Categorie: Astrobiologia
Tags: acheobatteri Archaea favola reale meteoriti nascita della vita
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:3
La favola più antica *
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Figli delle stelle (e degli asteroidi, e delle comete...)"
Sembra proprio una favola, anche scherzosa, ma quanta verità dietro di lei... Noi siamo riusciti a farcela raccontare dalla diretta interessata. Miracoli del nostro Circolo...
"Mi avevano trovata all'interno di un vulcano, mentre mi godevo una temperatura di circa 100°C. Un posto ideale per passare inosservata, ma quel bipede così curioso e fastidioso era riuscito a scovarmi, così come aveva fatto con certe mie sorelle che si erano rintanate nei ghiacci.
Poi, si era accorto che esistevamo un po' dappertutto e allora addio tranquillità! Mi aveva dato anche un nome veramente ridicolo: Metallosphaera sedula, ma voi che mi ascoltate chiamatemi pure Archaea.
Da quel giorno mi hanno fatto di tutto e di più, sia fisicamente che moralmente: mi hanno infilata in tubi di vetro, mi hanno girata sopra e sotto, mi hanno scaldata, raffreddata, mischiata ad altri micro organismi ... Avessi potuto parlare, come sto facendo adesso in questo luogo veramente unico nel suo genere, avrei potuto raccontargli tutto direttamente. Ma sembrava non capissero proprio niente... Poi hanno cominciato a classificarmi, prima mi hanno considerata un banale batterio, poi mi hanno dato un regno tutto mio e mi hanno considerata facente parte di un gruppo fondamentale per la nascita della vita sulla Terra.
Era ora, accidenti! Io ho perso ormai il conto del tempo... sono arrivata in questo pianeta quando era simile a un'inferno. Piano piano, con altri gruppi, pur non avendo nemmeno un nucleo, sono riuscita a costruire cellule sempre più sofisticate e sempre più adatte a questo mondo che andava cambiando a vista d'occhio. Altro che cellule indipendenti... ormai vi erano organismi molto più complessi che si cibavano di tutto e di più. Infine, apparve quel bipede e le cose si fecero veramente invivibili. L'unica cosa da fare era cercare di nascondersi, ma inutilmente... Miliardi di anni di vita per finire nei laboratori... beh, pazienza!
Quanta nostalgia dei bei tempi antichi e quanta sofferenza a doversi cibare di minerali sempre meno appetitosi.
Poi, un giorno, qualche bipede diede segni di intelligenza (mamma mia, che grossa parola!) e capì la mia tristezza. Non posso dimenticarmi quel giorno: davanti a me apparve un banchetto davvero luculliano. Mi sembrava di essere tornata bambina! Minerali di una volta, quelli che mangiavamo tutti i giorni, forse anche prima di arrivare in questo pianeta invaso da forme di vita tra le più assurde (ma in fondo è stata colpa nostra e della voglia di lavorare a ritmo incessante). Mi sono scagliata su quel buon vecchio cibo che non riconoscevo quasi più. Ah! che sapore e che raffinati profumi. I bipedi scocciatori (ma questa volta devo essergli anche riconoscente) lo chiamano "meteorite" e lo toccano con gran rispetto e attenzione. Sarà, ma per me rappresenta soltanto un ritorno al buon gusto!
Mi disturba un poco che mentre mangio a quattro palmenti mi guardano e mi analizzano continuamente. Va beh... lasciamoli divertire e pensiamo a questa bella fettina di ossido di ferro. Loro intanto parlano e discutono, pieni di emozione. E dicono anche che questa mia fame potrebbe risolvere tanti problemi legati all'espansione della vita sulla Terra. Bastava che me lo chiedessero e gli avrei detto che quello che chiamano meteorite non era altro che il mio luogo di nascita, tanto, tanto tempo fa. Pazienza... prima o poi ci arriveranno.
Ma, adesso lasciatemi finire uno dei miei piatti preferiti. Anzi ve lo mostro in una bella foto che hanno fatto al tavolo imbandito... e scusate se il cibo è ormai in gran parte "masticato". Speriamo che me ne diano dell'altro, altrettanto appetitoso!"
Penso che non vi sia bisogno di tradurre in linguaggio "scientifico" il racconto di Archaea. Al limite, chi è proprio curioso, può andare QUI.
3 commenti
Là fuori c'è tanto cibo....e dove c'è cibo di solito c'è chi mangia....
Bel racconto caro Enzo, ehh si ha ragione Guido c'è tanto cibo là fuori.
Dopo i vegani perchè no ai pietrani??!!