05/01/17

LA VERA STORIA DI VIN-CENSUS (1): ENOLOGO PER CASO

Ecco voi, amici terricoli, un'immagine inedita del nostro Vin-Census, trovata per caso mentre girellavo nel web! Conoscendo il personaggio, non sarete meravigliati dal fatto che ai tempi (siamo nel 2010 e dintorni) fosse persino riuscito a guadagnarsi una reputazione di tutto rispetto nel settore enologico, pur senza avere una preparazione specifica, ma "solo" con tanta passione, entusiasmo, ironia, nonchè una grande comunicatività. Sono certo che a molti lettori farà piacere conoscere questo suo aspetto e spero che anche lui apprezzi il pensiero... :-P

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ENOLOGO PER CASO

(di Vincenzo Zappalà)

Forse molti di voi (e io per primo) si saranno chiesti: “Ma chi è e cosa vuole questo astronomo che si è infilato nel mondo del vino, andando spesso contro le regole, irritando non poco alcuni grandi depositari del sapere enoico e, soprattutto, non cercando di guadagnarci nemmeno una lira? Non poteva continuare a occuparsi di astronomia?” In realtà, avete probabilmente ragione, anche perché il mio “mestiere” lo sapevo fare abbastanza bene, mentre di vino forse ne capisco ben poco. Almeno, di vino scritto e parlato… Ultimamente, ho perfino pensato di ritirarmi a vita tranquilla (no, non esultate… ho già cambiato idea!) e lasciare il nettare di Bacco solo a quelli che sanno veramente interpretarlo, gustarlo e … sfruttarlo al meglio. Tuttavia, l’inconscio continuava a dirmi: “Se hai scelto questa strada anomala e a prima vista assurda una ragione ci deve pur essere…”.

E finalmente ho capito! Ero io e solo io che potevo trovare la soluzione di tutti i mali che stanno riversandosi a cascata su chi il vino lo fa e vorrebbe anche venderlo. Facciamo un breve riassunto della situazione disperata dei vignaioli e del loro mestiere. Già qualche decennio fa, quando il sottoscritto andava ancora al liceo, il vino aveva cominciato a essere preso di mira in modo subdolo e sottile.

Vi ricordate la famosa frase detta da Giulio Cesare arrivando nel Ponto, celebre per i suoi vigneti? A scuola ce la insegnavano già nella sua versione “purgata”: “Veni, Vidi, Vici (Venni, Vidi, Vinsi)”. Frase che risuonava subito, riflettendoci un poco, monca e priva di senso. Possibile che al grande condottiero bastasse “vedere” per vincere? Assurdo, Cesare non era un mentecatto o un idealista. In realtà, cercando bene tra i manoscritti originali, trovai la frase completa, ben più razionale: “Veni, Vidi Vinum, Vici (Venni, Vidi il Vino, Vinsi)”. Eh sì. Una gran bella bevuta aveva scaldato gli animi e il corpo dei suoi soldati stanchi e pieni di nostalgia per la lontana patria.

Da quel momento in poi il vino era diventato un nemico da combattere sempre più duramente. Oggi siamo arrivati veramente al collasso: scandali a raffica per l’alterazione dei disciplinari di produzione. Quantità industriali di veleni mortali come merlot e cabernet immessi senza pietà nei vini di certe regioni italiane. Giornalisti preparatissimi che sanno tutto e che sparano a raffica, soffiando ovviamente sul fuoco. Articoli sul vino-veleno che escono proprio durante la fiera più importante del vino e che fanno sghignazzare di gusto i nostri cari cuginetti d’oltralpe. Poi il passo successivo e ancora più violento: etilometri di tutti i modelli e di tutte le razze che cercano di trasformare i pochi bevitori, riusciti a malapena a superare indenni il pericolo dei vini avvelenati, in altrettanti criminali incalliti, per i quali si vorrebbe, forse giustamente, ripristinare la pena di morte.

A questo punto ben pochi si dovrebbero stupire del fatto che i vignaioli abbiano le cantine piene di prodotti invenduti. Il vino è taroccato, è pieno di veleni e inoltre trasforma tutti i bevitori da Dr. Jekyll in Mr. Hyde. Bere il vino è diventato un rischio e una sfida mortale. Bisognerebbe essere degli eroi per compralo e berlo, ma di eroi ne sono rimasti ben pochi. Ve ne è abbastanza per convincere tutti i benpensanti a smettere con il vino e dedicarsi all’acqua (tanto tra poco sarà anch’essa privata) e lasciare i vignaioli soli con le loro inutili bottiglie.

