Categorie: Comunicazioni
Tags: benvenuto circolari Circolo geofisica geologia Guido Ghezzi
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:13
Benvenuto Guido. I "circolari" aumentano!
Guido Ghezzi è stato già presentato brevemente all'inizio del suo primo articolo su impatti asteroidali e cambiamenti climatici. Il nostro Circolo aveva sicuramente bisogno di un geologo e geofisico, di ben altra portata rispetto a certe figure mediatiche prezzolate di nostra conoscenza. Nei limiti del suo tempo, ci delizierà con articoli che sicuramente ci faranno conoscere molto meglio il nostro pianeta e la sua lunga vita.
Per l'occasione ho coniato il nome CIRCOLARE per i membri del nostro Circolo, che mai come in questo momento così tragico mi è stato vicino. Un grazie a tutti e... avanti senza timore! Il termine circolare è anche accompagnato da un simbolo che significa sia la capacità di girare completamente attorno al problema da descrivere o da risolvere, ma anche al fatto che la vita di ogni giorno impone spesso momenti di maggiore attività per qualcuno, costretto così a rallentare o a sospendere il suo lavoro per il Circolo. Ma c'è sempre qualcuno pronto a subentrare... e il cerchio, ossia il Circolo non si chiude mai. Noi rotoliamo senza strisciare!
Benvenuto Guido!
P.S.: suggerimenti per migliorare il ... Circolare saranno sempre ben accetti!
13 commenti
Benvenuto Guido. Leggero' con interesse anche i tuoi articoli.
Buongiorno, ringrazio tutto il Circolo e tutti i lettori....che spero di non annoiare.
Benvenuto Guido, non vedo l'ora di leggerti; non che Enzo ci abbia fatto mancare qualcosa in questi anni...
Con grande piacere che ti do il benvenuto e non scherzare la geologia è interessantissima, anzi comincio subito con le richieste: come faccio a capire quale tipo di rocce sia promettente riguardo la ricerca di fossili?
Mentre cercavo questi: https://i.postimg.cc/rFZvdbbs/IMG-20200128-114306.jpg
che credo sia un fossile ma non ne sono sicuro, dimmi tu.
ho trovato questo: https://i.postimg.cc/9FGhDVTp/IMG-20200128-114659.jpg
cristalli come questi non ne ho mai visti e in rete non ho trovato nulla. Sono sottilissimi, il primo pezzetto che ho usato come cavia di pulitura, con la sola spugna ho asportato parte dei cristalli. L'effetto alla luce del Sole è incredibile. Mi sai dire di che si tratta? Proviene da una zona desertica del SudAfrica, centro Karoo. Thanks.
Per Frank:
per la ricerca dei fossili le rocce più "fertili" sono in generale le rocce cosiddette "carbonatiche", cioè composte principalmente da minerali contenenti il carbonato di calcio o di calcio e magnesio (calcite principalmente e poi dolomia) e altri sali analoghi, compresi quelli idrati. In secondo ordine vengono poi alcune rocce silicee, che possono contenere fossili a scheletro siliceo (di norma siamo però nell'ambito dei microfossili, cioè di dimensioni submillimetriche). Occorre ricordare che per poter conservare tracce di fossilizzazione una roccia deve però essere di origine sedimentaria, perchè se le condizioni di t e p cui è sottoposta nella sua storia superano valori limite i resti fossili non si conservano (il discorso qui si fa lungo e andrebbe approfondito per fare opportuni distinguo e renderlo meno vago).
Veniamo alle due immagini che mi sottoponi: la prima, come hai giustamente supposto, non è un fossile bensì una mineralizzazione superficiale di ossido di manganese, per il suo aspetto viene chiamata "dendrite" ed effettivamente simula per certi aspetti un fossile o una struttura biologica. Le dendriti di manganese si formano per circolazione nelle fratture delle rocce di fluidi ricchi di manganese che poi precipitano e quindi cristallizzano. La roccia ospite sembra appartenere alla famiglia dei calcari ma dovrei poterla analizzare meglio per darti un miglior grado di affidabilità. Le modalità di crescita di questi microcristalli sono molto interessanti.
Sulla seconda immagine non mi sbilancio, ho un'idea ma devo studiarmela meglio (per quel che riesco a vedere dall'immagine) prima di dire stupidaggini.
Benvenuto Guido, leggeremo con interesse
Grazie Guido, gentilissimo ma la domanda era un poco ambigua scusami. Quel che mi hai scritto lo sapevo, forse non così precisamente...... Quel che chiedevo era come riconoscerle visivamente magari con qualche fotografia esplicita di come si presentano gli affioramenti di rocce tipiche dei fossili.
Proprio la forma a dendrite mi ha insospettito, mi sono subito ricordato il diagramma ferro-carbonio e le dendriti di solidificazione del metallo.
