Categorie: Curiosità Racconti di Vin-Census
Tags: Newton Racconti Vin-Census
Scritto da: Daniela
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I Racconti di Vin-Census: IL SOGNO E LA SCIENZA
Abbiamo più volte riflettuto, nelle pagine di questo Circolo, sul valore dell'intuizione come scintilla del progresso scientifico. Ma come può nascere questa scintilla? Perché a qualcuno arriva con apparente semplicità e a qualcun altro no? Vin-Census si è posto questa domanda e, con la sua scintillante fantasia, si è dato una possibile risposta!
Era sicuramente un giovane dotato di grande intelligenza, anche se il suo carattere lo rendeva poco amato dai suoi coetanei. Poco male. Lui sapeva benissimo come passare le giornate e soprattutto le notti. Erano proprio queste ad appassionarlo di più. Spesso si coricava molto presto proprio per iniziare a sognare. Lo faceva quasi immediatamente: cadeva subito tra le braccia di Morfeo e le visioni arrivavano senza indugi.
Erano bellissime, in mezzo a quelle visioni si sentiva finalmente a suo agio. Con loro riusciva a parlare, a discutere, a sentirsi veramente vivo. Quante cose riusciva a capire. Tutto era nitido e semplice ed i suoi amici notturni non si facevano pregare a spiegargli segreti che sembravano letteralmente assurdi. Poi, alla mattina, si svegliava pieno di idee e cercava subito di metterle in pratica. Qualche volta non veniva compreso e molti dubitavano persino che non avesse proprio tutte le rotelle al suo posto. Ma molto più spesso erano costretti ad ammettere che le cose funzionavano davvero.
A tanti faceva quasi rabbia per la facilità con cui riusciva a presentare ed a dimostrare fenomeni e situazioni a prima vista incomprensibili. Eppure per lui tutto sembrava così semplice! Ne era orgoglioso, ma era particolarmente contento del fatto che gli bastava sognare per avere le idee più geniali: durante il giorno doveva solo divulgarle. E proprio di notte si sentiva veramente a suo agio e poteva parlare e pensare con calore e trasporto. Era splendido vedere come concetti che fino a pochi istanti prima gli apparivano estremamente complicati, assumessero improvvisamente una logica ed una banalità stupefacenti.
Si svegliava sempre lucidissimo e cominciava a divertirsi nello sconcertare i suoi simili ed a far arrossire di vergogna i professoroni boriosi e zeppi di titoli accademici del diciassettesimo secolo. Nessuno riusciva a smontare le sue dimostrazioni. Sembravano a volte così ovvie che i maggiori luminari se la prendevano con loro stessi per non essere stati in grado di arrivarci prima. Ed il sognatore comunicava le sue scoperte senza enfasi e quasi con noncuranza, irritandoli ancora di più.
Non era stato semplice scegliere l’uomo giusto, ma il secolo sembrava quello adatto. Vi era una grande voglia di sapere e di non accettare più passivamente le verità che piovevano dall’alto. Avevano quindi deciso che era giunto il momento. Il ragazzo sembrava dotato, sicuramente più di tutti gli altri che si erano messi in evidenza in quel periodo. Comunque non era impresa da poco. Bisognava centellinare le informazioni, senza spaventarlo e senza creare una confusione irreversibile.
Avevano cominciato lentamente, partendo dalle cose più semplici per poi avvicinarsi ai punti fondamentali. Lo facevano ovviamente di notte, ipnotizzandolo e immergendolo in un sonno profondo, in cui le loro “lezioni” sembrassero sogni ricorrenti e piacevoli. Ma accidenti che pazienza bisognava avere! A volte avevano pensato di desistere e rimandare a tempi migliori. Altre volte si erano addirittura arrabbiati. Come era possibile essere così limitati. Le cose erano talmente ovvie e davanti agli occhi di tutti. Bastava legarle tra loro ed il gioco era fatto. Ed invece in quel cervello così primitivo tutto si complicava!
Alla fine lassù in alto si decise di scendere ad un compromesso. Sarebbero arrivati fino ad un certo punto e poi avrebbero aspettato che venisse “digerita” questa prima fase. L’eventuale incontro sarebbe stato rimandato di qualche secolo. La pazienza era veramente al limite. Ultimamente lo trattavano con particolare severità e qualche volta ebbero anche voglia di venire alle mani. Ma gli ordini erano ordini. E venne la notte decisiva. Poi finalmente sarebbero tornati tutti a casa, almeno per due o trecento anni. Fu l’ultima, ma anche la più faticosa. Si illusero che sarebbe stato semplice arrivare alla conclusione di quel primo atto ed invece quello sprovveduto continuava a non capire. Accidenti il tempo passava e si rimaneva sempre allo stesso punto. Non ce la fecero proprio più e passarono decisamente alle maniere forti.
La mattina dopo il giovane si sentì un po’ frastornato ma veramente al settimo cielo e corse subito a divulgare la “sua” eccezionale scoperta. Che eleganza e che semplicità nella sua esposizione. Tutti ne furono colpiti e dovettero ingoiare un bel rospo, ma questa volta la genialità del giovane era veramente indiscutibile. Le più grandi menti del secolo ne soffrirono quasi fisicamente. Ma sicuramente il dolore più forte era quello che affliggeva il nostro sognatore.
Accidenti che emicrania quella mattina, dopo il concitato e movimentato sogno notturno: al povero Isaac sembrava che tutte quelle mele gliele avessero veramente tirate in testa!!
Ma sarà questa la verità sull'intuizione di Newton oppure potrebbe essere andata in un altro modo? Nessuno lo saprà mai e rimarrà per sempre un alone di leggenda intorno alla mitica mela, sulla quale la fantasia di ognuno di noi, non ultima quella di Ciccio e Astericcio (ma anche quella di Mauritius), potrà continuare a ricamare all'infinito. L'importante è che, in un modo o nell'altro, quella mitica intuizione sia arrivata alla persona giusta nel momento giusto ed abbia aperto la strada ad altre intuizioni non meno mitiche!
“Le lune e i pianeti sembravano dunque governati da una regola semplice e l’uomo l’aveva capita. Con questa regola l’uomo è stato in grado di prevedere il movimento dei pianeti e questa sarà la base del successo della Scienza negli anni a seguire, perché ha reso plausibile la speranza che altri fenomeni, nel mondo, siano governati da leggi semplici e meravigliose”. Questo ci dice Gatto Gualtiero (tradotto dal suo insostituibile collaboratore Alan) a proposito della Legge di Gravitazione Universale, in QUESTO VIDEO che di riduttivo ha solo il titolo… non perdetevelo!
Mela o non mela… questo è il problema! QUI una semplice e divertente spiegazione di Curiuss, coadiuvato dal fido assistente micio Gualtiero, sulla genialità dell’intuizione di Newton circa la Legge di Gravitazione Universale.
Tutti i racconti di Vin-Census sono disponibili nella rubrica ad essi dedicata
2 commenti
grazie Daniela...
Chissà chi sarà stato il prescelto una volta passati i secoli di attesa? Io, un'idea ce l'avrei...
Un bel paio di baffoni e una lingua pronta a fare le boccacce...
Già! Uno a caso... sempre il "solito"...