!!! NEW: scoperto il legame tra raggi cosmici e formazioni nuvolose (con TRADUZIONE) **
Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo.
Se ne parlava da tempo… ma oggi si è ottenuta la prova. Qualsiasi studio e/o modello climatologico sarà costretto a prenderne atto. L’attività solare governa il flusso dei raggi cosmici e dei loro sottoprodotti dopo l’impatto con l’atmosfera. Questa “cascata” di particelle gioca un ruolo fondamentale per la formazione delle nuvole, che a loro volta agiscono pesantemente sugli andamenti climatici. Gli ultimi diecimila anni forniscono preziose conferme, così come le variazioni degli ultimi secoli (e decenni...). Se nessuno ne parlerà a livello mediatico significa chiaramente che ciò che interessa non è il clima, ma squallidi interessi di ben altro tipo. La climatologia ha cambiato il proprio passo: lasciamo parlare gli scienziati, finalmente!
Un fantastico legame “mancante” è stato trovato e la futura climatologia avrà una carta in più per spiegare il passato e prevedere il futuro su media e grande scala. Ovviamente, come già più che chiaro, l’interazione tra attività solare e atmosfera è fondamentale, ma da oggi si aggiunge quantitativamente anche l’apporto dei raggi cosmici. Al di là dell’interesse puramente terrestre, è magnifico pensare a questo nuovo impressionante gioco che avviene tra supernove-stelle-atmosfere planetarie.
Sono disponibilissimo, se me lo chiederete, a tradurre in breve tempo l’annuncio dato dall’Università della Danimarca, ma al momento riporto il link e la sua traduzione (in fondo)
La climatologia è entrata prepotentemente a far parte dell’astrofisica! La mia soddisfazione è tanta e poco mi importa delle scappatoie mediatiche che verranno trovate e/o il fatto che certi tuttologi dovranno studiarsi un bel po’ di matematica e fisica prima di aprire bocca.
Articolo originale QUI
Traduzione (e piccola riflessione di un povero planetologo ignorante).
Lo studio rivela come gli ioni atmosferici, prodotti da raggi cosmici energetici, che piovono attraverso l’atmosfera, aiutino nella crescita e nella formazione dei nuclei di condensazione delle nuvole, i “semi” necessari alla formazione delle nuvole nell’atmosfera. Quando la ionizzazione atmosferica cambia, cambia anche il numero di nuclei di condensazione, influendo sulle proprietà delle nuvole. Più nuclei di condensazione significano più nuvole e clima più freddo, e viceversa. Dato che le nuvole sono essenziali per valutare la quantità di energia solare che raggiunge la Terra, le implicazioni possono essere importanti per capire perché il clima è variato nel passato e varierà nel futuro.
I nuclei di condensazione nuvolosi possono formarsi dalla crescita di piccoli gruppi di molecole chiamate aerosol. Questo è quanto si assumeva finora. Non si conosceva, infatti, nessun meccanismo che facesse crescere ulteriormente i nuclei di aerosol. I nuovi risultati rivelano, sia teoricamente che sperimentalmente, come le interazioni tra gli ioni e gli aerosol possano accelerare la crescita dei nuclei, aumentarne la massa e permettergli di sopravvivere per diventare veri e propri nuclei di condensazione. Questo tipo di meccanismo dona un fondamento fisico all’evidenza (considerata finora empirica) che l’attività solare giochi un ruolo decisivo nelle variazioni del clima terrestre. Per esempio, il celebre Periodo Caldo Medievale, intorno all’anno 1000 e la Piccola Era Glaciale, dal 1300 al 1900.
"Finalmente abbiamo ottenuto l’ultimo tassello del puzzle che spiega come lo Spazio influenzi il clima terrestre. Esso ci fa capire come i cambiamenti siano legati all’attività solare e all’attività delle supernove (e a un loro intreccio molto stretto, N.d.T.)", dicono Henrik Svensmark, della (DTU) Università della Danimarca, primo autore della ricerca. Suoi co-autori sono Martin Bødker Enghoff (DTU Space), Nir Shaviv (Hebrew University of Jerusalem), Jacob Svensmark, (University of Copenhagen) e M.B.Enghoff (DTU).
