27/01/21

"Ed erra l'armonia per questa valle" ovvero la musica dei pianeti *

Leopardi, L'enciclopedia Italiana, La campana cinese, Laplace, La meccanica celeste ... Tutto questo (e molto altro ancora) può descrivere l'Universo! E come tutte le cose più belle anche l'Universo sa cantare anche se non si sente.

L'introduzione sembra molto sibillina, ma è facile spiegarla, iniziando forse alla lontana, ma rifacendoci a un articolo appena pubblicato. Un articolo dove la meccanica celeste dà una prova meravigliosa della sua complessa semplicità. Iniziamo, però, con una citazione memorabile:

 

D'in su la vetta della torre antica,

Passero solitario, alla campagna

Cantando vai finché non more il giorno;

Ed erra l'armonia per questa valle.

(da "Il passero solitario" di Giacomo Leopardi)

 

Sapete quanto amiamo Leopardi in questo Circolo e quanto sia stato richiamato più volte, fino a farlo diventare un nostro molto speciale poeta del Cosmo. I versi riportati sono quelli iniziali della meravigliosa poesia "Il Passero Solitario". In particolare, evidenziamo la parola armonia e andiamo a cercarne il significato nell'Enciclopedia Treccani.

La prima definizione riporta:

Consonanza di voci o di strumenti; combinazione di accordi, cioè di suoni simultanei (per estensione, anche associazione di suoni successivi), che produce un’impressione piacevole all’orecchio e all’animo. In senso più tecnico, pratica e teoria della formazione e concatenazione degli accordi musicali, secondo una concezione polifonica della musica, nella quale lo sviluppo del discorso tematico si realizza in una successione non di suoni singoli ma di accordi, cioè di più suoni prodotti simultaneamente.

Poi però, dice anche:

Con significato più ampio, proporzione, conveniente accordo di più parti o elementi: l’armonia dell’universo o armonia cosmica.

Beh... il gioco sembrerebbe concluso. Quando parliamo di armonia dell'Universo si deve intendere questa seconda definizione. In realtà non è vero. L'Universo, infatti, conosce molto bene ed è maestro dell'armonia intesa in senso strettamente tecnico, come riportata nella prima definizione

Sappiamo molto bene come le note musicali e la matematica (il linguaggio della fisica, ossia  dell'Universo) avessero un legame strettissimo nell'antica Grecia. Ma ormai sappiamo anche come altre culture vedessero nell'armonia della musica la rappresentazione del Cosmo. Ricordiamo infatti la campana cinese che ha dato il via alle antiche e suggestive unità di misura della distanza e della massa.  I toni musicali rappresentavano l'elemento base di tutta la cosmologia cinese e si articolavano in cinque note (fa, sol, la, do, re) che venivano così a creare la scala pentatonica. Cinque note per descrivere il tutto, per comprenderlo e per capirne l'assoluta armonia.

Facciamo un passo avanti e arriviamo a Laplace. Entriamo nel vivo della meccanica celeste e non possiamo non richiamare questo articolo che ha proprio come titolo "Le recondite ARMONIE delle Risonanze" (vale la pena rileggerlo con attenzione). Estraiamone una parte e riportiamola di seguito:

Ma sicuramente la più celebre (risonanza) è quella esistente tra i primi tre grandi satelliti di Giove (Io, Europa e Ganimede). Proprio questa risonanza accentua le configurazioni reciproche che aiutano nel riscaldamento mareale di Io e di Europa. Essa è una risonanza di moto medio, ma coinvolge in modo meraviglioso ben tre oggetti: i loro periodi attorno a Giove stanno nel doppio rapporto 1/2/4. Nel tempo che Ganimede compie una rivoluzione, Europa ne compie due e Io quattro. Un balletto perfetto e continuo, illustrato da filmato che segue.

satelliti galileiani

Quest’ultima risonanza, coinvolgendo tre oggetti, prende anche il nome di risonanza di Laplace ed è copiata pari pari in un sistema extrasolare, quello dei pianeti Gliese376 e,b,c. Quando gli riesce un bel gioco, l’Universo lo ripete!

