Categorie: Meccanica quantistica Senza categoria
Tags: mare di Dirac principio Heisenberg riflessioni
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:15
Riflessioni su Dio, l’Universo, un Principio, un inizio casuale, una gattina e una codibugnola **
Non denunciatemi e non leggetemi, se preferite, ma stamattina ho voglia di parlare di Dio e di Universo senza finire al rogo. A modo mio, però… Per cui, amici come prima…
Ieri sera, a cena con amici e sconosciuti, ho avuto una bella discussione su Dio e la creazione. Al mio fianco c’era una persona di modesta preparazione scientifica, ma di grande cultura umana. Non per niente, la sua signora ha i genitori tibetani ed è stato emozionante parlare di quel mondo lontano, delle origini di Gengis Khan e dell’inizio dell’impero Cinese, nato in un Tibet centro di ogni antica cultura, che oggi viene calpestato nei suoi valori più profondi. Una discussione che si è allargata al Buddismo, alla Religione in genere e, ovviamente, al Cristianesimo e alla Bibbia.
In parole povere, si è arrivati alla fatidica domanda: Chi ha creato l’Universo e perché. La risposta, malgrado piccole variazioni sull’identità di Dio, vedeva sempre Lui come artefice. Io, di solito, che non sono né blasfemo né ateo, ho fatto la solita domanda: “Va bene, concesso… ma datemi qualche prova e, in ogni caso, chi ha creato Dio?”. A quel punto le risposte diventano concordi : “Nessuna prova, perché credere in Dio è una atto di fede! E poi Diò c’è sempre stato…”.
A questo punto, il mio Dio-Universo ha gioco facile (anche con diversi uomini di Chiesa): “E perché non pensare che l’Universo ci sia sempre stato? Dico Universo con la U maiuscola da non confondere con l’universo con la u minuscola, quello nato dal Big Bang. E per questo universo, il nostro, un creatore c’è senz’altro; un creatore che è sempre esistito in quel mare indistinto chi possiamo chiamare, con grande approssimazione, il mare di Dirac.
Esso è sede dell’energia vitale ed è capace di creare, come lo stesso Dio, che è spesso inteso proprio come fonte di energia e di vita. Ma ha anche un nome e un cognome che mi fanno sentire profondamente gioioso di far parte del Tutto. In parole fredde, è il Principio di Indeterminazione di Heisenberg. La chiave profonda di tutta la meccanica quantistica, la vera Bibbia che ancora non siamo riusciti a comprendere, ma che seguiamo e che sappiamo applicare anche se ancora maldestramente.
Facciamo l’esempio più calzante, ma che può trasformarsi in mille e una situazioni diverse. Il Principio (fatemelo chiamare così, con la P maiuscola) ci avverte che se conosciamo perfettamente l’energia in gioco (ossia la vita stessa), non siamo in grado di calcolare il tempo esatto a cui si riferisce (il tempo, un’altra prerogativa divina che dobbiamo accettare come un dato di fatto: ci accompagna dall’inizio alla fine e scandisce la nostra vita, ma non solo la nostra).
E’ facilissimo fare un esempio… Vogliamo sapere qual è l’energia posseduta da una certa onda elettromagnetica o, ancora meglio, da un quanto di energia pura? Bene, basta misurarne la lunghezza d’onda… Ma per misurare la lunghezza d’onda dobbiamo aspettare un certo intervallo di tempo ed esso risulta del tutto indeterminato. Vogliamo invece conoscere esattamente il tempo in cui un quanto di energia ha un certo valore? Possiamo farlo, ma in un istante infinitesimo, assolutamente niente sappiamo dell’energia trasportata… può essere qualsiasi e più il tempo è preciso e più l’energia può divertirsi a crescere.
La MQ ci assicura che tutto ciò che potrebbe capitare può e –forse- deve capitare. Ed ecco la creazione, in un certo preciso istante della vita, senza inizio e senza fine degli “abitanti” del mare di Dirac, in un tempo ben minore di qualsiasi possibile misurazione, l’energia raggiunge valori incredibili, tali da non rientrare nei ranghi.
E’ un caso unico, con una probabilità insignificante? Poco importa, può avvenire, così come quattro atomi di idrogeno creano un atomo di elio. Chiamiamolo effetto tunnel, se vogliamo… ma, in fondo, è l’eccezione che conferma la regola. “Non troppo caldo né troppo freddo”, ma i casi limite possono e debbono avvenire. E la materia riesce a crearsi e a dare una struttura definita (a parole e per i nostri sensi) agli attori del Cosmo. Sono tutti figli di quel Dio-Principio che ha permesso un’anomalia che poi è andata oltre, gonfiandosi come una bolla di sapone, sfruttando le variazioni di fase e l’inflazione cosmica.
