13/03/21

Come nascono e aumentano le onde gravitazionali **/***

Questo articolo, oltre ad essere inserito nella sezione d'archivio dedicata alle ONDE GRAVITAZIONALI, è una delle tante "ciliegine cosmiche" che potete gustare QUI

 

Non è la prima volta che ne parliamo, ma ho pensato a una "ciliegina"  molto semplificata che, però, potrebbe dare una buona visione d'insieme del concetto di fondo. Ricordiamoci sempre che l'energia si deve conservare!

Il punto più critico nel cercare di spiegare l'origine delle onde gravitazionali sta nel fatto che esse derivano dalle equazioni di Einstein e sono collegate alla variazione del tensore di quadrupolo. A questo punto, a molti si rizzano i capelli... In realtà, la spiegazione quantitativa e precisa del fenomeno si può ottenere solo attraverso calcoli e considerazioni professionali, basate sulle equazioni di Einstein, che esulano dal livello di questo Circolo divulgativo. Tuttavia, possiamo cercare di semplificare e fare esempi vicini alla realtà quotidiana, ben consapevoli delle inesattezze che si è costretti a introdurre; in modo abbastanza simile a ciò che viene spiegato col palloncino che si gonfia, relativamente all'espansione dell'Universo, o con la pietra posta su una coperta, relativamente alla curvatura dello spaziotempo. Lasciatemi provare...

Immaginiamo un satellite artificiale che rivolva attorno alla Terra. Riuscirà a mantenere costante per sempre la sua orbita? Sicuramente no, in quanto, per lontano che sia, è costretto a subire gli attriti con l'atmosfera pur se estremamente rarefatta e in prima approssimazione molto simile al vuoto assoluto. La sua energia cinetica è costretta a trasformarsi in energia termica e di conseguenza l'orbita inizia a decadere. A questo punto inizia un processo che si autoalimenta e che  diventa una reazione incontrollabile (in inglese si usa una parola molto più specifica e appropriata, una volta tanto, ossia runaway, letteralmente "scappa via").

In qualche modo è un processo simile alle reazione nucleari di una bomba a fissione che iniziano da poche e si moltiplicano rapidissimamente, o alla formazione dei pianeti che cominciano con l'agglomerazione di poche particelle che, aumentando la massa, recuperano sempre più materia dalle zone circostanti.

Potremmo anche fare confronti con il campo elettromagnetico che si genera quando si inserisce una carica elettrica e che si propaga nello spazio circostante sotto forma di onde (o di quello che preferite, volendo entrare nella meccanica quantistica). Ma, rimaniamo con i piedi per terra, e limitiamoci al caso dell'attrito atmosferico.

Per rimanere in tema, consideriamo due corpi molto massicci (in realtà le cose funzionano anche per piccole masse, ma gli effetti sono praticamente "invisibili") che orbitano uno attorno all'altro o, meglio ancora, attorno al baricentro del sistema. In altre parole sono costretti ad accelerare. L'accelerazione è una variazione di velocità e nelle equazioni di Einstein ciò comporta una perdita di energia cinetica. Più le masse sono grandi è maggiore è l'energia che si disperde sotto forma di oscillazione dello spaziotempo. Invece dell'attrito e dell'energia termica che va a scapito dell'energia cinetica, abbiamo un'accelerazione che modifica il tensore di quadrupolo, che permette la trasformazione di energia cinetica in energia capace di irradiarsi, attraverso onde dello spaziotempo che lo fanno "oscillare".

A questo punto inizia il nostro runaway. La perdita di energia cinetica causa un abbassamento dell'orbita, ossia le due masse si avvicinano (ricordiamo i giochi dei satelliti pastori di Saturno). Ma, se si avvicinano, diminuisce l'energia potenziale (la distanza diminuisce) e quindi deve aumentare l'energia cinetica (l'energia totale rimane costante, pensate alle montagne russe). Aumentando l'energia cinetica aumenta anche la sua trasformazione in onde gravitazionali (attrito atmosferico, se preferite). Ormai il runaway non si ferma più e i due corpi (meglio se molto massicci) diventano un fornitore di onde gravitazionali sempre più potente, cosa che si vede benissimo dal segnale che si rileva nella strumentazione tipo LIGO.

