Categorie: Cosmologia Nebulose
Tags: arricchimento nubi fase oscura prime stelle quasar reionizzazione
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Ma quanto sono state veloci le prime stelle? **
Rimaniamo sempre nella fase oscura dell'Universo. Una fase che sta diventando non solo oscura perché non faceva uscire la luce, ma anche perché non fa che sorprenderci.
Quando tutta la "melassa" delle prime particelle nate dopo il Big Bang cominciò a diluirsi, non ci volle molto perché protoni ed elettroni decidessero di passare la vita assieme, permettendo così ai fotoni di uscire allo scoperto e iniziare il viaggio verso di noi. E' il momento della radiazione cosmica di fondo, della prima luce di un Universo in formazione.
Una luce, però, che non dura molto, dato che gli atomi di idrogeno si beano un po' troppo del loro stato di quiete. Atomi di idrogeno neutro che non possono produrre luce, ossia energia. Cala la nebbia intorno ai 400 000 anni dopo il Big Bang. Molte cose capitano, però, in quel mare di atomi pacifici e troppo pigri. La gravità comincia ad accumulare materia, a farne crescere densità e temperatura, fino a che non iniziano a formarsi le prime stelle.
Anche se con molti dubbi sul "come" gli elettroni riescano a liberarsi e a produrre fotoni capaci di scappare verso il Cosmo e uscire dalle galassie primordiali ricchissime di stelle nascenti, resta il fatto che proprio la formazione delle prime stelle e i lampi energetici dei buchi neri affamati, sistemati al centro delle strutture neonate (quasar), sono state le cause dell'inizio dello scioglimento della nebbia.
Sarebbe bello riuscire a osservare le prime stelle e, in particolare, vedere le nubi intorno a loro composte da solo idrogeno ed elio. Sarebbe bello, ma bisognerebbe riuscire a leggere all'interno della fase oscura, e le singole stelle non possono certo vedersi con la tecnologia di oggi. A meno di non localizzare un quasar particolarmente potente e attivo, capace non solo di farsi vedere, ma anche di darci informazioni sulla composizione chimica delle nubi molecolari, a lui vicine, attraverso le quali i suoi fotoni devono essere riusciti a passare per potere finalmente giungere fino a noi.
Un quasar molto antico, magari in grado di mostrarci ancora nubi di idrogeno ed elio. Anche senza vederle sapremmo che attorno a quel quasar si stanno sicuramente formando alcune stelle realmente primitive. Detto e fatto: ecco il quasar ideale... davanti a lui c'è una nube molto densa attraverso cui la luce deve essere passata. L'età del quasar e, quindi, della nube? Solo 850 milioni di anni dopo il Big Bang. Forse ci siamo, forse è ancora troppo presto perché qualche stella abbia già finito il proprio lavoro e abbia inseminato le nubi circostanti...
E, invece, la nube è già ricca di elementi pesanti! Accidenti, ma le prime stelle sono state dei razzi, dei lavoratori incredibili, con una vita cortissima. Bisogna andare ancora più indietro, quando le galassie di oggi non erano ancora nate, in una fase di attività parossistica. La fase oscura è sempre più oscura ...
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4 commenti
Le prime stelle devono essere state enormi, per bruciare tutto il combustibile in così poco tempo.
Sicuramente... ma sarebbe bello riuscire a vederne una... ci vorrà ancora un po' di tempo, temo...
C'è comunque speranza che la tecnologia ci dia questa possibilità? Sarebbe favoloso. Comunque chissà perchè erano subito cosi grandi e veloci.
caro Mario... il Webb darà una grossa mano. Sai, a quei tempi, materia ce n'era tanta e anche molto fredda, Poi, se vuoi, posso dirti che gli antichi contadini lavoravano di più dei giovani di oggi.... (scherzo, ovviamente)