E invece la polemica si è accesa nuovamente! Sempre i soliti giornalisti che amano talmente i produttori da cercare sempre i loro difetti, lasciandoli però soli contro gli attacchi della sicurezza stradale, si sono accorti che molti tra quelli più celebrati stanno svendendo i loro gioielli all’estero e addirittura nei supermercati. Orribile! No, quello non possono farlo! Devono allargare le cantine (tanto i soldi sono loro…), oppure riversare il vino nei fiumi o sotterrarlo tra i rifiuti tossici o … che si inventino qualcosa, ma guai ad abbassare i prezzi, anche se ormai chi osa chiedere un vino al ristorante viene immediatamente inserito nel registro degli indagati.

In questo clima da tregenda, ecco, finalmente, che io, l’astronomo che sembrava non avere niente a che fare con il vino, divento pedina fondamentale e risolutiva. Per capirlo perfettamente, devo darvi due notizie conosciute da pochi, ma assolutamente vere (basta che le cerchiate sul web).

La prima è che la maggior parte delle stelle che esistono nel cielo non sono isolate come il Sole, ma vivono in coppia: due stelle che girano una attorno all’altra a breve distanza reciproca.

La seconda risale all’ottocento e riguarda un’esperienza fondamentale per lo studio dell’ottica: l’esperienza del telescopio pieno d’acqua. Basta ricordare che ogni sostanza ha un suo indice di rifrazione. In parole molto semplici, il raggio luminoso si piega di più o di meno a seconda del fluido che deve attraversare. Riempire un telescopio di liquido, come l’acqua, vuole dire cambiare la traiettoria dei raggi luminosi con risvolti di notevole interesse scientifico. Per farsene un’idea basta mettere una matita in un bicchiere pieno e vedrete che essa sembrerà piegata.

Avete già capito? No? Ve lo spiego in poche parole.

Sto prendendo accordi con i miei ex-colleghi di ogni parte del mondo. In questo momento si stanno infatti costruendo telescopi sempre più grandi. I prossimi avranno un diametro superiore ai 30 e anche ai 40 metri. Dei veri giganti. E sapete che volume essi occuperanno? Mostruosamente mostruoso! Centinaia e centinaia di metri cubi (e quindi anche migliaia e migliaia di litri). Ebbene, sto convincendo i maggiori centri di ricerca a rivoluzionare l’ottica dei loro titanici strumenti e tentare soluzioni innovative estremamente stimolanti.

Non più telescopi pieni d’acqua, ma pieni di vino, per lo studio delle stelle doppie! E senza etilometri tra i piedi! Fantastico, non trovate? Tra poco creerò un centro raccolta vino da indirizzare poi verso i vari osservatori mondiali. Cari vignaioli, grandi e piccoli, il vostro nettare ha un futuro assicurato e vi verrà pagato anche abbastanza bene… alla faccia degli avvoltoi! Ovviamente, io ne terrò solo un 10% per me…

Viva il vino e viva l’astronomia!

 

enzo2Astrofisico per 40 anni, ho da sempre coltivato la passione per il vino e per il mondo che lo circonda. Vedo di traverso la seriosità che spesso l'accompagna e vorrei che tornasse ai principi base insegnati da Dioniso e colleghi. Cerco di fare dell'umorismo un valore aggiunto. Ultimamente ho deciso che dovevo mettermi a scrivere e oltre che sul vino ho scritto molti racconti di fantascienza.  Per non perdere l'abitudine ho  anche completato un volumetto su Galileo Galilei e la storia dell'astronomia e qualche volume dedicato all'astrofisica a livello veramente elementare: l'Universo è come il grande vino, tutti possono gustarlo e apprezzarlo, basta essere umili e sinceri con se stessi.

Vincenzo Zappalà,  7 Luglio 2010

 

 

QUI il dossier scientifico sull'inaffidabilità dell'etilometro

QUI trovate i libri scritti da Vincenzo, compreso "Vini dell'altro mondo" che descrive l'eNoica avventura di Vin-Census nella galassia di Andromeda. QUI la telenovela a puntate della sua vera storia, QUI i suoi racconti di fantascienza e QUI un'intervista al Prof. Zappalà

22 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    A pensare caro Vincenzo,che le stelle doppie i buoni bevitori di vino le hanno scoperte ben prima di Galileo,poi quando tornavano a casa le amorevoli mogli loro,ignoranti come erano,non capendo la cultura astronomica dei mariti,provvedevano senza volere a suon di mattarello,ad ampliare il numero di stelle che questi incompresi,loro malgrado vedevano. :-D

  2. PapalScherzone

    Sarà per questo, caro Gianni, che ci hanno fatto credere che la maggior parte delle stelle siano doppie??? 8-O

    Altro che diffrazione e scarso potere risolutivo dei telescopi, finalmente abbiamo scoperto la verità!!

