Categorie: Nane bianche Sistemi extrasolari
Tags: effetti mareali forza di coesione frammento di pianeta gigante rossa perturbazioni planetarie
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:3
Un piccolo eroe **
Essere piccoli non vuol dire essere timidi e paurosi. Ce lo insegna Davide che non si tirò indietro contro Golia, anzi... Un pezzo di roccia planetaria ce lo mostra e ci lascia a bocca aperta.
Una stella simile al Sole si è trasformata in nana bianca. Probabilmente aveva una massa doppia di quella della nostra stella, ma ora si è ristretta fino a diventare grande come la Terra e conservare una massa di 0.7 masse solari. Un oggetto che sembra vietare qualsiasi avvicinamento troppo stretto (essendo piccola come raggio, ma pur sempre massiccia, la gravità o la curvatura dello spaziotempo fa della sua periferia una zona molto pericolosa).
La trasformazione finale della stella è ben nota e la subirà anche il nostro pianeta tra circa 5 miliardi di anni. Essa diventerà una gigante rossa e ingloberà, nella sua enorme struttura, pianeti come Mercurio, Venere e forse anche la Terra. Gli altri, più lontani, si salveranno e probabilmente si allontaneranno e avranno grossi problemi di equilibrio dinamico. In ogni modo staranno a guardare la stella diventata piccolissima, ma ancora dotata di grande energia. E' meglio stare lontani e ammirare quel disco di detriti che la circonda e che sono i resti dei pianeti inghiottiti durante la fase di espansione. Detriti che saranno lentamente ingoiati dalla nana bianca.
Ma, c'è qualcosa di strano in quel disco... c'è qualcuno che sta sfidando la gravità e si è spinto a una distanza, da ciò che resta della stella, inimmaginabile (sembra di vedere lo stupore dei pianeti che si sono messi in salvo...). E' vicinissimo e le gira attorno in solo due ore. Pazzesco! Come fa a resistere? Non è facile risalire al suo diametro, ma potrebbe essere anche di qualche centinaio di chilometri. Dietro di sé lascia una lunga coda di gas e polvere, a causa dell'impatto continuo contro il disco che circonda la nana bianca. Lentamente perde materia, ma non molla.
Accidenti... ma come fa? Sappiamo che le forze di marea diventano mostruose e sono in grado di rompere qualsiasi cosa. Sì, ma non lui, piccolo eroe invincibile. Sicuramente deve essere composto di ferro e nichel... ma non basta. La materia deve essere così unita che riesce a ribellarsi alla gravità del gigante ultra concentrato: "Una molecola per tutte e tutte le molecole per una". Un segno abbastanza chiaro che il piccolo corpo non è un asteroide. In tal caso la sua materia non avrebbe mai subito una tale compressione. Facilmente, è un frammento del nucleo centrale di un pianeta andato distrutto in qualche modo dopo il subbuglio creato dall'espansione della stella in trasformazione. Solo in tal modo il nichel e il ferro sarebbero stati abituati a unirsi in una massa praticamente indistruttibile.
Fin qui la parte scientifica. Ma... perché tutto ciò? Un gesto di eroismo fine a se stesso (tipicamente umano) o, invece, un gesto di amore? Pur di stare ancora vicino alla sua mamma, il pianeta -o ciò che resta di lui- ha voluto spingersi fino a superare l'impossibile... Scegliete voi, dato che da questo momento solo la fantasia può decidere.
Tornando alla Scienza, va ricordato che non è la prima volta che si scopre un pianeta o un resto di pianeta attorno a una nana bianca, ma questo è l'unico caso in cui il piccolo eroe è stato individuato con la tecnica spettroscopica. Quanti dischi ci sono attorno alle nane bianche e quante di esse potrebbero avere ancora dei pianeti attorno a distanze imprevedibili, ma in posizione geometrica tale da non mostrare transiti visibili? La tecnica spettroscopica non teme, invece, l'inclinazione del piano orbitale e sicuramente ci mostrerà tanti piccoli e grandi nuovi eroi...
In ogni modo, chi pensa che la creazione di una nana bianca sia la fine di una famiglia è bene che ci rifletta un po' sopra...
Articolo originale QUI
QUI parliamo della recente scoperta di un forte campo magnetico intorno ad una nana bianca, che potrebbe far riscrivere molte pagine sull' evoluzione di queste stelline che tutto sono fuorché morte...
3 commenti
Quindi caro Enzo solo il ferro ed il nickel di un nucleo planetario potrebbero resistere in quel baillamme gravitazionale ? Teoricamente anche il nostro nucleo planetario potrebbe resistere? Certo che l'amore per la mamma non ha confini.
Ma se è rimasto un nucleo nife, esso non può essere caldo, quindi deve avere una magnetizazione residua, forse di grande intensità. Il suo campo magnetico potrebbe essere rivelato?
Più che altro, Mario, deve resistere alla forza mareale che cerca di strappare la materia che deve essere, quindi, fortemente "attaccata" insieme...
Caro Leandro, può anche darsi... ma non credo sia possibile individuare le perturbazioni che causerebbe in quello probabile della stella stessa. Non so di alcun tentativo in tal senso.