05/11/20

Un racconto galattico a doppio lieto fine

Sul quarto pianeta della stella Vega si svolgono ogni anno i giochi olimpici intergalattici seguiti da miliardi e miliardi di appassionati. Un evento di estrema importanza per quel mondo abitato da alieni estremamente volenterosi di mettersi sempre alla prova e mostrare la loro grande capacità negli sport di gruppo.

I giochi olimpici sono decisamente diversi dai nostri. Innanzitutto sono solo gare di squadra e, inoltre, si basano essenzialmente sulle  principali operazioni matematiche. I campi da gioco sono scelti dagli alieni senza far sapere i loro piani a chi li abita. Questa è la regola fondamentale, scelta proprio per innescare possibili reazioni del pianeta ospitante, del tutto inattese per gli atleti vegani. L'azione atletica non può, quindi, svolgersi secondo schemi ben precisi, ma mette i campioni di Vega di fronte a ostacoli più o meno difficili e spesso del tutto insospettabili. Su Deneb-d, ad esempio, la squadra olimpica si era trovata ad affrontare una razza estremamente abile dal punto di vista agonistico che aveva fatto soffrire a lungo gli atleti vegani che, per superare tutte le prove messe in atto, aveva dovuto sudare le cosiddette nove camicie vegane.

Normalmente, il gruppo olimpico inizia i propri esercizi atletici quasi in sordina, proprio per dare tempo agli abitanti del campo di gara di prepararsi al meglio e inventare ostacoli improvvisi e, spesso, molto astuti. Il vero "sale" della competizione sta proprio nelle difficoltà che gli olimpionici si trovano a superare. Lo scontro è, sempre, molto acceso, ma senza colpi bassi e nel pieno rispetto delle regole intergalattiche.

Recentemente, un nuovo pianeta è stato aggiunto (a sua insaputa, ovviamente) al gruppo dei pianeti in grado di ospitare il campo di gara. La squadra olimpionica ha così iniziato la propria competizione agonistica seguendo le regole imposte dal Comitato Olimpico. L'inizio si è svolto con le giuste cautele e il gruppo atletico ha aspettato giustamente il tempo necessario per dare all'avversario il modo di accorgersi dell'azione matematico-sportiva e prendere le dovute contromisure.

Tuttavia, al momento della fase solitamente più accanita e appagante dal punto di vista agonistico, il gruppo vegano si è accorto che gli avversari alieni non si erano assolutamente preparati allo scontro decisivo. Mai era successo in passato, qualsiasi fosse stato il pianeta prescelto per la gara. Eppure la razza dominante sembrava essere intelligente e teoricamente capace di capire e di agire. Una grande delusione per gli appassionati sportivi vegani.

Primo lieto fine: gli atleti vegani, vista la scarsa e mediocre reazione, decisero di sospendere la gara e tornarsene su Vega-d.

Secondo lieto fine: il pianeta abitato da una specie dominante, dimostratasi così ignorante e impreparata, venne cancellato per sempre dalle sedi atte a ospitare i celeberrimi giochi galattici.

Ops... dimenticavo di dire che la gara si riferiva alla "moltiplicazione" e che il pianeta così miseramente inadatto a reagire in modo intelligente era il terzo pianeta della stella Sole.

Racconto estratto dal resoconto annuale del Comitato Olimpico Vegano Intergalattico - Distretto 19 (COVID 19).

P.S.: per conoscere meglio i nostri atleti vegani può essere utile questo video... medita homo sapiens... medita a lungo!

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