30/06/18

Ma cos’è veramente la vita? *

Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Quanta vita sulla Terra e (forse) oltre..."

 

Non c’è giorno in cui non esca un nuovo articolo sull’abitabilità di qualche nuovo esopianeta. Alcune cose sono ormai abbastanza chiare, ma l’argomento è talmente “mediatico” che la scienza ufficiale ci “marcia” un po’ sopra. Vorrei fare il punto della situazione, approfittando di un paio di recenti articoli.

Gira e rigira, è ormai assodato che moltissime stelle hanno pianeti posti nella cosiddetta “zona abitabile” e che terre e/o super terre siano piuttosto frequenti. Si cerca allora di studiare la loro atmosfera e la loro densità per capire se vi sono segni collegabili alla vita biologica. Secondo me siamo ancora troppo indietro nella conoscenza della vita, anche quella tipicamente terrestre, per essere in grado di fare estrapolazioni su oggetti per i quali le tecnologie osservative attuali sono veramente ben lontane da poter dare informazioni non ambigue. Ma la situazione è ancora più complicata, proprio a partire dalla definizione di zona abitabile.

Essa è una definizione estremamente “soggettiva” e legata al nostro mondo, senza nemmeno averlo ancora valutato attentamente. Siamo, perciò, di fronte a due visioni estreme, entrambe teoricamente valide, ma del tutto arbitrarie.

Da un lato possiamo dire che essere nella zona abitabile non basta di certo se la stella in questione è una nana rossa. Ben altri sono i problemi per quel povero pianeta, sia di carattere puramente fisico (stelle molto turbolente) che dinamico (rotazione e rivoluzione bloccate marealmente come, per esempio, nei sette pianeti di Trappist-1 scoperti nel 2017 e un po' troppo ottimisticamente indicati come possibili culle di vita aliena) con conseguenze apparentemente terribili: un emisfero sempre in pieno giorno e uno in piena notte. La stessa atmosfera subirebbe contraccolpi non indifferenti.

Aggiungiamo poi un altro fattore, sollevato giustamente in un articolo recente. Un pianeta è difficilmente solo e la compagnia di altri fratelli comporta movimenti non del tutto piacevoli. Stiamo parlando della variazione dell’asse di rotazione. Sappiamo che Marte subisce variazioni estremamente grandi, fino a 60°. Problemi di precessione e di perturbazioni fanno girare la trottola secondo un asse molto ballerino che non può che disturbare decisamente la stabilità del clima. Clima troppo variabile vuol dire gravi problemi per l'esistenza di forme di vita e per il mantenimento dell’atmosfera.

La Terra ha risolto il problema grazie alla Luna che serve come freno a variazioni ben più grandi e fa cambiare il nostro asse di pochi gradi con conseguenze non ancora ben chiare, ma sicuramente non critiche per la vita che ha continuato a evolversi, subendo scossoni violenti più per cause esterne (caduta di comete e/o asteroii) che per variazioni climatiche (almeno si pensa…).

Vita su un esopianeta legata alla presenza di una Luna, messa nel punto giusto? Oppure nessun pianeta fratello a disturbarla?  Un po’ alla volta questa visione si fa sempre più restrittiva e fa della vita qualcosa di apparentemente molto peculiare, ammessa soltanto su una sottile cresta montuosa, con il burrone da una parte e dall’altra.

Vi è però una visione completamente opposta, che mi soddisfa di più, perché molto meno soggettiva.

La vita può non aver bisogno di condizioni strettamente terrestri “normali”, ma può adattarsi molto facilmente a regimi ben diversi tra loro. C’è troppo carbonio nella galassia per pensare che possa arrivare alle cellule viventi solo sotto condizioni estremamente peculiari. In fondo basta guardare meglio il nostro pianeta e le sorprese che ci offre continuamente. La vita è dappertutto: nei laghi salati sotterranei dell’Antartide, nei deserti più secchi, a temperature bassissime e a  temperature estremamente elevate. Molti animali “superiori” riescono  rimanere in attesa anche per tempi lunghi, in una specie di ibernazione naturale, che potrebbero portare a casi limite come quelli ipotizzati in questo racconto.

E non parliamo dei batteri che possono addirittura sopravvivere al di fuori del nostro pianeta e diventare i più perfetti astronauti stellari. Forse sono proprio come i semi che attecchiscono un po’ dappertutto.

Se la visione è questa, perde di senso la zona abitabile, la vicinanza alle nane rosse e gli assi ballerini. Piccoli intoppi per qualcosa capace di sopportare cambiamenti ben più drastici.

L’energia non può distruggersi e potrebbe essere vero che nemmeno la vita lo faccia, al limite si trasforma. Ripeto: “Perché tutto quel carbonio nell’Universo? A qualcosa deve servire sicuramente e le sue possibilità di unirsi in molecole sempre più evolute è ormai un dato di fatto”.