Il nuovo studio
La nuova idea fondamentale dello studio è stata l’inclusione di un contributo alla crescita dell’aerosol attraverso la massa degli ioni. Sebbene gli ioni non siano tra i più numerosi costituenti atmosferici, le interazioni elettro-magnetiche tra ioni e aerosol compensano la relativa scarsità e rendono la fusione tra ioni e aerosol estremamente più probabili. Anche con un livello di ionizzazione molto basso, circa il 5% della crescita degli aerosol è dovuto proprio agli ioni. Nel caso di una supernova relativamente vicina gli effetti posso arrivare fino al 50%, con conseguenze molto importanti sulla temperatura terrestre.
Per raggiungere questi risultati è stata formulate una descrizione teorica delle interazioni tra ioni e aerosol, collegata a un’espressione della crescita degli aerosol. Le idee “teoriche” sono state, poi, testate sperimentalmente in una grande camera che simulava una regione di formazione nuvolosa. Ovviamente, la presenza di pareti attorno alla camera ha limitato la crescita al solo 1%. Per controbilanciare questo effetto “locale”, gli esperimenti sono stati ripetuti fino a 100 volte in modo da rendere stabile il segnale finale, compensando le fluttuazioni indesiderate. I dati sono stati ottenuti durante un periodo di due anni, per un totale di 3100 ore di raccolta dati. I risultati degli esperimenti si sono trovati in perfetto accordo con le previsioni teoriche.
Le ipotesi in un guscio di noce
I raggi cosmici, particelle ad alta energia che provengono dalle esplosioni stellari, si scontrano contro gli elettroni delle molecole dell’aria. Questo scontro produce ioni, ossia molecole positive e negative nell’atmosfera.
Gli ioni aiutano gli aerosol – gruppi di molecole soprattutto di acido solforico e acqua- a formarsi e a diventare stabili malgrado l’evaporazione tenti di giocare un ruolo contrario. Questo processo è chiamato nucleazione. I piccoli aerosol devono crescere circa un milione di volte in massa per potere avere un effetto sulle nuvole.
Il secondo ruolo degli ioni è quello di accelerare la crescita dei piccoli aerosol verso raggruppamenti di nuclei di condensazione – semi su cui l’acqua liquida si deposita per formare le vere e proprie nuvole. Più ioni vi sono e più aerosol diventano nuclei di condensazione nuvolose. Questo meccanismo è la maggiore scoperta della ricerca.
Nuvole basse costruite con gocce d’acqua liquida raffreddano la temperatura superficiale terrestre.
Variazioni nell’attività magnetica del Sole alterano il flusso dei raggi cosmici diretti verso la Terra.
Quando il Sole è pigro, in termini magnetici, vi sono molti più raggi cosmici e molte più nuvole basse, e la Terra si raffredda.
Quando il Sole è attivo, diminuiscono i raggi cosmici che riescono a raggiungere la Terra e, con un numero minore di nuvole basse, il mondo si riscalda.
Le implicazione dello studio suggeriscono che questo articolato meccanismo possa aver governato:
(1) I cambiamenti climatici avvenuti durante il ventesimo secolo
(2) Il raffreddamento e il riscaldamento di circa 2°C che si sono ripetuti negli ultimi diecimila anni, in funzione della variazione dell’attività solare e dei raggi cosmici.
(3) La ben più grande variazione (fino a 10°C) che è avvenuta e avviene durante il viaggio del Sistema Solare attraverso la nostra galassia, visitando regioni influenzate da un numero variabile di esplosioni stellari.
Conclusioni personali
Il meccanismo ipotizzato e realizzato sperimentalmente sembra seguire uno schema che è tipico dell'Universo: la semplicità e lo stretto collegamento tra varie "creature". Dalle supernove alla temperatura terrestre... Ovviamente sono necessari ulteriori studi per quantificare meglio il meccanismo e per poterlo introdurre adeguatamente in tutti i modelli climatologici. Quelli realizzati finora non lo hanno mai valutato adeguatamente e, automaticamente, hanno perso ogni validità. Ne consegue che previsioni anche a corto termine sulla climatologia futura che non contemplino questo nuovo e strutturato meccanismo sono da rifiutare da qualsiasi scienziato abbia diritto a tale titolo.
