Categorie: Ammassi stellari Buchi neri
Tags: ammassi globulari buchi neri intermedi GAIA Hubble
Scritto da: Vincenzo Zappalà
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Sì, la vita è tutto un quiz (bis)*
Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio dedicata alla "Missione Gaia"
Sì, la vita (e, quindi, l'Universo) è proprio tutta un quiz, proprio come diceva Renzo Arbore... I buchi neri ce lo dimostrano ancora una volta.
Mettiamo insieme Hubble (il grande vecchio, sempre all'altezza della situazione) e la memorabile missione Gaia ed ecco che andando a scrutare all'interno di un ammasso globulare si scopre... OPS! si presenta un nuovo "quiz" apparentemente inspiegabile. Niente da fare, l'Universo ha voglia di scherzare e gli strumenti più prodigiosi lo assecondano.
E' da parecchio tempo che si cercano i buchi neri di massa intermedia.
Si sono ampiamente evidenziati i buchi neri galattici, i veri padroni dell'Universo, con masse che vanno da 105 a 109 masse solari. Sono stati individuati, studiati, perfino catturati nelle immagini attraverso il loro disco di accrescimento. Non si sa ancora bene come e quando si siano formati, ma, almeno, li riusciamo a osservare. Per spiegarli si pensa sia a una nascita diretta, oppure a una crescita continua (delle varie ipotesi sulla loro nascita abbiamo parlato QUI).
Crescita di cosa? Beh... siamo altrettanto sicuri dell'esistenza di buchi neri stellari, quelli inferiori a 102 masse solari. Potrebbero essere proprio loro a unirsi fino a formare i giganti...
Sì, ma, allora, dovremmo vederne non pochi con masse intermedie, ossia tra le 102 e le 105 masse solari... Purtroppo, sembrano essere come l'araba fenice... "tutti pensano che ci siano, ma nessuno sa dove siano". Ogni tanto, appaiono dei possibili candidati, ma la conferma è sempre poco attendibile e, poi, possibile che siano così rari? Eppure, i primi segnali di onde gravitazionali ci hanno detto che esistono e si uniscono anche i buchi neri con massa pari a parecchie decine di volte la massa solare, dando luogo a oggetti che superano, anche se di poco, le 102 masse solari. Siamo, però, sempre al limite inferiore del "buco" di "buchi neri"... ci vorrebbe qualcosa di molto più grande, ma senza ovviamente esagerare...
Dove cercarli, allora? Beh, un luogo quasi sicuro è rappresentato dagli ammassi globulari molto vecchi (ma la maggior parte di loro lo sono), dove le regole sono state dettate da "meglio soli che male accompagnati". Questi oggetti, popolati anche da milioni di stelle, non hanno mai voluto entrare in società e hanno preferito restare isolati, anche a costo di non riuscire più a creare nuove stelle, avendo consumato tutto il gas che avrebbe permesso la formazione di nuove generazioni. Ognuno la pensa come vuole nell'Universo e ognuno è libero di decidere in autonomia.
Fatto è, però, che questi ammassi costituisco un insieme di stelle degeneri che, a causa della loro massa notevole, ha cominciato a migrare verso il centro (escludendo le simpatiche vagabonde blu che hanno cercato di remare contro corrente). Si parla, in effetti, di una specie di collasso dell'ammasso che dovrebbe portare a una configurazione abbastanza simile a quella di una galassia (nel suo piccolo). Una zona centrale ultra densa, ricchissima di stelle degeneri come nane bianche, stelle di neutroni e buchi neri "stellari" , che dovrebbe tendere a creare un unico ammasso di materia capace di regolare la dinamica dell'intera popolazione. Insomma, in parole povere, il luogo ideale per trovare, finalmente, un buco nero di massa intermedia.
All'operazione "scoperta" hanno partecipato nientemeno che Hubble, con la sua vista ultra raffinata, e Gaia, con la sua fantastica precisione sulle posizioni e velocità stellari. In poche parole, si è creata una mappa ultra accurata dei movimenti delle stelle che avrebbero dovuto rivolvere attorno a un'unica massa centrale di dimensioni proprio simili a quelle di un buco nero intermedio. Ma le cose non sono andate affatto così!
Le stelle seguono movimenti ben più complicati, evidenziando che le masse centrali devono essere più di una, anche se distribuite in un volume estremamente piccolo. In poche parole, non attorno a un buco nero intermedio, ma attorno a tanti buchi neri decisamente più piccoli, molto probabilmente compresi nella categoria dei buchi neri stellari. Insomma, ragazzi miei, invece di una scoperta, ci siamo trovati di fronte a un nuovo quiz...
Prendiamola con filosofia e vediamone un possibile lato positivo. Forse è ancora troppo presto per l'ammasso considerato e, quindi, potrebbe darsi che l'unione sia stata già raggiunta in altri ammassi. Se, poi, si è in una fase intermedia, ancora meglio, dato che dovremmo avere una importante sorgente di onde gravitazionali.
Va bene, va bene... cerchiamo di non accorgerci che più si cerca di scoprire e sempre più nuovi quiz ci vengono regalati (non lamentatevi, perciò, dei quiz che vi propongo io... delle vere e proprie cosucce in confronto a quelli proposti da quel mattacchione dell'Universo).
Di seguito riportiamo l'ammasso NGC 6397, studiato da Hubble e Gaia, come viene osservato da terra con un piccolo telescopio a grande campo
Poi un'immagine ripresa da un grande telescopio
Un'immagine ultra ravvicinata di Hubble verso il nucleo centrale
E, infine, una ricostruzione animata di NASA/ESA di ciò che sembra esistere al suo interno...
Sì, la vita è tutta un QUIz e QUI trovate il lavoro originale.
1 commento
Interessantissimo lavoro fatto in coppia da "nonno" Hubble e "nipote" Gaia. E' un bel dilemma capire questo ammasso centrale di piccoli buchi neri stellari che sostituiscono un previsto, ma non realizzato, buco nero unico.