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Tags: energia oscura materia oscura particella misteriosa vuoto-non vuoto
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:14
Non credo ai fantasmi… se non li tocco! **
Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio dedicata alla MATERIA OSCURA, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo
La materia oscura e sua sorella l’energia oscura sembrano un po’ i fantasmi dei castelli inglesi. Devono esistere perché fanno tanto fine e stimolano il turismo e poi, qualsiasi cosa capiti, il colpevole è già assicurato. Io, come al solito, preferisco toccare con mano e non affidarmi solo ai… modelli teorici.
Molti si saranno accorti che non pubblico quasi mai articoli sulle sempre più eccezionali scoperte riguardanti la materia e l’energia oscura, ma normalmente lavori che, in qualche modo, riescono o cercano -almeno- di contestarla. Di questi si parla poco, perché non seguono la moda e perché sono meno “pesanti” per ottenere fondi e fare carriera. Un po’ come succede per chi va contro il riscaldamento globale.
Non vi sono ancora prove osservative dell’esistenza della materia e dell’energia oscura. Vi sono solo problemi che non tornano nel nostro giocattolo che tenta di descrivere il Tutto. Superarli, creando qualcosa “ad hoc”, non mi sembra assolutamente un modo scientifico all’altezza dei grandi geni del passato. Forse non abbiamo ancora capito qualcosa, forse qualche conclusione è stata troppo frettolosa, forse qualche osservazione contiene imprecisioni difficilmente quantificabili, e tante altre possibilità ancora… No, non odio la materia e l’energia oscura, ma il modo come viene utilizzata e descritta.
Diciamolo in maniera molto semplice, ma il succo finale, anche trasportato nel modello standard che dovrebbe spiegare l’Universo e la sua evoluzione attraverso formule più o meno complicate, non cambia. Immaginiamo di crearci un bel modellino di tutto ciò che esiste. Le osservazioni si susseguono e un po’ alla volta tutte si adattano quasi perfettamente al giocattolo che è stato costruito. La base è, in fondo, la Relatività Generale di Einstein. Tutto sembra perfetto, ma esiste quel “quasi” che comincia a dare fastidio. Se vogliamo costruire le galassie primordiali e se vogliamo che la luce venga deviata passando vicino agli ammassi di galassie secondo le regole che abbiamo predisposto, la massa che vediamo non basta più. E non basta nemmeno più se descriviamo il movimento delle galassie negli stessi ammassi. Scendendo di scala ci accorgiamo che anche le parti esterne delle galassie girano a una velocità maggiore del dovuto, infischiandosene della legge di gravitazione newtoniana.
Per non rovinare il nostro bel giocattolo e tutte le stupende costruzioni ulteriori che stiamo inventandoci, soprattutto teoricamente (sapendo che, comunque, sarà ben difficile averne una conferma osservativa), esiste un modo molto semplice: aggiungere massa anche dove non si vede. Stelle nere? Galassie nere? Gas nero? No, impossibile… la massa che conosciamo noi può anche essere invisibile ma prima o poi salta fuori dato che interagisce con il resto della materia (i buchi neri non si vedono, ma si intuiscono da come la materia gli gira intorno, ad esempio).
Forse abbiamo sbagliato qualcosa nel costruire la parte teorica del giocattolo oppure, più facilmente, non abbiamo compreso bene come applicare certe conoscenze che non vogliamo più “toccare” (che noia ricominciare tutto da capo). Meglio, molto meglio, inventarsi una massa tutta speciale che non può vedersi per definizione, dato che non interagisce con la luce. Una massa fatta di particelle che non conosciamo e che quindi può fare tutto ciò che a noi serve.
