Parliamo ancora di buchi neri, ma non di quelli galattici e nemmeno di quelli stellari. Qualcosa che sta nel mezzo e che continua a mettere in crisi gli astrofisici. Meno male che ci sono anche le galassie-non galassie.
Dopo una lunga e colpevole pausa ricominciamo con la descrizione dei satelliti dei pianeti per mostrare quanta importanza possano avere, malgrado le loro dimensioni siano spesso risibili rispetto a quelle dei pianeti veri e propri. Questa volta parliamo di Rea, il secondo satellite per dimensioni (dopo Titano) del sistema di Saturno. Un satellite apparentemente “banale”, ma che vorrebbe imitare i giganti.
Se, seguendo le precedenti puntate dedicate alla vera storia di Vin-Census, qualcuno di voi, amici lettori, può avere pensato di avere a che fare con un dispettoso buontempone, questa volta dovrà ricredersi. Da buon viaggiatore astro-enoico, infatti, non poteva non farci una lezione seria (davvero!) su quanto vino e galassie differiscano, in fondo, solo per le dimensioni. La prossima volta che farete ruotare il divin nettare nel calice prima di degustarlo, non potrete non pensare ad Abell 2052!
Ammettiamo che la velocità della Terra (o di una qualsiasi astronave) sia comparabile con quella della luce. Questo è un facile e istruttivo esercizio di Relatività Ristretta (molto meno confusionario del precedente). Lo lascio a voi per qualche giorno e poi lo pubblicheremo compiutamente.
Anche ai buchi neri galattici piace lo “slow food”. No, non tanto la celebre associazione, ma il vero e proprio “mangiar lento”. D’altra parte lo dicono tutti i medici: masticare lentamente e ingoiare senza fretta. Si cresce meglio…
Nell’ultimo racconto PapalScherzone aveva provato a chiedere a Flash fotone di svelare se era un’onda oppure una particella, ottenendo una risposta ambigua e un po’ criptica (misteriosa).
Quando un Istituto ufficiale come la National Oceanic and Atmospheric Administration decide di manipolare i dati osservativi per uno scopo politico e finanziario vuol dire che siamo proprio alla frutta. D’altra parte che la scienza stia adattandosi sempre più ai poteri forti e che tenti lo scoop basandosi su dati fasulli o costruiti appositamente o su costruzioni che non stanno in piedi è ormai una nota dolente risaputa da molti.
Nessuna meteora o bolide o esplosione nella bassa atmosferica. Uno dei tanti giochi della luce, in questo caso artificiale…
Qualcuno troverà sicuramente un po’ saltellante e magari troppo lunga la trattazione dell’aberrazione della luce. Due parole per inquadrare meglio la scelta, dovuta soprattutto alla ricerca di una descrizione sempre più ampia e utile.
Sembra che tacciare qualcuno di avere un cervello di gallina, non possa più essere considerato un'offesa, anzi sarebbe vero esattamente il contrario! Infatti il cervello degli uccelli, pur se piccolo, conterrebbe un numero di neuroni superiore a quello dei mammiferi: questo il risultato di recenti studi della neuroscienziata Suzana Herculano-Houzel della Vanderbilt University. Chissà cosa pensano Vin-Census e Mauritius di questa ricerca... cari lettori, ecco a voi un racconto e una poesia, scritti in luoghi e tempi diversi, dai quali evincere i loro pensieri!
Preferisco dare subito la soluzione o –meglio- l’interpretazione del quiz, che giudico la più corretta, Per non creare inutili confusioni. Capirete subito cosa intendevo mettere in luce.
Sono immagini grezze, ancora da elaborare e soprattutto da studiare, ma sono più che sufficienti per sognare e sentirsi parte del Cosmo. Tre immagini: due di Mima e una di Epimeteo (uno dei due satelliti corotanti). Stiamo per viaggiare in astronave e guardando queste immagini avremmo tutti voglia di essere là...
Per costruire ciò che si vede da un’astronave, dobbiamo tornare un po’ indietro (alle basi della RR) e analizzare un po’ meglio l’orologio di luce. Sembra facilissimo costruirlo e paragonare immediatamente le velocità coinvolte. Una è sicuramente quella della luce e l’altra è quella di chi muove. Tuttavia, stiamo bene attenti a non arrivare a conclusioni errate guardando la classica figura galileiana… Un piccolo quiz per rinfrescare la memoria
Non passa settimana che non compaiano sul mercato nuove automobili rivoluzionarie, nuove aspirapolveri semoventi, nuovi tagliaerba intelligenti, nuovi cellulari, televisori, computer e via discorrendo.
Se dovessimo dar retta al canto di tutte le sirene, alle suadenti argomentazioni che vogliono convincerci che la nostra vita sarà triste e vuota se ci faremo mancare l'ultima magia tecnologica, non avremmo un attimo di tregua.
Le innovazioni hanno la tendenza ad essere sorprendenti, a stupire con impensabili funzioni che vanno al di là di ogni desiderio e ogni immaginazione.
Ma, a volte, anche un obsoleto modello di stampante può riservare qualche sorpresa.
Fabricius usa la pietra Lagrangiana per risolvere i problemi. Con la parola magica KappaU li chiude nella pietra che colpita dalla luce Eulgrange emette la soluzione. Noi ci dobbiamo accontentare del metodo di Lagrange che attraverso l'energia cinetica (K) e l'energia potenziale (U) ci fa costruire la lagrangiana. La lagrangiana elaborata con l'equazione di Eulero-Lagrange ci fornisce la soluzione.
Nelle puntate precedenti abbiamo costruito alcuni esempi di lagrangiane di corpi liberi e vincolati ed abbiamo preso confidenza con le derivate che sono utilizzate nella equazione di Eulero-Lagrange.
In questa quinta parte dell'articolo finalmente arriviamo alla equazione di Eulero-Lagrange.
Il paradosso dei gemelli continua a emozionare molti dilettanti allo sbaraglio, malgrado siano state date spiegazioni di vario tipo, sia attraverso la Relatività Generale che Ristretta. Rimane, comunque, sempre un fatto misterioso che molti vorrebbero risolvere in modo personale, soprattutto se sono privi delle basi fondamentali della teoria della Relatività. Per tutti loro, che si ostinano a non voler seguire le regole normali che lo spiegano facilmente, sarebbe bello costruire una “bufala”, quasi banale nella sua semplicità.