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Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:11
La vita delle stelle: un nuovo appuntamento?
Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio "La vita privata delle stelle" in "Dall'atomo alle galassie"
Una nuova proposta che, lo ammetto, proviene dal Sud Africa, da quell'accanito tecnologo che è il nostro grande amico Frank. Cosa ne pensate?
Il commento di Frank, relativo alla piacevolezza di un articolo semplice e appagante dal punto di vista puramente estetico, mi ha fatto pensare… In questo circolo abbiamo affrontato di tutto e di più, raccontando le meraviglie della fisica e delle sue applicazioni agli astri. Abbiamo seguito e continuiamo a seguire l’evoluzione dell’Universo di cui siamo una piccola e insignificante parte, malgrado l’uomo continui, nella sua ignoranza, a pensarsi al centro di tutto (peggio ancora della teoria geocentrica!).
Abbiamo raccontato le leggi fondamentali e i processi che regolano un’armonia senza pari, dove tutto si basa sull’altruismo e sulla gioia pura (difficile a crederci nel mondo umano di oggi…). Abbiamo scoperto, con sempre maggior piacere, come i veri dominatori del Cosmo siano le particelle più piccole, capaci di giocare in modo da rendere le loro costruzioni apparentemente diversissime tra loro. Un “Lego” incredibile e ancora in gran parte misterioso.
Siamo, perciò, stati costretti ad affrontare senza timori ciò che ogni giovane di oggi dovrebbe conoscere già da parecchio tempo: la Relatività Generale e Ristretta e la Meccanica Quantistica. Abbiamo praticamente scritto saggi e manuali generali e abbiamo lasciato forse troppo poco spazio alle avventure più semplici e comuni che avvengono attorno a noi.
Sì, abbiamo sempre riportato le “news” più interessanti (almeno secondo il mio modestissimo parere), ma velocemente e spesso solo se rappresentavano una qualche stranezza o una conferma insperata. La parte mancante non è certo quella relativa ai grandi misteri che si cercano di risolvere inventandosi ciò che non esiste e che spesso non si potrebbe nemmeno trovare e confermare. E non è nemmeno lo sconfinamento verso le teorie più fantasiose e mai verificabili. In fondo, nelle nostre presentazioni (etica e tecnica) lo abbiamo già detto chiaramente…
No, quello che forse manca è il romanzo d’avventura di un personaggio qualunque. Ciò che spesso capita in un villaggio fuori dai grandi problemi delle metropoli. Come nei grandi gialli di Agatha Christie, anche i romanzi legati alle piccole cose di tutti i giorni possono insegnarci tanto e aiutarci a comprendere le grandi manovre del Cosmo.
Usiamo, allora, solo gli occhi per scegliere il nostro villaggio e poi raccontiamo la storia “scientifica” di un suo abitante (tipo “Spoon River”) in modo semplice e umile, comprensibile da tutti coloro che abbiano voglia di vedere e non solo di guardare. Non avremo nemmeno bisogno di grandi telescopi, anzi nemmeno un binocolo, per guardare il o la protagonista del nostro romanzo, ma poi dovremo usare il meglio del nostro cervello per vedere cosa rappresenta veramente e comprendere la storia della sua vita passata e futura.
Un esercizio ben lontano da quello di certi astrofili ipertecnologici, sempre alla ricerca di un oggetto da guardare (e spesso solo immaginare di guardare) in modo freddo e ripetitivo come una fotografia senza calore da trasmettere. No, noi vogliamo guardare per poi vedere chi sta dietro a quell’immagine per cui basta lo straordinario strumento ottico che è l’occhio.
Ho pensato, e spero che l’idea vi attiri (fatemelo sapere nei commenti), di iniziare a vedere le stelle intorno a noi. Non come punti luminosi, però, ma come personaggi che, senza essere dei VIP, possono raccontarci avventure meravigliose e la cui vita è molto meno banale di quanto sembri quella di un qualsiasi anonimo vicino di casa. La loro evoluzione ci permetterà anche di richiamare i concetti astrofisici più generali e questi ultimi avranno degli esempi da regalarci. Ogni oggetto dell’Universo è una creatura e come tale ha diritto di essere visto con la mente e non guardato solo con gli occhi. Sappiamo che una stella evolve secondo certe regole abbastanza ben definite, ma le cose si complicano e si intrecciano se il sistema stellare è doppio o triplo. Molte cose variano, come la luminosità, la massa, l'orbita e via dicendo. E che dire poi se iniziano a soffrire di qualche "malattia" che le rende instabili e variabili? Insomma, ogni stella ha una sua propria storia, spesso anche romanzesca veramente...
Che ne dite?
Io chiamerei la nuova serie di articoli (di livello molto divulgativo): la vita privata delle stelle
L’idea è di cominciare proprio con Sirio (in realtà l'avevamo già fatto anni fa con la Stella Polare...), tralasciando miti e leggente puramente fantasiose (almeno in questo tipo di approccio), ma limitandosi alla loro esistenza di tutti i giorni. Quando è nata? come è nata? si è trasformata e potrà ancora trasformarsi? cosa rimarrà a suo ricordo indelebile?
