07/05/19

Rivalutiamo il medioevo!

Il presente articolo è stato inserito nella pagina d'archivio  "Quattro passi nella storia della Scienza"

 

Cari amici, è ora di finirla col dire: “Siamo tornati nel medioevo” o “Il medioevo è un periodo buio” e tante altre frasi del genere, legate solo a un modo molto unilaterale di vedere la storia. Non è certo oggi il momento per osare sminuire un periodo ben più florido e innovativo di quanto si insegni nelle scuole e non solo.

Già se ne era fatto cenno con gli eretici, passati alla storia come figli di Satana, perseguitati dalla chiesa e visti come maghi, streghe e via dicendo. Essi, avendo tenuto i contatti con le tradizioni greche e aprendo le porte alle idee arabe, erano troppo avanti per essere accettati da un istituzione che voleva tenere tutto e tutti sotto il proprio controllo, molto prodigo di eccidi infami.

Vi è, però, una figura che illumina gran parte di quel periodo tutt'altro che buio e che lo rischiara di luce forse mai più raggiunta. Una figura che ha aperto le porte al Rinascimento, superandolo perfino dal punto di vista etico e sociale.

Sto parlando di Federico II, figura sempre molto controversa, soprattutto per la sua reazione alle imposizioni papali. Genio assoluto in molti campi, è stato forse l'unico a essere capace di fare della Sicilia, e di gran parte del meridione d'Italia, l'officina fantastica di un Mondo Nuovo, dando spazio alle più varie culture del tempo, da quella ebrea a quella normanna, da quella araba e a quella ortodossa, a quella cattolica. Un crogiuolo di “razze” in piena sintonia tra loro, capaci di imparare e di insegnare.

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Non ha mai avuto l'arroganza di snobbare il sapere degli arabi, maestri indiscussi della geometria e della matematica (come ben sapeva anche il Fibonacci - coevo di Federico II - che fece conoscere i numeri arabi in Europa). Con grande umiltà e grande passione, andava a scuola dai saggi arabi e subiva i loro risolini di fronte alle sue basi estremamente più basse. Lui ha saputo unire popoli, dando spazio al meglio di tutti, facendo diventare Palermo una città unica e fantastica, che solo il post medioevo è riuscito a ridurre allo stato odierno.

In questo contesto risulta ben chiaro perché ha cercato in tutti i modi di non guidare una nuova, stupida guerra santa, costringendo il Papa a scomunicarlo (prima scomunica della storia!) e a gettare false ombre su di lui. Alla fine darà soddisfazione alla Chiesa, ma otterrà le chiavi di Gerusalemme attraverso la diplomazia, conoscendo ormai bene la visione articolata e complessa del mondo arabo. Una vittoria non cruenta, però, non piaceva al Papa e chissà se la morte di Federico sia stata proprio naturale...

Ricordiamo anche che gli schiavi non esistevano più e chi lavorava la terra aveva rapporti con i signori locali di grande modernità e apertura, sicuramente migliori di quelli di tante zone agricole odierne, dove lo sfruttamento è terribile. Basterebbe il chiaro richiamo che si può leggere ne Gli Effetti del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti a Siena per farsene un'idea. Una sintesi della sua prodigiosa opera, cancellata quasi con violenza dalla chiesa che non amava certo una modernità culturale, ma solo l'ubbidienza a dogmi favorevoli a se stessa e al suo potere.

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Poi tutto è tornato nelle mani della tradizione più triste e vendicativa. Solo il Rinascimento ne ha saputo far germogliare qualche seme portando l'arte alle vette più sublimi.

Ci sarebbe da parlare per ore e ore di Federico, ma io non ne sono certo in grado e, quindi, invito tutti ad andare a leggere i testi più seri e imparziali (ad esempio questo) su una dei più grandi giganti della storia dell'uomo. E' facile trovare testi che cercano di relegarlo al livello di un qualsiasi despota dell'epoca, ma io non riesco a non pensare che in quelle vesti, giocoforza tipiche della sua epoca, non aleggiasse uno spirito veramente nuovo e capace di vedere nel futuro. Un homo veramente sapiens sapiens...

Una prova di quanto dico, pur nella mia profonda “ignoranza” storica? Basta osservare e ammirare Castel del Monte, considerato da molti il più bel monumento costruito dall'uomo. Opera unica, dovuta al suo genio, senza tempo e senza uno stile definito. Esso è il simbolo stesso di un insieme di idee, culture, conoscenze veramente universali. C'è tutta la potenza e l'armonia, la perfezione geometrica e il perfetto inserimento nella Natura. Una corona vera e propria sulla cima di un colle, ma una corona di sapienza e di speranza per un mondo che lui sognava veramente unito e consapevole. Quando lo guardo non riesco a non sentire il respiro profondo dell'Universo. D'altra parte il gigante Saturno sembra aver copiato una così perfetta struttura geometrica, anche se con soli sei lati, sul suo polo nord.

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Forse, forse, sarebbe Federico II a chiamare il nostro secolo un terribile e miserando periodo buio dell'umanità... e non facciamoci ingannare dalla tecnologia. Essa vale e varrà ben poco se non si riuscirà a tornare a una visione veramente etica e disponibile allo scambio culturale vero. E non confondiamola certo con la globalizzazione...

4 commenti

  1. Franco Mantovani

    Bellissimo articolo !....Come si fa a definire il periodo storico che ha partorito Dante e Petrarca come un periodo buio ???

  2. Mario Fiori

    Sfondi una porta aperta carissimo Enzo, da appassionato di Storia (in più ovviamente all'Astronomia) ho il Medioevo come uno dei periodi storici a me preferiti e di cui leggo molto , quando posso ovviamente; un periodo ricco di vitalità, non buio come lo si descrive. Articolo molto interessante carissimo Enzo.

  3. Gianni Bolzonella

    Nel territorio in cui vivo è ancora oggi presente spiritualmente un grande alleato di Federico ll, Ezzelino da Romano,e la sua famiglia.Grande condottiero e politico.Purtroppo noi italiani,intesi come popoli che vivevano e vivono nella penisola,non abbiamo avuto la fortuna che le armi di Federico e di Romano vincessero,permettendo ai Papi di condizionare e ricattare la storia della penisola fino ai giorni nostri,rendendolo bicefalo.

  4. peppe

    la storia medievale è veramente affascinante altro che cupa

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