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Scritto da: Maurizio Bernardi
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Come eravamo... (ricordando con nostalgia)
Quasi al traguardo dei tremila articoli pubblicati, rivediamo insieme le immagini di qualche anno fa, agli esordi del blog, quando negli uffici le donne indossavano il grembiule nero, gli orologi non erano digitali e i telescopi erano sulla Terra e non in giro per lo Spazio.
Colonna sonora strumentale del film "Come eravamo" di cui si consiglia vivamente l'ascolto durante la lettura dell'articolo: crea l'atmosfera ed è gratis, ma potrebbe produrre indesiderati (o desiderati?) effetti collaterali nei lettori con animo sensibile... procuratevi un pacchetto di fazzolettini e allontanatevi dalla tastiera, non ci riterremo responsabili per eventuali danni al computer causati da infiltrazioni d'acqua.
Soffermando l'attenzione su queste foto, rigorosamente in bianco e nero, quando anche di questi due soli colori era il cinema (oltre ad essere muto), par quasi che il tempo non sia trascorso; che, aprendo la porta della nostra stanza, ci si possa affacciare su quel passato, rientrare nei locali che occupavamo, toccare i tavoli, gli schedari dell'Infinito Teatro del Cosmo, come allora, quando il Bosone di Higgs non si sapeva dove trovarlo e le uniche onde che riuscivamo a vedere erano quelle della spiaggia di Rimini, quando c'era il Garbino.
Quanto ai buchi neri... c'erano solo quelli che i ragazzini praticavano nelle pareti delle cabine per spiare il cambio costume delle compagne di scuola.
Ma vediamo queste immagini più da vicino...
Iniziamo con un giovanissimo Vincenzo Zappalà (non ancora professore, ma dotato di tanta buona volontà!) che, alle prime armi, trascorre le notti contando i suoi amici asteroidi che giocano a nascondino tra i pianeti. A quei tempi anche Plutone era considerato tale, prima di essere declassato a cane di Topolino.
Assiso su una classica Thonet 14, come un imperatore sul trono, regola manopole di Ascensione Retta e Declinazione con chirurgica precisione, inseguendo chimerici ed elusivi corpicini celesti, rinnovando il mito di Galileo.
Ma per quanto affascinante fosse quell'avventura tra le stelle, per quanto inebrianti quelle scorribande cosmiche, mancava ancora qualcosa a render questa esperienza perfetta: la sua condivisione.
Poter descrivere ad altri le meraviglie del Cosmo, commentare le scoperte di oggi e ricordare, spiegandole, quelle di ieri. Chissà quante persone avrebbero desiderato capire, oltre che vedere le immagini dei telescopi.
Così nacque l'ìdea, e fu subito blog.
Tutto cominciò in quella notte buia e tempestosa in cui SuperMagoAlex, assistito da Vincenzo (più che altro moralmente) si avventurò nella infida selva oscura della prima installazione del Blog.
Naturalmente ogni accorgimento per assicurare il successo dell'operazione era stato posto in atto, scientificamente, come si può notare dal cero propiziatorio acceso sotto il ritratto di Von Neumann, sul lato destro della foto.
Inopinatamente la cosa andò in porto e le operazioni del progetto divulgativo poterono cominciare.
Gli ingranaggi di una macchina poderosa si erano messi in moto. Le rotative (o arrotative, se preferite) erano impazienti di sfornare articoli su articoli, su articoli elettronici. Il celeberrimo Numero Uno è gelosamente conservato in una teca di vetro antiproiettile e anti-materia-oscura in uno degli infiniti pertugi sotterranei del blog, ma, in via del tutto eccezionale e solo per oggi, potete leggerlo QUI.
Gli anni passavano e gli articoli crescevano rigogliosi grazie alle amorevoli cure del professore che, con una leggiadrìa da fare invidia a Roberto Bolle nel Lago dei Cigni (nonostante l'incipiente pancetta), saltellava dalla Matematica alla Relatività e rivelava ogni segreto di quella selva oscura che per i comuni mortali è la Meccanica Quantistica.