Non sono molto ottimista, purtroppo, dato che i finanziamenti sono sempre stati diretti verso scopi di ben altro tipo e non certo quello della verità scientifica. Sarebbe un doppio enorme sbaglio. Il nuovo meccanismo potrebbe aiutare l'umanità a difendersi da cambiamenti che l'Universo ci pone sempre davanti durante la sua evoluzione. Si stanno costruendo castelli di di carta su energia e materia oscura e, poi, non si vogliono inserire informazioni fondamentali su qualcosa che potrebbe riguardare pesantemente il futuro della vita dell'uomo sulla Terra (non certo la Terra in sé che ne ha viste di ben più tragiche...).
Il vero problema è che materia ed energia oscura non influenzano minimamente la finanza, la criminalità organizzata, la politica. Un cambiamento del paradigma "reiligioso" costruito sul clima romperebbe, invece, equilibri di potere e di soldi ormai radicati profondamente e diffusi dai media (e dai loro attori fasulli) alla popolazione.
Proprio ieri sentivo parlare di auto elettriche... Quale futuro? Grandioso dicono in molti: nessuno scarico, nessun inquinamento... Ma, qualcuno si chiede veramente come si otterrà l'energia elettrica in grado di far funzionare in modo adeguato le nuove vetture? Sapete cosa prevedo? Carbone, combustibili fossili, come continua ad essere fatto al giorno d'oggi, malgrado gli assurdi e lussuosi congressi sul clima, basati su modelli dimostratosi FINALMENTE obsoleti ed errati.
Volgiamo gli occhi e la mente al nostro Sole e alle sue molteplici e gentili azioni di salvaguardia verso una piccola figlia, abitata da una razza decisamente fuori luogo. Cerchiamo di comprendere meglio i suoi piccoli malanni, di assecondarlo e di imparare dalla Natura, senza l'arroganza di voler fare di meglio...
Non solo raggi cosmici, ma anche una stella gemella del Sole a spostare sempre di più la climatologia verso l'astrofisica! Ne parliamo QUI
16 commenti
Caro Vincenzo, il mio inglese non è eccezionale e rischierei di non comprendere correttamente i particolari dell'articolo originale che mi interessa moltissimo. Se trovi il tempo di tradurlo mi faresti un enorme favore. In ogni caso grazie per averci segnalato questa importantissima scoperta.
Un salutone,
Franco
Molto interessante, grazie!
Ricordo il sarcasmo di un partecipante ad una trasmissione televisiva..."i negazionisti [del GW] hanno scomodato persino i raggi cosmici"...
Una traduzione sarebbe benvenuta...
cari amici,
Ok per la traduzione dell'agenzia stampa dell'Università (non l'articolo originale che è un po' troppo fuori le mie conoscenze...). Oltretutto, ho visto che è stato tradotto anche da Media INAF, con un latente sorrisino di scherno... Spero di farlo in giornata!!!! Grazie per l'interesse!!!!!
Grande Danimarca, speriamo non venga "bombardata" da "farfallini" di turno e quelli italiani sono particolarmente insidiosi (hai presente le zanzare che nelle calde notti estive ? Ecco ci siamo).
N.B.: E' stata aggiunta la traduzione richiesta e qualche mio personale commento ulteriore...
Grazie infinite Vincenzo, anche e soprattutto per le conclusioni personali !
Grazie e bravo Enzo. Uomo devi avere più sguardo fiero verso l'Universo e meno verso il luccichio del denaro.
Uomo ricordati che siamo tutti anzi Tutto fatti delle stesse particelle e, se siamo Noi Uno, ricordiamoci che ciò che vediamo è comunque Noi Stessi , che guardiamo le Meraviglie del Tutto e quuindi anche di Noi.
forse mi sono annodato ma il concetto è questo.
