Concludiamo l'argomento dell'aberrazione della luce con due applicazioni pratiche. In questo articolo parliamo di uno straordinario metodo utilizzato sfruttando i dati di Kepler. Keplero e Einstein: che bella coppia!
Non denunciatemi e non leggetemi, se preferite, ma stamattina ho voglia di parlare di Dio e di Universo senza finire al rogo. A modo mio, però… Per cui, amici come prima…
Forse qualche terricolo starà pensando che è troppo complicato offrire un piccolo contributo o al contrario qualcun altro starà pensando di tirar fuori la propria personale teoria del tutto (che rischia di essere fondata sul niente). Niente di tutto ciò, ma a volte nel nostro piccolo è possibile contribuire alla ricerca.
La politica non riesce a fermare il calore crescente del globo e i mari che stanno bussando a casa nostra? Nessuna paura… ci penserà il Sole. Parola degli svizzeri, che, in quanto a precisione, non sono secondi a nessuno…
Gli anni passano e insieme a loro anche i secoli, ma la distanza del Sole non è più una problematica interessante. In fondo il Sole gira intorno alla Terra e la sua luce e il suo calore sono opera sicuramente divina. E’, probabilmente, un sacrilegio cercare di misurare qualcosa che è superiore alla limitatezza umana. Con l’avvento della teoria copernicana, però, tutto cambia e la scienza astronomica si scatena verso quello che viene, adesso, considerato un dato fondamentale.
Proseguiamo il nostro viaggio nella vera storia delle unità di misura con la ricostruzione di quali siano state le reali motivazioni che hanno condotto Michael Faraday a concepire il Farad.
Se non fosse stata definita l'unità di misura di questa grandezza, ci sarebbe una gran confusione nell'utilizzo dei condensatori, componenti essenziali per una sterminata quantità di apparecchiature senza le quali la nostra vita sarebbe diversa.
Anche l’occhio vuole la sua parte… Questa immagine è straordinaria non solo per la sua bellezza, ma per un significato ben più profondo che riesce a farci capire quanto sia grande e meraviglioso l’Universo. Non potevo non richiamare una celebre canzone di Lucio Dalla…