Da un punto di vista scientifico bisognerebbe dimostrare che certe particelle esistono e fare di tutto per metterle in evidenza. In realtà, si continuano a sparare particelle normali una contro l’altra sperando che saltino fuori quelle più timide, ma capaci di possedere la gravità come quelle che ci circondano e di cui siamo fatti anche noi (i barioni, insomma). Tuttavia, mentre questi esperimenti continuano a non trovare niente, è molto facile dire che -forse- non siamo capaci di fare i giusti esperimenti e continuare a inserire la materia oscura in ogni “buco” del nostro giocattolo. Anzi, è molto bello perché permette di costruire modelli teorici sempre più complicati che, proprio per la presenza di materia invisibile, non si potranno mai verificare con le osservazioni. Basandosi su quanto non torna vicino agli ammassi e dentro di loro si fa in fretta anche a costruire mappe dettagliate di questa materia visibile solo attraverso la gravità che sembra possedere. E non si ha, spesso, nemmeno il buon gusto di dire: “…Se … allora…”. Il “se” è sparito del tutto, la massa oscura è diventata una presenza certa, quasi come i fantasmi di certi castelli inglesi.
Non basta ancora, però… misurando le distanze sempre più grandi attraverso le supernove ci si accorge che anche l’espansione dell’Universo non torna molto con il giocattolo. Accidenti! Adesso il problema diventa globale e non più locale. Dopo una prima fase di espansione la velocità dovrebbe tendere a diminuire e portare verso una specie di bilanciamento con la gravità che tenda a riunire la massa, magari in un tempo infinito. Eh no! La faccenda è ben più complessa: la materia sia oscura che normale segue un’espansione ben più grande, che prima o poi riuscirà perfino a smembrare la materia (almeno quella normale). Ci vuole meno massa? Assolutamente no. Basta tirar fuori dal cappello una nuova forma di energia repulsiva che avrebbe facile vittoria sulla gravità.
Tenendo conto che energia e massa sono in fondo la stessa cosa, il nostro giocattolo primitivo si è completamente trasformato, fino a poter dire che la massa che riusciamo a vedere noi è solo il 5% del totale. Il 95% se lo prendono per il 70% l’energia oscura e per il 25% la materia oscura.
Tuttavia, il giocattolo, adesso, funzione come qualcosa di rotto a cui sono stati aggiunti cerotti un po’ dappertutto, facendo quasi scomparire l’unica cosa di cui si è veramente certi: l’OSSERVABILE.
Funziona, però, anche se ogni tanto zoppica, e questo sembra bastare e di cerotti ce ne sono ancora molti nel bagno… Quando Feynman diceva che la teoria della relatività generale lo sbalordiva non tanto per come era stata ricavata e descritta, ma per il semplice fatto di essere stata “pensata”, potrebbe forse tramutarsi in un'altra frase, più attuale: “Caro Einstein… la gravità newtoniana funziona benissimo e possiamo sempre metterci dei cerotti. Chi te lo fa fare a rovesciare tutto e rifare il giocattolo?”. Oltretutto, quello scioccone di Albert non si era reso conto che l’evoluzione delle tecniche osservative avrebbe preteso delle conferme dirette delle sue teorie inventate a tavolino. Eppure, sembrava quasi che si cercasse i guai.
Molto meglio tanta bella materia ed energia oscura che spiegherebbe tutto e che –facilmente- nessuno potrebbe mai osservare e mettere in discussione. Se ammetto che esiste un fantasma nel castello, qualsiasi cosa succeda al suo interno trova facilmente il colpevole.
Per l’energia oscura, inoltre, si va proprio a prendere quel famoso termine che Einstein aveva aggiunto per fa sì che il suo Universo fosse statico. Proprio quello che ci vuole per fare espandere a ritmo indiavolato il Cosmo. In fondo, Einstein era riuscito a risolvere un problema immenso anche quando aveva commesso il più grande errore della sua vita (così, almeno, diceva lui). Un errore che aveva già confezionato una costante che, sapientemente trattata, avrebbe conquistato il 70% dell’Universo.
