Categorie: Galassie Strumenti e missioni
Tags: evoluzione cosmica formazione stellare parossistica immagine radio MeerKAT mezzogiorno cosmico Sud Africa
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Mezzogiorno di fuoco... cosmico **
Che ci sia la mano del nostro amico Frank? Fatto sta che proprio dal Sud Africa ci giunge una delle immagini più spettacolari degli ultimi anni. Il telescopio 64 MeerKAT ha osservato un zona di cielo pari a circa cinque lune piene per circa 130 ore. L'ha osservato nelle onde radio, scegliendo proprio una regione priva di segnali di disturbo e ciò che è apparso è veramente qualcosa di straordinario: migliaia di galassie in piena attività durante il periodo chiamato "mezzogiorno cosmico".
Le galassie hanno iniziato a formare stelle fin da almeno 13 miliardi di anni fa, ma il momento di massima attività è stato quello compreso tra 11 e 8 miliardi. Un periodo di nascite frenetiche che, purtroppo, ci è sempre stato negato per colpa della polvere galattica che nascondeva le luci che si accendevano a ritmo incalzante. Tuttavia, le stelle più grandi riuscivano a mandare segnali radio che, invisibili nel... visibile, sarebbero, teoricamente, potuti essere catturati da radio telescopi di grande potenza. Oltretutto, proprio perché solo le stelle giganti potevano mandarli ed esse vivevano non più di 30 milioni di anni, si poteva essere sicuri che l'immagine finale non venisse corrotta da stelle più vecchie. In pratica, il segnale durava un solo attimo nella scala dell'Universo e l'immagine temporale si riferiva quasi solamente alle stelle nate a "mezzogiorno". Più il segnale era intenso e più stelle stavano nascendo in quel momento. Se preferite: L'intensità della luce-radio di ogni galassia doveva essere proporzionale al proprio ritmo di nascita.
Un sogno impossibile? Per molto tempo sì e si sono riuscite a vedere solo galassie particolarmente luminose, la punta di un iceberg... E poi ecco che si è messo al lavoro 64 MeerKAT, regalandoci un'immagine veramente STORICA, emozionante e commovente.
Notiamo, soprattutto, le macchioline più deboli... sono proprio loro che hanno formato il maggior numero di stelle nell'Universo e lo hanno fatto evolvere, riempiendolo di elementi sempre più complessi; sono loro, malgrado appaiano apparentemente deboli, ad aver fatto il lavoro più grande; sono loro la parte sommersa dell'iceberg, rimasta nascosta fino ad ora!
E siamo solo all'inizio... la prossima generazione di strumenti, come lo Square Kilometer Array e il nuovo VLA ci regaleranno immagini ancora più spettacolari; immagini che sono delle vere macchine del tempo, capaci di illustrare la storia della formazione stellare dell'Universo.
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