La volta scorsa Flash il fotone aveva avvisato che lui non è certo l'unico a comportarsi come un'onda...ed in effetti nel mondo subatomico questo bizzarro comportamento dei suoi abitanti sembra piuttosto diffuso..
Tempo fa si diceva che i coccodrilli femmina mangiassero i propri piccoli. Una soluzione che rendeva gli animali più simili a noi, capaci di cose anche peggiori. Poi si è scoperto che era solo un metodo di trasporto e di riscaldamento. Anche i coccodrilli sanno accudire ai loro cuccioli con amore. Analogamente potrebbe sembrare che i figli stellari “mangino” le proprie madri. Ma ne siamo sicuri?
Li chiamano i "mostri" dell’Universo, hanno una potenza impressionante, divorano materia e informazione, ma possono anche rimanere soli, affamati e tristi nell’infinito teatro dell’Universo. Anche i più forti possono soffrire di un’eterna solitudine.
Dopo quiz piuttosto complicati, eccone uno veramente per tutti.
Dopo aver visto come il Sole abbia dichiarato apertamente a Copernico che aveva voglia di riposare e smettere di girare attorno alla Terra, eccolo di nuovo in fase di … stanca. Il ciclo solare 24 ce lo sta dimostrando…
La soluzione che riportiamo è quella dedotta da un’analisi fisica del problema, soggetta a certi vincoli geometrici. La riportiamo, tenendo presente che nei commenti è stata sollevata una soluzione apparentemente migliore, ancora tutta da investigare riguardo alla sua validità fisica. Ricordiamoci che vogliamo inserire un satellite in orbita e quindi impartirgli una certa velocità in un punto ben determinato.
Forse un giorno, molto prima che il Sole si trasformi in una gigante rossa, il nostro meraviglioso pianeta potrebbe non essere più in grado di sostenere la vita come noi la conosciamo e l'uomo, sempre che il livello di sviluppo tecnologico glielo consenta, potrebbe essere costretto ad abbandonarlo per trasferirsi in un luogo forse meno meraviglioso, ma più ospitale. Ma, si sa, nell'Universo tutto è in continua trasformazione, quindi mai dire mai...
Abbiamo discusso a lungo della curvatura di uno spazio a due dimensioni e abbiamo visto come la geometria che lo descrive si discosti completamente da quella euclidea che impariamo a scuola. Come detto varie volte, la curvatura di uno spazio (lasciando da parte il tempo, almeno per adesso) è legata strettamente alla relatività generale, un argomento che aspetta ancora di essere affrontato in modo diretto e decisivo. Vale la pena capire ancora meglio cosa si intende per “curvatura”
Grazie ad Arturo e Umberto, posso ufficializzare la soluzione del mio primo quesito e grazie a Zappi ora so che un certo Nicomaco di Gerasa, matematico e pensatore greco vissuto a cavallo tra il I e II secolo d.C., ci aveva già pensato parecchio tempo fa: da un lato un pochino mi dispiace, dall'altro mi fa piacere essere in buona compagnia!
Cosa mai potrebbero avere in comune uno dei più grandi poeti e pensatori di tutti i tempi ed un uomo di Scienza che ha dedicato la propria vita allo studio dell'Universo? Forse poco, forse niente, forse... tutto. Scopriamolo insieme ai nostri teneri ed arguti piccoli amici!
Questo esercizio è di pura matematica e necessita di una certa esperienza e intuizione. Insomma, è un po’ cattivello… ma sono convinto che qualcuno mi stupirà…
Non si può parlare solo di matematica, di geometria e di giochi numerici ed ecco, allora, un quiz di fisica (meccanica classica), con un piccolo punto chiave. E’ ambientato su Papalla, dove sanno fare cose ancora impensabili per noi.
Continuiamo, grazie all’indomabile Kepler, a seguire la vita di una coppia stellare. In questo caso niente di catastrofico, ma solo una unione strettissima e gioiosa.
Eccovi un quiz che forse è in divenire, ossia che potrebbe anche ammettere divagazioni più o meno interessanti, come quello delle sei puntine da disegno. Io non l’ho investigato più di tanto…
Tra i tanti documenti sepolti nelle vecchie biblioteche, è stato recentemente ritrovato un manoscritto di un discepolo di Copernico, uno di quelli a lui più vicini. Ciò che vi è scritto sembra un racconto di fantascienza, ma tale non può essere, dopo gli studi accurati svolti dai maggiori esperti. Non per niente, perfino il sommo Leopardi, ben più che solo un grande poeta, ha raccontato tra ironia e saggezza la stessa storia. E se la conferma Leopardi, dobbiamo crederci tutti. Eccovi un sunto del documento, estremamente fedele.
Diamo una descrizione estremamente superficiale del concetto di Mare di Dirac e del conseguente vuoto quantistico. La trattazione matematica sarebbe veramente complessa e avrebbe bisogno di concetti ben al di fuori della nostra portata. Nessuna formula (o quasi), quindi, per arrivare ad avere, comunque, un’idea della genialità dell’ipotesi e delle ripercussioni successive che potrebbero sconvolgere l’intera cosmologia.