    :lol:

     

  3. Ebbene sì... lo ammetto!!! Tutta l'astrofisica è da riscrivere da astronomi ASTEMI :mrgreen:

  4. Mario Fiori

    Caro Enzo tieni duro e dillo pure anche a tua moglie ( :wink: ) , il Vino (V) non deve cedere e deve darci sempre quello spirito giusto per capire al meglio la vita, quella soddisfazione personale (ovviamente con moderazione, senza inutili esagerazioni e rovinose , quanto inutili, ubriacature) dello stare insieme a condividere passioni e chiaccherate davanti ad un buon bicchiere e magari ad un buon piatto della nostra cucina  italiana.

    Pensando di risolvere i problemi del Mondo e, soprattutto, quelli di immagine...loro, si sono inventati gli etilometri, ed è anche giusto perchè non bisogna esagerare e mettere in pericolo se e gli altri, ma purtroppo anche delle regole ( te lo dice un intenditore) così punitive anche per chi è praticamente sobrio che stravolgono solo la vita e non risolvono alcun problema. Così anche per altre cose simili del Codice della Strada e , ripeto, un pochino me ne intendo.

    Non vogliamo Astronomi Astemi Enzo, ma Astronomi Allegri e Sinceri...anche perchè se " In Vino Veritas le Stelle Doppie certo che ci sono e ci piacciono molto.

  5. Barbara

    La verità è che nessun articolo di Enzino, sia esso più o meno serio, può nascere senza avere a portata di mano un buon bicchiere di vino, se poi un Barolo d'annata, chi lo ferma, più!!!  :lol:

  6. cara Barbara... come ti permetti????!!!! io il vino lo "sfioro" soltanto.... :-P

  7. Paolo

    Sembra un tipico effetto di un'azione a distanza. :roll:

    Se il bicchiere di Barolo viene catturato dalla ragnatela gravitazionale di Enzo, il liquido viene accelerato verso il centro di massa (http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2014/11/20/esiste-la-forza-centrifuga/).

    Oppure, la presenza di Enzo curva lo spaziotempo ed il bicchiere di Barolo è soggetto ad una curvatura positiva, per cui la traiettoria del Barolo lo porta verso il centro di massa (http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2017/01/06/la-relativita-generale/)...

    Paolo

  8. caro Mario,

    Sull'etilometro ho una grossa esperienza...

    Pensa che ho perfino fatto venire qui da noi uno dei massimi pneumologi mondiali (prof. Hlastala di Seattle) per illustrare, con un paio di conferenze, i dati che dimostrano come l'etilometro a fiato (anche nei casi migliori) NON sia assolutamente affidabile, dato che assume certi parametri di conversione del tutto arbitrari. Non solo, però. Ha anche dimostrato che l'alcol contenuto nel cavo orale -e che quindi va nell'etilometro- non ha niente a che vedere con quello che proviene dagli alveoli polmonari e, quindi, dal sangue. Basta sciacquarsi la bocca con un po' di alcol per dare valori spaventosi all'etilometro e per un tempo piuttosto lungo.

    Con la sua collaborazione ho scritto un ponderoso "dossier" sull'etilometro a fiato e sulle ricerche scientifiche più recenti. Inoltre (e questa è una prova veramente desolante) ho telefonato a un noto tossicologo che aveva partecipato alla preparazione degli etilometri delle nostre FFOO e sai cosa ha risposto alla mia domanda: "Ma lei lo sa che sono strumenti fasulli?", "Sì che lo so, ma non me la sento assolutamente di andare contro il ... sistema!". L'unica piccola consolazione è stata che su richiesta di qualche avvocato ho fornito il mio dossier a giudici coinvolti in episodi molto dubbi sugli etilometri e gli imputati sono stati assolti in tre casi (in uno di questi hanno anche sanzionato chi aveva eseguito la prova...).

    Eccezionale, poi, ciò che vi era scritto sul contratto della casa produttrice degli etilometri. Essa chiedeva al compratore quale fattore di conversione voleva? Faccio presente che il fattore di conversione è quello che comanda il risultato finale e può far ballare la risposta di molti decimi... Un fattore scientifico che veniva deciso dai nostri governanti e da chi applicava leggi basate su falsità scientifiche. Questi ultimi probabilmente sono in buona fede, ma non i politici o i loro "esperti". La pagina in questione era sul web, ma poi, dopo che avevo pubblicato parte del dossier su una rivista enologica, è stato subito ritirata dalla ditta... (meno male che ne avevo fatto una copia...).

    Poi, comunque, sono il primo a essere contro la guida in stato di ebbrezza, ma chiederei soltanto di non cercare di fregare più persone possibili, con mezzi antiscientifici. Ci sono molti modi più efficienti, semplici e meno costosi (forse qui sta il problema, come sempre in Italia...) per capire se uno è in grado di guidare oppure no. Se mi dovesse capitare, io pretenderei di andare in ospedale e fare il test del sangue, l'unico sicuro (e per legge si può, anche se nessuno lo dice...).

