25/01/20

Alle prime stelle piaceva... respirare *

Si è sempre alla ricerca di una stella che appartenga alla prima generazione, ossia a quella che aveva solo idrogeno ed elio a disposizione per costruirsi. E' estremamente difficile riuscire a trovarne qualcuna visto che devono risalire alla notte dei tempi, ma -a volte- grandi sorprese possono arrivare anche da dietro l'angolo.

Nella costellazione della Lince c'è una piccola stella, J0815+4729, che ha subito mostrato di essere vecchia, molto vecchia. Essa ha il minimo contenuto di ferro mai osservato finora. Dato che le stelle giganti fanno in fretta ad evolversi e a liberare gli atomi pesanti costruiti nella loro vita, è ovvio dedurre che più le stelle sono nate "tardi" e più è facile che si siano formate in nubi di gas arricchite dagli elementi formatisi nelle loro progenitrici.  Vale anche il contrario... più una stella è povera di elementi pesanti e più è facile che sia molto antica, risalente ai tempi in cui le nubi molecolari erano estremamente "povere".

Nel filmato che segue viene illustrata la prima fase dell'Universo, dopo l'illuminazione brevissima della radiazione di fondo. Nella nebbia più oscura vivevano solo idrogeno, elio e litio, formatisi nel periodo immediatamente successivo al Big Bang. Essi riuscirono a formare le prime stelle, sicuramente molto grandi, che esplosero velocemente come supernove rilasciando i primi elementi pesanti costruiti da loro stesse. Li usarono subito le stelle di seconda generazione nate proprio attraverso la materia arricchita dalle loro "mamme".  Tra queste stelle forse proprio la nostra J0815+4729 (Fonte: Gabriel Pérez Díaz, SMM (IAC))

Nella nostra stessa galassia, soprattutto nell'alone, ossia nella parte più periferica che circonda la zona del disco più attivo e vivace, possono ancora trovarsi queste reliquie, veri fossili viventi. Ovviamente devono essere piuttosto piccole (nane rosse) in modo da essere ancora vive e vegete al giorno d'oggi, dopo più di tredici miliardi di anni.

La stella in questione si trova a  5000 anni luce da noi ed è stata studiata a fondo dalle apparecchiature spettroscopiche più sofisticate e ha subito fatto notare la sua estrema catena di elementi pesanti e, in particolare del ferro. In confronto al nostro Sole ne ha una quantità ridicola... pari a un milionesimo. Potrebbe veramente essere una stella di seconda generazione, nata proprio dove erano esplose le prime supernove dell'Universo. Ma, come se non bastasse, la stella ci ha regalato una grande sorpresa: la quantità di ossigeno è decisamente elevata (dieci volte quella del Sole), troppo elevata secondo i modelli che cercano di raccontare le prime fasi delle prime stelle. La conclusione che sembra più plausibile è che le stelle di prima generazione fossero abilissime nel rilasciare ossigeno che, ricordiamo, è il terzo atomo dell'Universo come abbondanza. Ancora una volta i nostri modelli sono da ritoccare e modificare.

Oppure, si potrebbe pensare (ma sto scherzando) che alle prime stelle piacesse molto "respirare" come noi umani e avessero bisogno di tanto ossigeno. Oppure, potrebbero essere state come le piante e fossero state ghiotte di CO2 (proveniente da chissà dove) e avessero scartato l'ossigeno in più. A quei tempi faceva molto caldo... potrebbe esserci stato un riscaldamento globale?

Articolo originale QUI

 

QUI parliamo di SMSS J0313-6708, un'arzilla vecchietta di 13 miliardi che contiene poco calcio, pochissimo ferro e tantissimo carbonio e QUI  possiamo "ascoltare" il vagito della prima stella

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