13/04/17

Viva la divulgazione, ma… occhio a Wikipedia e grazie a Henrietta **

Oggi, guardando lo splendido video del nostro amico Alan su Henrietta, ho notato con piacere che si è soffermato sulla distanza assoluta di riferimento necessaria per potere applicare la legge tra periodo  e luminosità delle cefeidi. In particolare, si dice giustamente che il metodo classico delle parallassi stellari (QUI e QUI) non era ancora applicabile, a quei tempi, a nessuna cefeide della nostra galassia, perché troppo distanti dalla Terra.

Henrietta Levitt aveva scoperto come calcolare il rapporto tra la distanza di una cefeide ed un'altra, ma, per calcolarne la distanza dalla Terra, era necessario trovare il modo di calcolare la distanza reale di una cefeide che facesse da “punto zero” per determinare la distanza NON RELATIVA di qualsiasi altra cefeide: purtroppo, nessuna cefeide era abbastanza vicina per potere usare il metodo della parallasse annua con la tecnologia del tempo, e si dovevano usare mezzi “di fortuna”. Questi mezzi si riferivano a basi di parallasse, nettamente superiori a quella troppo piccola data dall’orbita terrestre. Si doveva, in qualche modo, riferirsi a una base che dipendesse dal movimento del Sole, ma la faccenda non era banale e sicuramente molto approssimata.

Quando si parla di movimento del Sole, si parla soprattutto del moto quasi circolare attorno al centro della Via Lattea. Un percorso decisamente lungo, condiviso da tutte le stelle della galassia nel pieno rispetto delle leggi di Keplero (a parte le anomalie che si cercano di imputare alla materia oscura). Si legge che il Sole impiega circa 225-230 milioni di anni per completare un’orbita e che dista circa 8.4 kpc (migliaia di parsec) dal baricentro galattico. L’orbita è quasi circolare e ne segue che la velocità del Sole (e di tutti i suoi pianeti) si aggira intorno ai 220 km/sec.

Tuttavia questo moto e questa velocità interessano relativamente poco in questo contesto, perché anche se Sole e stelle si muovono in modo  differenziato intorno al centro della galassia (leggi di Keplero),  non permettono di determinare spostamenti apparenti capaci di risalire alle distanze. Ogni stella, Sole compreso, ha, però, un ulteriore moto del tutto “personale”, rispetto alle compagne relativamente vicine. Si può perciò definire come moto attorno al centro della galassia non il moto effettivo della stella Sole, ma la velocità di tutto un gruppo locale di stelle.

In parole molto povere, e non certo esatte, è come se avessimo particelle che si muovono l’una rispetto all’altra, ma che sono contenute in un recipiente, che tutto insieme rivolve attorno a un centro molto più lontano. Questo recipiente viene chiamato LSR (Local Standard of Rest - Sistema di Riposo Locale) ed è esso che ha una certa velocità orbitale quasi circolare attorno al baricentro galattico. Il  Sole è all’interno del barattolo, dove ha una certa velocità del tutto personale (decisamente più bassa, però).

Se facessimo la media delle velocità di tutte le stelle contenute nel recipiente, vedremmo che il Sole ha un certo moto rispetto a questo valore medio. La sua velocità risulta essere intorno ai 19 km/s e la traiettoria è diretta verso un certo punto della costellazione di Ercole che viene chiamato Apice Solare. Non confondiamo, quindi, il moto del Sole rispetto al LSR (19 km/s) con il moto circolare del LSR attorno al centro galattico (220 km/s). E’ sempre un problema di sistemi di riferimento. Uno è quello della galassia di cui il LSR rappresenta una specie di “pianeta” regolare  orbitante, e uno è quello del LSR, dove il Sole si muove verso una direzione del tutto fantasiosa.

La faccenda potrebbe essere detta in altro modo: il LSR è il punto posto nella posizione del Sole che si muove di orbita quasi circolare (con certe particolarità) attorno al centro galattico.

Il moto che potrebbe avere un certo interesse per la misura delle distanze stellari è quindi quello verso l’apice, tale da mostrare un movimento apparente delle stelle dovuto al moto del Sole. Più è grande e più la stella potrebbe essere “mediamente” vicina. La stessa cosa che capita al moto apparente delle stelle per colpa dell’orbita terrestre, ossia nela parallasse annua. Lo spostamento del Sole rispetto al LSR dà luogo a una parallasse detta “secolare”, da cui si può ricavare un valore approssimativo della distanza della stella dal Sole.

In conclusione, il metodo può essere applicato considerando la stella sotto osservazione come un oggetto del tutto fermo (così come si faceva per la parallasse annua). Insomma, un lavoro con un'impostazione tutt’altro che semplice e che noi abbiamo riassunto molto rozzamente, ma, in prima approssimazione, correttamente.