    Caro Mariolino, se la cosa ti interessa posso mandarti il mio dossier (ha già girato mezza Italia). :wink:

  9. caro Paolino,

    vedi che lo studio della RG può veramente aiutare il mondo del vino e viceversa???!!! :mrgreen:

  10. Daniela

    Sì, sì... ma non trascuriamo l'effetto della forza di Coriolis sulle povere molecole di alcol!!

    Ma questa è un'altra storia che tra qualche giorno ci racconterà l'eNoico Vin-Census...

    :wink: :-D

  11. Eh sì, cara Daniela... dimenticarsi di Coriolis è gravissimo!!!!! :-o

    P.S.: ma che figura stiamo facendo con eventuali nuovi lettori? :roll:

  12. Daniela

    Se, come noi, hanno voglia di divertirsi usando un pochino quella massa grigia che abbiamo in testa, saranno capaci di andare oltre l'immediata apparenza e si uniranno al gruppo... in caso contrario, mi dispiace per loro!

    :-D

  13. Perfetto Daniela... così mi piaci!!!!!! :-P

  14. maurizio

    Una raccomandazione pratica...

    A tutti coloro che nei prossimi giorni avranno cene aziendali o cene con amici, vorrei dare un consiglio e condividere un'esperienza riguardante il bere e il guidare.

    Un paio di giorni fa ero fuori con amici e, dopo una buona cena e qualche bicchiere di vino, mi sono accorto che avevo bevuto troppo. Ho deciso così di fare una cosa che non avevo mai fatto: lasciare l'auto e prendere l'autobus.

    Arrivare a casa sano e salvo è stata una piacevole sorpresa, soprattutto considerando che, durante tutta la mia vita non avevo mai guidato un autobus.  Ora vorrei solo ricordarmi dove l'ho preso, dato che non posso certo tenerlo per sempre parcheggiato sotto casa...

  15. Daniela

    :lol: :lol:  :lol:

    Maurizio sei un mito! Lascia che te lo dica, sei un vero mito, grazie per essere dei nostri!!!

  16. Paolo

    Figurati Maurizio,  a me è successa una cosa quasi simile...

    Due giorni fa stavo guidando l'autobus, poi l'ho parcheggiato per fermarmi a bere qualcosa...

    all'uscita l'autobus non c'era più... e lo sto ancora cercando.

    Paolo

  17. PapalScherzone

    E io che pensavo di avere a che fare con persone serie... :-|

    Per fortuna mi sbagliavo!!! :lol:

  18. cari Maumau e Paolino,

    il vostro dialogo è qualcosa che mi ricorda la comicità dei grandi attori di una volta. Oggi si ride solo se compaiono almeno due o tre parolacce. Eppure voi dimostrate che si può ancora fare ridere anche la materia grigia... Un "pezzo" da antologia. Non so se esiste già, ma messo insieme è una barzelletta che vale il Sarchiapone di Walter Chiari... Mi viene quasi voglia di pubblicarla a se stante... :-P

  19. Mario Fiori

    Mitici, miticissimi i nostri auto...bussieri improvvisati.

    Carissimo Enzo mi farebbe molto piacere avere copia del tuo dossier, sai che essendo nell'ambiente mi interessa alquanto e mi rendo sempre più conto di quanto i Signori (s?) politici , per la loro immagine, per i loro interessi, creino mostri e mettano in difficoltà pure gli operatori del settore, senza guardare in faccia a nessuno. Non ci siamo caro Enzo.

    Comunque un buon vino è sempre un buon vino Caro Enzo e occhio a chi guida il bus, se sono questi due noti personaggi non saprei proprio come si...prende...il bus :mrgreen:  :mrgreen:

  20. Paolo

    … io mi sono limitato a seguire le istruzioni: se hai bevuto troppo prendi i mezzi pubblici.

    Come al solito la pubblicità è ingannevole. :twisted:

    Non è così semplice come sembra... finché trovi un autobus vuoto, non c'è problema, ma una volta a Milano ho provato a prendere la metropolitana, ma è stato davvero molto difficile convincere l'autista a lasciare il suo posto di guida... :arrow:

    Paolo

    PS: ovviamente si scherza, se capita di aver bevuto troppo, tanto da  non esser in grado di guidare,  il problema non è la multa, ma è ben più serio dato che si mette a repentaglio la propria e l'altrui sicurezza...

  21. PapalScherzone

    Meno male, Paolino, non hai deciso di prendere l'aereo... :roll:

  22. Caro Mario,

    sì i nostri PULMISTI sono proprio divertenti ma poco adatti a gestire la rete pubblica...

    Cerco la versione meno pesante del dossier e te la mando via email... Chissà, magari potrebbe servire non solo a te... :wink:

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