L'antidoto più potente ***
Ambientiamo pure la nostra storia in un regno di fantasia, ma il mondo di oggi (da quanto si vede) non è molto lontano da questa finzione...
Il re non è certo quello che si dice una figura democratica e altruista per cui sa di avere un sacco di nemici che tramano nell'ombra. Il loro scopo è quello di eliminarlo fisicamente, dato che non vi è altro modo per sperare in un regime più vivibile per i sudditi. La cosa non è certo facile, viste le misure di sicurezza che il re attiva in ogni momento della sua giornata. L'unico metodo che potrebbe andare a buon fine è quello di riuscire ad avvelenarlo tramite qualche servo infiltratosi a Corte. Anche in questo caso, però, gli accorgimenti del re sono molteplici e, prima di mangiare o bere qualcosa, impone un'analisi dettagliata di tutto ciò che deglutirà.
Esiste, tuttavia, un'erba molto speciale nel suo regno, con la quale si può preparare un veleno potentissimo e terribile, impossibile da scoprire con qualsiasi analisi preventiva. Un veleno che, anche se preparato nel modo più blando possibile, porta sicuramente alla morte. Dopo pochi secondi dall'ingestione dà, però, segni ben chiari della sua ingestione, ossia sintomi riconducibili solo a lui. Fortunatamente, prima di iniziare un'agonia ben visibile, seguita da una morte quasi istantanea, lascia un certo tempo minimo (qualche minuto) per potere intervenire. Come? presto detto: bevendo una dose di veleno, ottenuto dalla stessa pianta, più potente di quella somministratagli prima.
Più potente come composizione e non come quantità, altrimenti sarebbe troppo facile intervenire. Il re necessita, perciò, di un veleno che sia veramente il più potente possibile. Veleno che deve avere solo lui e che gli permetterà di sconfiggere qualsiasi veleno finora ottenuto con tale pianta. Dovrà, comunque, prenderlo in fretta, fidandosi della sua potenza.
Chi può preparaglielo? Innanzitutto persone di cui abbia completa fiducia e che siano perfettamente a loro agio sotto il suo regno. Ma, soprattutto, che abbiano le possibilità sia finanziarie che tecniche per prepararlo adeguatamente. Farle lavorare assieme? Meglio di no, dato che non rischierebbero molto in prima persona. L'ideale è quindi farle lavorare separatamente in modo che abbiano uno stimolo più che valido per ottenere il risultato migliore. Alla fine decide per due suoi sudditi che sono sicuramente all'altezza del compito. Il primo è il più grande medico del regno, considerato da tutti un vero genio. Il secondo è il tesoriere, in grado di poter gestire e spendere nel modo migliore le ricchezze accumulate dal re. Come fare per dar loro lo stimolo risolutivo? Niente di più facile: per fare in modo che il veleno da loro preparato sia realmente il migliore possibile, lo dovranno provare su loro stessi!
Il re chiama i due sudditi e ordina quanto segue:
"Vi do una settimana di tempo per preparare il veleno più potente possibile con la nostra famosa erba. Sceglierò il più potente, ma per avere una garanzia assoluta, tra una settimana vi presenterete davanti a me con i vostri veleni. A questo punto berrete quello del concorrente e poi il vostro. Ovviamente, sopravvivrà solo colui che ha preparato l'antidoto giusto, ossia il veleno più potente tra i due. In tal modo sono sicuro che darete il massimo e io avrò in mano il massimo del massimo. Il sopravvissuto avrà, ovviamente, i riconoscimenti più alti del regno!"
Chi volesse essere aiutato (poco...) a seguire la mia personale "visione" può leggere quanto segue, ma -come detto- non è indispensabile...
Finalmente, arriva il giorno della presentazione al re. Tutto si svolge come previsto e i due "concorrenti" bevono prima il veleno dell'altro e poi il proprio... Conclusione?
Come pensate che si siano svolti i fatti? Muore qualcuno oppure nessuno? Il re sarà soddisfatto?
La soluzione deve tenere, ovviamente, conto dell'estrema logica dei due contendenti. Ne segue che anche la soluzione deve essere la più logica possibile...
Via con la fantasia e la razionalità. Al migliore il solito regalo fatto di ... niente!
N.B.1: a causa dei vari microclimi, della geologia variegata del terreno e delle caratteristiche mutevoli dell'erba è IMPOSSIBILE ottenere due veleni della stessa potenza.
N.B.2: non fatevi influenzare dalla realtà di questi giorni. Si parla di antidoto non di vaccino.
Qui la mia soluzione
13 commenti
Caro Enzo, io provo a costruire una narrazione, spero plausibile.
