Categorie: Sole Strumenti e missioni
Tags: eliosfera minimo solare New Horizons rallentamento vento solare vento solare Voyager 1 e 2
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:3
Perfino New Horizons si accorge del minimo solare! **
La sonda che sta viaggiando al di là di Plutone sta compiendo un lavoro silenzioso, ma eccezionale, con una strumentazione d'avanguardia: sentire il soffio del Sole a distanze enormi. Esso è sicuramente rallentato, ma, noi sulla Terra, facciamo finta di non saperlo (o non lo sappiamo davvero?).
Il vento Solare, quel fascio di particelle cariche che il Sole scarica nello spazio ad alta velocità e che rappresenta praticamente il suo respiro, riesce a mantenere la sua velocità fino a ben oltre Nettuno. Poi è costretto a rallentare trovandosi di fronte le regioni interstellari che circondano il suo piccolo-grande regno.
Le "vecchie" missioni Pioneer 10 e 11 e le Voyager 1 e 2 hanno già studiato questa regione di frontiera, ma con strumentazioni veramente poco sensibili. Oggi, New Horizons lo può fare attraverso lo SWAP (Solar Wind Around Pluto) e controllare passo dopo passo la variazione della velocità del vento solare e descrivere al meglio i confini del suo territorio.
Il vento solare riempie una regione di spazio chiamata eliosfera (l'impero del Sole...). SWAP è ancora al suo interno, ma registra già le particelle aliene che riescono a varcarne i confini. Particelle che entrano "neutre" ma che vengono ionizzate dalla luce del Sole e dal suo potente soffio. Le solite piccole e grandi lotte ai confini di un grande impero (Roma ne sapeva qualcosa).
Le milizie solari sono però piuttosto in crisi, dato che l'imperatore sta passando un periodo di stanca che non sappiamo ancora quanto sia lungo e intenso. Di conseguenza l'intera eliosfera si è ristretta. A partire da circa 30 Unità Astronomiche fino a 43, il vento solare ha già decisamente rallentato rispetto a quanto succede a distanza terrestre. Più precisamente del 6-7%.
SWARP, però, misura anche la temperatura e la densità e, soprattutto, può confrontare i suoi dati con quelli delle missioni che hanno già varcato il vero confine, ossia l'entrata nello spazio interstellare, popolato da nubi e da tribù poco conosciute. Voyager 1 ha attraversato questo critico confine nel 2004 a 94 UA, mentre il Voyager 2 lo ha seguito nel 2007 a 84 UA. Viste le condizioni del Sole, New Horizons lo incontrerà molto prima intorno alla metà degli anni '20. Molti sperano che in quel periodo il vento solare abbia ripreso la vecchia intensità, ma ... oggi sarebbe ben più vicino.
Al momento, New Horizons è la sola sonda che si trova oltre Marte e, di conseguenza, l'unica che può controllare le milizie solari vicino ai suoi confini. Essa ha anche la capacità, come già detto, di descrivere molto bene chi e quanti sono gli ioni invasori. Tutto questo accade e viene registrato a decine di Unità Astronomiche, mentre noi, sulla Terra, facciamo previsioni climatiche senza nemmeno valutare il Sole.
Speriamo proprio che non avvenga una tragica caduta dell'impero solare. Magari spiegarglielo un po' ai falsi scienziati e ai loro portaborse e borsette varie che si stanno riunendo per la solita vacanza pagata da tutti noi, con la prestigiosa presenza di Greta e del suo panfilo miliardario?
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3 commenti
Oggi guardavo le macchie solari del mese di novembre: praticamente quasi zero! Con il minimo solare siamo già a fondo scala. Molto interessanti i dati della sonda New Horizons
caro Adriano,
quest'anno siamo già al 76% di giorni senza macchie... si sta andando verso un record degli ultimi decenni.
Ma nessuno ne parla a sufficienza e nessuno lo mette in relazione con il clima ed ancora di più con potrebbe avvenire al 2risveglio" del nostro Sole. Mah....