Con gli articoli crescevano anche i lettori e, un bel giorno, il professore sentì il bisogno di metter su famiglia e cominciò ad "adottare" alcuni dei più fedeli e caparbi lettori: ognuno di essi pronto a mettere in gioco le proprie capacità al servizio della Scienza!
Ecco, quindi, la nostra Dany, spavalda e solerte giovinetta, che silenziosamente e ordinatamente, come prescrive il motto sulla parete (scelto dal professore), archivia i primi articoli ed i primi ingenui racconti di Vin-Census.
Quanto amore per la Scienza, in quelle cartelle, in quegli schedari di lucido metallo. E con quale meticolosa cura e calligrafica perizia sono contrassegnate le etichette su ciascun cassetto... pare che sia più efficiente di Cortana, Alexa, Toby, Siri, Salvatore Arenzulla e Google Assistant messi insieme quando si tratta di rintracciare qualcosa nel blog. Il suo motto è "Chiedi e ti sarà dato (se non chiedi, peggio per te... non sai cosa ti perdi)"
Naturalmente, come tutti i gruppi creativi, i Circolari Cosmici sentono l'impellente necessità di avere un fotografo ufficiale. E chi meglio di Giorgia? La vediamo (poco) alle prese con una delle macchine fotografiche dell'epoca. Come potete notare ha un po' il pallino della privacy...
Lo studio della vita sulla Terra (come si intitolava un celebratissimo libro e serie televisiva di David Attenborough) ha sempre affascinato i biologi, e il nostro Peppe non fa eccezione.
Eccolo mentre scruta con grande concentrazione il pianeta alla ricerca di forme di vita intelligenti (auguri !) su mandato di Vincenzo.
Non possiamo nascondervi ora questa inedita versione di Paolino, alle prese con una batteria di orologi disseminati a presidiare lo Spazio in attesa di verificare Tempi Propri e Impropri di Muoni, Neutrini, Adroni, Elettroni, Pioni, Barioni, Mesoni, Kaoni, Eccitoni (e chi più ne ha più ne disintegri) che si rincorrono a velocità vertiginose in uno dei primissimi laboratori didattici sulla Relatività Ristretta.
Fuori campo, ma ben presenti e pronti ad intervenire, i papallicoli di Papalla, capitanati da PapalScherzone-Scherzy, la cui immigrazione sul nostro pianeta è stata patrocinata da Paolino, prima delle “Restrizioni Razziali”, per fornire preziosa consulenza aliena nella programmazione degli esperimenti.
Si noti come, per l'umidità ristagnante nel locale , sul lato sinistro della foto (o forse dagherrotipo?) la presenza di una luminosità diffusa, certamente in realtà azzurrognola, riveli il manifestarsi localizzato dell'effetto Cerenkov. Ma Paolino non ci bada.
Il frammento di lavagna che vedete qui sotto è opera di Umberto, il supermatematico del Circolo. Rappresenta uno dei passaggi chiave di una semplice dimostrazione che potrete trovare completa, in archivio.
Purtroppo, al momento dello scatto, Umberto era assente, dato che, avendo finito la prima scatola dei gessetti, aveva dovuto uscire per comprarne una nuova, in modo da poter completare la dimostrazione sulle altre lavagne.
Proseguendo sull'onda dei ricordi, veniamo ai giorni in cui Arturo Lorenzo si trastullava con i palloncini.
Eccolo attorniato da una piccola folla di discepoli mentre illustra l'esperimento finalizzato alla dimostrazione di una ardita teoria.
Visto così ricorda un po' Benjamin Franklin mentre gioca con l'aquilone, ma se volete saperne di più vi conviene seguire questo link.
Seguendo il flusso cronologico veniamo quindi a Barbara.
La foto che la ritrae qui sotto è stata scattata la notte di Super Halloween del primo anno di attività del blog. Il costume, indubitabilmente originale, scelto per il classico travestimento, è quello del riccio. E' possibile che nel calendario cinese questo grazioso ed intelligente animale rappresenti qualcosa, ma non siamo in grado al momento di fornire alcun dettaglio in proposito. Beccatevi il riccio e non fate domande.