Il tesoriere, sapendo che difficilmente potrebbe competere con il medico per preparare una pozione più velenosa della sua, con tutti i soldi che ha, paga centinaia di uomini per distruggere tutte le piante del regno necessarie per preparare il veleno, ma ovviamente una la tiene con sé, per preparare la sua pozione.
Il Medico, però, non è uno sciocco e sa bene che il tesoriere potrebbe cercare di impedirgli di utilizzare la pianta da cui si ricava il veleno, per cui appena uscito dall’incontro con il re, si reca nel bosco per cercare una pianta e preparare il veleno.
Quando i due arrivano al cospetto del re, il tesoriere, con un ghigno sospetto, passa la sua pozione al medico, pensando che quest’ultimo non potrà passare a lui alcuna pozione, ma con sua grande sorpresa il medico gli passa una pozione da bere.
Il tesoriere, inizialmente pensa a un bluff (una falsa pozione), ma poi una volta ingurgitata si rende conto dai tipici sintomi che è proprio il veleno che sperava di non dover bere.
Inutile bere la sua pozione, poiché quella del medico, decisamente più esperto in materia, è più velenosa, per cui dopo pochi minuti muore.
Al contrario il medico beve la pozione del tesoriere, dopodiché beve la sua e si salva.
Il Re ovviamente non può che essere soddisfatto dell’esito e vuole provare subito l’efficacia della potente e velenosissima pozione del medico.
Pertanto il Re beve il veleno prodotto dal tesoriere e poi si fa consegnare l’antidoto dal medico, che però come il resto dei sudditi è stanco di quel despota, per cui gli passa un innocuo placebo dal sapore simile al veleno ed il Re muore entro pochi minuti liberando tutti i sudditi dalla sua insopportabile gestione del regno!
La fantasia non manca... teniamola in serbo...
caro Paolino,
rileggevo la tua soluzione... a parte il lavoro improbo e impossibile di riuscire a scovare in una settimana tutte le piante malefiche, alla fine si arriva alla soluzione più ovvia: il tesoriere prepara un veleno meno forte di quello del medico, come c'era da aspettarsi nel caso che nessuno avesse cercato di imbrogliare le carte in gioco...
Dai, si può fare di meglio... con un pizzico di fantasia più "realistica".
Eh ma sei incontentabile.. va bene, va bene, allora tocca tuffarsi nei giochi di palazzo.
Il Tesoriere ben sapendo che il medico è decisamente più esperto di lui nel preparare pozioni, decide di consultare un esperto senza scrupoli dei giochi di palazzo, conosciuto da tutti come il Matteo.
Quest'ultimo propone al tesoriere di preparare un pozione molto blanda (poco velenosa) e di scambiare la sua pozione con quella del medico sicuramente molto, molto, più velenosa.
Così Matteo comincia a seguire il medico, finché questo non entra nella bottega delle ampolle e ne compra alcune tutte uguali.
Matteo, una volta entrato nella bottega, convince il commerciante che vuole fare un regalo ad un suo amico medico di corte, però non sa bene quale tipo di ampolla regalargli, convincendo così il commerciante a vendergli lo stesso tipo di ampolle appena acquistate dal medico.
Il Medico, però, non è fesso e dato che il commerciante è un suo amico da cui si rifornisce giornalmente, questo gli racconta che è stata lì una persona con tipico accento fiorentino che voleva regalargli un ampolla esattamente uguale a quelle che aveva comprato il giorno prima.
Così il medico decide di preparare una pozione molto molto leggera (poco velenosa) e di lasciarla incustodita nel laboratorio.
Il lesto fiorentino, non poteva credere ai suoi occhi.
Quale occasione migliore per sostituire l'ampolla di veleno del medico con quella identica che conteneva il blando veleno del tesoriere.
Così il Matteo entra indisturbato nel laboratorio e sostituisce l'ampolla con il veleno del medico con quella che contiene il veleno preparato dal tesoriere.
Ovviamente nel frattempo il medico si era nascosto dietro un cespuglio con comoda vista sul suo laboratorio, giusto così per essere sicuro dell'avvenuto scambio delle ampolle.
Così mentre il furfante fiorentino portava al tesoriere l'ampolla contenente il blando veleno preparato dal medico, il medico realizzava una pozione molto molto velenosa che nascondeva in un'ampolla a casa sua.
Quando il medico e il tesoriere, accompagnato dal suo “amico” Matteo, arrivano al cospetto del re, il tesoriere passa la sua pozione al medico (ossia passa al medico la blanda pozione che gli aveva sottratto), pensando che sarebbe sicuramente morto avvelenato da una potente dose di veleno.