Il problema di fondo è sempre lo stesso. Einstein non voleva assolutamente distruggere il giocattolo di Newton, anzi ha fatto di tutto per preservarlo fino a dove era possibile (su quanto sia forte il legame tra la Gravitazione newtoniana e la Relatività hanno scherzato anche Astericcio & co.). Poi ha aggiunto la sua parte che generalizzava senza distruggere e senza mettere cerotti. Oggi, nessuno può osare di distruggere il giocattolo di Einstein, dopo tutte le conferme osservative che continuano a pioverci addosso. Forse, non siamo ancora arrivati a capire completamente la sua teoria quando si arriva a certe distanze. Forse, molte cose andrebbero cambiate, senza distruggere, ma molte di più andrebbero veramente comprese prima di mettere cerotti in ogni buco che si trova.
Le osservazioni hanno grandi imprecisioni, chissà quante altre leggi ci nasconde l’Universo su grandi scale. E poi, non si può dimenticare la meccanica quantistica. Sappiamo tutti che funziona perfettamente, ma sappiamo anche che non è ancora riuscita ad abbracciarsi con la relatività generale. Micro e macrocosmo sembrano ancora lontani e sconosciuti l’un l’altro. Eppure, sappiamo che il vuoto dove dovrebbe nascere l’energia oscura non è assolutamente vuoto, in esso danzano gioiosi i “folletti” che obbediscono al principio di Heisenberg. Forse questa energia esiste davvero (occhio, però, a prendere le supernove come metri perfetti… sempre creature singole sono) e solo quando il micro e il macro si stringeranno davvero la mano si capirà cos’è e si dirà: “Ma è ovvio…”.
Lo stesso potrebbe capitare con la materia oscura. Forse basterebbe riguardare meglio tutte le assunzioni fatte nel costruire la parte iniziale del giocattolo. Potremmo aver saltato qualche istruzione fondamentale.
Ecco così spiegata la mia “avversione” verso la materia e l’energia oscura. Loro potrebbero anche esistere e sarebbe una scoperta fantastica, in grado di fare come Einstein con Newton e forse di più. Ma, prima, bisogna trovarle, avere conferme, metterle con le spalle al muro. Non è certo costruendo bellissime figure con aloni colorati e dicendo che essi rappresentano perfettamente la materia oscura osservata in un certo ammasso, che si segue il vero cammino della Scienza. Si cerca solo di impressionare coloro che ti devono dare i fondi e che devono aiutarti nella carriera. Meglio seguire il fiume, anche se oscuro… da qualche parte porterà sicuramente.
E se nessuno dirà che non riesce a capire come ci possa essere venuto in mente… pazienza…
P.S.: a partire da questa constatazione molto personale è stata inserita, negli approfondimenti, una sezione dedicata agli articoli degli scettici della materia ed energia oscura (eccola QUI)
14 commenti
Carissimo Enzo in gran parte avevo capito che non eri contrario a materia ed energia oscura per partito preso ed ora ne ho conferma.
Quando si dice che c'è ancora tantissimo da scoprire nel Cosmo e nel Microcosmo, così lontani e così vicinissimi come non mai, logicamente si lasciano aperte le porte ad altri aspetti (più che forme) della materia e dell'energia ed anche , perchè no , all'esistenza di qualche altra particella o altri aspetti di quelle che già sono conosciute. Tutto stà ovviamente nel metodo, nell'accuratezza della ricerca, nel non farsi prendere da entusiasmi smodati e prematuri che portano solo ed esclusivamente agli aspetti mediatici della ricerca che le fanno sparare grosse.
Che dire , speriamo che emergano gli Scienziati e "sprofondino" gli scienziati "farfallini" e i "farfallini" pseudoscienziati.
Tendo ad essere d'accordo quasi su tutto, naturalmente! Anche se è una galassia molto particolare. Ho letto che è grande come la Via Lattea ma con pochissime stelle molto distanziate. Inoltre ha nelle vicinanze una galassia molto più grande della Via Lattea. I fautori della Materia Oscura troveranno sicuramente il modo di dare una spiegazione.
...Nonostante i numerosi modelli teorici che rendono conto di questa sfuggente “massa mancante”, la materia oscura ha eluso tutti i tentativi di essere rilevata direttamente. La ricerca di van Dokkum sembra ora scompaginare il quadro delle conoscenze astrofisiche e cosmologiche. Perché nel caso
di NGC1052–DF2 i conti della dinamica rotazionale tornano anche considerando solo la materia visibile.