Il Big Bang è il “tempo” della creazione, una singolarità come il tempo immisurabile che l’ha causato, ma l’energia liberata è ancora lì, quantificabile. Scusatemi, ma io riesco a immaginarmi il Signor Principio che sorride di questa anomalia. Sarà stata casuale (in MQ si può anche accettare) o volontaria? Non lo sapremo mai, forse,… ma che importa? Le tavole delle leggi della materia che si è creata in questo modo vengono rispettate da tutti gli attori della Commedia. Forse solo noi uomini, con quella capacità ancora incontrollata, cerchiamo di non seguirle e ci creiamo i buoni e i cattivi, il Paradiso e l’Inferno…
Finisco queste riflessioni, che posso fare solo qui, in questo circolo, senza essere mandato al rogo (speriamo...), con qualche verso di Fabrizio…
Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
Quando a te la sua anima
E al mondo la sua pelle
Dovrà riconsegnare
Quando verrà al tuo cielo
Là dove in pieno giorno
Risplendono le stelle
Quando attraverserà
L'ultimo vecchio ponte
Ai suicidi dirà
Baciandoli alla fronte
Venite in Paradiso
Là dove vado anch'io
Perché non c'è l'inferno
Nel mondo del buon Dio
……
Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
No, cari amici, il Principio non sa cos’è il Paradiso né l’Inferno e i dieci comandamenti non devono essere insegnati, perché sono già impressi dentro di noi nel DNA. Non abbiamo bisogno di Bibbia… basta guardare il cielo, in silenzio, e le parole dell’Universo risuoneranno limpide e chiare nel nostro cervello.
Stamattina stavo sentendo un pezzo di musica fantastica suonata da una chitarra classica, inviatami da Daniela… Avevo in braccio, come quasi sempre, la mia micina Tigrotta che stava cercando di diventare un tutt’uno con la mia faccia e le mie braccia (compenetrazione dei corpi?). Poi è iniziata la musica, quei leggeri tocchi di chitarra, quelle note perse nel vento… e lei si è bloccata, guardando con occhioni spalancati lo schermo. Ma non guardava, sentiva… ed è rimasta cinque minuti immobile quasi persa nel vuoto.
No, non scomodatevi a trovare soluzioni logiche e razionali… non mi interessano.
Poi sono uscito, sono andato vicino al nido dei codibugnoli e ho visto il musetto della mamma che stava covando. Mi ha guardato, ma non è scappata… ha capito perfettamente che faccio parte del suo Universo. E sono stato felice, veramente felice di avere la stima di una così perfetta creatura, sicuramente figlia del Principio.
Altre riflessioni su Dio, l'Universo e il Principio le trovate QUI, QUI e QUI
15 commenti
"Non abbiamo bisogno di Bibbia… basta guardare il cielo, in silenzio, e le parole dell’Universo risuoneranno limpide e chiare nel nostro cervello"
Chissà perché queste parole mi hanno fatto ricordare la storia di Suleiman...
Caro Enzo, questi argomenti mi affascinano da tanto tempo e, come succede anche a te, per me sono spesso elementi di riflessione, che ti fanno guardare dentro te stesso più che fuori .
Concordo sulla tua prima parte, quando ti riferisci al Dio (sconosciuto) come al Mare di Dirac. Aggiungo che personalmente mi sento ancora più vicino alle idee di Bohm, che tu sicuramente conoscerai meglio di me.
Forse quel Vuoto con v maiuscola rappresenta il Dio di tutte le religioni o la Fonte, come qualcun altro lo chiama. Ma non bisogna umanizzarlo come fanno le religioni. Un frammento di quella Fonte è in ognuno di noi, nel nostro DNA, nelle civiltà che ci hanno preceduto ed in quelle che verranno. E non solo qui. Qualcuno mi ha suggerito questa meravigliosa frase come significato da dare a quella Fonte:: "Niente materialmente, ma tutto potenzialmente".
Concordo sul fatto che è sempre esistito, anzi non mi pongo dubbi in merito. E mi accorgo ogni giorno della sua bellezza, delle possibilità che ci offre di fare meravigliose esperienze che, forse, sono anche le Sue.
Carissimo Enzo concordo con te e con Sandro e pure con Daniela, non può essere che così. Concordo anche nel non umanizzare come siamo soliti fare (ma forse un po' "umano" è), sui nomi concorderei di non darli ma penso sia impossibile tanto per capirsi, per parlarsi, per confrontarsi. Il Mare di Dirac è ,secondo me, il Dio più vicino a me .
La tua vicinanza a quelle persone toccate dal Buddismo è importante Enzo, proprio perchè quella religione, quella filosofia, quella spiritualità umanizza molto meno il Dio, in realtà lo personalizza molto ma molto poco e basa il tutto proprio nella compenetrazione di tutti nel Tutto (ops mi stò annodando).