Ricordiamoci che non esistono classifiche nel Cosmo e che l’umiltà è la legge più generale di tutte. Un piccolo pensiero buttato lì, senza alcuna pretesa: “Il principio forse più fondamentale dell’Universo è quello di indeterminazione di Heisenberg, proprio quello che non ci permette di conoscere perfettamente le caratteristiche delle particelle che sono poi i mattoni del macrocosmo. Ammettere di non poter conoscere tutto, ma di accontentarsi e cercare di estrarre il massimo dalle informazioni è un gesto di enorme e grandissima umiltà”. Quando l’homo sapiens sapiens... sapiens riuscirà a capirlo, inizierà - forse - a far veramente parte integrante dell’Universo e ne potrà essere orgoglioso.
11 commenti
E' una bellissima idea! Rimango in attesa della nuova avventura. ciao e grazie
grazie Tiziana...
Ci sto, aspetto gli articoli.
Bene visto che mi hai concesso la mano provo a prendermi il braccio. Preferirei "la vita pubblica delle stelle" e se alcuni aspetti di cui si parlerà nell'articolo, ovviamente non in tutti gli articoli, fossero riscontrabili con un semplice binocolo o poco di più diventerebbe molto interessante, il solo esercizio mentale sarebbe come ad esempio, fare il corso di chimica o di fisica alle superiori senza la parte di laboratorio dove non è che si faccia un gran che ma vedere i colori emessi dagli elementi esposti al calore del becco di Bunsen oppure vedere cadere una piuma assieme ad un sasso e un pezzo di piombo nel vuoto di un tubo di vetro sono esperienze che a mio parere portano un gran valore aggiunto. Toccare con gli occhi quel che si è imparato dovrebbe essere coinvolgente anche se, in questo caso, visivamente più di tanto non si può. Forse siamo al punto che l'enorme diffusione di immagini come quelle di Hubble o dell'ESO falsano la realtà facendo pensare che si possano vedere davvero avendo il giusto strumento e invece una "binocolata" ci riporta alle modeste capacità dell'occhio umano nei confronti della tecnologia. Per farla breve seguire una conferenza di astronomia in un planetario è molto più stimolante che ascoltarla in un auditorio. Questo al di fuori della contemplazione che ritengo una cosa personale e profondamente intima. Dare qualche semplice indicazione o riferimento pratico al soggetto dell'articolo in modo da identificarlo, nella transizione attuale, nella realtà non mi pare violi le intenzioni del circolo e nemmeno si tocchino aspetti tecnologici che qui non si vogliono trattare.
PS l'articolo in oggetto non è proprio solamente estetico, vorrei ricordare che vi sono milioni di persone che credono nell'oroscopo e di conseguenza nell'immobilità delle stelle.
Perfetto enzo, vai pure , attendo anche io questa "Vita delle Stelle" sia pubblica che un po' anche privata. Ma che privacy e privacy nel Cosmo , tra amici, ci dobbiamo confidare e capire.
grazie ragazze e ragazzi... farò del mio meglio (anche spiando nella vita privata).
Caro Frank,
mamma mia! ti dedico perfino una serie di articoli e non di accontenti mai. Se speri, comunque, che parli di strumenti con cui si possano vedere certe cose te lo puoi scordare. Che si usino pure, sapendo che (come dici tu) ciò che si può vedere fa ridere rispetto a ciò che ci mostrano i grandi telescopi. L'occhio può bastare per individuare l'oggetto le cui caratteristiche più "private" e interessanti non sono certo raggiungibili con la sola tecnologia... ci vuole altro, sia di calcolo che di fantasia. Anzi, proprio perché vuoi toccare con mano come si costruiscono le cose, ti darò come compito a casa la costruzione dell'orbita reale a partire da quella apparente. Solo un paio di manovre geometriche e qualche formuletta... Fatti tuoi...
INCONTENTABILE !!! (Già state con la testa in giù e pretendete anche che tutto giri al contrario...)
Sai come si dice no, "lecito chiedere e cortesia rispondere" e poi conoscevo già la risposta ma trovandoti morbido ho pensato "se va ha le gambe, male che vada orbito a circa diecimila Km di distanza e prima che mi prende.........."
e con la gamba che ho adesso non ti prendo di certo.... (ah... farò solo stelle del Nord! Tiè...)
la trovo una bella e costruttiva iniziativa. Vi ho conosciuti tramite i video di (curiuss) e ritengo la vostra capacità di spiegare e di far appassionare gli argomenti da voi trattati una grande qualità. Continuerò a seguirvi.
grazie Bartolo,
però, per onestà, devo dirti che non siamo noi a fare i video. Abbiamo solo avuto modo di collaborare con curiuss, ma i video sono solo suoi... Da noi trovi solo tantissimi articoli...
Buongiorno, non posso che approvare entusiasticamente la proposta. Seguirò con assiduità.