29/05/19

Siamo bipedi? Colpa delle supernove! *

Un bell'articolo parzialmente scientifico (e di grande importanza) e parzialmente spinto da un po' di fantasia e riflessione. Lo considero molto vicino al nostro spirito.

Fonte: NASA
Fonte: NASA

Lo studio del Ferro 60 sui fondali oceanici, e non solo, sembra condurre a una situazione molto critica avvenuta a partire da circa 8 milioni di anni fa, che ha raggiunto un picco intorno ai 2.6 milioni di anni.

Un certo numero di supernove sono esplose in quel periodo e hanno investito la Terra con un'enorme quantità di raggi cosmici. Supernove piuttosto vicine, tra i 100 e i 50 parsec, tali da produrre una cascata impazzita di elettroni che si sono spinti nelle zone più basse dell'atmosfera terrestre. Ne è seguita una formazione quasi apocalittica di nuvole temporalesche e di lampi, talmente elevata da riuscire a innescare incendi un po' ovunque sulla superficie terrestre.

Siamo poco prima dell'arrivo delle grandi glaciazioni, quando l'uomo cominciava a separarsi dalle sue sorelle scimmie. Gli incendi, però, avrebbero causato una distruzione grandiosa delle foreste in cui la scimmia viveva soprattutto da preda. Le prede tendono normalmente a scappare e rifugiarsi sulle cime degli alberi. Benvenute sono allora le zampe e la coda prensili che facevano la differenza rispetto ai più vigorosi, ma meno agili, predatori. Senza foreste, però, venivano a mancare i rifugi e, soprattutto, i luoghi abbastanza alti per potere scrutare il terreno circostante.

Le foreste si erano trasformate in savane, dall'erba alta, ottimo rifugio sempre che si riuscisse a vedere oltre l'altezza dell'erba. La cosa migliore era quindi riuscire a stare su due zampe per tempi lunghi e muoversi in tale posizione. Due zampe diventarono meno utilizzate per scappare e altre due divennero "trampoli" e sistema di locomozione abbastanza rapido tra la bassa vegetazione. Ancora una volta, il centro focale di questa trasformazione sarebbe stata la Great Rift Valley africana, il luogo pensato anche come punto d'inizio delle grandi migrazioni.

Bella storia anche se, ovviamente, molte ipotesi rimangono da essere dimostrate. Più sicura la storia delle supernove e ci va bene che l'unica stella al momento in condizioni abbastanza critiche è Betelgeuse, abbastanza lontana (200 parsec) da non far temere catastrofi analoghe.

Non illudiamoci più di tanto, però... Noi conosciamo solo una brevissima parte della vita del Sole (qualche decina di migliaia di anni contro almeno 4 miliardi di vita regolare e stabile). Dire che il Sole potrebbe avere abbastanza spesso delle manifestazioni piuttosto nervose o abbastanza "gentili" verso i raggi cosmici vuole comunque dire tempi scala enormi per noi. Tuttavia, prima o poi, se ancora ci saremo (sarete...), li dovremo provare e immaginiamoci soltanto un piccolo terribile antipasto che potrebbe sgretolare le grandi conquiste tecnologiche dell'uomo e la sua attuale società: mesi e mesi senza elettricità e ammennicoli vari.

Forse perfino peggio della pioggia elettronica di qualche supernova!

Articolo originale QUI

1 commento

  1. Mario Fiori

    Lo abbiamo detto spesso caro Enzo  che la nostra tecnologia ha da fare ben poco davanti ai raggi di un Sole inc...

    L'Uomo vive tra gli allori di questa tecnologia per poi perdersi se un giorno si guasta lo smartphone o non funziona il wi-fi, pensa mesi e mesi senza tecnologia e poi per ricostruirla magari anni , sempre sia possibile.

    Niente si fà per pensare a questo e niente si studia per prepararsi a difendersi, anche noi stessi inondati di radiazioni. Secondo me  qualcosina con studi approfonditi si potrebbe anche fare , ma pensiamo solo a vivere negli allori e nel "dio" denaro.

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