Atmosfere noir e colpi di scena sono il filo conduttore di questi tre racconti, perfetti per provare un brivido nelle calde notti di mezza estate...
Vediamo di riassumere il paradosso sollevato da Pippo e poi di risolverlo applicando correttamente la relatività ristretta.
Nessuno finora aveva tenuto in conto di un'azione che ha risolto in modo fantastico il paradosso di Bell!
Ho trovato il lavoro originario di Bell e la chiara affermazione che il nostro ragionamento mentale non ha errori (almeno secondo lui e molti altri… ma io di Bell mi fido molto!)
Euclide o Lagrange? A voi l'ardua sentenza...
Questo breve appunto l'ho scritto nei commenti, ma temo che a causa del loro numero elevato non siano letti da tutti gli interessati. Ho ripreso il caso del muone (ormai ben conosciuto) per dimostrare, in qualche modo, la realtà fisica della relatività ristretta. Riporto qui tale commento...
Il Mauna Kea sta eruttando? Mamma mia... poveri noi... cosa succederà agli innumerevoli telescopi sistemati sulla sua cima?
Lasciamo da parte le astronavi di Bell, che, volenti o nolenti, riescono a rompere la corda anche nello spazio papalliano e concludiamo un discorso ancora lasciato aperto, ossia quello delle deformazioni relativistiche “apparenti” degli oggetti estesi causati dalla lentezza della velocità della luce. Poi, tutti questi articoli saranno inglobati negli approfondimenti con il titolo “Visioni relativistiche e lentezza della luce”.
Volevo lasciar perdere dato che la nostra corda sta proprio rompendo oltre che rompersi… Tuttavia, vorrei descrivere meglio la mia visione del paradosso, decisamente semplificato rispetto a quello originario. Devo poi ammettere di aver fatto un grave errore che non avevo analizzato per faciloneria. Se ne era accorta però Dany e le devo una giusta correzione. Il succo, comunque, non cambia, fatta la dovuta variazione, e ammetto che la mia sia una visione abbastanza personale e invito tutti a distruggerla senza passare a nessun sistema in movimento, ma rimanendo in quello del papallo. Sono prontissimo ad accettare le critiche e ad abbassare la “cresta”. Non parliamo, però, di accelerazioni o di altri sistemi di riferimento…
Ben pochi rispondono ai quiz relativistici. Io, comunque, continuo perché è l’unico modo per verificare la propria comprensione di uno delle massime conquiste del pensiero umano. Al limite, li riproporremo a ottobre. Questo quiz è una versione ultra facilitata di un paradosso che ha fatto discutere fior fiore di scienziati. La parte fondamentale è quella che riportiamo qui di seguito…
Anche se ogni tanto mi fa un po' arrabbiare, il mio caro Vin-Census non finirà mai di stupirmi! Ricordavo di aver letto qualche suo articolo sull'acqua presente nella Luna e lo stavo cercando per linkarlo a quello che ha scritto oggi... et voilà!... ecco che trovo questo, scritto su un altro sito otto anni fa, nel quale parla dello stesso argomento e dà un annuncio a dir poco sconvolgente!! State sereni, futuri turisti lunari (o lunatici?!), Vin-Census ha le prove che le vostre vacanze saranno curate nei minimi particolari!
Non stiamo parlando dell'acqua depositata dalle comete nei crateri vicini ai poli lunari, dove il Sole non giunge mai, ma di acqua contenuta nell'interno della Luna, nel suo mantello, rendendolo in qualche modo "umido" come il nostro (non pensiamo perciò a laghi sotterranei!).
Metto le mani avanti, avendo sentito stamattina una domanda molto maliziosa e non casuale fatta a un esperto del clima. Attenzione a quello che ci sta preparando la TV e i suoi falsi esperti...
E' proprio vero che la bellezza è negli occhi di chi la guarda... giusto Mauritius?!
No, non ce l’ho con il riscaldamento globale o con l’odio verso l’anidride carbonica… Sto parlando di tempo misurato dagli orologi. Una domanda a bruciapelo… aspetto molte risposte (illuso… ?).
In realtà, è molto facile parlarne e discuterne per ore e ore, ma -come sempre- senza nessun risultato. Molto meno facile trovarla per davvero e ancora meno facile riuscire a identificarla. Si sta, perciò, preparando la strumentazione adatta per avere le prove, raccolte direttamente nel luogo più facile da investigare, con la minima spesa.