Categorie: Comunicazioni Riflessioni
Tags: bufale cargo cult carriera fondi ricerca
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Dove sono finite le “news”? Parliamone…
Vi sarete accorti che il numero di news che riporto sul sito sta drasticamente calando. La colpa è mia che non ho più voglia di segnalarle? No… anzi, sarebbe facilissimo, attraverso il solito copia e incolla che usano tutti: blog, forum, siti più o meno ufficiali. La vera ragione è che le news crescono in modo esponenziale, ma quelle veramente “interessanti” e/o innovative si assottigliano sempre di più. Cerco di spiegarmi meglio…
Ultimamente, le novità scientifiche più rilevanti in astrofisica sono essenzialmente di due tipi: quelle basate su modelli al computer e quelle che riguardano i metodi più o meno astrusi per scoprire la vita attraverso l’analisi delle atmosfere dei sempre più numerosi esopianeti.
Il secondo tipo di ricerca è abbastanza monotono, per adesso almeno. Il succo è che non abbiamo ancora la strumentazione adatta per scandagliare adeguatamente le atmosfere di oggetti che nemmeno si vedono, ma si intuiscono attraverso le loro eclissi (come quelle che hanno consentito l'analisi dell'atmosfera del "giove caldo" kepler 7-b) . Ancora più fondamentale, però, è il fatto che non sappiamo assolutamente se ciò che cerchiamo sia un qualcosa di simile da pianeta a pianeta. Le forme di vita saranno sicuramente basate sul carbonio (ne abbiamo appena parlato), ma ciò non vuol dire che i segni biologici atmosferici debbano assomigliare a quelli terrestri. Troppe variabili concorrono a diversificare la situazione in mille possibili rivoli alternativi. Preferisco soprassedere, in attesa di nuove tecniche e, soprattutto, di una visione veramente generale.
Ancora peggio va per le ricerche basate sui programmi al computer, che macinano velocemente modelli preparati dall’uomo. Ci stiamo sempre più dimenticando che la teoria si costruisce a tavolino e che il computer serve solo e soltanto per sveltire calcoli quasi inarrivabili per le capacità umane. Un grande aiuto, uno “schiavo” perfetto e obbediente. L’avessero avuto a disposizione i grandi scienziati come Galileo, Keplero, Newton, Gauss, Einstein stesso, chissà quanto tempo avrebbero potuto dedicare al pensiero e non al calcolo bruto. Oggi, sembra, invece, che il computer elabori l’idea e sia capace di confermarla. No, non illudiamoci. Tutto dipende sempre e comunque dal modello che si inserisce nel suo stomaco (chiamarlo cervello mi sembra esagerato).
Faccio un esempio di pochi giorni fa: si prende un modello della materia oscura che si giudica accettabile (chissà su quali basi). Si impongono certe caratteristiche che derivano dal modello e si costruiscono programmi che dovrebbero confermare quelle caratteristiche. Se ciò succede (ma è molto facile che succeda per come è stata impostata l’intera costruzione) si conclude dicendo che il modello è stato confermato. Da ciò derivano configurazioni che a volte potrebbero anche essere osservate, ma, purtroppo, non ci sono ancora i mezzi…
Altre volte, la ricerca sembra più mirata e risolutiva. Ad esempio, una simulazione ha dimostrato che sia i neutrini che i raggi gamma e i raggi cosmici di energia più elevata potrebbero avere un’origine comune: tre facce di una stessa medaglia, ossia i getti dei buchi neri galattici. Fantastico… però, alla fine dell’articolo, si ammette che tutto ciò è ancora teoria perché le conferme osservative non possono essere imminenti.
Non dico assolutamente che queste siano ricerche da “cargo cult”, ci mancherebbe… ma a me piacciono molto di più le teorie seguite dalle conferme osservative o il viceversa, anche se i dubbi devono sempre e comunque restare aperti. In un momento storico come questo, in cui si è avuta la conferma e la “visione diretta” delle sorgenti di onde gravitazionali, sembra quasi un insulto parlare di ricerche che sembrano a volte dirette solo a far numero e… carriera…
Poi ci sono quelle che riscoprono l’acqua calda o poco più… Ultimamente si è discusso del limite superiore di un pianeta: qual è la massa limite per essere ancora pianeta o essere nana bruna. Già si sa molto bene che la prova decisiva potrebbe essere la loro formazione. I pianeti avrebbero bisogno di un seme roccioso attorno a cui il gas si accumuli per gravità, mentre le nane brune si formerebbero direttamente dalla contrazione di una nube puramente gassosa come le loro sorelle maggiori. Fino a qui, nessuna novità. Una teoria condivisibile, ma che avrebbe bisogno di conferme osservative.
Uno spunto interessante sembrerebbe quello proposto recentemente e basato sulle osservazioni di sistemi extrasolari. Sembra che i pianeti preferiscano nascere dove ci sono stelle e dischi ad alta metallicità. Beh… abbastanza ovvio, dato che più roccia vi è e più è facile che si formino i semi planetari. Come porre un limite superiore ai pianeti, allora? Beh… vedere quanto sono grandi i pianeti nati in questo tipo di stelle. Il loro limite superiore potrebbe essere proprio quello che separa nane brune da pianeti. Risultato: da 4 a 10 volte la massa di Giove. Un risultato un po’ troppo vago per essere giudicato un confine, che sembra portare un contributo abbastanza misero a un problema non ancora risolto. Insomma, ci vuole ben altro, anche se la strada potrebbe essere quella giusta.
Non riporto nemmeno i lavori originari (li trovate un po’ ovunque, anche su Media Inaf e con copia e incolla anche in quel sito ormai irraggiungibile e intoccabile), restando in attesa di qualcosa di più simile alle scoperte o alle conferme, sia osservative sia teoriche, che veramente sappiano aggiungere tasselli, magari piccoli, ma con tutti i crismi della vera ricerca galileiana.
Nessuna critica vera, anzi; la ricerca riesce, quando è seria, ad andare avanti e anche molto bene, ma il “cargo cult” è sempre in agguato e il livello medio sembra scendere più di quanto "salga" la temperatura da vent’anni a questa parte. E non parliamo nemmeno delle ricerche con risultati inventi a tavolino e/o con la scelta dei dati migliori che più si avvicinano a quelli desiderati. Se anche la Scienza va a rotoli, stiamo proprio bene…
Spero di sbagliarmi...
1 commento
Caro Enzo condivido e comprendo, anche perchè non è facile selezionare le ricerche serie, dare notizie su ricerche parziali e scansare le sempre numerose news cosiddette "trionfalistiche", che presentano cose in modo da far pensare ad aspetti clamorosi ma di clamoroso non c'è niente.