Categorie: Riflessioni
Tags: COVID dove come quando? eparina terapie intensive TI trombosi
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:9
Qualche semplice conclusione
Cari amici,
dopo parecchie discussioni tra persone che ancora usano il cervello e che sanno cercare e leggere i dati, senza mai ingoiarli come sperato dalle autorità e dai media, ma attraverso ragionamenti e riflessioni personali, possiamo trarre alcune conclusioni che mi sembrano più che condivisibili.
Dai numeri che ci vengono forniti sui nuovi entrati in TI e sulle uscite da TI si deduce immediatamente (basta fare una differenza) che i morti di Covid in TI sono solo una piccola parte dei morti giornalieri in soprannumero rispetto alla media dei morti in Italia negli ultimi cinque anni. Poco importa se sono morti per Covid o con Covid, dato che questi decessi sono comunque imputabili al Covid e ai suoi strascichi o ai suoi effetti ancora in gran parte sconosciuti o trascurati.
Ne segue che si risponde facilmente alla domanda: DOVE SI MUORE?
La maggior parte muore a casa, poi nei ricoveri per anziani e, in parte, nelle corsie dei degenti considerati "non gravi".
Ammettendo che i più gravi da un punto di vista polmonare siano veramente ricoverati TUTTI in TI, ne segue che la maggior parte dei decessi non avviene per complicanze polmonari, ma per altre cause, tra cui appare abbastanza chiaramente la trombosi che può colpire all'improvviso, senza chiari segni premonitori.
In tal modo è facile rispondere anche al COME SI MUORE?
Il numero maggiore dei decessi avviene dopo la scomparsa dei sintomi polmonari o, addirittura, durante un periodo di quarantena a casa o nei ricoveri, dove non viene organizzata (nella maggior parte dei casi) nessuna campagna di prevenzione anti trombosi. Malgrado la mia ignoranza in proposito, mi ricordo, dopo essere stato operato per protesi all'anca, di essere andato avanti per circa due mesi iniettandomi eparina, di facile esecuzione, dato che mi facevo le iniezioni da solo a casa, senza alcun aiuto medico. Non è nemmeno da trascurare il fatto che potrebbero NON comparire anomalie polmonari, ma solo problemi circolatori. In tal caso, essere lasciati a casa in attesa di un tampone che potrebbe arrivare a distanza di giorni e giorni (magari anche mai) con una cura soltanto antifebbrile sembra quasi un rimedio alla stregua di quelli degli stregoni delle antiche tribù.
Automaticamente segue la risposta anche alla terza domanda: QUANDO SI MUORE?
Probabilmente, in massima parte "dopo" aver manifestato sintomi di Covid, magari anche leggeri per quanto riguarda la situazione polmonare. Tuttavia, potrebbe sopraggiungere una morte improvvisa per problemi di trombosi anche SENZA sapere di essere infetti oppure no. D'altra parte i tamponi, invece di aumentare, diminuiscono. Inoltre chi non ha segni di gravità eclatanti NON viene né visitato a casa e né ricoverato in Ospedale... una tachipirina e speriamo in bene!
Senza volere dare la colpa a qualcuno in particolare (Governo, Regioni, interessi economici, sanità insufficiente e impreparata per situazioni del genere, mancanza di medici e infermieri, talvolta anche paura degli stessi medici, irresponsabilità degli individui, ecc., ecc.) resta il fatto che queste notizie DOVREBBEO ESSERE RESE PUBBLICHE (altrimenti come osiamo dire che siamo una democrazia?) e che si potrebbe instaurare un primo intervento di carattere estremamente semplice: a chi ha sintomi leggeri o è in età avanzata o ha patologie gravi, somministrare fin da subito eparina e/o cortisone, ovviamente dietro benestare del medico di famiglia che conosce la situazione della persona e saprebbe se può o non può subire questo tipo di trattamento. In tal modo basterebbero semplici telefonate, senza aspettare giorni e giorni che qualcuno si degni di andare a controllare un certo malato che non è abbastanza grave per andare in Ospedale, ma è abbastanza grave da poter subire complicazioni letali non polmonari.
In attesa dei vaccini (speriamo in bene sia logisticamente che sanitariamente), prevenire la causa principale delle morti italiane, così alte, con metodi comunemente usati nelle degenze o nelle convalescenza postoperatorie sarebbe cosa non solo semplice ma più che doverosa. Chiedo soprattutto a chi è ben più esperto di me: "Si potrebbe fare? Servirebbe? Perché nessuno ne parla tra i tanti esperti onnipresenti con il loro nuovo libro da presentare?".
