Categorie: Corpi minori Satelliti e anelli
Tags: atmosfera Cassini Cimatica esagono musica onde sonore Rosslyn Saturno
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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L’esagono di Saturno: un “suono” planetario? *
Non stupitevi più di tanto. Sembrerebbe assurdo che questo articolo sia scritto da un feroce oppositore delle teorie strampalate basate su ipotesi non confermabili e, ancora di più, di tutti gli agganci esoterici alla Scienza vera. Tuttavia, lo strano esagono che risiede stabilmente al polo nord di Saturno, mi ha fatto fare una ricerca su una disciplina che ha risvolti molto simili alla biodinamica di Steiner (cosa che ritengo pura spazzatura, come ho spiegato QUI), ma che ha anche dei lati affascinanti e da non trascurare completamente.
Sto parlando della cimatica, una disciplina che lega i suoni con forme geometriche estremamente varie. In poche parole, una visione diretta dei suoni attraverso la loro capacità di formare figure stabili sotto particolari condizioni. Una teoria altamente suggestiva che permetterebbe di suonare alcuni simboli costruiti “ad hoc” e che permetterebbe, altresì, di vedere suoni puri, ossia generati da combinazioni di onde sinusoidali.
Capiamo benissimo quanto sia stato facile trascinare questo risultato di sicuro interesse verso visioni esoteriche dell’Universo e verso forme di energia psichica capace di curare e chissà quante altre cose. Lungi da noi questi sbandamenti… fermiamoci alla parte essenziale. Per chi volesse conoscere tutta la storia della Cimatica consiglio questa analisi critica di una tesi di laurea del Conservatorio Musicale di Padova. Noi vogliamo fermarci alla parte più semplice e immediata.
Definiamola come pseudoscienza e limitiamoci ad alcuni suoi aspetti, senza entrare più di tanto nelle implicazioni musicali e artistiche (trascurando del tutto quelle della medicina). E’ piuttosto facile descrivere come si possa rendere visibile questo legame strettissimo tra suono e forma geometrica. Si invia un suono (una vibrazione) a una piastra flessibile, cosparsa di granellini di polvere, e si assiste alla sistemazione regolare e stabile della polvere. Qualcosa di veramente suggestivo che merita di essere visto in un video:
L’apparecchiatura da utilizzare è piuttosto semplice. Basta collegare il piatto metallico a un oscillatore che produce un ampio spettro di frequenze. Mentre si ode il suono emesso, la sabbia del piatto forma velocemente un disegno di estrema regolarità. Se si agita la sabbia e si cancella la figura, nel giro di pochi secondi essa si ricompone. Come già detto, l’idea di base è subito scivolata verso visioni esoteriche del tipo: il suono ha la capacità di modellare l’energia/materia … e via con scenari da fantascienza.
In realtà, la faccenda non è poi così strana ed è un peccato che sia caduta in mano a ciarlatani e a pseudo-filosofi. Scientificamente parlando, non è difficile capire come delle vibrazioni possano creare su polvere libera di muoversi delle zone di risonanza, permettendo l’accumulo e lo svuotamento di certe parti. Non siamo molto lontani dalle risonanze di moto medio che agiscono nella fascia asteroidale.
Queste forme indicano chiaramente zone particolari negli strumenti musicali e possono contribuire alla loro costruzione, variando le frequenze emesse. Ancora più interessante e ciò che si nota in una cappella tardogotica (Rosslyn Chapel) in Scozia.
Essa è intensamente ornata di rilievi di ogni forma e in particolare si notano dei piccoli cubi sul soffitto che portano impresse forme molto particolari. Vi è un’infinità di storie e leggende a riguardo, ma sembra che recentemente, legando queste figure a quelle ottenibili con le vibrazioni prodotte dai suoni, si sia riusciti a “suonare” la cappella e la musica non è per niente disprezzabile! Chissà… ma, come previsto, molti sono partiti per la tangente e i primi a essere stati tirati in ballo sono stati i soliti templari. Di seguito il brano che ne è uscito fuori…
Musica e arte, un binomio strettissimo che non ha tardato a far nascere anche opere pittoriche e scultoree, ottenute con sequenze di suoni.
