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Tags: asteroide città Firenze Florence
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Firenze ci abbandona, ma poi decide di tornare… sogno o son desto?
Firenze non c'è più! No, no... è andata nello spazio... Un attimo, un attimo... sta tornando e sembra voglia precipitare sulla Terra senza pietà. Mamma mia, che confusione...
Prima di dare la notizia vera e propria (niente di eccezionale se non per gli studiosi, gli astrofili "veri" e per un gruppo che preferirebbe di gran lunga immaginare di vedere una galassia che non può vedere, ma, intanto crea invidia negli altri più onesti che ammettono di non vederla), lasciatemi seguire il filone idiota-catastrofista che ormai inzuppa i media italiani, con il supporto decisivo dei loro “esperti”, spesso tuttologi, come se fossimo ancora nell’epoca di Pericle.
L’Italia è un Paese veramente speciale. Un terremoto che in Giappone non interromperebbe un pranzo servito con porcellana delicatissima è capace di sventrare abitazioni e perfino annullare o quasi (e chissà per quanto) una città d’arte come L’Aquila. Non parliamo dei morti, che, comunque, vengono spesso considerati incidenti di percorso e che servono solo a sollevare dispute infuocate sull’abusivismo mafioso o non mafioso, sulle ville a dieci metri dal mare, sulle case costruite con sabbia e acqua, non conoscendo ancora l’esistenza del cemento.
Nel frattempo, la Nazione più ricca in assoluto di opere d’arte, continua a concentrare il turismo mordi e fuggi in poche mete ultra famose, non insegnando certo cultura, ma solo come riuscire a riprendere il compagno o la compagna che sostiene con una mano la torre di Pisa. Ho visto con i miei occhi lunghe code in attesa di questa straordinaria e innovativa foto (che riesce addirittura a precedere gli innumerevoli e sconclusionati “selfie”) e solo una decina di persone entrare al Camposanto con i suoi unici e fantastici affreschi.
Mentre il 90% (se non di più) della cultura artistica italiana subisce un degrado inesorabile, tra chiese romaniche trasformate in porcili, altre chiuse ermeticamente perché altrimenti la popolazione locale le userebbe come discariche (sempre abusive, ovviamente), teatri romani invasi dalle erbacce che hanno da tempo iniziato a spaccare le gradinate di marmo, necropoli etrusche che non possono essere pulite dai volontari, ma che la Regione in cui ha la sventura di trovarsi preferisce tenere nascosta tra rovi e vipere in attesa di un mondo nuovo, che i dirigenti hanno già iniziato a creare, spendendo i soldi dei contribuenti in feste mascherate (con tanti maiali… almeno in questo hanno azzeccato qualcosa).
Ma anche città “simbolo” come Firenze non sono da meno… Milioni di fotografie alla copia del Davide di Michelangelo, code infinite per i più “esperti” che cercano di entrare all’Accademia con il sottile piacere di vedergli gli attributi non certo spettacolari, ma pochi sparuti visitatori che cercano di entrare al Carmine (Masaccio!), che si lamentano perché Santa Maria Novella (ormai letteralmente privatizzata) continua a rimanere chiusa anche quando dovrebbe essere aperta e che sollevano il sorriso quasi sconvolto dei volontari che lavorano al Cenacolo di Sant’Apollonia, quando vedono entrare (gratis) qualcuno… Eppure l’Ultima Cena di Andrea del Castagno sembra eseguita il giorno prima e basterebbe da sola per dar ragione di un viaggio a Firenze.
La stessa cosa capita ovunque e poi ci si lamenta che il turismo dovrebbe rendere di più e allora, gira e rigira, la colpa è sempre dei migranti che fanno tutti i lavori che i nostri cocchi di mamma si guardano bene dal fare (chi lavora in campagna è ormai solo e soltanto straniero) e del riscaldamento globale, mentre le mura romane di Alba Fucens continuano a rimanere per terra, coperte dalla vegetazione e i lamenti sulla mancanza di lavoro continua come una litania (ma tutti gli alberghi sono sempre pieni ad agosto…).
Sì, un Paese davvero strano e si fa fatica a pensare che gli attuali cervelli abbiano come antenati quelli di Giotto, di Dante, di Leonardo, di Michelangelo e giù una lista impressionante di personaggi che il mondo ci invidia.
Non deve stupire quindi, che la città che ha dato il via al Rinascimento, abbia deciso di abbandonarci e di andarsene nello spazio. La notizia non è ancora arrivata ai media, dato che dobbiamo occuparci di un terremoto di 1,5 gradi (cosa che non si riesce quasi a leggere nemmeno nei dati registrati), più che sufficiente, però, a far crollare castelli di sabbia, difesi a spada tratta dai nostri illuminati amministratori, che dall’abusivismo e non dal turismo intelligente si procurano soldi e consensi per non perdere la poltrona a cui sono avvinti come l’edera.
Firenze sta viaggiando nello spazio interplanetario… ma la nostalgia è forte, molto forte. Troppi ricordi sono ancora vivi e, alla fine, le grandi menti, che l’hanno resa unica tra le uniche, non ce l’hanno fatta e hanno invertito la rotta. Giù a tutta velocità verso quel pianeta sconclusionato e senza futuro, dominato dalla corruzione, dall’ignoranza, dalla superbia e dall’odio.
