo articolo, torniamo alle leggi di Keplero per definire ancora meglio le loro enormi potenzialità, specialmente se legate alla legge di Newton. Vi assicuro che sono argomenti tutt’altro che noiosi e -forse- non troppo conosciuti.
Il primo passaggio ravvicinato di Cassini con l'anello F di Saturno è andato benissimo (perché lo ha fatto lo abbiamo raccontato QUI). Tuttavia, non si sono ottenute immagini particolarmente emozionanti. La prima orbita, infatti, era dedicata alla messa a punto dei vari strumenti e le sole immagini ottenute si riferiscono a due ore prima del […]
Come già si era accennato, il problema si collega nientemeno che a Keplero, il quale l’aveva risolto senza dimostralo e solo nel secolo scorso è giunta una dimostrazione matematica della brillante congettura del grande astronomo seicentesco.
E’ ora di introdurre la sfera celeste e i vari sistemi di coordinate che servono a individuare ogni suo punto. Abbiamo imparato a risolvere i triangoli sferici proprio per potere passare da un sistema all’altro, ricordando che tutto ciò che si può determinare su una superficie sferica con un raggio indefinito,vista dal suo centro, sono solo e soltanto angoli. Nessuno può, infatti, passeggiare sulla sfera celeste e misurare le distanze relative in chilometri o in qualche altra unità di lunghezza.
Sono già state annunciate alcune novità nel circolo, e ci sembra giusto fare un breve sommario sia delle “vecchie” che delle nuove rubriche e chiarire meglio la loro gestione.
Questo articolo è dedicato alla velocità orbitale di un oggetto nel caso generale dell’ellisse. Lo lascio un po’ in evidenza e poi lo vado a inserire negli approfondimenti, come appendice del moto dei due corpi, di cui utilizza varie relazioni. I richiami che troviamo nel testo si riferiscono a quell’articolo.
Questo problema rientra nel quadro delle soluzioni ottenibili in collaborazione. Infatti, a partire da una prima semplice risposta, si possono diversificare le risposte relative alle eventuali successive domande. Forza amici e speriamo che vinca il coniglio (ma la vedo dura…).
Sono lieta di comunicarvi che Vin-Census, nel suo lungo girovagare tra le stelle e i mondi abitati della galassia di Andromeda, ha da poco incontrato un suo vecchio amico, conosciuto all’inizio della sua avventura enoica: Mauritius, il cercatore di Universi. D’ora in poi pubblicheremo anche le storie che ci racconterà questo “strano” e simpaticissimo amico galattico, sempre che riesca a tradurli dallo zynkloniano all’italiano… eventualmente PapalScherzone mi aiuterà!
Tra le mille cose che ha studiato Leonardo da Vinci non poteva non esserci anche l’astronomia. Tuttavia, una sua intuizione mirabile gli è servita per dare ai suoi dipinti una luce e una sostanza del tutto nuova. Fenomeno astronomico e arte mai così vicini…
Innanzitutto, come dice giustamente Scherzy (una volta tanto siamo d’accordo… il mondo sta forse invertendo il senso di rotazione?), la risposta alla domanda: “Cosa dovete fare, mentre disegnate la stella, per far sì che la somma degli angoli di tutte e cinque le punte (A + B + C + D + E) sia esattamente uguale a 180°?”. Bene facilissimo… : “Niente!”. A parte, ovviamente, tracciare la linea continua, senza mai fermarsi, e concludere la stella cinque punte. Qualsiasi stella otteniate in questo modo ha SEMPRE la somma degli angoli delle punte uguale a 180°. Vedremo, poi, come Maurizio sia riuscito a generalizzare il problema… Un articolo da leggere, perché è un esempio brillantissimo di come la collaborazione, impostata sul divertimento (e sulle capacità, ovviamente), riesca a dare informazioni sempre nuove e inaspettate.