Se ti occorrono altre info riguardo la seconda immagine, oppure altre foto chiedi pure, thanks.
Ah, allora è una faccenda diversa, non avevo capito. Non è semplice darti una risposta utile. Provo, ma è certo che la cosa migliore è tentare di acquisire sul campo una "sensibilità" a certe caratteristiche, un po' come quando si va per funghi, se posso banalizzare. In generale, come sai, sono le rocce carbonatiche (ma non solo, sia chiaro), e quindi si parte dal colore chiaro (color crema oppure quasi bianco, oppure grigio o grigio-marrone ma attenzione perchè ci sono anche rocce carbonatiche molto scure, quasi nerastre. Anzi giacimenti fossiliferi di capitale importanza sono stati scoperti proprio in rocce scure, come i Burgess Shale dello Yoho Park, Columbia Britannica, Canada). E comunque il colore è solo un vaghissimo indizio, perchè ci sono rocce di tutti i tipi e la variabilità cromatica è quasi infinita e ci sono rocce molto chiare che nulla hanno a che fare con le carbonatiche. Però va tenuto presente che rocce carbonatiche che a prima vista sembrano "sterili" cioè prive di forme fossili possono essere in realtà gremite di fauna microfossile. Per la ricerca di macrofossili mi orienterei dapprima documentandomi: le carte geologiche riportano i siti con affioramenti di livelli fossiliferi. Poi occorre capire di quale tipo di roccia essi sono composti, ed anche questa informazione è riportata sulla carta geologica. Una volta sul posto è necessario riconoscere la roccia e qui è necessaria una certa dimestichezza con l'aspetto visivo degli affioramenti per distinguerli. E non è proprio facilissimo, tant'è vero che quando studi geologia ti portano su e giù per i monti per imparare a riconoscere le rocce, oltre a analizzarne chili e chili in laboratorio. Insomma, non è semplice se non si ha un po' di esperienza specifica. Proverò a mettere assieme qualche esempio fotografico, ma potrebbe non darti alcuna soddisfazione considerata l'estrema quantità di variabili che entrano in gioco nell'individuazione.
Dimenticavo: la superficie del campione di cui alla seconda foto è tagliata da te o è naturale? A me sembra il secondo caso ma vorrei conferma. Riesci a fare una foto di dettaglio perfettamente a fuoco?
Ciao Guido, non è che non avevi capito, sono io che l'avevo presa da lontano....... Nello Yoho Park ero stato parecchio tempo fa, non ricordo molto e non ero ancora interessato ai fossili. Attendo gli altri suggerimenti che puoi darmi, anche riguardo alle carte geologiche (anche sudafricane) che non ho idea di come reperire. Il paragone con i funghi piacerà sicuramente ad Enzo.
Si la superficie è naturale, il taglio è quello laterale dovuto alla martellata che ho assestato per prenderne un pezzo, la roccia più piccola sul luogo era circa 20 Kg.
Ecco altre foto e un breve movie che forse è più esplicativo di tutto. Le foto sono due .jpg grande formato più il raw del dettaglio. Le metto su Dropbox.
Link: https://www.dropbox.com/sh/5c5nqp9f4tdicxr/AACJz4_28dZqv2g7Fz2wTwtPa?dl=0
Fammi sapere se sono ok, altrimenti ci riprovo.
Thanks.
Per Frank: stimolato dalle tue richieste mi sto avvicinando alla geologia del sudafrica, che praticamente non conosco se non per sommi capi. Visto che mi hai citato Karoo ti segnalo questo testo che potrebbe esserti forse utile per approfondire la conoscenza geologica del sito, da cui poi eventualmente partire per la ricerca dei fossili:
Origin and Evolution of the Cape Mountains and Karoo Basin (Regional Geology Reviews)
E' un testo di carattere generale che contiene molti dati che forse non sono il tuo target, ma mi sembra utile per capire l'evoluzione geologica dell'area, fondamentale per orientare la ricerca dei fossili (ammesso che il Karoo basin sia l'area in cui ti trovi).
Intanto proseguo con la ricerca di qualcos'altro di più mirato.
Grazie Guido, cerco il testo indicato. Il Karoo è dietro l'angolo, praticamente allontanandosi un poco dalla costa si finisce dentro.
Ciao Guido, trovato! Ecco il link alla scheda del cristallo misterioso:
https://www.mindat.org/min-3323.html
Ho scritto al Prof. Bruce Cairncross che insegna geologia all'università di Johannesburg e mi ha mandato il link sopra dicendo che il colore può differire ma è indubbiamente quello.
Comunque come promesso alla prima occasione faccio in modo di fartene avere un campione, se non schiatto prima per il corona virussssss.