Categorie: Astrobiologia
Tags: civiltà aliene energia oscura gorilla invisibile massa oscura test
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Il gorilla invisibile e gli alieni *
Riporto questa notizia in quanto faccio abbastanza fatica a considerarla una ricerca “sensata”, anche se certi risvolti potrebbero essere veri e interessanti. Ciò che, però, mi preoccupa è un’ipotesi che ci riporta alla materia ed energia oscure…
Iniziamo subito mostrando un test che, dicono, abbia avuto successo sulla metà di coloro che hanno assistito al video. Il succo sta nel fatto di chiedere a una persona di contare solo i palloni lanciati dalle persone vestite di bianco, tralasciando quelli lanciati da chi è vestito di nero. Un test di pura attenzione nel seguire una serie di fenomeni. Il punto chiave è che durante il continuo passaggio di palloni, un uomo vestito da gorilla attraversa il campo di gara. Ebbene, l’attenzione verso il conteggio dei palloni avrebbe comportato, nel 50% dei casi, una completa invisibilità del gorilla. In altre parole, il 50% dei partecipanti al test non si sarebbe accorto della presenza del gorilla.
Ammettiamo, per un attimo, che il test e il suo risultato abbastanza incredibile siano reali (così viene commentato da vari istituti di ricerca) e siano legati al fatto che un’attenzione eccessiva verso qualcosa possa comportare una completa incapacità di accorgersi di un evento del tutto assurdo che è lì, davanti agli occhi, ma che risulta invisibile. Ricercatori dell’Università di Cadice hanno generalizzato il test, facendo vedere immagini riprese dall’alto a un gruppo di 137 persone, chiedendo di dividere quelle che riprendevano edifici artificiali da quelle in cui comparivano solo strutture naturali. In una delle immagini vi era anche un piccolo gorilla che camminava, Il risultato è stato perfettamente in accordo con quello dei palloni. Circa la metà dei partecipanti non si è reso conto della presenza dell’intruso.
Ne è venuto fuori uno strano interrogativo…: “If we transfer this to the problem of searching for other non-terrestrial intelligences, the question arises about whether our current strategy may result in us not perceiving the gorilla… (se trasferiamo il problema alla ricerca di intelligenze extraterrestri, potrebbe essere la nostra strategia a non farci vedere il gorilla?) ”. Gli autori aggiungono: “Our traditional conception of space is limited by our brain, and we may have the signs above and be unable to see them. Maybe we're not looking in the right direction. (Il nostro tradizionale concetto di spazio è limitato dal nostro cervello e noi potremmo avere i segnali sopra di noi e non vederli. Forse non stiamo guardando nella giusta direzione”.
Un altro esempio è riportato nell’articolo e riguarda le recenti immagini di Cerere, riprese dalla sonda Dawn. Nel cratere Occator, famoso per le sue macchie bianche, vi è una struttura geometrica che noi identifichiamo come un quadrato inscritto in un triangolo (vedi immagine seguente).
Un qualcosa che non può certo trovarsi su Cerere. In altre parole, noi vediamo qualcosa che non può esistere e che viene descritta come “pareidolia”(tentativo di ricondurre a forme note oggetti o profili naturali o artificiali, dalla forma casuale). Basta pensare a quando cerchiamo di vedere forme realistiche nelle nuvole.
Tuttavia, I neuropsicologi ammettono anche una possibilità opposta. Noi potremmo avere dei segnali perfettamente chiari davanti a noi, senza riuscire a identificarli. In qualche modo ci troveremmo nel caso di un “effetto gorilla” cosmico.
Fin qui, forse, nessun problema… ma, poi, gli autori si lanciano ancora di più nelle loro speculazioni e cercano di dividere la civilizzazione intelligente in tre classi. La prima sarebbe la nostra, che potrebbe essere molto effimera, non essendo in grado di adattarsi alla sua propria tecnologia, alle risorse di un pianeta o alle catastrofi naturali. Essa, però, potrebbe trasformarsi nella seconda, caratterizzata da una longevità ben maggiore dei propri membri, che saprebbero controllare l’energia quantistica e gravitazionale, così come lo spaziotempo in modo da non avere confini nei viaggi attraverso l’Universo. Ovviamente, le classificazioni sono esse stesse basate sulla nostra stessa natura. Ad esempio, non è assolutamente detto che le altre civiltà debbano usare segnali radio o che abbiano bisogno di risorse energetiche.
La terza classe potrebbe essere costituita da esseri veramente esotici, dotati di una vita eterna, capaci di vivere e di creare in spazi multidimensionali e in multiversi. Essi sarebbero anche capaci di avere l’assoluto dominio della massa e dell’energia oscura.
Lascio a voi la valutazione dell’articolo e delle sue ricadute scientifiche (qualcosa di interessante c’è sicuramente), ma non riesco a digerire lo stretto legame con energia e massa oscure. Ci mancava solo questo: gli alieni potrebbero essere composti proprio di materia oscura e userebbero l’energia oscura per muoversi. E ce ne sarebbero tantissimi, dato che avrebbero a disposizione il 95% dei ciò che compone l’Universo.
