Categorie: Corpi minori Sistemi extrasolari
Tags: accelerazione non gravitazionale alieni cometa aliena orbita iperbolica pressione di radiazione vela spaziale ‘Oumuamua
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:2
Gli alieni ci hanno visto e sono scappati a gambe levate *
Non volevo parlarne, ma temo che, passato il periodo delle grandi alluvioni, dimenticandosi poi come sempre di agire malgrado mille promesse, si tornerà a notizie più eclatanti, dato che ormai il GW è una tiritera fin troppo monotona (a furia di gridare “al lupo al lupo” nessuno ci crederà più…) ed ecco servito su un piatto d’argento il passaggio ravvicinato di una vela spaziale di origine aliena!
La differenza fondamentale, rispetto ai soliti UFO, è che l’ipotesi aliena non è stata inventata da un mattacchione o da un visionario, ma nientemeno che da due astrofisici di Harvard e riportata in un lavoro professionale che ha una impostazione perfettamente sostenibile. In realtà non è ancora stato pubblicato ufficialmente, ma ha già passato una prima valutazione ed è recuperabile in rete.
Veniamo al primo attore della storia che già conosciamo molto bene (QUI e QUI). Un oggetto interessantissimo dato che proviene sicuramente dallo spazio profondo e non dal nostro sistema planetario. La sua orbita iperbolica non può essere quella di un “nostro” oggetto perturbato, ma deve essere originaria. Una fantastica scoperta che ci ha permesso di studiare, per poco e in modo approssimativo, un qualcosa che proviene probabilmente da un altro sistema stellare. Il vero guaio è che, se da un lato vi è la sicurezza della provenienza, la sua composizione superficiale e molti altri parametri come la densità e la stessa forma sono altamente ipotetici. Di sicuro è un oggetto enormemente allungato che può essere ricondotto a un vero sigaro. Inoltre ruota in modo caotico.
Bene, fin qui nessun vero problema se non un’eccezionale “prima volta”. Tuttavia, ci si è chiesti: “Deve essere considerato simile a un asteroide o a una cometa?”. Il suo passaggio vicinissimo al Sole (a una distanza inferiore a quella di Mercurio) avrebbe dovuto mostrare una certa attività nel caso cometario. Invece, niente di niente: nessuna chioma o coda o anche solo un piccolo getto di gas. Insomma, doveva essere un pezzo di roccia asteroidale, anche se la sua composizione superficiale faceva pensare (con i limiti imposti dalle poche e critiche osservazioni) a quella di una cometa. Purtroppo, è scappato velocemente e le osservazioni sono terminate.
Tutto finito? Neanche per sogno! Qualcuno (QUI) è riuscito a ottenere osservazioni astrometriche (di posizione) estremamente accurate e per un tempo lungo a sufficienza da poter concludere che l’oggetto stava accelerando in modo anomalo, non accettabile con la sola legge di gravità. Doveva esserci una forza diversa che lo spingeva. Accidenti, ma questo succede solo per le comete che possono variare la propria velocità per effetti non gravitazionali legati a getti potenti di gas, come fossero aerei a reazione! Ma allora è una cometa veramente… E perché non si è fatta riconoscere come tale quando è passata vicino al Sole?
Un piccolo grande mistero che si spera di risolvere confidando che di questi oggetti ne passino parecchi (mai si erano fatte ricerche “ad hoc” e questo è stato un caso molto fortunato).
Vi era, però, un’ulteriore possibilità, valutata dagli scopritori dell’anomala accelerazione: potrebbe essere stata causata dalla pressione di radiazione solare. Sappiamo che agisce su tempi abbastanza lunghi e su oggetti molti piccoli, come era il nostro misterioso oggetto. Tuttavia, non certo su tempi scala così brevi, a meno che non fosse leggerissimo. Quindi, niente pressione di radiazione…
Ed eccoci al lavoro “alieno”. Con tanti bei calcoli (giustissimi) si è visto che sarebbe stato possibile ottenere questa accelerazione pensando a una specie di vela solare, ossia a un materiale con uno spessore inferiore al centimetro che è stato dimostrato poter resistere anche a impatti con micro meteoriti molto rari nello spazio interstellare. Inoltre, la forma poteva anche essere quella di un cono cavo all’interno o di qualsiasi cosa di estremamente allungato.
Una vela spaziale alla deriva o ancora sotto controllo? Non si può sapere, ma sicuramente costruita da una intelligenza tecnologicamente avanzata (in fondo anche noi stiamo studiando vele spinte dalla pressione di radiazione).
Purtroppo non ha mandato segnali e se n’è andato di gran fretta. Forse sono davvero intelligenti nel mondo dove hanno costruito la vela per non volere avere a che fare con noi… oppure ne arriverà tra poco un’intera flotta. Non ci resta che sognare e aspettare o cadere in preda alla paura.
Magari, nel frattempo, potremmo anche pensare che potrebbe trattarsi di una cometa composta da vari pezzi e che il Sole sia riuscito a eliminare molta crosta superficiale e, solo dopo un certo tempo, si siano sprigionati getti di gas non più osservabili. In fondo, la rotazione caotica farebbe pensare a getti capaci di cambiare drasticamente l’asse di rotazione.
Comunque, era giusto parlarne per mettere tutti sul chi vive… poi ognuno sia libero di avere i propri sogni (o incubi).
Lavoro originario (facilmente leggibile) QUI
A proposito di moti caotici, QUI parliamo di come, grazie al momento d'inerzia, si manifesta l'effetto Džhanibekov tanto su un asteroide quanto su una vite della ISS, come su una racchetta da tennis.
2 commenti
Santa pazienzina... mi tocca spiegare proprio tutto a questi terricoli
Macché asteroide forestiero, macché vele spinte dalla pressione di radiazione! Quella è l'astronave dei miei amici papalli che sono venuti a farmi visita e si stanno divertendo a giocare con una delle tantissime palle di materia oscura sparse qua e là nel sistema solare!
Indossate gli occhiali papallici e osservate meglio... tutto chiaro?!?
Mi stupisco di te, Enzone caro, che non mi hai consultato prima! Avresti evitato di diffondere una fake news...
ma ero sicuro che le astronavi papallicole fossero delle sfere e non dei sigari...