Categorie: Riflessioni
Tags: Agatha Christie cannibali esploratori pura logica quiz
Scritto da: Vincenzo Zappalà
Commenti:9
Dalle Nove alle Dieci (o giù di lì...) **
La solita avventura tra i cannibali...
La mia ambientazione è piuttosto banale, trattando, come spesso accade per tanti quiz di pura logica, di esploratori e di cannibali. Il titolo, invece, e la copertina vogliono ricordare un'opera di Agatha Christie. Le analogie terminano qui, ma ci tenevo a far conoscere quello che io considero il capolavoro assoluto della grande scrittrice inglese.
E' obbligatorio leggerlo due volte di fila! Alla prima lettura, quando arriverete a poche pagine dalla fine, vi prenderà un po' di delusione, in quanto vi aspetterete ormai un finale non all'altezza della nostra Signora del Giallo. Penserete che tirerà fuori dal cappello un assassino semi sconosciuto che viene a concludere una lunga storia delittuosa. E, invece, capiterà qualcosa di assolutamente imprevisto e sarete costretti a rileggerlo di nuovo, capendo adesso tutti i segreti che si celavano tra le pagine e come sarebbe stato quasi ovvio arrivare da soli alla conclusione. Non vi dico altro, dato che -se non l'avete mai letto- merita acquistarlo. Si trovano in rete (usate) anche le vecchie edizioni ante 1950.
Va bene... fatti i dovuti omaggi alla bravissima Agatha, passiamo al nostro quiz.
[Attenzione, attenzione! Chi non ha letto il giallo della Christie e ha intenzione di farlo, si tenga alla larga da QUESTO racconto di Vin-Census!]
Una spedizione di dieci avventurieri è penetrata in una foresta ancora inesplorata dove -si dice- viva ancora una tribù di cannibali. A volte, purtroppo, le dicerie sono vere ed ecco che i nostri dieci eroi vengono circondati da un gruppo numeroso di indigeni che, da come toccano gli intrusi, fanno facilmente capire quali siano le loro preferenze culinarie. Nel momento più critico, si fa largo il capo indiscusso degli aborigeni e l'intera massa di "affamati" si ferma immediatamente e si ritira. Non si sa come mai, ma il capo supremo conosce perfettamente la lingua degli esploratori e si mostra particolarmente ironico e intelligente. Non fa mistero della prossima fine degli invasori, ma decide di dargli un'ultima possibilità.
Il problema che pone ai prossimi succulenti bocconi è abbastanza semplice da spiegare. Dice che ad ognuno di loro verrà messo in testa un cappello di color bianco o nero, senza che nessuno possa vedere il proprio cappello. Gli sarà permesso di mettersi in fila, dal più alto al più basso, in modo che ognuno possa vedere soltanto i cappelli di quelli più bassi di lui. Ognuno di loro, a partire dal più alto, dovrà dichiarare il colore del proprio cappello e al gruppo sarà permesso di commettere un solo errore, ossia 9 su 10 dovranno dare la risposta esatta.
Il capo della tribù è in fondo un "buono" (o , forse, non ha molta fame) e permette ai condannati di poter concordare una strategia comune, senza ovviamente avere ancora il cappello in testa. Passati pochi minuti , vengono portati nella posizione prestabilita, inseriti in ordine di altezza e a ognuno di loro viene messo in testa un cappello.
Gli esploratori sorridono, dato che sanno di riuscire a salvarsi e così avviene. Per questa volta gli è andata bene, ma giurano tra di loro che crederanno sempre alle dicerie!
Che strategia hanno usato?
Ovviamente, ci potranno essere più soluzioni... forza con la fantasia e la logica: la migliore risposta vincerà come sempre un bel... niente!
QUI la soluzione
9 commenti
Posso fare due domande? Se sì, eccole:
risposta:
Premessa: se si accetta che "è bianco" può essere detto come "non è nero" allora darei l'informazione risolutiva a chi mi sta davanti. Ci si accorda nel dire non il proprio colore, ma quello della persona successiva e usando affermazione o negazione come descritto più in basso.
Il più alto, cioè il primo, è quello sacrificabile. Facciamo così: il primo sa il colore del cappello del secondo, ad esempio bianco, e glielo comunica dicendo "è bianco". 50/50, ma un errore è permesso.
Il secondo sa quindi che il suo colore è bianco. Se il terzo ha pure il bianco allora dice "bianco". Se il cappello del terzo è nero, non può dire "nero", ma può dire "non è nero". In tal modo dice che il proprio cappello è bianco e passa l'informazione al prossimo che ce l'ha nero. E così via.
Se la premessa è sbagliata, riavvolgo il nastro e ricomincio la consultazione
caro Giovanni,
la tua strategia è sicuramente intelligente, ma si può dire solo NERO o BIANCO...
Forse adotterei una strategia col più per più, più per meno, meno per meno...assegnando un segno a un colore.
Chissà se funzionerebbe...
Se non funziona, gli indigeni si faranno un bello stufato di salentino.
Buon weekend a tutti gli esploratori del blog
Si può dire BIANCO e bianco? Dico ad alta voce (BIANCO). se io ho il cappello di un colore e anche il cappello del mio successore ha lo stesso colore, dico a voce normale (bianco) se io ho il cappello bianco e il mio successore nero. ovviamente il primo dice il colore del mio cappello ed è quello che può sbagliare
cari amici,
voi state cercando di aumentare il numero di informazioni che ognuno può dare. Non ce n'è bisogno... bastano il nero e il bianco, se inseriti in una strategia piuttosto semplice da ricordare...
Ci accordiamo di sacrificare il primo che dirà bianco se il numero di commutazioni (cambi di colore tra due capelli successivi) che vede é pari, nero se il numero di commutazioni é dispari. E abbiamo anche il 50% di beccarli tutti!
Dovrebbe funzionare però io nel dubbio in fila non mi ci metto
Non ti fideresti dei tuoi amici, Claudio?
Direi che non c'è bisogno di contare il numero di commutazioni. Basta qualcosa di molto più semplice... Ma penso che, in fondo, pensavi proprio a questo, caro Claudio...