Naturalmente sotto quella pelliccia irsuta batte un cuore di scrittrice e lo dimostrano le opere conservate nell'infinito archivio dell'Infinito Teatro.
Negli anni di cui stiamo ricordando la nostalgica bellezza, muoveva i primi passi nel mondo della matematica quella grande promessa che è Valentina, figlia di Daniela (già a quei tempi).
Immersa nel clima culturale del Circolo, era logico che esprimesse precocemente i suoi talenti con inquietanti quesiti che seminavano il panico tra i lettori e il board di redazione.
La disinvoltura con cui manipolava i numeri le derivava senza dubbio da una meticolosa e esaustiva preparazione con cui sviscerava tutti i possibili aspetti dei problemi.
Abbiamo trovato per voi nelle Infinite Teche del Cosmo, questo significativo frammento di un suo studio preparatorio che ci pregiamo di proporvi.
La collocazione del testo nella parte bassa della lavagna vi fa capire quanto giovane fosse a quei tempi la nostra Valentina. Sfortunatamente, come nel caso di Umberto, e per la medesima motivazione, non appare nella foto. E' comunque evidente dai contenuti la progressiva complessità del suo ragionamento.
Traendo spunto dalle profonde radici etiche del blog, la nostra piccola comunità ha da sempre avuto a cuore il benessere di tutte le creature, reali o immaginarie che siano.
Nella foto di repertorio vediamo Mau (più che altro le mani) mentre esegue gli accertamenti di routine per verificare lo stato (sovrapposto) di salute del Gatto di Schroedinger, reduce dal famoso esperimento mentale di cui si tratta nel reportage dei fatti realmente accaduti.
Non possiamo dimenticare a questo punto i contributi scientifici di Oreste.
In particolare le sue prime realizzazioni che risalgono al paleolitico. La prima meridiana resistente agli agenti atmosferici, ai moti tellurici e alle ingiurie dei tempi e dei potenti (Shakespeare), realizzata in suolo britannico e tutt'ora ammantata di mistero sul fatto che funzioni o meno, dato che il tempo, come si vede anche nella foto, è costantemente nuvoloso da millenni (ma che idea, fare una meridiana proprio lì, Oreste !)
Comunque il nostro raccoglitore di marroni di Cuneo non si è fermato lì ed ha prodotto ben altro, come dimostra questo articolo, dedicato all'orientamento dei giovanissimi nel mondo degli orologi solari.
Noi, dell'Infinito Teatro del Cosmo, abbiamo la naturale tendenza ad approfondire meglio che possiamo gli argomenti trattati, siamo inclini a calarci nel personaggio di cui narriamo la storia, a penetrare nella più riposte pieghe mentali dei pensatori che hanno forgiato la fisica, la matematica, le scienze in generale, nel tentativo di restare contaminati dalla brillantezza delle loro idee e delle loro scoperte.
Talvolta questo ci espone ad effetti secondari, collaterali, del tutto inattesi.
Ad esempio, in questa foto, il Nostro Fabrizio, avendo a lungo studiato la disuguaglianza di Bell, ha finito per assumerne le fattezze, i tratti facciali, la figura ed il portamento. Vedendo questa foto chiunque sarebbe convinto di vedere una foto di Bell, anche la calligrafia sulla lavagna è quasi identica.
E invece no, si tratta solo di una temporanea somiglianza, dovuta alla passione con cui l'argomento è stato sviscerato e fatto proprio dal nostro Fabrizio. Non abbiate dubbi. Quando ha scritto la serie di articoli sulla lagrangiana, Fabry era tale e quale a Lagrange: due gocce d'acqua.
Infine, un ricordo più vicino ma altrettanto bello, quello dell'esperienza di un affezionato lettore: Fiorentino Bevilacqua che, istigato dal Professore, si lancia a raccontare la trama e il backstage di “Vita Aliena”, una produzione cinematografica fantasy, basata sulla solida realtà scientifica e fantascientifica elaborata da un biologo cinefilo, come è appunto il nostro Fiorentino, cooptato dal board di redazione.