Comunque caro Enzo la tua Tigottina (alla quale fai una dolce carezza anche a mio nome) ti capisce molto più di quello che tutti noi pensiamo, è anche questo il mistero dell'Energia dell'Universo.
Per quanto ho capito, molto probabilmente sbaglio, il Mare di Dirac parla dell'energia del vuoto e non del NULLA
Per me il vuoto non è il NULLA
Il vuoto, non so come, può avere una energia e creare coppie di particelle-antriparticelle, energia, che si annechilischino in tempi brevissimi ma sempre tempi.
Non mi risulta che possa esistere il tempo senza uno spazio, o come lo si vuol chiamare, perciò anche in quel infinitesimo di tempo deve esistere, formarsi, lo spazio oltre le particelle.
Il NULLA se è nulla non può contenere niente, se contiene qualsiasi cosa anche il vuoto non è NULLA, non esiste, se parlo del nulla creo un qualcosa, il nulla, altrimenti non posso neanche parlarne, non esiste.
Posso parlare di personaggi ipotetici, di fantasia, li creo ma NON ESISTONO se non nella mia mente non nella realtà.
Anche l'Eterno ritorno di Nietzsche o il cerchio dell'apparire di Severino devono esistere IN, all'intero, di qualcosa e non del NULLA.
Sono almeno due-tre secoli che menti MOLTO superiori alla mia si chiedono: perché esiste qualcosa e non il niente.
Come ho detto altre volte sono ateo convinto ma o esiste un al di fuori, non chiedetemi dove e come, non so rispondere.
Una volta ho visto un film, pura fantasia, dove il protagonista era un personaggio di un gioco del computer, se mi ricordo il film si chiamava Nirvana.
Era fantasia??
Caro Enzone,
oltre ad essermeli riletti tutti e 4 li ho stampati è presto li darò a Michele in versione cartacea...quindi preparati x la prossima volta che ci vedremo!
Ti sfinirà...
caro Walter,
io non ho parlato di NULLA... e il Principio lavora proprio perché non è il NULLA. Inoltre, qualcosa può tendere a zero, ma non sarà mai zero in fisica... Insomma, non ho capito se tu criticavi il "mio" mare di Dirac o facevi solo riflessioni ad alta voce , fermo restando che ognuno ha le proprie idee e meno male che è così!
Nirvana? E perché mai... c'è già l'Universo...
caro Lampone... oh povero me!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
a presto, speriamo....
Ho sempre pensato che l'essenza non abbia tempo e sia la cosa più logica da pensare.Comunque lo si rigiri il nulla non ha significato.Dal niente non nasce niente.Scopro con compiacenza che persone molto istruite e di pensiero profondo, hanno una visione e un approccio verso temi di frontiera uguali ai miei,forse ,riguardo a questi anche le stesse insicurezze e frustrazioni.Scopro ad una età in cui di solito si fanno i riassunti,motivazioni e stimoli primaverili.E poi basta seguire il proverbio:"Chi va con lo zoppo impara a zoppicare", e chi va con i professori ?...
Lei disse: “Dimmi qualcosa di bello”
Lui rispose: “(∂ + m) ψ = 0”
caro Gianni,
posso solo dirti che io sono un "professore" abbastanza anomalo... che farebbe drizzare i capelli in testa (e lo ha anche fatto) a molti colleghi...
Caro Gianni, eccome se Enzo fa' drizzare i capelli, sapessi quanto e bene, quando l'ho incontrato avevo certi capelli al vento... (Babbooo..ma quali capelliiii, sogni?) Ops non fate caso a mia figlia dietro, ehh questi giovani . Caro Enzo e meno male che a taluni li hai fatti drizzare, e meno male che sei...anomalo...altrimenti che facevamo qui?Il nulla, anzi il niente, il tutto , anzi il forse,il ma, anzi il boh.
caro Mario,
sei sempre troppo buono... magari riuscissi a far ricrescere i capelli!!! "qualcuno"di famoso mi riempirebbe di soldi... ma forse non starebbe mai a sentirmi...
Sai, Mario, forse Enzo non riuscirà a favorire la ricrescita dei capelli altrui, in compenso, però, è bravissimo a far crescere i suoi... vieni a vederlo sabato sera a Seravezza... se Scherzy ci aiuta a tenerlo fermo, Barbara ed io abbiamo intenzione di fargli le treccine: uno spettacolo da non perdere!!!
Che ci provi!!!!!! Con un calcio lo spedisco su Papalla....
Affare fatto, ragazze, adoro le sfide!!!
E, poiché sono contrario alla violenza (soprattutto a quella contro il sottoscritto!), lo ipnotizzerò con il mio sguardo magnetico, tenendomi a distanza di sicurezza!