Non voglio assolutamente fare il complottista, ma molte cose "puzzano"... Ad esempio, perché ogni sera ci viene comunicato il rapporto tra positivi e tamponi, effettuati sia a persone sicuramente infette che non? E' stato chiaramente detto, ma non viene assolutamente seguito, che ciò che conta è il rapporto tra positivi e nuovi casi testati. Eppure, la comunicazione è sempre quella sbagliata e mai quella più significativa (devi andare a cercarla da solo). Non vorrei certo pensare che sia fatto volontariamente per colorare di giallo più regioni possibili o per aprire le vacanze sciistiche ai soliti ricchi già avvantaggiati da mille e una possibilità in più dei poveri (tamponi immediati, ricoveri in case di cura private, favoritismi vari facilmente pagabili" in questa Italia in mano alle mafie, ecc.). Certo è che l'indice fasullo riesce a stare sempre vicino al fatidico valore 10, mentre quello realistico e valido è ben oltre il 30!
Sapete come sono fatto e che difficilmente non tento anche l'impossibile, alla stregua di Don Chisciotte. Potete anche ridere e dire: "Ma cosa vuoi fare? Sei una goccia in un oceano; non sei nessuno, le tue parole sono inutili... " Lo so, lo so, ma è più forte di me. Proverò a inviar questo breve e probabilmente "puerile" articolo di sintesi delle nostre discussioni a qualche giornalista, sperando di trovare la mosca bianca che abbia ancora voglia di lottare. Impresa disperata? Penso di sì, ma almeno potrò continuare a guardarmi nello specchio ogni mattina. Ed è cosa non da poco, guardandosi attorno...
Grazie a tutti per la collaborazione, sperando che qualcuno, esperto di sanità e di medicina, sappia dire la sua e -magari- contrastare nel modo più corretto le mie illazioni. Vorrei tanto sbagliare ...
Chi volesse leggere le varie discussioni che mi hanno portato a questa "conclusione" basta che imposti covid del motore di ricerca e troverà facilmente gli articoli apparsi precedentemente.
Augurarvi Buon Anno mi sembra quasi una presa in giro...
9 commenti
Ieri il rapporto positivi/casi testati era del 38,8 %.
Tenendo conto che per sviluppare i sintomi ci vogliono in media 7 giorni e che nel migliore dei casi tra fare il tampone ed ottenere l'esito passano 15 giorni, questi sono i primi effetti dell'inizio delle compere natalizie ad inizio dicembre!
Ciò significa che nella prossima settimana i numeri dei contagi purtroppo sono destinati a crescere (spero di sbagliarmi ma basta fare una proiezione per giungere a questa supposizione).
Sulle cure non sono un medico, ma il cortisone andrebbe dato se ci sono sintomi di un eccessiva infiammazione (poiché serve per rallentare la tempesta citochinica) , altrimenti si indebolisce il sistema immunitario che deve combattere il virus.
Sull'eparina i rischi come per tutti i fluidificanti del sangue sono le emorragie e l'interazione con altri farmaci, come la cardiospirina, per cui va presa solo dietro prescrizione medica valutando rischi e benefici... se il rischio è la formazione di trombi, il medico può prescriverla magari sospendendo altri farmaci e sempre che il paziente non sia soggetto ad emorragie (empirici, piastronopenici, ecc.).
Ovviamente un parere medico sarebbe gradito, poiché io non lo sono.
Scusate ma il correttore prende iniziative non richieste intendevo emofilici, e non empirici e piastrinopenici.
Eh sì, caro Paolino, ormai sei obbligato a scrivere anche quello che comanda un PC... certe parole non le ama e guai a chi le usa
Dici che al mio android gli stanno antipatici gli emofilici e li considera esperimenti empirici?
Si può disabilitare il correttore, volendo.
I pro dell'info già ipotecano il 21 e un po' del 22. I dati però sono, secondo me, sospetti di manipolazione.
Lo scenario futuro è il nuovo mondo (distopico) della decrescita. Non basta la Greta a motivare le masse? allora via col virus...
The World Economic Forum’s (WEF) annual meeting at the end of January in Davos, Switzerland, brings together international business and political leaders, economists and other high-profile individuals to discuss global issues. Driven by the vision of its influential CEO Klaus Schwab, the WEF is the main driving force for the dystopian ‘great reset’, a tectonic shift that intends to change how we live, work and interact with each other.
http://www.globalresearch.ca/own-nothing-happy-being-human-2030/5728960
molto interessante...
Allego il link con le raccomandazioni per la gestione del paziente COVID della società italiana di medicina generale alle quali faccio riferimento nella mia pratica clinica.
https://www.simg.it/raccomandazioni-per-la-gestione-domiciliare-del-paziente-con-covid-19/
Grazie Gilberto!!!