Possiamo anche fermarci qui e lasciare ai siti web una descrizione più accurata di quello che è stato ottenuto nei vari campi. Noi, però, torniamo all’astrofisica…
L’idea della cimatica e dell’esagono di Saturno si è concretizzata, leggendo gli articoli relativi a un suono diverso, quello generato dagli anelli di Saturno. E qui ci sarebbero da dire molte cose, a partire dagli anni dei Voyager, quando l’apparenza di un disco microsolco aveva fatto rapidamente uscire in commercio dischi che riproducevano il suono degli anelli. Ovviamente, niente di realistico. Più recentemente, invece, si sono fatti realmente suonare gli anelli. Un suono, però, dovuto alla “trasformazione” in termini sonori di onde elettromagnetiche nelle frequenze delle onde udibili dalle nostre orecchie. I microimpatti dei grani di polvere sui corpuscoli che popolano gli anelli danno luogo a un cono di miniframmenti ed emettono nelle onde radio.
La suddetta trasformazione ha fatto “sentire” questa musica dovuta alla continua caduta di micro meteoriti. Lo studio può risolvere molti problemi relativi alla composizione degli anelli, un po’ come ascoltare la pioggia che batte su un tetto (o qualcosa del genere) e capire di cosa è fatto il tetto e come è costruito. Fin qui Scienza vera… ma, poi, ho trovato un’affascinante applicazione della cimatica all’esagono del polo nord.
Le spiegazioni "ufficiali" che si sanno oggi, per questa strana struttura rimasta inalterata da molti anni, riguardano il moto dei gas atmosferici e lo scorrimento di zone a temperatura diversa. ma nessuna è ancora del tutto soddisfacente. Tra le vari ipotesi ve n’è, però, una che si rifà alla cimatica.
Snobbata dalla Scienza ufficiale, mi sembra, invece, non priva di un qualche fondamento scientifico. L’ipotesi è stata formulata da uno scienziato-musicista che ipotizza una sorgente sonora al di sotto dell’atmosfera di Saturno (se vi è un’atmosfera vi è anche propagazione di onde sonore). Una specie di turbolenza che causa una vibrazione negli strati superiori e che potrebbe trovare nei grani di ghiaccio la controparte della polvere degli esperimenti di cimatica.
Avremmo così una figura superficiale dovuta alle vibrazioni sonore indotte da una sorgente profonda. Non voglio entrare nei dettagli e vi fornisco una visione dell’intera teoria nella figura che segue.
La Planetologia ufficiale non l’ha presa in considerazione, ma devo dire che la mia parte più emotiva non la rifiuta del tutto. Saturno ci sta mandando un suono che si materializza in quel bellissimo esagono e che, chissà quando, si modificherà una volta che la “nota”cambierà. Una chitarra spaziale e una musica planetaria di durata cosmica, poco apprezzabile da noi miseri mortali, visti i tempi scala.
L’idea che un pianeta ci possa mandare un messaggio acustico attraverso l’informazione ottica (l’unica osservabile al momento, a parte le onde gravitazionali) mi esalta non poco. Poi penso al capolavoro di Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo” e già mi vedo apparire qualche “cubo” di Rosslyn sulla superficie di qualche pianeta lontano…
Ricordiamo solo ciò che diceva Pitagora: “La geometria delle forme è musica solidificata”.
Ve bene, scusatemi e torniamo a cose più serie (?)
NEWS del 25/5/2017 - Non solo musica per l'esagono di Saturno
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2 commenti
Carissimo Enzo non penso di fare esoterismo se dico queste cose: sappiamo bene che la Matematica e la Fisica sono legatissime, sappiamo anche che la Musica e la Matematica sono legate e molto compatibili fra loro, dunque Enzo non c'è niente di male a pensare che l'Universo possa avere alla sua base Matematica, Fisica e ...Musica, il Suono questa meraviglia, senza scendere in vaghezze senza senso.
la penso esattamente come te...