La scoperta è giunta dopo una serie complessa di osservazioni effettuate prima con lo Sloan Digital Sky Survey e successivamente con il Dragonfly Telescope Array, realizzato dal gruppo dello stesso van Dokkum per andare a caccia di oggetti astronomici molto deboli. La galassia NGC1052–DF2 ha mostrato subito una peculiarità: ha dimensioni simili a quelle della Via Lattea ma ospita lo 0,2 per cento delle stelle ospitate nella nostra galassia...
Suppongo Gimar parli dell'articolo pubblicato su "Le Scienze"
A proposito di massa mancante, mi torna in mente la storia dell'anomalo avanzamento del perielio di Mercurio che proprio non ne voleva sapere di andare d'accordo con la Legge di Gravitazione Universale: avanzava più del previsto e, visto che Newton non si poteva mettere in discussione, "doveva" per forza esistere più massa tra il Sole e Mercurio. Forse una fascia di asteroidi, forse un pianeta misterioso.
Le Verrier, dispotico direttore dell'osservatorio di Parigi nella seconda metà del XIX secolo, non si dava pace e cercava quella massa disperatamente. Forse sperava di ripetere il successo avuto con Nettuno, la cui esistenza fu il primo a teorizzare grazie alle perturbazioni dell'orbita di Urano. Non gli parve il vero, quindi, quando ricevette una lettera da Lescarbault, medico e astrofilo, che gli annunciava di avere osservato un pianeta sconosciuto in transito davanti al Sole.
Senza preoccuparsi di verificare nient'altro che la qualità delle strumentazioni dell'astrofilo, Le Verrier annunciò trionfante che la massa mancante aveva un nome, Vulcano, e ne calcolò il periodo di rivoluzione intorno al Sole (33 giorni), nonché i futuri transiti davanti ad esso. Il successivo si sarebbe dovuto verificare nel 1881.
Le Verrier non vide quel transito, e non avrebbe potuto vederlo neanche se non fosse passato a miglior vita nel 1877, dal momento che il presunto pianeta altro non era che... una macchia solare! Per la "scoperta" della quale Lescarbault aveva ricevuto nientepopodimenoche la Legion d'Onore.
Nel 1882, svanite le speranze riposte in Vulcano, Newcomb si rassegnò a spiegare l'avanzamento del perielio di Mercurio introducendo un termine correttivo nella formula di Newton.
Nel 1916 la Relatività Generale di Einstein riuscì a spiegare quello "strano" comportamento di Mercurio, senza mettere in discussione Newton, ma semplicemente ampliando la sua teoria.
A quando il prossimo Einstein che riuscirà a spiegare, magari ampliando la RG senza metterla in discussione, quelle che oggi sembrano anomalie, senza bisogno di ricorrere ai fantasmi? Una cosa è certa: finché i fondi per le ricerche andranno solo a chi cerca fantasmi, sarà molto improbabile che una mente del genere, se anche esiste, riesca ad emergere.
Io non ho nemmeno parato di NGC 1052-DF2 (sarebbe come girare il coltello nella piaga senza vere basi), dato che la sua struttura sembra del tutto peculiare e non può certo essere considerata come galassia "tipo". Io preferisco riferirmi al lavoro di Maeder
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2017/11/24/qualcuno-si-accorto-re-nudo-materia-ed-energia-oscura-potrebbero-veramente-sparire-del/
o al limite analizzare studi osservativi come questo
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2018/03/15/grande-universo-grandi-orologi/
dove si scoprono caratteristiche generali che invece di far spuntare nuova materia oscura, potrebbero descrivere meglio le caratteristiche dinamiche su grande scala.
Le scoperte avanzano, gli astronomi imbiancano, la materia oscura si perde schiarendosi nel Cosmo e ...nella mente di chi la concepita e la vuol difendere ad ogni costo...
Personalmente non so se materia ed energia oscura siano risposte plausibili per spiegare le “anomalie” gravitazionali.