Hanno valutato la loro massa… non male, pari a quella di una sfera di roccia di 4,5 km di diametro. Un bel botto, quasi come quello che ha spazzato via i dinosauri circa 65 milioni di anni fa. Perché non fare lo stesso con la nuova razza dominante sicuramente meno “riuscita” rispetto ai velociraptor? Purtroppo (o per fortuna) quelle menti non possono dimenticare che anche loro sono umane (ma come è mai possibile?) e hanno deciso di limitare l’offesa a una grande paura per i più “normali” del mondo presente. Un passaggio ravvicinato che sfiori il pianeta a una distanza di circa 7 milioni di chilometri. Un’inezia, anche se gli umani conoscono solo i milioni che stanno nelle banche o che vengono sprecati a destra e a manca, succhiandoli ai più deboli.
E così Firenze non ci colpirà e, in qualche modo, tornerà al suo posto, dove sono già in attesa migliaia e miglia di turisti che vogliono fare un selfie con gli attributi del Davide di Michelangelo.
Sarà il caldo, o l’aver sentito troppi minuti di televisione, ma devo aver fatto un po’ di confusione. Firenze non è la Firenze che conosciamo… è solo un asteroide che, in realtà, si chiama Florence (così imparo a non usare, come tutti ormai, solo parole inglesi che non capisco, ma che sono molto “in” nella civiltà 5.0 o 12.0 o quello che preferite).
Il primo di settembre Florence sfiorerà la Terra (7 milioni non sono pochi solo per i grandi calciatori, ma anche per le distanze planetarie…) e scenderà di poco sotto la nona magnitudine. Forza astrofili buttatevi a pesce (potreste anche riuscire a calcolare il periodo di rotazione di Florence intorno al proprio asse, come ho spiegato QUI) e questa volta riuscirete veramente a vedere Firenze e non solo a immaginarvela. Intanto, quel che resta della scienza eseguirà misure radar, ricostruirà la forma e valuterà la composizione.
Mi raccomando, però, non fate come me e non cercate di vedere, con il vostro telescopio, la cupola del Brunelleschi!
PS: gli interessati a compiere osservazioni (spero di un certo interesse professionale) possono andare QUI e calcolare tutte le effemeridi che vogliono.
QUI un'immagine di Florence con i suoi "cuccioli" (di cui non si conosceva l'esistenza) al seguito!
9 commenti
Standing ovation.... pardon, applausi in piedi, professore!
grazie Leandro! troppo buono...
Leandro ha proprio ragione: tutti in piedi.
Ieri, al bar per un sacrosanto aperitivo dopo il lavoro, ho quasi litigato per questo asteroide: la distanza era data a "soli" 4 milioni di km ed un esperto (di calcio) sosteneva che fossero pochissimi
caro givi,
i 4 milioni erano di miglia... e passare da miglia a km è sempre un ardua impresa per molti divulgatori...
Leggendo l articolo relativo al calcolo del periodo ho pensato che nella maggior parte dei solidi a tre assi d inerzia , le rotazioni rispetto ad uno degli assi risultano instabili e che il corpo prima o poi inizi a ruotare su un asse intermedio detto di scivolamento, che è meccanicamente stabile. L esempio classico è il pacchetto di sigarette lanciato in aria. Ne deduco che se l asteroide presenta 3 assi diversi esso debba comunque ruotare presentando facce di superficie variabile,facilitando la determinazione del periodo anche con periodi brevi di osservazione.
La rotazione avviene normalmente secondo l'asse minore - massimo momento d'inerzia-( altre rotazioni avvengono se agiscono forze istantanee -urti- o perturbazioni continue-Iperione-). La curva di luce, perciò, deriva dal passaggio dell'area da πac a πbc. Da cui la determinazione del rapporto dei due assi principali e molte altre cose... l'ho fatto per tanti anni...
Quando facevo l'agente di commercio,vendevo all'interno di quel settore merceologico,merce ad alto contenuto moda e grande qualità.Ho capito che chi voleva avere successo e fare huoni affari doveva per forza avere una mentalità adatta.Bisognava avere dentro l'amore per la bellezza e per la qualità per riuscire a venderla.Lo stesso vale per quello che noi italiani possediamo,forse ancora per poco.Se la classe politica,quella dirigente e una parte non piccola degli italiani,ha una visione plebea,di piccolo momento,a volte cialtrona,senza ambizioni del suo passato e di quello che significa,svenderà male quello che ha,o peggio lo regalerà ad ogni bipede che passerà o stabilirà sul suo territorio.
caro Gianni,
la faccenda è, però, doppiamente grave. Quegli individui, sempre più numerosi, che se ne fregano della nostra cultura non hanno ancora capito che, allargando la"quantità di merce" disponibile, si otterrebbero vantaggi finanziari ben maggiori, sia per loro che ne sarebbero i paladini, sia per il commercio in genere. Bastano pochi restauri, qualche cartello in più, un ruscello pulito e qualche ninfea e cigno, e un paese povero e depresso, diventerebbe una meta turistica, con tanto di alberghi, ristoranti,negozi, ecc. l francesi, in questo, insegnano!
Sul cervello ho già risposto in un altro articolo che riguardava i Babilonesi ed il loro cervello. Ringrazio tantissimo Enzo per l'accurata descrizione artistica e culturale (ed anche purtroppo della poca cultura che talvolta ci viene messa) della Firenze mia e di Daniela, ma so' benissimo che Enzone ne è un profondo conoscitore. Per il resto il grande e , per fortuna, buon Florence possa esere osservato e studiato non solo da astrofili dediti a sfoggiare strumenti per , appunto, immagine, ma anche da chi vuole veramente ...Capire.