Ebbene sì, avevamo proprio ragione: "L'Universo sa ripetersi!". Non solo, però, conosce molto bene la musica e l'armonia nella sua definizione più tecnica. Basta solo renderla udibile. Immaginiamo per un attimo di collegare ciascuno dei tre satelliti di Giove con una nota musicale e poi farla sentire ad ogni rivoluzione. Si creerebbe sicuramente un'armonia piacevole, soprattutto se si aggiungesse un altro suono quando si completa una risonanza. Qualcosa di molto simile alla comunicazione con gli alieni di "Incontri ravvicinati del terzo tipo".

Ancora una volta, però, la realtà supera l'immaginazione. Ed ecco che alcuni ricercatori svizzeri hanno voluto "guardare" meglio un sistema extra solare in cui vi erano due pianeti molto vicini alla loro stella. Desiderio sicuramente "azzeccato", dato che ne sono  spuntati altri tre, per un totale di cinque. Accidenti, sembrano proprio formare una serie armonica, attraverso le loro risonanze di moto medio.

L'ideale, però, sarebbe potere escludere il primo e averne uno in una posizione tra il quarto e il quinto. Allora sì che sarebbe perfetto! Bisogna guardare meglio... L'ideale è il telescopio spaziale CHEOPS, ma, proprio nel momento in cui era prevista l'occultazione del pianeta ricercato, il telescopio ha un impatto con un detrito spaziale (prima o poi le cose diventeranno insostenibili...). Non ci si è scoraggiati e, sistemato l'assetto del telescopio, si è potuto riprovare e questa volta l'osservazione è stata perfetta, così come l'appuntamento con il pianeta mancante.

Evviva, la cinquina armonica è fatta: cinque note e cinque pianeti! Una meraviglia che lascia esterrefatti. Ma c'è di più... l'orchestra planetaria suona anche con strumenti... diversi. Infatti, i pianeti, della stazza della Terra o fino a 30 volte la sua, sono sia rocciosi che gassosi e si mischiano tra loro non mantenendo le "giuste" distanze. E' un po' come se facessimo suonare tromba, violino e pianoforte. Da un punto di vista fisico un bel problemino sull'origine dei pianeti, da un punto di vista armonico un vero e proprio concerto!

Quello che avevamo prospettato prima per i tre satelliti medicei, è stato messo in pratica per i cinque pianeti (fonte: Adrien Leleu et al.) che girano attorno alla stella in 3, 6, 10 , 15 e 20 giorni. Il primo, un po' intruso, rivolve in soli due giorni. Mi puzza che ci sia di mezzo qualche effetto mareale che abbia creato la... stonatura.

Tuttavia, ecco qui di seguito la musica dei cinque  satelliti in perfetta armonia. Una musica veramente celestiale o spaziale o Universale... come preferite. La nota suona ogni mezzo periodo e un suono aggiuntivo si ha quando avviene un allineamento (sempre nella stessa direzione) anche solo di una coppia.

Con qualche arrangiamento diventerebbe sicuramente un successo mondiale (magari galattico). E chissà che qualcuno non lo voglia fare davvero!

Articolo originale QUI

 

QUI parliamo della musica dell'Universo

2 commenti

  1. fiorentino bevilacqua

    Forse basterebbe guardare le cose da un punto di vista leggermente "spostato" rispetto a quello che usiamo solitamente, per scoprire nuovi modi di esprimere ciò che già sappiamo o nuovi aspetti che prima non conoscevamo. La rigidità non è mai una buona cosa: forse ci limita, ci taglia via da parte della ricchezza del Cosmo...

  2. hai sicuramente ragione Fiore... in fondo, la MQ ce l'ha già insegnato.

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