Partorito nel 1918 da Emmy Noether, questo è considerato uno dei più geniali teoremi che la mente umana abbia mai concepito, la spina dorsale della fisica moderna, che ha trovato applicazioni negli ambiti più diversi: dalla meccanica quantistica, allo studio delle particelle elementari, dalla termodinamica, alla teoria della relatività, diventando uno degli strumenti più affilati per la comprensione delle leggi naturali. Sviscerarlo a livello matematico va ben oltre le nostre possibilità, ma possiamo provare a comprenderne i concetti e l'enorme portata scientifica.
Per puro caso, girellando nei meandri dell'archivio, mi sono imbattuto in questi vecchi articoli e mi sono ricordato che la prima volta che Enzone me li inviò, li lessi sul mio papal-smartphone mentre passeggiavo per strada e feci fatica a nascondere le lacrime provocate dal ridere!
In attesa che il nostro Enzone, momentaneamente "offline", riprenda in mano il timone del Circolo, mi è sembrata una buona idea riproporli per ricordare che, come lui stesso ha ribadito più volte, "La vera Scienza è talmente seria e sincera che non ha paura di apparire allegra e infantile".
Che l'ironia sia sempre con Noi!
Sto presentando un quiz che ha messo in crisi Einstein e lo indico con un solo asterisco? Beh... sembra che sia proprio capitato e che lo stesso Albert lo abbia poi riproposto a molti amici con grande divertimento.
All'ombra di padri, fratelli, mariti, maestri, colleghi; in sott'ordine, escluse, a volte inascoltate, a volte derubate dei loro meriti e della giusta retribuzione, raramente ricompensate dal destino e dalla società civile.
Discriminate, come molti individui, per la religione, il colore della pelle, le idee politiche, le convinzioni scientifiche, ma soprattutto per il fatto di non essere maschi.
Questo articolo, diviso in due (o più?) parti vuole ricostruire l'origine delle prime ricerche dedicate agli asteroidi doppi. In particolare, parlerò del mio primo modello che rappresenta l'inizio di successive indagini teoriche in cui vennero rapidamente inserite le famose "pile of rubble", rese celebri molti anni prima nientedimeno che da Paperino e da Zio Paperone. Per molti anni ci dovemmo accontentare di teorie fino a che il flyby della sonda Galileo, nel 1993, non scoprì Dattilo, il piccolo satellite dell'asteroide Ida, che diede una conferma definitiva a un'idea quasi dimenticata e che fece tornare in auge molte delle caratteristiche previste per la scoperta degli asteroidi doppi, oggi considerati una quasi normalità.
Un punto d'incontro fra il toro descritto da Arturo negli articoli sulla geometria dello spazio, e il toro "topologico" ovvero descritto in modo astratto tramite la topologia quoziente. Dimostreremo in questo articolo che le due superfici sono omeomorfe.
Nuove ricerche su giacimenti fossili americani hanno probabilmente dimostrato che anche al tempo dei dinosauri le cose andavano avanti come oggi per noi...
Nel precedente capitolo abbiamo ricordato la incredibile vicenda delle “streghe” di Salem e del processo che in quel villaggio americano si svolse alla fine del '600. Diceva Voltaire, la cui nascita per una curiosa coincidenza è contemporanea a quel famoso processo, che “le streghe hanno smesso di esistere quando abbiamo smesso di bruciarle”, intendendo che la vera fabbrica di mostri era il metodo delle “confessioni” sotto tortura.
Meno male che la missione doveva essere un'opera più o meno raffazzonata, a sentire Media INAF. Ricordiamoci il celebre lander di Rosetta, rimbalzante sul suolo della cometa senza unghie capaci di fare quello per cui era stato costruito a fior di dollari ed euro. Guardiamo, invece il filmato del prelievo di materiale da parte di Haybusa 2: un vero spettacolo non solo tecnologico.
Una nuova teoria eliminerebbe del tutto la necessità della materia oscura per spiegare la rotazione troppo veloce delle parti esterne delle galassie. Una teoria che, malgrado tutto, sarebbe luminosa!
Il matematico tedesco Dietrich Braess pubblicò nel 1968 un studio in cui si dimostra che l'apertura di una nuova strada in una rete stradale non implica obbligatoriamente un miglioramento del traffico e che in determinate circostanze può provocare anzi un aumento del tempo medio di percorrenza.
Vi sembra strano? Vediamo un semplice esempio...
E' sicuramente vero che noi spesso umanizziamo un po' troppo le stelle dandogli caratteristiche di forza, bontà e dedizione. Ma l'articolo che vi propongo sembra andare un po' troppo oltre le nostre pseudo-favole.
Un facile esercizio grafico che ci permette di determinare le velocità relative tra particelle (o quello che sono) tra le più agitate dell'Universo: fotoni ed elettroni. Nel riferimento in quiete sta il solito neutrone, pigro come pochi.
Non so come mai, ma questo articolo era rimasto tra le bozze e mai pubblicato. Anche se il grande freddo negli USA e nell'Europa centrale sembra essersi calmato, penso che i concetti di fondo rimangano sempre validi
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