13/01/17

Cominciamo ad abituarci… *

L’immagine che accompagna questo breve articolo ci mostra un disco solare privo di macchie. E’ l’ottavo giorno che si ripete la stessa situazione. I dubbi restano pochi: siamo entrati nel nuovo minimo solare che si pensa sia lungo, molto lungo…

sole-senza

Innanzitutto mettiamo subito i puntini sulle “i”: il Sole al minimo non vuole dire assolutamente una diminuzione delle tempeste solari (come QUESTA), anzi… il vento solare esce  da profondi buchi coronali e lo può fare anche senza la presenza di macchie. Normalmente, questi fenomeni aumentano addirittura durante le fasi di minimo. Proprio in questi giorni, infatti, si vedono delle bellissime aurore boreali.

Possiamo dire che il tanto atteso (da molti temuto) minimo è cominciato e si ipotizza che sia decisamente profondo e lungo, tanto da poter fare concorrenza a quello famosissimo di Maunder (durato ben 60 anni circa). Non vogliamo parlare, in modo particolare, di riscaldamento globale che è un po’ in crisi in questi giorni (ma nessuno si ricorda de la Nina… noi invece sì, vedi QUI e QUI), così come lo sarà per molto tempo ancora (fidatevi…). Vogliamo solo parlare degli effetti più evidenti di un minimo solare, soprattutto quando può essere decisamente peculiare come questo (ma anche quello dopo non dovrebbe essere da meno). Otto giorni senza macchie è un dato di fatto che non si aveva fin dal 2010, alla fine del minimo precedente.

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Vediamo le principali conseguenze a cui andremo incontro. Innanzitutto scende drasticamente la produzione di raggi ultravioletti solari estremi. Il che comporta una contrazione e un raffreddamento dell’alta atmosfera terrestre. Questo fatto tende a concentrare verso orbite più basse i detriti spaziali, pericolo continuo per i satelliti artificiali di ogni tipo. Gli stessi satelliti dovranno subire correzioni di rotta: un bel guaio sicuramente. Ma i loro problemi non sono finiti: minimo solare vuole anche dire diminuzione e contrazione dell’eliosfera, lo scudo che ci protegge dai raggi cosmici. In parole povere, è come se lo scudo si avvicinasse alla Terra e il risultato è un passaggio più facile per le radiazioni provenienti dal Cosmo. Radiazioni che possono causare danni gravissimi alla tecnologia elettronica dei satelliti. Ma non solo a loro. Anche i viaggiatori degli aerei saranno esposti a un carico di radiazioni nocive maggiori. Se il minimo è molto profondo e duraturo potremmo avere ripercussioni anche sulla superficie terrestre, sia per le strumentazioni che per lo stesso fisico umano. Un aumento di queste radiazioni si è già notato da parecchi mesi.

Non voglio nemmeno parlare delle teorie che legano minimi solari con periodi di piccola glaciazione, anche se quello di Maunder insegna. In realtà, nel secolo scorso, abbiamo avuto cicli solari con massimi notevoli e minimi non troppo evidenti. Il che torna perfettamente con una certa variazione della temperatura verso valori un po’ più alti dei cicli precedenti. Forse il riscaldamento globale sta tutto in questa correlazione Sole-atmosefra-correnti oceaniche e molto altro. Tutte ricerche della massima importanza per riuscire finalmente a capire qualcosa di più, dal punto di vista SCIENTIFICO, delle variazioni climatologiche. Certo è che fino a che la TV ci propina esperti che tali non sono, sarà ben difficile ottenere fondi per ricerche serie.

Chissà, forse il prossimo minimo e/o quello dopo risveglieranno l’interesse verso i rapporti Sole-clima e si lascerà in pace (per un  po’) la povera CO2 (se non, addirittura, a sfruttarla per scongiurare future ere glaciali, vedi QUI) e -magari- certi esperti torneranno a fare il lavoro che dovrebbero fare (io sono molto dubbioso a riguardo)… Non per niente, si sta tornando al carbone e si sfruttano sempre di più i gas naturali (panorama, questo, che avevamo ampiamente previsto con largo anticipo, per esempio QUI e QUI)  : qualcuno sa... e già pregusta guadagni enormi alla faccia della solita “ignorante” (nel senso di colui che ignora) gente comune che pende dalla bocche televisive e di un certo web, che porta sì a una mole impressionate e utile di informazioni, ma che istiga a violenze impensabili nell’epoca delle… lettere.

Staremo a vedere. Per il momento vi consiglio di farvi una bella riserva di cappotti e giacche a vento. Potrebbero aumentare di prezzo nei prossimi anni, in cui -forse- benediremo il carbone, la legna, il gas naturale, ecc. Ben altro si sarebbe dovuto fare per il clima, “brutta bestia” praticamente sconosciuta.

Abbiamo parlato spesso del minimo solare, QUESTI sono alcuni articoli… e QUESTI i  dati appena arrivati dal Polo Sud

6 commenti

  1. peppe

    grazie Enzo per l'articolo che fa chiarezza....

  2. Gianni Bolzonella

    Io lo posto su Facebook,visto che molti dei miei amici sono sensibili alle balle televisive.

  3. e perché no? Chissà che... :roll:

  4. Arturo Lorenzo

    Seguo particolarmente da vicino i cicli solari per la loro ricaduta anche sulle radiocomunicazioni ionosferiche intercontinentali  in onda corta (3-30 MHz), di cui sono appassionato. I periodi di minimo dell'attività solare, come quello che ci sta davanti, rendono pressoché deserte, tranne casi sporadici di aperture stagionali, le frequenze più alte (specialmente i 28 MHz), dove la ionizzazione degli strati alti della ionosfera non è più mediamente sufficiente a far loro riflettere verso il basso i segnali radio. A ciò si aggiunge il verificarsi di tempeste geomagnetiche causate dal vento solare particolarmente veloce e denso che proviene dai buchi coronali, che, come hai scritto, sono più frequenti nel periodo di minimo. Tali tempeste, quando particolarmente intense, oltre a causare belle aurore, rendono difficoltose le radiocomunicazioni ionosferiche. Chissà che non decida di ampliare le mie possibilità cominciando ad interessarmi di radiocomunicazioni oltre la ionosfera, per esempio via satellite (nel mio campo ci sono appassionati che usano anche la Luna come specchio riflettente per le radiocomunicazioni).

  5. peppe

    anch'io postato su facebook

  6. Mario Fiori

    Diffondiamo, diffondiamo caro Enzo , c'è sempre speranza.

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