GRAZIE
Caro Vincenzo, ho avuto uno scambio di pareri in un gruppo Facebook, ed effettivamente non sono riuscito a trovare la soluzione a delle obiezioni che mi hanno posto. La più grande, per me, è proprio la variazione di ben 10°C della temperatura globale, sull'articolo di Nature pare non essercene traccia, e neanche all'interno dell'articolo dell'Università Tecnica della Danimarca pare esserci. La si trova solo nell'articolo di EurekAllert, ma non riesco a capire come i redattori di EurekAllert siano giunti a quella implicazione. Anche nel bel video di spiegazione del giornalista scientifico Lars Oxfeldt Mortensen mi è sfuggita l'implicazione. Inoltre, gli ultimi 3-4 cicli solari non sono stati eccezionalmente potenti (anzi, l'ultimo il 24° era meno potente di quello precedente e anche il 23° era meno potente del 22°), mentre i dati sul riscaldamento globale sembrano indicare una crescita monotòna. Io non sono un climatologo, non sono esperto di cambiamenti climatici, voglio solo sapere la verità scientifica senza contaminazioni varie (politiche, economiche, religiose, di lobby, ...). Ma sembra impossibile conoscere lo "stato dell'arte" scevro da qualsiasi bias antropologico. Chissà se mai si saprà...
caro Alex,
sul fatto dei 10 gradi non ho approfondito (ma è cosa che riguarda variazioni su scale di tempo molto lunghe). Il fatto che i minimi siano sempre più minimi torna proprio con il fatto che la leggera crescita precedente, dovuta a cicli più attivi, si sia fermata e facilmente invertirà presto la tendenza. L'importante è che adesso la visione empirica della correlazione minimo solare-temperatura è diventata un fatto scientifico dimostrato con teoria ed esperimenti. Speriamo solo che serva ad attivare la discussione scientifica, al di fuori di interessi ben poco appropriati...
Non capisco, però, dove sia la crescita monotona che tu dici: sono vent'anni che il riscaldamento si è fermato (non farti ingannare dal picco de El Nino degli ultimi anni che è già stato ingoiato da la Nina)
caro Alex,
riguardo agli effetti di un passaggio vicino ai resti di una o più supernove, bisogna riferirsi alle referenze 18, 19 e 20 dell'articolo di Nature. E' un'implicazione che deriva da un confronto con dati della storia passata della Terra.
Grazie della risposta Vincenzo!
Effettivamente, i dati "diretti" sono solo degli ultimi 100-150 anni (quindi il periodo non è certamente lungo geologicamente parlando), e si vede che il 2017 è "meno caldo" del 2000 anche sul sito della Nasa-Giss
Anche se in questo articolo si dice il contrario. Anche nelle simulazioni, su piccola scala temporale (comparazione di periodi separati da 50-60anni), la situazione dipende dai dati che si inseriscono. Da qui nasce la mia perplessità: visto che l'argomento è molto delicato, perchè non finanziare uno studio serio tra tutti gli Stati industrializzati che ponga fine alla diatriba lasciando da parte gli "interessi economici"? Il mondo intero ne gioverebbe, approntando politiche sociali più o meno impattanti dal punto di vista economico e di crescita (le troppe restrizioni ecologiche "frenano" l'economia industrializzata mentre le troppe "liberalizzazioni" ecologiche portano a danni alla salute della popolazione globale. Sapendo davvero i trends dal punto di vista scientifico si potrebbero calibrare meglio i processi produttivi e progredire industrialmente su scala mondiale, a tutto vantaggio della crescita economica mondiale.
Grazie della considerazione, ti seguo sempre con discrezione e molta stima :D
-Alex-
caro Alex,
è proprio quello che mi auspicherei anch'io, soprattutto adesso che la nuova relazione ha reso inutili e obsoleti i vecchi programmi di previsione. Purtroppo, gli interessi economici e gli incentivi vari rendono un confronto scientifico SERIO del tutto fuori tempo e ben poco "interessante" politicamente. Il grido pauroso della Terra che muore riesce ancora a far pagare più tasse e a rendere accettabili spese del tutto assurde. I finanziamenti che finiscono nelle tasche dei fautori del GW sono enormi e guai a invertire la rotta, almeno fino a che non interessi di più gridare a una Terra che sta gelando... come già successo negli anni '60...