Aumenta l'accelerazione, l'orbita decade, l'energia cinetica aumenta, aumenta l'accelerazione e quindi la dispersione, fino all'unione delle due masse. Poi, finalmente, la pace, mentre il segnale di questa lotta o, se vogliamo, di unione amorevole, si propaga per tutto il Cosmo, come una comunicazione gioiosa che le nozze sono avvenute. Tuttavia, abbiamo notato che energia potenziale ed energia cinetica fanno di tutto per conservare l'energia totale, ma purtroppo devono fare i conti con l'energia che se n'è andata con le onde gravitazionali. I due corpi uniti non possono più avere l'energia che avevano quando rivolvevano attorno al baricentro. Eh sì... e lo vediamo molto bene, valutando la loro energia a riposo che altro non è che la massa totale, diminuita rispetto a quella iniziale. Una massa persa e portata via attraverso le onde gravitazionali.

Riassumendo:

L'energia potenziale gravitazionale si trasforma in energia cinetica, che, a sua volta, diminuisce emettendo onde gravitazionali. Gli oggetti si trovano più vicini e continuano con maggiore efficienza la trasformazione di energia cinetica in onde gravitazionali, a scapito dell'energia potenziale. Alla fine, il processo diventa rapidissimo ed estremamente potente. Ricordiamoci che nella prima rilevazione di LIGO la perdita di energia del sistema, trasformata, in onde gravitazionali, corrispondeva a circa 3 masse solari rispetto alle 60 masse della coppia. La maggior liberazione di energia è avvenuta nell'ultima frazione di secondo. Un'energia spaventosa... Se fosse possibile trasformarla in luce visibile, questo tipo di evento sarebbe più luminoso dell'intero Universo visibile!

Riguardo alla perdita di massa finale, possiamo essere leggermente più tecnici e dire che la perdita di energia è quella relativa alla perdita di energia potenziale gravitazionale (alla fine non vi è più energia cinetica), ossia la riduzione della massa dell'oggetto finale. Perdita, questa, perfettamente bilanciata dall'energia trasportata dalle onde gravitazionali. Come detto fin dall'inizio l'energia totale si deve conservare.

Un piccolo ripasso piuttosto semplice e carino (tenendo sempre conto che certi esempi possono fuorviare i meno esperti)

 

P.S.: Che il nostro golfista preferito non si allarghi troppo... I suoi tiri  fanno sicuramente accelerare la pallina, ma il segnale che disperde sotto forma di onde gravitazionali  può dare fastidio, al limite, solo a qualche mamba ipersensibile che sta dormendo in una bella tana nascosa in un cespuglio del "green". Anche se immunizzato, è sempre meglio che stia attento nel giocare con le onde gravitazionali!

 

11 commenti

  1. Frank

    Tranquillo Enzo non ci sono cespugli nel green, si a volte serpenti ma ben visibili. Comunque non infilo mai la mano nella buca senza prima guardare.

    Piuttosto riguardo i due Black H. che si fronteggiano, nel momento in cui il loro baricentro si stringe in modo frenetico non si potrebbe generare un effetto fionda che lancia da qualche parte la massa finale e che quindi conserva parte dell'energia cinetica?

  2. caro Frankolf, tu mi leggi nel pensiero... sto proprio scrivendo una news su un buco nero galattico che sembra muoversi per i fatti suoi...Non è che per caso lo hai colpito tu??????

  3. Frank

    Se devo dirla tutta la domanda volevo portela l'ultima volta che si è parlato di onde gravitazionali emesse in seguito all'unione dei due bulli ma in quell'occasione ne avevo già sparate troppe, sai com'è il "bannamento" pende sempre sopra la mia testa e avevo preferito soprassedere. Certo se mi offri il fianco come ora non mi lascio sfuggire l'occasione. Enzone sai bene che non potendo poi recuperare la pallina non lo farei mai. In verità il problema si pone anche con i laghetti sul percorso come successo l'altro ieri (lo so, again!!!!), palla nuova di zecca porc. mis.  Quindi ci ho preso?

  4. Ci hai preso, ci hai preso... anche se per adesso è solo un'ipotesi. Aspetta domani a leggere l'articoletto... ;-)

    Ma... e se prosciugassi i laghetti notte tempo???