Contemporaneamente il medico passa la sua pozione (quella che aveva successivamente preparato, molto molto molto velenosa) al tesoriere.
A quel punto il Re guarda il tesoriere e gli dice, visto che ti sei fatto accompagnare da un tuo amico, oltre a te sarà anche il fiorentino ben noto a corte, a bere la pozione del medico.
Dopo pochi minuti tutti e tre mostrano i tipici sintomi da avvelenamento, per cui il tesoriere ed il suo amico Matteo, bevono la "loro" pozione che avevano sottratto al medico sicuri che quella fosse un ottimo antidoto, ossia la più velenosa, mentre in realtà era quella più blanda, per cui muoiono entrambi vittime del loro stesso gioco di palazzo!
Il medico, invece, dopo aver bevuto la pozione passatagli dal tesoriere (che altro non era che la sua prima blanda pozione), beve la sua pozione (quella molto velenosa, preparata dopo) che gli salva la vita.
Il Re ovviamente non può che essere soddisfatto dell’esito e vuole provare subito l’efficacia della potente e velenosissima pozione del medico.
Pertanto il Re beve il veleno prodotto dal tesoriere e poi si fa consegnare l’antidoto dal medico, che però come il resto dei sudditi è stanco di quel despota, per cui gli passa un innocuo placebo dal sapore simile al veleno ed il Re muore entro pochi minuti liberando tutti i sudditi dalla sua insopportabile gestione del regno!
Mamma mia Paolino! Che fantasia
Purtroppo, però, quel Matteo (un nome a caso, ovviamente... ) non è previsto nella storia...
E poi, riguardo al re: meglio provare solo in casi estremi. Provare con certi Matteo nella corte è politicamente ingenuo...
Comunque, grazie della partecipazione un po' fantascientifica (poco fanta, però...)
Beh non è previsto, ma non è nemmeno vietato.. e poi quel Matteo lì, quando ha sentito parlare di intrighi di palazzo ha voluto partecipare per forza... se poi vuoi pensare che sia lo stesso tesoriere a scambiare le ampolle, fai pure, ma con tutti i soldi che ha perché mai sporcarsi direttamente le mani?
Ben detto Paolino!!
'un è fiorentino... l'è di Rignano sull'Arno!
Praticamente come mangiare e stare a vedere... o, per usare un'espressione un po' più colorita e diffusa a Firenze: come mischiare il c**o e le quarant'ore!
Ma quello di Rignano è un Matteo odierno .. quello dell'antico reame è un Matteo fiorentino .. è solo un caso di omonimia
Su può star sereni!
Ahhh... hai fatto bene a dirmelo, ora “sto più serena”!
Comunque questo antico Matteo, disseminati tra rive dell’Arno e sorgenti del Po, di omonimi ne ha un po’ troppi (“accident’ ai meglio!!”). Fossi in lui userei uno pseudonimo
Ma non saprei secondo l'oroscopo cinese, che sia Arno o che sia Po, sono sotto il segno del Drago.
Forse quanto sto per scrivere è già stato proposto da qualcuno, inoltre ho visto che c'è anche la soluzione, ma volevo provare a partecipare comunque
La cosa più sensata per entrambi secondo me è bere un veleno molto debole prima di trovarsi di fronte al re. Questo con la speranza che l'altro concorrente abbia lavorato seriamente per produrre un veleno potentissimo in grado di annullare l'effetto del primo veleno. Il veleno prodotto invece può essere tranquillamente acqua fresca, tanto non ci sarà modo di appurare che quella sostanza sia effettivamente velenosa se non facendola assaggiare a una terza persona; nel momento in cui l'avversario la berrà non succederà niente, ma potrebbe lo stesso essere indotto a bere il suo "antidoto" che lo ucciderà. La soluzione molto simpatica è che moriranno entrambi.
Poi ho pensato che ciascuno dei due potrebbe subodorare cosa ha in mente l'altro e allora diventa un gran casino. Quello che mi fa pensare è che comunque gli effetti sono visibili quasi subito, quindi idealmente uno dei due, più probabilmente il medico che ha le capacità di produrre un veleno più potente, potrebbe decidere di giocare pulito assaggiando il "veleno" dell'avversario e controllare se ha effetto prima di bere il suo.
caro Stefano,
hai sicuramente dato due versioni... Quella proposta nella soluzione è una delle tante possibili, senza spingersi troppo nel "penso che tu pensi che io pensi che tu pensi... ecc., ecc.". La tua prima versione è abbastanza simile a quella da me proposta...