Categorie: Sistemi extrasolari Strumenti e missioni
Tags: ALMA CO effetto doppler protopianeti
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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ALMA scopre i pulcini dentro l’uovo **
Che ALMA fosse veramente un fuoriclasse lo sapevamo già, ma, ciononostante, continua a meravigliarci. Non gli basta analizzare in dettaglio i dischi protoplanetari giovanissimi, ma riesce addirittura a scoprire i pulcini prima ancora che escano dall’uovo.
Fatemi fare un paragone un po’ azzardato, ma molto semplice, che poi spiegheremo più seriamente. All’interno di tanta paglia sono nascoste delle uova, in attesa che si schiudano. Talmente ben nascosti che non si riescono nemmeno a vedere. Tuttavia, potremmo cercare di individuarli studiando attentamente i movimenti della paglia. Le uova prima ancora di schiudersi si muovono seguendo i movimenti del pulcino, desideroso di uscire al mondo e questo movimento smuove anche la paglia… e il gioco è fatto!
Bene, ALMA è in grado di scrutare in modo spettacolare i dischi protoplanetari appena nati (attorno a stelle nate da pochi milioni di anni, anch’esse delle vere mamme-bambine che modellano tali dischi come veri e propri giocattoli per far divertire i loro pulcini). Vi è molto gas e non tutta la paglia va bene. Bisogna scegliere un elemento che sia adatto agli occhi di ALMA. L’ideale è il monossido di carbonio, CO. Esso è distribuito su tutto il disco e ha un movimento decisamente semplice: rivolve attorno alla baby-mamma stellare. I movimenti, se il disco non è proprio frontale, possono determinarsi attraverso tecniche spettroscopiche: la parte che si allontana tende al rosso, quella che si avvicina al blu (effetto doppler). Ok, fin qui niente di veramente speciale.
Tuttavia, ALMA può far di meglio e notare se oltre a questo andamento comune, non vi siano zone del disco in cui il CO presenta andamenti più strani, come se si muovesse in avanti e indietro intorno a un punto ben localizzato. Un effetto doppler molto sottile, come la paglia che si agita perché si agita l’uovo. Ecco il pulcino che sta per uscire allo scoperto, un massa capace di smuovere a sufficienza il fieno-CO e permettere ad ALMA di analizzarne il movimento.
Possiamo anche vedere la faccenda in modo meno “poetico”, ma altrettanto valido. Il CO scorre come un fiume attorno alla stella, in modo continuo e regolare, ma, ogni tanto incontra un piccolo scoglio che crea un vortice. Vortice = acqua che ruota = effetto doppler = scoglio.
Dobbiamo aggiungere due dati molto importanti e maggiormente esplicativi. Il primo riguarda la molecola di CO che, allo stato gassoso, emette naturalmente in una lunghezza d’onda ideale per gli occhi straordinari di ALMA. Qualsiasi minima variazione di lunghezza d’onda deve essere dovuta a un movimento di allontanamento e/o di avvicinamento. Inoltre, mentre prima ALMA si dedicava soprattutto alla polvere dei dischi, in modo da evidenziare zone di concentrazione e/o di svuotamento (collegati a pianeti già a un certo livello di costruzione), adesso studia soprattutto il gas, la parte più abbondante del disco e può praticamente vedere anche come questo vada a ruotare attorno o cadere sull’embrione che è ancora in un fase decisamente primitiva.
Queste sono le ricerche che possono gettare luce sulle fasi più delicate della formazione planetaria… decisamente più importanti che aggiungere ipotetiche terre forse abitabili e stimolare l’opinione pubblica con visioni aliene.
Grande ALMA… prima o poi sarà capace anche di studiare la CO2 e capire se un pianeta stia subendo o no il riscaldamento globale e quindi, per definizione e atto di fede, ospiti una specie…"intelligente".
Per adesso, accontentiamoci di tre quasi-pianeti scoperti attorno a una stella di soli 4 milioni di anni…
Per conoscere meglio l’eccezionale contributo di ALMA a molti campi di ricerca: asteroidi, formazione di pianeti e stelle, dischi protoplanetari, origine della vita , buchi neri, galassie primordiali, fuochi d’artificio stellari, ammassi globulari, cinture di detriti…
1 commento
Thanks a lot for the article post.Much thanks again. Fantastic.