Categorie: Corpi minori Satelliti e anelli
Tags: Kuiper Belt oggetti transnettuniani pianeti nani satelliti
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Senza nome, ma con un satellite **
Sapete bene che la divisione fatta tra pianeti e pianeti nani non mi soddisfa più di tanto, anche se è basata su una caratteristica fisica più che valida. Tuttavia, li hanno fortemente voluti per non gettare Plutone nel mucchio selvaggio dei corpi minori e, allora, tanto vale parlarne un po’, in occasione della scoperta di un satellite attorno a un futuro pianeta nano, ancora senza un nome ufficiale.
L’eroe di giornata si chiama 2007 OR10 e fa parte degli oggetti trans nettuniani. Un’attenta analisi delle sue immagini ha evidenziato un satellite che gli gira attorno. Per questi oggetti non è un novità, come vedremo tra poco.
Alla data di oggi sono solo cinque i pianeti nani ufficializzati: Cerere, Plutone, Haumea, Makemake, Eris. Di questi solo uno è un asteroide (Cerere), mentre gli altri sono tutti oggetti trans nettuniani. Altri sei sono in lista d’attesa: Quaoar, Sedna, Orcus, Salacia, 2002 MS4 e 2007 OR10. Questi ultimi sono anch’essi trans nettuniani. Possiamo anche dire che molti di più sono destinati ad aggiungersi a questa lista, dato che nella zona oltre Nettuno (la celebre Kuiper Belt) le dimensioni di moltissimi corpi ghiacciati sono nettamente superiori (si pensa perfino che possa esservi un nono pianeta) rispetto a quelle degli asteroidi rocciosi della Fascia Principale. Oltretutto questi ultimi sono molto ben studiati oltre un certo diametro, mentre nella cintura esterna le nuove scoperte sono all’ordine del giorno, dato che per riuscire a osservarli la loro orbita deve portarli abbastanza vicini a Nettuno.
Per classificare un oggetto come pianeta nano bisogna che esso si sia assestato secondo una forma di equilibrio idrostatico. Questo fatto comporta una massa elevata (la gravità deve superare le forze di coesione della materia) e una composizione abbastanza particolare (il ghiaccio è proprio l’ideale).
A tutt’oggi vi sono almeno 150 trans nettuniani con ottime probabilità di superare questo scoglio fisico. Ma il loro numero crescerà ancora e anche di molto. Ovviamente, non basterebbe la magnitudine (ossia la luminosità) per stimare la massa con accuratezza, ma, data la loro composizione molto simile, non è assurdo pensare che tutti quelli con magnitudine assoluta (quella che avrebbe l’oggetto se fosse portato a una distanza da noi e dal Sole di 1 UA) minore di un certo valore, abbiano anche una massa sufficiente al rilassamento idrostatico d’equilibrio. Una classificazione che può anche stare in piedi, ma che non si discosta di molto da quella legata a un diametro minimo.
Nella fascia degli asteroidi, la composizione è molto più variegata e sarebbe possibile avere forme di equilibrio con diametri anche molto variabili. Sicuramente, vi sono forme d’equilibrio a tre assi in oggetti di 2-300 km in diametro, ma si è voluto accettare solo Cerere perché è bello rotondo. Va beh… anche la Scienza, a volte e sempre più spesso, si lascia andare alla mania delle classifiche e delle gerarchie.
Torniamo ai nostri satelliti. Innanzitutto, chiediamoci come possano nascere dei satelliti attorno a corpi decisamente minori del nostro Sistema Solare. Sicuramente, il meccanismo più probabile è l’impatto più o meno catastrofico, tale da causare il ricompattamento della maggior parte della materia disgregata e lasciare la possibilità di immettersi in orbita a uno o più agglomerati secondari o a frammenti lanciati nella giusta direzione, con la giusta velocità. Nella fascia principale le velocità d’impatto sono normalmente molto alte e spesso le collisioni non permettono ricombinazione di materia, ma la nascita di famiglie dinamiche (come quella di Vesta, di cui ho parlato QUI e QUI), dove i frammenti di disperdono di quel tanto da non essere più riacciuffati dalla gravità del frammento principale. Tuttavia, anche tra di loro i casi accertati continuano ad aumentare, a volte dovuti all’eccesso di momento angolare raggiunto nella collisione e che può riuscire a formare un binario per rotazione.
Nella zona trans nettuniana, nelle fasi primigenie, la densità di oggetti era probabilmente molto alta e le velocità relative più basse. Fatto sta che dei dieci pianeti nani trans nettuniani solo due non posseggono satelliti (Sedna e 2002 MS4), ma non è ancora detta l’ultima parola. In particolare, Plutone ne ha cinque, Haumea due e tutti gli altri uno solo.
Il satellite di 2007 OR10 è piuttosto grande (si stima intorno ai 300 km), ma anche lo stesso corpo principale non è da meno, piazzandosi al terzo posto dopo Eris e Plutone, con i suoi 1530 km di diametro.
Che dire? Buon viaggio cari “nanetti”, ma sappiate che tra noi nessuno vi considera di importanza inferiore ai giganti.
Se vi meravigliate per un pianeta nano con un satellite, allora salterete sulla sedia per i sistemi di anelli degli asteroidi Chariklo e Chirone, di cui si parla QUI
NEWS del 18/12/2018 - Scoperto Farout, pianeta nano che orbita a 120 unità astronomiche dal Sole (tre volte e mezzo la distanza di Plutone)
3 commenti
Come sempre piccolo può anche essere bello e sicuramente è sorprendente caro Enzo. Una domanda un po' sciocca : ma questi Pianeti Nani con o senza satelliti, altri eventuali e pure il Pianeta nano, non si analizzerebbero meglio avvicinandosi un po' , magari con un telescopio spaziale non in orbita terrestre ma magari in orbita di Urano ? Ci vuole sicuramente del tempo ma se non ci pensiamo mai non faremo mai niente. Forse dico cavolate, forse sogno, forse entrambe le cose, forse i robottini su Marte sono soldi spesi meglio ecc. ecc. Scusami Enzo
beh, caro Mariolino... in realtà sono state mandate due sonde su due pianeti nani: la Dawn su Cerere e la New Horizons su Plutone. Quest'ultima, inoltre passerà vicino a un altro KB. Certo che sarebbe bello avere un avamposto nel sistema Solare esterno, ma per realizzarlo in modo efficace dovrebbe essere qualcosa di molto grande, dato che le distanze restano sempre molto elevate... da quelle parti... Una spesa difficilmente pensabile, senza un lobby potente alle spalle (forse).
Purtroppo lo sò è così