24/01/17

Piccole galassie crescono… *

Questo articolo è stato inserito nella serie "L'Infinito Teatro dei Buchi Neri", che raccoglie in modo organico gli articoli più significativi sull'argomento.

 

L’argomento è stato trattato più volte, con ipotesi alterne del tipo “E’ nato prima l’uovo o la gallina?”. Cosa significhi il nuovo risultato in termini globali è ancora difficile a dirsi, ma sicuramente la costruzione tipo “Lego” sembra funzionare  ed essere stata realmente osservata.

Come si sono costruite le gigantesche galassie simili alla nostra? Una domanda che non ha ancora una risposta definitiva. Il problema più grande è che tornando indietro nel tempo le osservazioni si fanno difficili. Quando le galassie si costruivano, miliardi e miliardi di anni fa, la luce che veniva emessa arriva, da noi, oggi molto debole e spostata verso il rosso.

Senza aggiungere che le fasi di costruzione primigenia avvenivano all’interno di una nebbia veramente fastidiosa (la fase oscura del primo miliardo di anni). Ne consegue che si vedono abbastanza bene solo le galassie già costruite che riescono a farsi notare (QUI la più antica galassia osservata da Hubble, un vero e proprio record, in attesa di Webb…) . In particolare, quelle che contengono un buco nero eccezionale, che sta mangiando a crepapelle.  Questo fatto sembra comportare che certe galassie e certi buchi neri sembrano essersi formati molto presto, dando l’idea che non si sia perso troppo tempo a costruirle mattone su mattone, ma in modo forse più drastico e rapido.

Soluzione, questa, particolarmente critica per quanto riguarda i motori centrali. C’è stato il tempo di formare un po’ alla volta i buchi neri supermassicci o sono nati prima loro delle galassie che li ospitano (magari per collasso gravitazionale diretto)? Ed eccoci all’uovo e alla gallina…

L’ipotesi più plausibile sarebbe quella di andare per piccoli passi, anche se velocizzati. I mattoncini  Lego dovrebbero essere sistemati rapidamente e permettere di costruire in poco tempo le galassie gigantesche. Questo, però, è qualcosa di veramente difficile da osservare. Nei momenti più antichi è già un miracolo vedere le galassie costruite con tanto di super buco nero, figuriamoci se si riescono a vedere i mattoncini Lego che le stanno costruendo.

Insomma, un’ipotesi plausibile, ma difficile da verificare (anche se l’effetto lente gravitazionale previsto dal “solito” Einstein una mano ce la può dare…)

Però, però… se qualcosa funzionava molto bene all’inizio dell’Universo, potrebbe anche succedere in tempi più vicini a noi, anche se con minore frequenza. Nei grandi ammassi galattici si continua a costruire, anche se con tempi diversi. A furia di cercare si è visto che, in ben sette casi, gruppi di galassie nane (da 100 a 1000 volte più piccole della nostra) si stanno muovendo una verso l’altra in modo tale da prevedere una loro unione quasi sicura in tempi non troppo lunghi.

Un’immagine ottenuta dalla SDSS (Sloan Digital Sky Survey) mostra un gruppo di galassie nane che sono sicuramente legate gravitazionalmente tra di loro e stanno concentrandosi verso un unico punto. Ne sono stati trovati altri sei, che potrebbero favorire l’idea che le super galassie si siano formate nell’Universo primordiale attraverso questo lavoro di unione di piccoli mattoni. Fonte: Sloan Digital Sky Survey
Un’immagine ottenuta dalla SDSS (Sloan Digital Sky Survey) mostra un gruppo di galassie nane che sono sicuramente legate gravitazionalmente tra di loro e stanno concentrandosi verso un unico punto. Ne sono stati trovati altri sei, che potrebbero favorire l’idea che le super galassie si siano formate nell’Universo primordiale attraverso questo lavoro di unione di piccoli mattoni. Fonte: Sloan Digital Sky Survey

Attenzione a non confondere questo processo con quello molto comune anche oggi, in cui una galassia gigante cattura e/o distrugge queste “fastidiose” galassie nane che le ronzano intorno. Qui siamo di fronte a  sistemi composti solo da piccole galassie che si muovono verso un unico punto di concentrazione (il baricentro del sistema). Sembrerebbe proprio di assistere alla fase costruttiva originaria, quella ipotizzata come la più plausibile per i tempi primordiali.

Un bel risultato, anche se la sua estrapolazione  alle origine è tutta da verificare osservativamente. Ci penseranno i telescopi del futuro, ma ben vengano questi fossili viventi che potrebbero veramente dirci che  “piccole galassie crescono e formano giganti”.

Articolo originale (facile da leggere) QUI

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Quindi è per unione che si sono formate le grandi galassie? Che poi continuano di tanto in tanto a mangiare le piccole? M tendono ad unirsi anche da grandi, mi sembra, visto il viaggio - "scontro" che stanno compiendo la Nostra  con andromeda.

  2. esattamente Mario. Tuttavia, la prima fase, a cui si riferisce questo articolo, non è ancora del tutto convalidata, dato che l'unione di piccole per crearne una grande si è vista in tempi recenti, ma non ancora ai primordi (troppo difficile per adesso).

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