Categorie: Curiosità Racconti di Vin-Census
Tags: Mauritius Pautasso
Scritto da: PapalScherzone
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ORESTE PAUTASSO: Chi è realmente costui?
Come preannunciato QUI, sento il dovere morale di rivelare agli amici di questo Circolo il vero volto di questo distinto signore che si divide tra la raccolta di marroni, l'attività di fotocopiatore e "scannatore" presso il Circolo Archeofilo di Cuneo e molte altre attività, tra cui...
Mi chiamo Oreste Pautasso, nativo di Cuneo da 64 anni. Fino a poco tempo fa la mia professione è stata di raccoglitore di marroni (di Cuneo). Ma ora che l'età avanza, anche in questo ridente borgo, con gli autunni sempre più umidi e gli inverni sempre più freddi, il rischio dei reumatismi si fa sempre più grande e allora…
Allora ho deciso di avviarmi a una professione meno umida e più redditizia.
Quest'idea mi è venuta anche a causa della Ines. Dovete sapere che la Ines che ha 57 anni, mi è sempre piaciuta, con la sua bella chioma di capelli corvini, una tipica bellezza cuneese. Però quando ho trovato il coraggio di farle presente che ero pronto a corteggiarla "causa matrimonio", mi ha risposto "Eh, Pautasso, prima ti devi laureare, non posso mica impalmare un raccoglitore di marroni, io".
Combinazione proprio in quei giorni un amico mi aveva detto che il figlio di Umberto Bossi, quel giovane che gli dicono "trota" come vezzeggiativo, si era iscritto a economia al Cepu e che si poteva laureare da un momento all'altro. Così ho pensato che anch'io potevo fare come lui. Però un problema c'è. Per ogni esame del corso della Laura vogliono ben 2000 Euri. Dicono che ci sono tante spese: Prima di tutto la carta bollata che è molto aumentata di recente, poi il tuttor che deve mangiare anche lui. E la luce, l'acqua, il gas e quanto altro. Insomma, fatti i conti, la Laura più spartana che è Giurisprudenza con la bellezza di 24 esami viene quasi 50.000 Euri, comprese le spese per la pergamena e la cornice.
Meno male che non è obbligatorio studiare così c'è un bel risparmio sui libri, i quaderni, le penne, le matite, i temperini, le gomme e quant'altro.
Ma sai quanti marroni mi tocca raccogliere per guadagnare 50.000 Euri? Anche se vendessi ogni marrone a un Euro, che è un prezzo di mercato un po' folle, dovrei raccogliere 50.000 marroni, ci metterei degli anni e mi verrebbero sicuramente dolori allo schienale e i temuti reumatismi.
Però, se ci tengo a concludere con la Ines, qualche soluzione la devo trovare. Così, pensa e ripensa, mi è venuta quest'idea: faccio subito la domanda di iscrizione al Cepu in modo che ho le carte in regola e intanto faccio pratica in internet come avvocato online; insomma mi esercito a esercitare la professione. Nella firma, che scrivo alla fine dei consigli che dispenso, prima del nome e cognome ci metto il suo bel Avv. che può sembrare avvocato ma, se mi chiedono chiarimenti, spiego che significa "Avviato alla professione in attesa di Laura" e così siamo tutti contenti.
Per unire l'utile mi sono messo d'accordo con quella signorina cinese, Pay Pal che fa pagare quelli che vogliono entrare nella pregiata cerchia dei miei clienti, una modesta somma che poi mi versa in parte sul mio conto corrente. Così potrò mettere via i soldi per il Cepu senza spezzarmi troppo la schiena.
Questo che ho scritto è la mia presentazione che campeggia sulla pagina del mio sito "l'avvocato risponde". Appena è stata pubblicata mi hanno subito contattato i primi aspiranti clienti, come segue…
Domanda 1
Gentile avvocato, perché quando vado a fare la spesa al supermercato mi fanno pagare le borse di plastica? Su queste borse c'è il nome del supermercato e quindi in pratica io faccio la loro pubblicità gratis. Allora, per andare pari non voglio pagare le borse. Posso rifiutarmi?
Risposta 1
Caro signore, innanzi tutto complimenti per essere stato il primo a scrivere. Che bella improntitudine! Non creda a quelli che dicono "Beati gli ultimi perché saranno i primi", sono fesserie. Per me lei resterà sempre il primo, nel mio cuore.