Cosa voglio concludere? Probabilmente non lo so nemmeno io, ma sicuramente prima di cercare la vita sarebbe bene definirla e valutarne appieno le potenzialità. Lo stiamo facendo? Direi proprio di no e sembriamo parlare bene e agire male.

In un  recente articolo si tratta un argomento che noi abbiamo toccato più volte: “E se fossimo noi a inquinare tutto ciò che tocchiamo? Parliamo di ricerca di vita e poi riempiamo lo spazio di intrusioni moleste come la plastica negli oceani”. I batteri sono estremamente furbi e si sanno adattare velocemente. Le nostre decontaminazioni li fanno probabilmente ridere di gusto. Conclusione? Li stiamo trasportando in giro per il Sistema Solare e, prima o poi, anche fuori di esso. Altro che riscaldamento globale dovuto all’uomo, qui siamo di fronte a una contaminazione innaturale dovuta alla nostra ignoranza sulle capacità intrinseche dei batteri. Qualcuno sta cercando di studiarli con attenzione e capire come facciano a essere così resistenti. Altri, preferiscono far finta di niente e convincersi che la tecnologia risolva tutto.

E intanto Encelado aspetta… Ma, forse è meglio così… meglio non muoversi prima che non si sia davvero preparati a NON andarlo a contaminare. Sarebbe bello, ma abbastanza “stupido”, andare a studiare la nostra vita batterica sugli altri pianeti…oppure finire come in questo racconto.

Parliamone un po’…

Articoli originali QUI e QUI

 

E se mai la trovassimo questa vita aliena, siamo sicuri di riuscire a riconoscerla? Un modo può essere questo...

 

8 commenti

  1. Frank

    Una definizione assoluta di vita, al momento appare impossibile basta ricordare che esistono i virus per far cadere qualsiasi semplicistica definizione. Riguardo altre possibili forme di vita completamente diverse dalla nostra qualche dubbio lo fa venire. Il "fine tuning" similmente applicato alla vita mi pare una via logica da seguire molto più probabile di altre supposizioni. Il fatto che possa esistere un batterio in condizioni estreme al di fuori del nostro pianeta è solo uno step, sicuramente un terremoto etico e sociale e probabilmente debolmente percepito dai più ma niente a confronto di una vita evoluta e possibile in altri sistemi. Riguardo Encelado, caro Enzo, non avevo avuto il coraggio di dirtelo di persona vedendo il tuo entusiasmo, ma ricordando l'esperienza marziana al riguardo e diatribe successive mi trovo d'accordo con la tua ultima osservazione, fino a quando non avremo certezze e tecnologie fuori di ogni "dubbio" è meglio lasciarlo stare, pena offrire il fianco ai soliti e vanificare gli sforzi in una gran confusione. Ben diverso sarebbe campionare i getti di Encelado in questo caso il rischio sarebbe bassissimo, e forse basterebbe per avviare una rivoluzione che, occorre ricordare abbreviando Mao Zedong , "la rivoluzione non è un pranzo di gala ma un atto di violenza".  Siamo poi così sicuri che quella di evitare Encelado non sia una scelta ben precisa dovuta ad una cultura anch'essa ben precisa che giustamente teme gli esiti.

  2. come non darti ragione, Frank? meglio annusare e non toccare (sempre che serva a qualcosa)...

  3. Frank

    Arrrrgh mi stupisco quando ho ragione, poi guarda che mica ho letto il "libretto rosso" ho solo visto il film di Sergio Leone "Giu la Testa"....................................

  4. No, no... mi sono sbagliato: è molto meglio andare direttamente su Encelado col vecchio DDT e fare una strage! Contento adesso? :mrgreen:

  5. Frank

    Sollevato............... Anche sul DDt ci sarebbe tanto da dire................

  6. Mario Fiori

    Come non darvi ragione ad entrambi e poi bisogna anche dire che alla base di questa confusione c'è il solito discorso mediatico che bisogna pensare alla vita solo ed esclusivamente se è intelligente (anche quì poi ci sarebbe da domandarsi cosa vuole dire) , quindi ci perdiamo nei meandri degli "omini verdi"  con tutto quello che ne consegue. La vita non la conosciamo bene ancora nemmeno noi, le variabili  potrebbero essere tante e quindi apriamoci a tutto ma studiamo il tutto comunque in modo accurato.

  7. parole d'oro Mariolino... Dovremmo aggiungere "ma cos'è veramente l'intelligenza?" Come tu sai benissimo, io reputo MOLTO intelligenti soprattutto fotoni e elettroni, per cui... :roll:  8-O

  8. Mario Fiori

    :roll: 8-O  8-O

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