  5. Frank

    Lo sai che sono impaziente, meditavo sul fatto che se l'evento fosse possibile dovrebbe essere frequente in dipendenza del rapporto tra le masse dei due. Ma ma in questo caso dovremmo vedere dei buchi neri che pasteggiano nel panorama celeste perché se si fiondano via in direzioni casuali il loro movimento dovrebbe rendere più probabile incontrare delle stelle, piuttosto che se orbitassero attorno al centro galattico e quindi fagocitarle e invece le osservazioni riportano solo i pasti dei black h. galattici. Dai lo sai che se mi dai corda.....

    Posso anche farlo ma il fango rimarrebbe e i limiti/regole della palla nell'ostacolo pure. Le regole prevedono che puoi addirittura sostituire la palla se non vuoi sporcarti nel fango per recuperarla. Spesso capita che i laghetti (rimangono comunque ostacolo) sono asciutti di suo, siamo in clima arido, non quello dell'altro ieri. ahahaha

  6. L'articolo è uscito... ma non esagerare... non è mica facile avere un incontro stellare (c'è tanto vuoto lassù nel Cosmo). E' raro perfino negli ammassi globulari. Non fare come quelli che disegnano la fascia degli asteroidi come un mucchio di sassi vicini uno all'altro...

    Per evitare l'umidità potresti sempre inventare e costruire un phon apposito... Volere è potere, caro Frankuccio!

  7. PapalScherzone

    Non è facile, ma ogni tanto avviene e, con un po' di fortuna e tanta pazienza, può capitare anche a Frank l'Afrikano di osservare, con il suo telescopio amatoriale, le emissioni di un buco nero stellare affamato.

    Più o meno come questo...

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2016/01/07/basta-un-20-cm-per-osservare-un-buco-nero/

     

     

  8. Frank

    Si si l'articolo l'ho letto di buonora, poi se ne è andata la corrente ed è tornata poco fa.. No no non lo faccio, la mia valutazione è semplicemente quantitativa. La differenza con un ammasso stellare è numerica oltre che spaziale, mentre di galassie, che contengo un numero ben maggiore di stelle su cui andare a sbattere, ve ne sono un'infinità e un black h. che fa colazione non passa inosservato eppure non ne abbiamo traccia, forse è sbagliata la stima della quantità di black h. prevista dopo le osservazioni delle onde gravitazionali e quindi non ne vedremo mai uno.

    Troppo complicato preferisco usare il palliforme mascherato che con semplice fischio dovrebbe uscire dal fango autonomamente. Devo solo riuscire a prenderlo.

  9. caro Frank,

    quello che conta è la sezione d'urto. Mi spiego meglio, qual è la probabilità che una stella passi talmente vicina a un buco nero tanto da essere catturarla. Infinitesima per quelli stellari. Non facciamo l'errore di pensare che un buco nero stellare ingoi tutto e di più. Se il Sole fosse un buco nero, sarebbe talmente piccolo che la Terra continuerebbe a girargli attorno come fa adesso. Gli effetti del buco nero si vedono solo se ti avvicini veramente al suo orizzonte degli eventi, che è relativamente piccolo. Pensa ad esempio che una stella gigante ancora viva e vegeta, anche se di grande massa, ha un orizzonte che è al suo interno. Per metterlo in mostra deve concentrarsi tutta al suo interno e le dimensioni diventano relativamente piccole. Per le galassie, invece, è tutt'altra cosa, ovviamente, ma in quel caso ce n'è uno e uno solo in tutta la galassia o al limite due molto vicini. Ammettiamo pure che se si muove lui abbia più probabilità di catturare stelle piuttosto che aspettare quelle che vengono lentamente perturbate. Ma anche in questo caso le velocità che si è vista è decisamente piccola rispetto alle distanze stellari. Comunque, i tempi scala sono molto lunghi e di buchi neri spostati dal centro che stanno mangiando stelle non se ne sono ancora visti...

    Dai, non cercare scuse per crearti alibi per quando distruggerai una stella con il tuo diabolico tiro!!!

  10. Frank

    Guardalo li, invece di dirmi " ok va bene ti mando il mio aiutante mascherato" insiste nel farmi perdere altre palline e non rinuncia al 33/33/33. Di questo passo andrò fallito.......

  11. ma no, ma no... insaccherai miliardi se seguirai i miei articoli con la massima concentrazione. Potresti provare ad allenarti colpendo tutti i rover marziani (hai solo libertà di scelta!)... altro che squallide buche piene di mamba...

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