Categorie: AGN Buchi neri
Tags: AGN buchi neri galattici Chandra raggi X
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Come vedere i buchi neri? Ci pensa Chandra… *
Questo articolo è stato inserito nella serie "L'Infinito Teatro dei Buchi Neri", che raccoglie in modo organico gli articoli più significativi sull'argomento.
L’immagine attorno a cui si sviluppa l’articolo è veramente qualcosa di prodigioso, anche se sembra una campo stellare banale e povero. Ciò che si vede è soprattutto ciò che non si potrebbe vedere: buchi neri galattici in via di formazione.
Un’immagine di Chandra veramente incredibile, già a partire dal suo tempo di esposizione: undici settimane e mezzo! Ciò che si vede in uno spazio pari alla Luna Piena è una concentrazione di circa 5000 buchi neri. Molti di loro (circa 2000) hanno una controparte ottica della galassia che li ospita, osservata da Hubble, da cui si stima un’età corrispondente ai 12-13 miliardi di anni.
I colori dei vari “puntini” raccolti nella lunghezza d’onda dei raggi X indicano l’energia delle sorgenti: i meno potenti sono rossi, i più potenti sono blu. Ovviamente, ciò che vediamo non sono i veri buchi neri, ma le radiazioni emesse dal materiale che sta cadendo verso di loro riscaldandosi fino a temperature altissime. Essi sono perciò tutti buchi neri attivi in fase di crescita.
Circa il 70% dei buchi neri osservati hanno masse che vanno da 100 000 a 10 miliardi di masse solari. Il ben noto mistero della crescita troppo rapida viene evidenziato ancora una volta. Molti di loro appartengono a un Universo uscito dal Big Bang da troppo poco tempo per pensare a una concentrazione di massa così elevata. C’è ancora molto da fare per capire come sono nati e cresciuti i Signori dell’Universo. Quanta massa hanno ingoiato e che meccanismo gli ha dato una tale rapidità digestiva? (Un’interessante teoria, attualmente oggetto di indagine, è quella del collasso diretto di enormi nubi di gas).
Ciò che appare da questi ultimi dati sembra indicare che la crescita non avvenga per ingestione continua, ma attraverso abbuffate brevi e gigantesche. Uno sguardo sulla preistoria del Cosmo, attraverso i suoi “predatori” più affamati, al pari dei Tirannosauri. Una visione che ben poco ha di veritiero, dato che sappiamo quanto siano utili e servizievoli, per l’evoluzione stellare, questi mostri.
In ogni modo, al di là dei misteri ancora nascosti, è veramente impressionante vedere una parte del cielo filtrata da tutto ciò che non proviene dai pasti pantagruelici degli antichissimi buchi neri primordiali. Come essere a Jurassic Park e assistere al pasto dei T-Rex.
C’è da rimanere ore ad ammirare un’immagine apparentemente banale e monotona e pensare a lungo… quasi quanto c’è voluto per catturare l’immagine. Dopo lo scontro tra ammassi, ecco le fonti di energia più potenti delle galassie primordiali. Questa è vera astrofisica!
Articolo presentato al 229mo meeting della Società Astronomica Americana.
Desiderate avere un po’ di chiarezza sui buchi neri galattici? Eccola!
2 commenti
12-13 miliardi di anni, quasi quanto l'età attribuita al nostro universo! Ma se sembra che ogni galassia contenga al centro un Buco Nero super è possibile che ognuno di questi buchi neri si sia "fatta" la sua galassia, piuttosto che nella galassia si sia formato un Buco Nero? Un'inversione di causa-effetto.
Enzo quest'articolo è notevole. Capita di leggere che ci sono ancora dubbi sui buchi neri. Poi due si uniscono e si vedono le onde gravitazionali e la Nasa ce ne fornisce cinquemila risalenti a 13 miliardi di anni fa.
caro Gimar,
dici proprio bene... Un grande problema ancora irrisolto è proprio quello che dici: è nato prima l'uovo o la gallina? I buchi neri hanno fatto da calamita formando una galassia o una nube galattica ha creato al suo centro il proprio motore? Ancora non si ha una soluzione e si ondeggia tra una possibilità e l'altra...