Abbiamo sempre avuto il sospetto che tutte le cose narrate da Fiorentino, se le sia fatte raccontare da Ackmena, la barista del turno di notte nella cantina di Chalmum, a Mos Eisly, sul pianeta Tatooine. Donna forte e cordiale , amata da tutti gli avventori abituali del locale. Eccola in questa foto d'archivio.
Fiorentino non si vede, e questo particolare alimenta il sospetto che sia stato proprio lui a scattare la foto. Non si capirebbe altrimenti come possa avere fornito, nel suo racconto, una massa così ricca di particolari sulla fisiologia aliena. Solo frequentando assiduamente il locale e intrattenendo abilmente relazioni con gli avventori è possibile riuscire a padroneggiare una materia così complessa.
Va bene, adesso vi dovrete per forza leggere tutta la storia... e, se non sapete da dove cominciare, potete farlo QUI!
Conclusioni
L'onda dei ricordi è impetuosa e travolgente, così, prima che l'emozione ci sommerga, preferiamo concludere, sommessamente, questo pellegrinaggio della memoria con le parole del Poeta...
“Sempre cara mi fu quest' Infinita,
Cosmica Arena ove,
nel tempo, e nello spazio,
di Scienza e di Virtù tutto riluce”.
Lunga vita all'infinito Teatro del Cosmo !
11 commenti
Caro Enzo, che cosa aggiungere al bellissimo lavoro di Maurizio ed alla silenziosa strategia di Daniela, che celebrano un traguardo raramente raggiungibile mantenendo questi livelli di qualità ? Nulla, tutto è perfetto nella sua semplice ma intensa sincerità.
Così come i miei AUGURI per te!
Giorgio
Te lo dico io, caro Giorgio, cosa aggiungere... il primo contatto di noi papalli con voi terricoli!
Eccolo qua... VIDEO PAPALLIANO
(Ahi, ahi, ahi, Mau! Come hai potuto dimenticartelo?!?)
Oppure la prima volta che Enzone ti ha messo in punizione per avere svegliato gli astericci in letargo
Lascio in buone mani il Circolo... che ne dite?
A presto e allora vedrete che salti e che voli pindarici che farò....
CIAO E GRAZIE A TUTTI .... a presto (spero....)
Grazie
Sì, avete ragione: l'ho scattata io quella foto. Non è venuta granché bene perché l'ho fatta con un aggeggio portato da uno che veniva dalle parti di Betelgeuse: siccome laggiù sono tutti un po' nervosi (figurati che danno da matti appena sentono parlare di botti e fuochi d'artificio), non ho potuto chiedergli lumi sul funzionamento del marchingegno.
Ho visto la foto del Prof al lavoro: puoi chiedergli se ha visto anche lui i canali di Marte?
Caro Fiorentino, gliel'ho chiesto.
Ha scartabellato in un vecchio raccoglitore di foto con l'etichetta "Marte 1919" e ha tirato fuori questa foto presa con una Ferrania attaccata all'oculare con un paio di giri di Scotch (inteso come nastro adesivo).
Eccola qui....
Come si vede , non solo ci sono i canali e pure l'acqua, ma anche i ponti e, soprattutto I MARZIANI !
Se solo avesse potuto accedere a qualche finanziamento, chissà cosa sarebbe riuscito a fare quel demonio !!!
Si, sui finanziamenti sono d'accordo, visto il valore del Prof.
In un momento di gioia, va bene pure l'altro scotch, solo che non attacca..
Se ho il circolo è tutta colpa di Feynmann... Enzone stava descrivendo la QED (Eletrodinamica quantistica), io di MQ non avevo capito nulla, pensavo fosse l'arte della statistica... come mi sbagliavo...
Poi una volta introdotto nel mondo di alice, non sono più riuscito ad uscirne... un pò come le noccioline mi sono letto un articolo dietro l'altro, finchè non ho conosciuto i papalliani ed ogni tanto ho scritto qualcosa anch'io..
Paolo
Verissimo....caro Enzo, il circolo è in buone mani ma tu non approfittarne per procrastinare il tuo ritorno. Attendiamo una tua veloce ripresa. A presto. Auguroni !
Franco