Venendo, piano, piano, alla sua domanda le faccio le mie ulteriori congratulazioni perché è proprio una bella domanda. Già, che senso ha pagare una cosa che va a vantaggio di altri? Allora una scappatoia c'è. Quando le danno la borsa di plastica lei dice" Guardi, mi spiace ma per la tutela della PRAIVASI non posso andare in giro con questa borsa. In questo modo tutti quelli che passano per strada potrebbero sospettare che io faccio la spesa nel vostro supermercato e questo è un fatto che riguarda solo me. Allora faccio la seguente proposta di accordo fra gentiluomini (o gentildonne, se alla cassa c'è una signora): rivoltiamo la borsa in modo che non si legga il nome del negozio e così salviamo l'anonimato. In compenso per questa idea che vi risparmia un sacco di grane legali, la borsa la prendo gratis e siamo tutti contenti."
Segua il mio suggerimento e vedrà che risultati.
Avv. Oreste Pautasso
Domanda 2
Buongiorno Avv. Pautasso, desidero un suo consiglio in merito ad un'imbarazzante situazione che si trascina da tempo. La mia vicina di casa ha la brutta abitudine di lasciare davanti alla porta le scarpe sue e dei figli. Possono essere stivali infangati nei giorni di pioggia o scarpe da ginnastica usate per il tennis o il jogging, insomma tutta roba maleodorante e non bella a vedersi. Siccome il pianerottolo dell'ascensore è in comune e la porta di casa mia è a due metri dalla sua, la mia famiglia ed i nostri eventuali ospiti sono inevitabilmente costretti a godersi questo sconcio. Ho cercato diplomaticamente di affrontare il problema con la mia vicina ma senza risultato. Cosa posso fare? Grazie per i suoi saggi suggerimenti.
Risposta 2
Caro signore, Nel codice civile e in quello penale ci sono poche indicazioni per far finire la molestia che la perseguita. Potrebbe fare causa alla sua vicina per occupazione abusiva di suolo pubblico, dato che il pianerottolo del condominio non è di suo uso esclusivo, ma questo tipo di processi richiede molto tempo e ingenti somme per il patrocinio. Non mi va di guadagnare i soldi dei miei clienti lasciandoli per anni in balia del problema irrisolto.
Allora le suggerisco quanto segue che potrà costarle qualche euro, ma sempre meno che ardire le vie legali e le darà tanta soddisfazione.
Per un certo periodo fotografi le scarpe del delitto e controlli il numero della loro misura.
Quando avrà tutte le informazioni si rechi in un negozio di calzature per uomo donna e bambino. Mostri al commesso le fotografie e si faccia dare per ogni scarpa un numero inferiore di una misura.
Appena tornato a casa attenda con impazienza la prima occasione in cui la vicina lascia le scarpe fuori dall'uscio. In un momento propizio, veloce come il fulmine, scambi le scarpe con quelle identiche ma più piccole che ha comprato, badando bene a sporcarle come si deve per non far capire la differenza. Per esempio può spostare il fango dalle scarpe vere a quelle finte.
Continui in questo modo fino a quando avrà sostituito, giorno dopo giorno, pazientemente, le scarpe di tutta la famiglia nemica. A questo punto, incontrando per caso la vicina butti là di avere letto su internet una curiosa notizia che dice che in America hanno scoperto che a lasciare le scarpe fuori di casa capita che si restringono. Le dica che gli americani chiamano questo fenomeno "Shoe Shrinking" così le crederà per forza.
Vedrà che la sua vicina smetterà di lasciare le calzature familiari fuori dall'uscio e le sue sofferenze saranno finite.
Avv. Oreste Pautasso
Ma chi è Oreste Pautasso? Un maestro zen , uno scrittore di racconti pseudo-fantascientifici oppure un apprendista astrofisico?
3 commenti
Ha!Ha!Ha!Caro avvocato,Il suggerimento che Lei ha dato,su come risolvere il problema delle scarpe invadenti è semplicemente geniale,non mancherò di metterlo in pratica.Per estensione,ho deciso che userò lo stesso sistema,la prossima estate, con la mia prosperosa e avvenente vicina di ombrellone,aspettando che metta ad asciugare il bikini bagnato.
Sono convinta, caro Gianni, e giuro che sto parlando seriamente, che se ci fossero più Avv. come Pautasso, le aule di Giustizia sarebbero meno intasate e molti vivrebbero più sereni!
Caro Gianni, il suo apprezzamento mi è molto gradito. Per quanto riguarda il bikini della vicina di ombrellone le strategie possibili sono due. Oltre al "bikini shrinking" è possibile attuare, con analoga modalità, il "bikini widening (uaideningh) che consiste nel procurarsi un capo dello stesso modello e fantasia, ma di due o tre misure più grandi (es. una sesta al posto di una quarta misura). E' una variante più "morbida" perché la proprietaria del bikini avrà la sensazione di essere dimagrita e probabilmente ne sarà lieta. In ogni caso sarà più discreta nello sbandieramento, sciorinamento e sventolamento dei propri indumenti.
Suo affezionato
Oreste