Un argomento questo che si riallaccia alla rotazione della galassia e a molti altri, tra i quali la parallasse statistica e quella dinamica.

Bene, mi direte voi, ma dove sta il problema? Abbiamo capito, in qualche modo, cosa potevano utilizzare gli astronomi ai tempi di Henrietta, ma cosa c’entra “Wikipedia”? C’entra e come! Inoltre ha innescato un effetto a cascata che sembra inarrestabile.

Andiamo a leggere cosa dice Wikipedia relativamente ad Apice Solare:

L'apice solare è la direzione apparente verso cui si muove il Sole e tutto il Sistema Solare ad una velocità di circa 250 km/s, nel suo movimento di rivoluzione attorno al baricentro della nostra galassia (Via Lattea).

No, no, assolutamente no!

Andiamo a leggere cosa dice la versione inglese di Wikipedia (Solar Apex):

The solar apex, or the Apex of the Sun's Way, refers to the direction that the Sun travels with respect to the Local Standard of Rest. … The speed of the Sun towards the solar apex is about 20 km/s. This speed is not to be confused with the orbital speed of the Sun around the Galactic center, which is about 220 km/s and is included in the movement of the Local Standard of Rest. Thus the Sun gains distance towards the apex at about 1/13 its orbital speed”.

(traduzione: L'apice solare, o apice  della traiettoria del Sole, si riferisce alla direzione che il Sole percorre rispetto al Sistema di Riposo Locale. La velocità del Sole verso l'apice solare è di circa 20 km/s. Questa velocità non va confusa con la velocità orbitale del Sole intorno al centro galattico, che è di circa 220 km/s ed è inclusa nel movimento del Sistema di Riposo Locale. Pertanto il Sole si avvicina all'apice a circa 1/13 della sua velocità orbitale) 

Bene… la differenza salta subito all’occhio, ma il problema è che quanto detto da Wikipedia è stato copiato e incollato in MOLTI siti (provate a fare una ricerca) e anche in libri divulgativi, con l’esclusione di quelli “seri”, solitamente i meno visualizzati.

Grazie Alan. Grazie Henrietta, ma non certo grazie a Wikipedia italiana.

Attenti, perciò, a prendere per oro colato ciò che dice Wiki italiana, meglio riferirsi sempre alla versione inglese, senza dubbio molto più curata e attenta.

 

Come riuscì Henrietta Leavitt, all'inizio del XX secolo, a trovare la chiave per misurare l'Universo? Ce lo raccontano Gualtiero ed il suo assistente Alan in questo video, dal quale ha preso spunto l'articolo che avete appena letto. E non dimentichiamoci questo articolo.

6 commenti

  1. Mario Fiori

    Comunque sia Enzo mi sembra di capire che la misura più importante è quella relativa al "viaggio"verso l'apice con 19 km/sec.

    Per il resto Wiki Wiki...tanto utile quantotalvolta incompleta, e poi chissà perchè proprio quella italiana.

  2. Eh sì, caro Mario, per determinazioni di distanza è quella che veniva utilizzata... Su Wiki italiana sarebbe bene ci fosse un controllo "serio"... ma... :roll:

  3. alan

    Eccomi rientrato, ho subito linkato questo splendido articolo di approfondimento.

    A presto ;-)

    Alan & Gualtiero

  4. peppe

    Il problema è che wiki può essere fatta da chiunque e la fonte potrebbe non essere sicura

  5. Ben tornato Alan!

    miaouuuu...miau...maiu....maomaouuuu (scusate è un discorso privato con Gualtiero...)

    aspettiamo i tuoi nuovi capolavori!

  6. Daniela

    Certo, Peppe, l'apertura di Wikipedia ai contributi di tutti è allo stesso tempo elemento di forza e di debolezza. Non deve essere per niente facile contemperare il rispetto di questo spirito apparentemente democratico con un' informazione che sia chiara, esaustiva e sostanzialmente corretta.

    Resta il fatto che Wiki inglese ci riesce e Wiki Italia non sempre.

    L'idea che mi sono fatta (ma è solo una mia personale teoria) è che Wiki inglese sia davvero aperta a tutti, ma si appoggi ad un pool di esperti che controllano in modo obiettivo e professionale tutto ciò che viene inserito dagli utenti, mentre i controlli di Wiki Italia non sempre siano in mano ad esperti, ma soprattutto, non sempre siano condotti con il primario obiettivo di controllare la veridicità delle informazioni o l'affidabilità delle fonti inserite.

    Ripeto... è solo una mia teoria, priva di prove concrete, se non i miei ripetuti ma inutili tentativi di inserire alcuni nostri approfondimenti (per esempio MQ e QED) su Wiki e il silenzio assoluto con il quale hanno 'risposto' alla mia educata richiesta di spiegazioni.

     

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