Categorie: Corpi minori Strumenti e missioni
Tags: acqua Bennu espulsione frammenti meteoriti OSIRIS-REx stress termico
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:2
Bennu vuole imitare le comete? *
Ryugu mostra i suoi crateri e Bennu risponde a par suo: non era stelle di sfondo, ma proprio "sassi" quelli che volavano attorno all'asteroide!
Sembravano flebili luci lontane quelle maccholine che sembravano muoversi vicino alla superficie di Bennu (l'asteroide visitato da OSIRIS REx) e invece erano proprio dei pezzi di roccia grandi anche fino a 10 cm che venivano lanciati verso lo spazio dalla superficie dell'asteroide. Durante il periodo di osservazioni sono stati osservati tre episodi del genere. La velocità dei frammenti era dell'ordine di 3 m/s e alcuni di loro scappavano definitivamente, mentre altri ricadevano sulla superficie. E' magnifica l'immagine che mostra una di questi "sbuffi".
Tutto bello e affascinante (anche se abbastanza pericoloso per la sonda), ma qual'era la spiegazione? Vi sono probabilmente tre meccanismi che potrebbero creare questo lancio di sassi. 1) Il crack termico, ossia il passaggio dal caldo al freddo (molto intensi) in solo 4 ore di periodo di rotazione. La roccia si spacca e alcuni pezzi possono essere scagliati verso lo spazio. 2) Un meccanismo quasi cometario. All'interno dell'asteroide si trova acqua, la quale può essere indotta, durante le fasi più calde, a spingere per pressione alcuni frammenti a scappare. 3) Impatti meteoritici che sono sicuramente frequenti e che non sono stati rilevati durante l'impatto. A seguito dell'urto i frammenti vengono in gran parte espulsi (la gravità è bassissima) e scappano verso l'ignoto. Potrebbe darsi che giochi più di un meccanismo... ad esempio, lo stress termico potrebbe sminuzzare la superficie e le meteoriti avrebbero maggiore possibilità di lanciare sassolini già spezzati nello spazio.
Sicuramente OSIRIS REx porterà con sè qualche frammento raccolto dalla navicella e avremo tempo di studiarlo da vicino.
Insomma Ryugu si è fatto notare e Bennu gli ha risposto: questo è il tipo di lotta che mi piace!
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2 commenti
Buongiorno. I corpi minori si dimostrano sempre meno "minori" nella scala dei fenomeni interessanti. E considerato quanto poco sono stati indagati rispetto ai restanti oggetti astronomici c'è da aspettarsi parecchio.
A chi lo dici, caro Guido... a chi lo dici! Li abbiamo presi per mano quando ancora venivano considerati dei "punti", utili solo alla dinamica degli n corpi. Oggi, finalmente, sono arrivati in primo piano.
Ribadisco anche (cosa che spesso troppi se lo dimenticano) che gli asteroidi sono gli unici oggetti che conosciamo che ci permettono di studiare direttamente il limite tra oggetti dominati dalle forze di stato solido e oggetti autogravitanti!