Mettere da parte gli interessi economici è forse impossibile in quanto, probabilmente, sono proprio questi che spingono nella direzione dell'affermazione del riscaldamento globale.
Se il riscaldamento si dimostra che c'è, è in atto, se si trova ("trova") nell'uso dei combustibili fossili la causa prima (o unica) di esso, allora è chiaro che bisogna portare avanti una politica energetica che abbandoni queste fonti di energia e si basi sulle nuove: solare, eolico etc etc.
Battendo sul tasto del dovere quasi morale e sul senso di responsabilità verso il Pianeta e le generazioni future, diventa un obbligo quasi morale (oltre che pratico) abbandonare le vecchie fonti per quelle nuove, rinnovabili.
La tecnologia per queste nuove fonti rinnovabili è stata messa a punto dai paesi XY.
I paesi emergenti non hanno questa tecnologia, ma hanno, però, il dovere morale (e pratico) di partecipare alla salvezza del Pianeta.
Devono, quindi, dotarsi di questa tecnologia, evidentemente, a questo punto, acquistandola dai paesi tecnologicamente più avanzati che l'hanno messa a punto.
Sfortunatamente, però, questi paesi in ritardo di sviluppo (scientifico e tecnologico) non hanno neanche i soldi per comprarsi questa tecnologia.
Ecco, allora, che scendono generosamente in campo, società (sempre dei paesi tecnologicamente avanzati, magari quegli stessi che producono quella tecnologia) pronti a finanziare gli acquisti di tali tecnologie che danno accesso alle fonti rinnovabili.
Risultati finali: i paesi avanzati, vendono tecnologia, impiantano questa tecnologia e il paese emergente (che così non emergerà più) si indebita pure per acquistarla. Il debito è quello che è: rende il debitore quasi schiavo, quanto meno succube (politicamente, almeno) di quello che indirettamente o direttamente ha concesso i finanziamenti.
E' uno scenario di fantasia? E' una lettura possibile?
A margine di una delle tante conferenze sul clima, una delle ultime mi sembra, ascolto un'intervista nella quale, l'esperto occidentale dice che, i paesi dell'Oceania, mi sembra di ricordare, non avevano, ovviamente, né la tecnologia "verde" né i fondi per acquistarla da noi occidentali, ma c'erano linee di credito pronte a fornire i finanziamenti, i crediti necessari per acquistare e mettere in opera questa tecnologia non climalterante.
Una sola volta ho sentito una cosa del genere ma, siccome le notizie che passano, e la frequenza con cui vengono trattati gli argomenti, non sono funzione né della loro importanza né della loro "presenza" nel mondo reale, ma solo funzione degli interessi che devono essere supportati (penso che almeno su questo si possa essere unanimemente d'accordo), c'è da pensare che questo fatto sia taciuto proprio perché, se vero, sarebbe ... imbarazzante. Dietro tante buone intenzioni nei confronti del pianeta e della vita che ospita, si nasconderebbero meschini interessi economici.
Non dico che è così, però un pensierino, almeno, ci va fatto.
Non sarebbe la prima volta che, dietro battaglie per fini nobilissimi si nascondono interessi biechi, di basso conio; la cosa peggiore è che vengono (veniamo) cooptati in molti in queste battaglie, apparentemente "nostre" ... ma per fini altrui... (ma anche "nostri", se vogliamo: le nostre fabbriche lavorano, nostre imprese vanno lì a montare i manufatti etc etc...)
caro Fiore,
se pensiamo che l'ex Congo Belga è il paese più RICCO al mondo per risorse e vediamo come vive la sua gente, istigata ad ammazzarsi tra di loro, bimbi compresi, mentre le ricchezze viaggiano verso l'Occidente, dopo aver inserito governanti fantoccio... non possiamo certo non farci venire strane idee...
E poi le grandi Nazioni civili vivono di carbone e altri mezzi obsoleti costruendo le fabbriche e le miniere nei paesi lontani: occhio che non vede... cuore che non sente