Per ora di particelle non barioniche che dovrebbero formare la materia oscura (come le teoriche WIMP) nemmeno l’oscura ombra.
Per quanto riguarda la cosiddetta energia oscura, come ha già detto Enzo, assomiglia molto alla tensione del vuoto introdotta da Einstein per evitare il collasso gravitazionale del suo universo statico (e sulla staticità dell’universo si sbagliava), ma anche al vuoto quantico che non è certo privo di energia…
Al di là però delle teorie tutte da provare, ciò che trovo davvero fastidioso è il modus operandi con cui si finanzia la ricerca "scientifica".
Per esempio la NASA ha eliminato il progetto del telescopio spaziale infrarosso WFirst, i cui dati sarebbero stati utili per la ricerca scientifica per dirottare i fondi sul ritorno terricolo sulla Luna prima e su Marte poi.
Sembra un revival del ritorno alla guerra fredda , questa volta con i cinesi per quanto riguarda la Luna… ma soprattutto questa storia di Marte è davvero assurda…
Non solo creare un habitat per consentire ai terricoli di vivere per un certo periodo su Marte è un’impresa di cui non si intuisce il senso (scientificamente parlando), ma dal viaggio, fino alla permanenza su Marte gli umani devono fare i conti con i raggi cosmici ed i loro devastanti effetti, senza contare il problema del cibo, dell’acqua, ecc..
Perché poi non usare delle sonde automatiche, che non sono così delicate come gli ominidi del terzo pianeta?
Sembra quasi che il sensazionalismo, che lo spettacolo, stia cercando le sue vittime sacrificali !
E poi perché Marte?
Encelado, per esempio, è mille volte più interessante… e lo stesso si potrebbe dire per Titano ed altri ancora!
Più che la scienza mi sembra che si stia girando lo spettacolo della scienza, dove regnano gli artifizi, quelli che una volta si chiamavano specchietti per le allodole, non tanto diversi dalle pietre colorate con cui i conquistadores cercavano di ammaliare i nativi americani, prima di passare ai fucili!
Paolo
Dici bene, caro Paolino Papallicolo, ma un paio di "problemucci" per gli astronauti marziani la NASA sembra averli già risolti.
Su come pensano di averlo fatto, no comment...
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2018/01/27/volete-andare-marte-tappatevi-naso/
http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2017/04/14/eroi-senza-macchia-senza-paura/
Paolo ha parlato come un libro stampato (ma di quelli seri e razionali...)
Riguardo a quello che ricorda Scherzy, dobbiamo fare i conti con l'attività solare (almeno per ciò che è legato alla Luna, ma non solo). Ricordiamoci che OGGI (e domani e domani l'altro) non sarebbero più possibili i viaggi umani sulla Luna, a causa della grande differenza riscontrata nella quantità di raggi cosmici. Paliamoci chiaro: la presenza dell'uomo sulla Luna (e lo stesso sarà per Marte) ha dato una ben piccola risposta ai vari problemi scientifici. Per Marte, inoltre, si capisce di più dai satelliti che non attraverso le scorribande dei robottini... figuriamoci l'uomo...
Un elogio al pensiero critico e alla capacitá di ragionare al di fuori degli schemi che ci sono imposti dal sempre piú invadente pensiero unico.
Einstein e le altre grandi menti che ci hanno aiutato a fare passi avanti nella comprensione della nostra realtá, ci hanno dimostrato che a volte basta cambiare il modo in cui consideriamo la natura dei vari fenomeni che osserviamo per aggiungere un altro pezzo al meraviglioso puzzle della scienza.
caro Andrea,
in fondo, basterebbe seguire Galileo e fare lavorare il cervello in modo autonomo. Le mode passano ...
Chiedo scusa, avevo appena letto l'altra notizia ed ho collegato.
caro Gimar,
il collegamento era perfetto...
Adesso è tutto più chiaro, anche perché, sapere come sono andate le cose nel passato, aiuta ad inquadrare meglio situazioni analoghe del presente...