Oh… poveri noi! Non vorrei che si aprisse un nuovo filone di interesse verso le due fantomatiche prime attrici della ricerca cosmologica odierna. E’ la pubblicità, che bellezza!
Articolo originale QUI
QUI continuiamo a parlare di alieni, sia di quelli ottimisti che degli impostori.
10 commenti
Su una cosa concordo,possiamo vivere cento vite senza accorgerci che accanto a noi esistono cose mai notate,mica bisogna andare tanto lontani.È la struttura del nostro esistere di viventi,camminare sul solco della nostra limitata dimensione.Tendenzialmente notiamo ciò che vogliamo vedere.Siamo come dei piloti di moto o auto,a seconda della velocità del mezzo ci concentriamo sempre più intensamente sulla strada e molto meno o niente su tutte il resto.
Caro Gianni hai proprio ragione, non solo tendiamo a non vedere le cose che non hanno direttamente a che fare con ciò che ci sta impegnando, ma addirittura, cercando qualcosa, può capitare di non "vederla" solo per il fatto che in quel momento è disposta diversamente da come ci aspettiamo. Come se il nostro meccanismo di riconoscimento fosse rigidissimo ( la bottiglia deve essere in piedi...se è sdraiata non è una bottiglia, non la vedo nemmeno)
È proprio vero Maurizio,credo sia un limite degli esseri viventi o,rovesciando il ragionamento,un binario che la natura ci ha imposto per non perdere la bussola,non siamo costruiti per gestire il troppo.
Il discorso sulla/e percezione cognitiva è piuttosto complesso e non ho un sufficiente background per dare valutazioni. Anche la scarsità di informazioni sull'esperimento non aiuta, dire 127 adulti è un dato solamente numerico, sapere quanto omogenei sono sarebbe sicuramente interessante. Al riguardo invito ad un banalissimo esperimento: provate a percorrere un tratto di strada abitudinario in auto ma fate il passeggero e osservate il "paesaggio", vedrete un sacco di cose che normalmente si ignorano pur essendo li tutti i giorni. Al riguardo e forse più in sintonia con le conclusioni del "gorilla" è un esperimento involontario citato da Odifreddi in una delle sue innumerevoli conferenze, non ricordo quale. A memoria...... Durante un programma di aiuti alla popolazione in Africa si tenta di introdurre un'agricoltura con mezzi moderni e si prova ad istruire la popolazione con un filmato ma il risultato è deludente quindi si decide di capire cosa è successo. Chiedendo lumi, agli interessati, sul filmato di istruzioni questi rispondevano ricordando di aver visto un pollo e niente altro. Ripercorrendo il filmato effettivamente un pollo c'era ma solo per caso e per pochi secondi. La conclusione è stata che la tecnologia che si tentava di introdurre era così lontana dalla loro vita da ignorarla completamente. Comunque un paio di cose le dico, vedendo il filmato mi rimbalza nella testa la parola "bufala", sentire poi agganciare il tutto alla materia oscura un'altra parola comincia a rimbalzare "etere". Preferisco ripetere che leggere l'abstract non basta per andare oltre ad un effetto "pelle" come detto.
Lo so, lo so che vi è tanto spazio per rimbalzare.............
L'esperimento ha senz'altro risvolti interessanti, ma l'esiguità del campione su cui è stato eseguito suscita qualche perplessità sulla generalizzazione del risultato. La deriva su materia oscura e tipologia di vita aliena, poi, è a dir poco sconcertante, spero sia solo un espediente alla Carl Sagan, lo scienziato divulgatore che usava sapientemente i colpi di scena mediatici per reperire fondi, ma poi li usava per fare ricerca scientifica seria.
Comunque di studi seri sull'attenzione e su quanto questa sfuggevole risorsa mentale possa migliorare la qualità della nostra vita se adeguatamente allenata, ce ne sono e sono ben più articolati e approfonditi del balletto col gorilla.
Chi è interessato all'argomento può cominciare con "Focus" di Daniel Goleman.
Miiiiiii Daniela mi hai fatto prendere un colpo, non c'entra niente ma quando leggo "focus" mi viene in mente questo:
https://www.youtube.com/watch?v=cq49q-TTKTw
Bellissimo!!!
Ti giuro, Frank, che ho le lacrime agli occhi
Forse, cercando dopo qualche giorno, si potrebbe recuperare (gratis) l'articolo originale...
Daniela quello è solo un estratto dello show completo che dura più di un'ora e il livello comico non cede in alcun momento. Battista è un comico nature, utilizza un linguaggio colorito ma mai offensivo verso alcuno. Lo seguo da parecchi anni e trovo che sia un vero toccasana nei momenti di puro relax. Su youtube trovi quasi tutti i suoi spettacoli, quelli dal palco sono i migliori. Poi è in argomento come sopra, la sua comicità arriva da quel che nota nel quotidiano e che quasi nessuno nota, almeno questo è quel che sostiene.
Risparmiami Enzo, non riesco a starti dietro con i tuoi di articoli. Quello spazio di cui parlavo si riempie in fretta e poi non rimbalza più niente.
non ti preoccupare Frank... hai sempre tempo per tornarci sopra... Sai, a una certa età è meglio fare in fretta... non si sa mai...
Appena posso mi guardo il tuo video...